Il
convento francescano di Baccanello, a Calusco d'Adda
SULLE ORME DI SAN FRANCESCO
Un
castello distrutto, una chiesa e poi il convento
Fu
il luogo prediletto per le vacanze di Papa Giovanni XXIII
La
chiesa era un piccolo edificio a navata unica con un portico esterno, e su di
essa i nobili Colleoni acquistarono il diritto di patronato in virtù delle loro
frequenti donazioni ed elargizioni. Nel secolo successivo la chiesa di
Baccanello aumentò sempre più di notorietà, come pure aumentavano i fedeli,
tanto che nel 1575 ricevette la visita del cardinale S. Carlo Borromeo.
Nel 1597 i Colleoni proposero ai francescani di Santa Maria delle Grazie
in Bergamo la costruzione di un convento a Baccanello, dicendosi pronti a cedere
in donazione l'esistente chiesa. La proposta non fu tuttavia accettata, in
quanto la località non venne ritenuta idonea, forse per l'estrema povertà del
luogo. Un'autorevole testimonianza di questa situazione di povertà ce la
fornisce Giovanni da Lezze, Capitano della Repubblica Veneta a Bergamo, che, nel
1596, così scrive a proposito del territorio dell'Isola: "Qui
non vi sono trafichi nè mercantie, le persone sono povere lavoradori da terre
et bracenti, quali non raccogliono a pena grani per il loro vivere."
I Colleoni non si dettero per vinti, e con l'aiuto del parroco di Calusco
riuscirono a convincere i frati: l'otto novembre 1605 la chiesa di S. Maria
Assunta venne ceduta ai francescani, che subito cominciarono la costruzione del
convento sotto la guida del primo superiore, padre Bernardino Obicini. Poiché
l'affluenza dei fedeli era in continuo aumento, i frati decisero di por mano
a un radicale e completo rifacimento della chiesa, che assunse l'aspetto
attuale a tre navate. Il 22 aprile 1625 il nuovo tempio venne consacrato dal
vescovo di Bergamo monsignor Federico Cornelio, e, contemporaneamente, anche il
convento poteva dirsi ultimato, almeno nelle sue strutture essenziali.
I decenni e i secoli successivi, fino ai nostri giorni, furono un
continuo susseguirsi di lavori, piccoli e grandi, di ampliamento,
ristrutturazione, completamento e restauro. Negli anni 1727-1728 venne costruito
il campanile, sopraelevando una preesistente piccola torre campanaria. Nel 1776
un violentissimo nubifragio si abbatté su Baccanello, danneggiando gravemente
sia il convento che la chiesa. Furono necessari quattro anni di lavoro per
riparare i danni e, nell'occasione, si provvide all'inaugurazione del nuovo
coro, con un organo della ditta Bossi di Bergamo.
Ma un'altra ben più terribile tragedia stava per abbattersi sul convento
e sui frati: la Rivoluzione Francese. Nel 1798, a seguito dell'invasione
francese della Lombardia, il convento di Baccanello, come molti altri, venne
soppresso. Due anni dopo i Francesi vennero scacciati dagli Austriaci e i frati
poterono tornare, ma solo fino al 1807. Il dominio austriaco fu infatti di breve
durata: le conquiste di Napoleone riportarono la Lombardia sotto il controllo
francese, e proprio l'undici maggio 1807 fu promulgato il Decreto Imperiale che
sopprimeva gli Ordini religiosi. Il convento di Baccanello cessò di esistere,
passando a proprietà privata, e solo grazie all'insistenza della popolazione la
chiesa rimase aperta al culto, officiata dal clero di Calusco.
Anche dopo la caduta di Napoleone occorsero decenni perché l'Ordine dei
Frati Minori si riorganizzasse. Solo 81 anni dopo i frati riuscirono a rientrare
in possesso del convento,che venne riaperto il 21 novembre 1888.
Il resto è storia recente: interventi rilevanti furono eseguiti nel 1920
(soprattutto alla chiesa, affrescata in stile cinquecentesco) e negli anni
1981-1990, con il risanamento delle strutture murarie del convento. Da poco si
sono infine conclusi alcuni restauri conservativi all'interno e all’esterno
della chiesa.
Attualmente il convento svolge l'importante funzione di accogliere i novizi francescani nel loro anno di noviziato: un anno di studio e di riflessione, ma soprattutto un anno dedicato alla "scelta", fondamentale per la propria vita.