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San Nicola di Mira (di Bari) Vescovo Pàtara, Asia Minore (attuale Turchia), ca. 250 - Mira, Asia Minore, ca. 326 |
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Proveniva da una famiglia
nobile. Fu eletto vescovo per le sue doti di pietà e di carità molto
esplicite fin da bambino. Fu considerato santo anche da vivo. Durante la
persecuzione di Diocleziano, pare sia stato imprigionato fino all’epoca
dell’Editto di Costantino. Fu nominato patrono di Bari, e la basilica che
porta il suo nome è tuttora meta di parecchi pellegrinaggi. San Nicola è il
leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania
che a Natale porta i doni a bambini. |
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La sua fama è universale, documentata da chiese e opere d’arte, da istituzioni e tradizioni legate al suo nome. Ma sulla sua vita le notizie certe sono pochissime. Nato probabilmente a Pàtara di Licia, in Asia Minore (attuale Turchia), è poi eletto vescovo di Mira, nella stessa Licia. E qui, dicono alcune leggende, compie un miracolo dopo l’altro. Come accade alle personalità forti, quasi ogni suo gesto è trasfigurato in prodigio: strappa miracolosamente tre ufficiali al supplizio; preserva Mira da una carestia, con altri portenti... Qui può trattarsi di fatti autentici, abbelliti da scrittori entusiasti. Forse per gli ufficiali egli ha ottenuto la grazia dell’imperatore Costantino (al quale chiederà anche sgravi d’imposta per Mira); e contro la carestia può aver organizzato rifornimenti tempestivi. Ma si racconta pure che abbia placato una tempesta in mare, e resuscitato tre giovani uccisi da un oste rapinatore... Un “Passionarium” del VI secolo dice che ha sofferto per la fede nelle ultime persecuzioni antecedenti Costantino, e che è intervenuto nel 325 al Concilio di Nicea. Nicola muore il 6 dicembre di un anno
incerto e il suo culto si diffonde dapprima in Asia Minore (25 chiese
dedicate a lui a Costantinopoli nel VI secolo). Ci sono pellegrinaggi alla
sua tomba, posta fuori dell’abitato di Mira. Moltissimi scritti in greco e in
latino lo fanno via via conoscere nel mondo bizantino-slavo e in Occidente,
cominciando da Roma e dal Sud d’Italia, soggetto a Bisanzio.
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Dopo la collocazione provvisoria in una
chiesa cittadina, il 29 settembre 1089 esse trovano sistemazione definitiva
nella cripta,
già pronta, della basilica che si sta innalzando in suo onore. E’ il Papa in
persona, Urbano II, a deporle sotto l’altare. Nel 1098 lo stesso Urbano II
presiede nella basilica un concilio di vescovi, tra i quali alcuni “greci”
dell’Italia settentrionale: c’è già stato lo scisma d’Oriente. Alla fine del
XX secolo la basilica, affidata da Pio XII ai domenicani, è luogo d’incontro
tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, e sede dell’Istituto di Teologia
Ecumenica San Nicola. Nella cripta c’è anche una cappella orientale, dove i
cristiani ancora “separati” dal 1054 possono celebrare la loro liturgia. Scrive
Gerardo Cioffari, del Centro Studi San Nicola: "In tal modo la basilica
si presenta... come una realtà che vive il futuro ecumenico della
Chiesa". Nicola di Mira e di Bari, un santo per tutti i millenni. Fonte: Santi Beati e Testimoni |
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