Caterina Sordini nasce il 16 aprile 1770 a Porto S.
Stefano (Grosseto) sulla costa del Mar Tirreno, figlia di distinta e
cattolicissima famiglia. La piccola cresce intelligente e vivace - spesso si
comporta da vera monella con birichinate in cui rischia spesso di farsi
fisicamente del male - ma è anche di una bontà particolare: ama partecipare
con passione alla Santa Messa e indugia a lungo in preghiera davanti
all'Ostensorio esposto sull'altare. È amabile e dolcissima. Ha solo 17 anni,
quando le è proposto di sposare un giovane ricco e buono, Alfonso, il quale
un giorno in visita a lei, le lascia in dono numerosi e preziosi gioielli.
Una domenica, Caterina se ne adorna e si guarda allo specchio, compiaciuta.
In quel momento, però, vede - nel medesimo specchio - il Volto doloroso di
Gesù Crocifisso che le dice: "Vuoi forse abbandonarmi per un
altro?".
È confermata per sempre nella via che già aveva intravisto da bambina:
consacrarsi a Gesù. Nel febbraio 1788, si reca a Ischia di Castro (nell'alto
Lazio) a prender visione del monastero delle Monache Francescane, fondate nel
1743 da M. Lilia del Crocifisso. Ne è affascinata e subito domanda alla
badessa: "Potrei entrare?". Si sente rispondere: "Sì, ma senza
più poterne uscire".
All'istante, oltrepassa la soglia della clausura, dicendo al papà rimasto
allibito: "Sono giunta là dove Dio mi vuole. Benedicimi e vivi
felice". Il 26 ottobre 1788 veste il santo abito diventando suor Maria
Maddalena dell'Incarnazione: al centro di tutto, più che nel mondo, ella pone
Gesù, Bambino, Crocifisso, Eucaristico. È il tempo in cui sta per scoppiare
la bufera della rivoluzione francese volta a combattere la Chiesa e, alla
"scuola" di Voltaire, a eliminare lo stesso Gesù dalla vita del
mondo.
Il giorno 19 febbraio
1789, giovedì "grasso" di carnevale, prima delle Ceneri, suor
Maddalena, dopo la Santa Messa, in un'estasi prolungata vede "Gesù come
assiso in un trono di grazia nel SS. Sacramento, circondato da vergini che lo
adorano" e sente la sua voce: "Ti ho scelta per istituire l'Opera
delle Adoratrici perpetue che giorno e notte mi offriranno la loro umile
adorazione per riparare i torti e le ingratitudini dell'umanità e impetrare
grazie e aiuti dalla mia divina misericordia".
È la chiamata a una grande missione: sarà fondatrice, spenderà l'esistenza per
adorare Gesù Eucaristico con tante vergini sorelle per la Chiesa e per il
Papa, per il trionfo di Gesù, Re di Verità e di Amore. Durante l'estate, la
rivoluzione incendia la Francia e presto dilaga in Europa. Il 28 ottobre
1789, suor Maddalena offre a Dio i suoi voti.
È di esempio per tutte: soffre - non le manca mai il soffrire - e si offre
per la Chiesa perseguitata, per le stragi e le violenze compiute dai nemici
di Dio. Gesù le fa sentire la sua presenza: "Io sono con te. Combatti e
vinci con la mia grazia". Trova la sua guida in Don Giovanni Antonio
Baldeschi che la comprende sempre più a fondo. Nel frattempo, approfittando
del suo incarico di sacrestana, adora più a lungo che può Nostro Signore
nell'Eucaristia. La sua comunità soffre povertà estrema, quasi da fame.
Il
20 aprile 1802, Madre Maddalena viene eletta badessa: fidando della
Provvidenza del suo "Sposo divino che ha tanto di borsa", colma di
ogni bene, risolve i problemi più gravi del monastero. Interiormente, Gesù la
chiama a portare a compimento la sua nuova fondazione, vista in quel 19
febbraio 1789, che sarà chiamato "il giorno del lume".
Scritte le
costituzioni del nuovo Istituto, il 31 maggio 1807 parte per Roma. L'8 luglio
prende possesso, con poche sorelle, del Convento dei santi Gioacchino e Anna
alle "Quattro Fontane", con la benedizione di Papa Pio VII e di
Mons. Giuseppe Bartolomeo Menocchio, Sacrista Pontificio mandato dal Papa a
celebrarvi la prima Messa. Sono nate le Adoratrici del SS. Sacramento.
Inizia subito l'adorazione continua a Gesù Eucaristico, ma presto la Madre
apre la chiesa anche all'adorazione dei fedeli. È la sua più grande gioia.
Pio VII, nel momento durissimo per la Chiesa che sta vivendo, con Napoleone
al potere che minaccia la libertà del Pontificato Romano e dei Vescovi, si
affida anche alle sue preghiere. Negli anni che seguono, la Madre profetizza
al Papa la deportazione in Francia: "Ma non abbia timore, nessuno le
potrà nuocere e tornerà glorioso a Roma!". Tutto, purtroppo si avvera nella
notte tra il 5 e il 6 luglio 1809, quando Pio VII è catturato dai soldati
francesi e portato in Francia.
Circa due anni dopo, anche il convento di M. Maddalena è perquisito dai
commissari napoleonici e la sua Opera viene soppressa, le religiose sono
disperse.
Madre Maddalena, donna mite e inerme, è condotta sotto scorta a Porto Santo
Stefano, nella sua casa d'origine, ma considerando che lì può essere
"pericolosa" a causa della sua fede contagiosa, è confinata a
Firenze. È l'esilio, ma incredibilmente si diffonde la sua fama di santità e
attorno a lei, in quell'ora di lacrime, fioriscono numerose vocazioni al suo
Ordine. La sua "croce" è stranamente feconda: avrebbero dovuto
annientarla i giacobini, invece l' hanno fatta rivivere! Dopo il crollo di
Napoleone, il 19 marzo 1814, la Madre rientra a Roma nel suo monastero. La
vita e l'adorazione eucaristica riprendono. Anche Pio VII, il 24 maggio 1814,
ritorna a Roma, con la fronte redenta della corona del martire invitto.
Maddalena e le sorelle adoratrici, il 18 settembre 1817 vestono il nuovo
abito - quello visto "il giorno del lume" - con il bianco saio e lo
scapolare rosso, segno del candore verginale e dell'amore a Gesù Crocifisso e
Eucaristico. Il 12 maggio 1818 emettono la professione religiosa. Tutta la
vita si organizza attorno all'altare del Santo Sacrificio della Messa,
all'Ostensorio esposto sull'altare. Pio VII visita il monastero e, di persona
o per mezzo di Mons. Menocchio, il santo Vescovo agostiniano suo primo
collaboratore, dirige Madre Maddalena e la comunità.
Per loro la vita intera è adorare Gesù nel SS. Sacramento e - il Padre in Lui
e per mezzo di Lui - e condurre il mondo intero a Lui. La vita è vissuta
"ai piè del sacro altare", emulando gli angeli e i santi del
Paradiso, testimoniando che l'Eucaristia, Presenza reale e Sacrificio di
Cristo, è il compimento di tutto il Credo cattolico, il Centro cui converge
la Chiesa e deve convergere l'intera umanità. Proprio come la Madre ha
scritto nei suoi "Avvertimenti": "Un'adoratrice perpetua deve
essere un acceso serafino nell'amare e nell'adorare Gesù Sacramentato; tutti
i nostri affetti devono tendere a Lui". "Gesù, vorrei che tutto il
mondo ti amasse, anche a costo della mia vita". La Madre in questi
ultimi anni dà l'abito religioso a numerose giovani e con Gesù-Ostia vive il
vertice della sua esistenza, con una preoccupazione dentro: "Le future
Adoratrici conserveranno il ricco patrimonio spirituale del nostro Ordine?
Sapranno amare Gesù fino all'estremo?". Per questo offre tutto ciò che
le resta a Lui. Il giorno del suo onomastico, il 22 luglio 1824, confida:
"Morirò al cader delle foglie". In povertà e letizia, attende lo
Sposo divino che le mostra il suo volto radioso di luce nella sera del 29
novembre 1824.
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