BIBBIA E ARCHEOLOGIA

 

 

Stele in basalto della dea Ishtar con figurazioni divine, cultuali e mitiche; è stata rinvenuta nel tempietto dell’Area sacra di Isthar, sull’Acropoli di Ebla. La si fa risalire al 1800 a.C.

Il ritrovamento delle rovine della città di Ebla, in Siria, è stata una delle maggiori scoperte archeologiche avvenute in Medio Oriente nell'ultimo dopoguerra. Gli scavi, iniziati nel 1964, hanno ottenuto risultati sorprendenti: sono stati ritrovati oltre 17.000 testi cuneiformi

degli archivi reali risalenti al 2300 a.C, ben cinque secoli prima che il re babilonese Hammurabi facesse incidere sulla pietra il suo codice.

Tra il 2400 e il 1600 a.C. Ebla fu uno dei maggiori centri urbani mediorientali: quando Abramo parti da Carran per raggiungere Canaan, Ebla era nel suo fiorire, e costituiva una delle tappe importanti sulle vie carovaniere che percorrevano la "mezzaluna fertile". La scoperta di oggetti preziosi e di ricchi gioielli ha dato la misura della sua prosperità e dell'alto grado di cultura raggiunto. Nelle rovine della città sono state identificate le aree sacre, con monumentali edifici dedicati alla dea Ishtar, la dea della fertilità, dell'amore e della guerra.

 

Statuetta di toro androcefalo              ( cioè con la testa umana) accosciato in oro e steatite; è stato trovato a Ebla nel Palazzo Reale degli Archivi e risale al 2300 a.C. circa.

 

Statuetta di bronzo di divinità proveniente dagli scavi di Ugarit. L’effetto realistico degli occhi è ottenuto con l’inserimento nelle orbite di incrostazioni di pietra chiara.

Ugarit e Petra sono due città che, in epoche diverse, hanno condizionato la vita del Medio Oriente. Il periodo di massimo splendore di Ugarit, un piccolo regno sviluppatesi sulle coste della Siria, si ebbe tra la fine del XIII secolo e l'inizio del successivo, all'epoca di Mosè e dell'Esodo.

Gli abitanti di Ugarit erano dediti ai commerci, e avevano un'amministrazione centrale che ha lasciato i suoi rendiconti in tanti testi, redatti in una scrittura che era la semplificazione del sistema grafico cuneiforme. Attorno al 1185 a.C. la città fu rasa al suolo e mai più ricostruita.

Petra, invece, fu la capitale dei Nabatei, popolazione nomade araba, edificata nel cuore del massiccio della Giordania nel VI secolo a.C. (conquistata dai Romani solo nel 107 d.C.).

 

 

La città si sviluppò anche sulle pareti dell'anfiteatro naturale scavato dal wadi Musa e dai suoi affluenti. Edifici monumentali, degni della capitale dell'impero, furono scolpiti nella roccia; furono adottate soluzioni architettoniche simili a quelle della Roma barocca del Seicento.

 

La Khazneh, il “ tesoro del faraone”.

Intagliato nel I secolo a.C., è un monumento che si ispira all’architettura alessandrina. La città di Petra è costellata di monumenti e tombe scavate nella pietra screziata dall’anfiteatro naturale.

 

 

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