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BENEDETTO XVI |
Meditazione sul significato del tempo
quaresimale
Cari Fratelli e Sorelle,
inizia oggi, con la Liturgia del Mercoledì
delle Ceneri, l’itinerario quaresimale
di quaranta giorni che ci condurrà al Triduo pasquale, memoria della
passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero della nostra
salvezza. Questo è un tempo favorevole in cui la Chiesa invita i cristiani
a prendere più viva consapevolezza dell’opera redentrice di Cristo e a
vivere con più profondità il proprio Battesimo. In effetti, in questo
periodo liturgico il Popolo di Dio fin dai primi tempi si nutre con
abbondanza della Parola di Dio per rafforzarsi nella fede, ripercorrendo
l’intera storia della creazione e della redenzione.
Nella sua durata di quaranta giorni, la
Quaresima possiede un’indubbia forza evocativa. Essa intende infatti
richiamare alcuni tra gli eventi che hanno scandito la vita e la storia
dell’Antico Israele, riproponendone anche a noi il valore paradigmatico:
pensiamo, ad esempio, ai quaranta giorni del diluvio universale, che
sfociarono nel patto di alleanza sancito da Dio con Noè e così con
l’umanità, e ai quaranta giorni di permanenza di Mosè sul Monte Sinai, cui
fece seguito il dono delle tavole della Legge. Il periodo quaresimale
vuole invitarci soprattutto a rivivere con Gesù i quaranta giorni da Lui
trascorsi nel deserto, pregando e digiunando, prima di intraprendere la
sua missione pubblica. Anche noi quest’oggi intraprendiamo un cammino di
riflessione e di preghiera con tutti i cristiani del mondo per dirigerci
spiritualmente verso il Calvario, meditando i misteri centrali della fede.
Ci prepareremo così a sperimentare, dopo il mistero della Croce, la gioia
della Pasqua di risurrezione.
Si compie oggi, in tutte le comunità
parrocchiali, un gesto austero e simbolico: l’imposizione delle ceneri,
e questo rito viene accompagnato da due pregnanti formule, che
costituiscono un pressante appello a riconoscersi peccatori e a ritornare
a Dio. La prima formula dice: "Ricordati che sei polvere e in polvere
ritornerai" (cfr Gn
3,19). Queste parole, tratte dal libro della Genesi, evocano la
condizione umana posta sotto il segno della caducità e del limite, e
intendono spingerci a riporre ogni speranza soltanto in Dio. La seconda
formula si rifà alle parole pronunciate da Gesù all’inizio del suo
ministero itinerante: "Convertitevi e credete al Vangelo" (Mc
1,15). E’ un invito a porre come fondamento del rinnovamento
personale e comunitario l’adesione ferma e fiduciosa al Vangelo. La vita
del cristiano è vita di fede, fondata sulla Parola di Dio e da essa
nutrita. Nelle prove della vita e in ogni tentazione il segreto della
vittoria sta nel dare ascolto alla Parola di verità e nel rifiutare con
decisione la menzogna e il male. Questo è il vero e centrale programma del
tempo della Quaresima: ascoltare la parola di verità, vivere, parlare e
fare la verità, rifiutare la menzogna che avvelena l’umanità ed è la porta
di tutti i mali. Urge pertanto riascoltare, in questi quaranta giorni, il
Vangelo, la parola del Signore, parola di verità, perché in ogni
cristiano, in ognuno di noi, si rafforzi la coscienza della verità a lui
donata, a noi donata, perché la viva e se ne faccia testimone. La
Quaresima a questo ci stimola, a lasciar penetrare la nostra vita dalla
parola di Dio e a conoscere così la verità fondamentale: chi siamo, da
dove veniamo, dove dobbiamo andare, qual è la strada da prendere nella
vita. E così il periodo della Quaresima ci offre un percorso ascetico e
liturgico che, mentre ci aiuta ad aprire gli occhi sulla nostra debolezza,
ci fa aprire il cuore all’amore misericordioso di Cristo.
Il cammino quaresimale, avvicinandoci a Dio,
ci permette di guardare con occhi nuovi ai fratelli ed alle loro
necessità. Chi comincia a vedere Dio, a guardare il volto di Cristo, vede
con gli altri occhi anche il fratello, scopre il fratello, il suo bene, il
suo male, le sue necessità. Per questo la Quaresima, come ascolto della
verità, è momento favorevole per convertirsi all’amore, perché la verità
profonda, la verità di Dio è nello stesso tempo amore. Convertendosi alla
verità di Dio, ci dobbiamo necessariamente convertire all’amore. Un amore
che sappia fare proprio l’atteggiamento di compassione e di misericordia
del Signore, come ho voluto ricordare nel
Messaggio per la Quaresima, che
ha per tema le parole evangeliche: "Gesù, vedendo le folle, ne provò
compassione" (Mt
9,36). Consapevole della propria missione nel mondo, la Chiesa non
cessa di proclamare l’amore misericordioso di Cristo, che continua a
volgere lo sguardo commosso sugli uomini e sui popoli d’ogni tempo. "Dinanzi
alle terribili sfide della povertà di tanta parte dell’umanità - ho
scritto nel citato Messaggio quaresimale
-, l’indifferenza e la chiusura nel proprio egoismo si pongono in un
contrasto intollerabile con lo ‘sguardo di Cristo’. Il digiuno e
l’elemosina, che, insieme con la preghiera, la Chiesa propone in modo
speciale nel periodo della Quaresima, sono occasione propizia per
conformarci a quello "sguardo" (L'Oss. Rom. 1 febbraio 2006, p.
5), allo sguardo di Cristo, e vedere noi stessi, l’umanità, gli altri con
questo suo sguardo. Con questo spirito entriamo nel clima austero ed
orante della Quaresima, che è proprio un clima di amore per il fratello.
Siano giorni di riflessione e di intensa
preghiera, in cui ci lasciamo guidare dalla Parola di Dio, che
abbondantemente la liturgia ci propone. La Quaresima sia, inoltre, un
tempo di digiuno, di penitenza e di vigilanza su noi stessi, persuasi che
la lotta al peccato non termina mai, poiché la tentazione è realtà d’ogni
giorno e la fragilità e l’illusione sono esperienze di tutti. La Quaresima
sia, infine, attraverso l’elemosina, il fare del bene agli altri,
occasione di sincera condivisione dei doni ricevuti con i fratelli e di
attenzione ai bisogni dei più poveri e abbandonati. In questo itinerario
penitenziale ci accompagni Maria, la Madre del Redentore, che è maestra di
ascolto e di fedele adesione a Dio. La Vergine Santissima ci aiuti ad
arrivare, purificati e rinnovati nella mente e nello spirito, a celebrare
il grande mistero della Pasqua di Cristo. Con questi sentimenti, auguro a
tutti una buona e fruttuosa Quaresima.
© Copyright 2006 - Libreria Editrice
Vaticana