Le
tele del Cascone a Santa Flavia
Il
12 Novembre del 1867, la chiesa di S. Flavia fu chiusa al culto in seguito
all’estensione delle leggi d’espropriazione dei
beni ecclesiastici nel
Meridione con l’unità d’Italia. Il priore Salvatore Taranto e i pochi
monaci rimasti furono costretti ad andar via dal convento benedettino.
L’arredamento della chiesa fu messo all’incanto. S.Flavia, leggiamo
nei lavori sulla storia ecclesiastica di Caltanissetta del Pulci, aveva ricchi
paramenti sacri, un organo armoniosissimo e preziosi quadri. L’organo fu
acquistato dal comune per essere donato al costruendo teatro Margherita, da
impiegare in orchestra per accompagnamento o come strumento solista. Dei quadri
e degli arredi non si sa invece la destinazione, né si conoscono gli
acquirenti. La legittima curiosità e il desiderio di un eventuale loro recupero
potrebbero essere appagati attraverso una ricerca d’archivio. Alcune tele
dovrebbero essere quelle sulla Passione che si trovano in Cattedrale.
Agli inizi degli anni settanta il parroco don Luciano Castiglione commissionò
al pittore Salvatore Cascone una serie di quadri per adornare la chiesa, in
sostituzione di quelli che cento
anni
popolo di Dio attraverso il linguaggio delle immagini
bibliche. Il clima degli anni del concilio invitava alla lettura di tutto il
testo sacro e il parroco propose al Cascone dei soggetti sacri tratti dal
Vecchio e dal Nuovo Testamento. Vennero così dal pittore realizzate sette tele:
quelle con tematiche vetero testamentarie sono: Mosé che fa scaturire l’acqua
battendo la roccia con la verga, e Melchisedech che offre in sacrificio a Dio
pane e vino. Le
tele con soggetti tratti dal Nuovo Testamento riguardano prevalentemente alcuni
misteri della nostra fede che contempliamo nella recita del Rosario:
l’Annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine, La Visita di Maria a S.
Elisabetta, La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme, la Pietà di Maria
nella contemplazione del Figlio morto, la Resurrezione di Gesù, I discepoli di
Emmaus che riconoscono il Risorto nel loro compagno di viaggio.
A questi quadri in tempi successivi si sono aggiunti: la resurrezione di
Lazzaro, la sacra immagine della vergine martire S.Flavia, alcuni angeli.
L’autore delle
tele, Salvatore Cascone, è morto ultra novantenne qualche anno
fa.
Era nato a Ragusa il 29 giugno 1904 ed aveva trovato la sua prima committenza in
città grazie al vescovo mons. Giovanni Iacono, ragusano come lui.
Il quinto vescovo di Caltanissetta affidò allora al pittore nel periodo tra le
due guerre mondiali la realizzazione di alcune tele per adornare la cappella
minore del Seminario Vescovile.
I soggetti di Cascone sono vari e trattano argomenti sacri, profani,
paesaggistici.
Il meglio dell’artista tratta teme religiosi e si trova esposto a S. Flavia.
Colpiscono delle sue tele l’atmosfera mistica e le figure celestiali, in un
contesto spirituale sospeso tra cielo e terra di rara suggestività. Le figure
sono senza prospettiva e su di un unico piano. L’aspetto cromatico ha toni,
intensità, gradazioni di colori assai tenui e quasi diafani Il pittore che
studiò alla scuola superiore di arte cristiana “Beato Angelico” di Milano,
proprio dal mistico pittore domenicano sembra avere tratto ispirazione e
tensione per la realizzazione di volti umanissimi e di soggetti dolcissimi che
sono quelli dell’Annunziata, del tenero bambinello della grotta di Betlemme,
del Risorto, degli Angeli, della contemplazione della grande lezione della morte
attraverso il volto sereno della Madonna
La pittura religiosa di Salvatore Cascone esprime il meglio di sé
proprio nel ritrarre il rubore verginale della Madonna che dice si al progetto
di Dio sull’uomo, o l’aria incantata delle testoline angeliche dai boccoli
d’oro e dagli occhi intensi e azzurri del colore del mare in tanti suoi
quadri, o la natura innocente dei suoi scorci paesaggistici nell’inno di lode
al Creatore. Modelli vicini al suo animo di uomo e di artista e forse alla sua
serena vita familiare.
Pubblicato
su ”L'antenna di S.Flavia" (N° Unico Aprile2000)
Gentilmente
concesso da Salvatore La Mendola