San Juan Diegol’indio che vide la Madonna |
Juan Diego:La santità di un umile indio |
Alla fine di luglio, di ritorno dal suo viaggio
in Canada, Giovanni Paolo II ha in programma una tappa al Santuario della Madonna
di Guadalupe a Città del Messico, per la
canonizzazione del Beato Juan Diego Cuauhtlatoatzin, l'indio messicano
che in quel luogo ebbe le apparizioni della Madonna nel dicembre 1531. |
Juan Diego, è vissuto
tra il 1400 e il 1500, in un tempo tanto lontano da noi, ma che, per la sua
bontà, semplicità potrebbe essere un comune individuo di ogni tempo. Contadino, proprietario
di un piccolo appezzamento di terreno che coltivava per vivere, sposo felice,
padre di famiglia, per 57 anni aveva condotto un'esistenza anonima e
monotona, priva di qualsiasi evento straordinario e poi, all'improvviso,
divenne protagonista di una storia meravigliosa. Juan Diego era nato a
Cuauhtitlan, piccolo villaggio alla periferia dell'odierna Città di Messico,
nel 74. Si era sposato giovane con una ragazza di nome Malintzin, ed aveva
avuto dei figli. Nel 1521 quelle terre erano state conquistate dai soldati
spagnoli. Al seguito dei "conquistadores" erano arrivati anche nove
frati francescani che avevano iniziato a far conoscere il Vangelo e la
religione cristiana al popolo atzeco. Fino a quel momento,
Cuauhtiatòhuac (= Colui che parla come un'aquila") e sua moglie
Malintzin erano vissuti osservando la religione azteca. Ma appena sentirono
parlare del Vangelo di Gesù furono tra i primi ad abbracciarla. Furono battezzati nel
1524 con i nomi di Juan Diego e di Maria Lucia. La donna morì nel 1529. Juan,
rimasto vedovo, condusse un'esistenza tutta dedita al lavoro nei campi, alla preghiera
e all'assistenza di uno zio ammalato, Juan Bernardino, anche lui convertitosi
al cristianesimo, La mattina del giorno 9
dicembre 1531 era sabato. E come ogni sabato, Juan Diego si alzò molto presto
per andare a Tlatilolco, il centro abitato più importante della zona, dove si
trovava la sede dei missionari, per ascoltare la Messa e poi seguire la
catechesi. Quando giunse nei
pressi del colle chiamato Tepeyac, albeggiava. Udì allora, sul colle, un
canto meraviglioso di uccelli rari. Si fermò meravigliato ad ascoltare,
cercando di individuare da dove proveniva. All'improvviso il canto si
interruppe e tutto intorno si fece un profondo silenzio. Allora l'indio sentì
una voce di donna che lo chiamava per nome, con dolcezza: "Juanito, Juan
Dieguito". Appena giunto sulla sommità, vide una giovane signora, che
stava lì in piedi e lo invitava ad avvicinarsi. Juan fu colpito dall'aspetto
di quella fanciulla. Intuì di essere alla presenza di un essere
soprannaturale e si prostrò. La giovane disse: "Ascolta. Juanito, mio
povero figlio amatissimo, dove sei diretto?". Juan risponde che stava
andando alla chiesa per la Messa e la catechesi. E lei gli disse: "Sappi
che io sono la Perfetta sempre Vergine Santa Maria, la madre del verissimo e
unico Dio, di Colui che è l'autore della vita, del Creatore degli uomini, di
Colui nel quale tutte le cose sussistono, del Signore del cielo, del padrone
della terra. Desidero ardentemente che in questo luogo venga costruita la mia
piccola casa sacra, mi venga eretto un tempio… Qui ascolterò il vostro pianto
e i vostri lamenti. Mi prenderò a cuore e curerò tutte le vostre numerose
pene, le vostre miserie, i vostri dolori per porvi rimedio. E perché si possa
realizzare quanto il mio amore misericordioso desidera, recati al palazzo del
vescovo a Città del Messico e digli che io ti mando per rivelargli quanto
desidero, e cioè, che mi provveda qui una casa... Gli racconterai tutto ciò
che hai visto e ammirato e ciò che hai udito". Juan Diego corse a
Città di Messico per eseguire l'ordine ricevuto. TI vescovo era Juan de
Zumarraga, un francescano spagnolo, nominato vescovo nel 1527 da Carlo V e
primo vescovo cattolico della storia del Messico. Era un uomo torte e
coraggioso. Ricevuto dal vescovo,
Juan Diego gli raccontò quanto era accaduto quella mattina stessa. Il vescovo
lo lasciò parlare ma non gli diede credito. Congedandolo gli
disse:"Figlio mio, torna un'altra volta, intanto rifletterò meglio su
ciò che mi hai riferito". Juan rimase male. Non
era riuscito a realizzare il compito che gli era stato affidato. Tornò verso casa triste
e deluso. Giunto ai piedi del colle Tepeyac, vide di nuovo quella
meravigliosa creatura che era lì ad aspettarlo. Sfogò con lei la propria
amarezza per non essere riuscito a convincere il vescovo e chiese di essere
esonerato da quel compito, dichiarandosene indegno e incapace ad eseguirlo.
Ma la Vergine gli disse che aveva piena fiducia in lui e gli ordinò di
tornare dal vescovo a rinnovare la richiesta. La mattina dopo era
domenica. Dopo aver ascoltato la Messa, Juan tornò dal vescovo e gli ripeté
le richieste della Madonna. Il vescovo questa volta gli fece molte domande,
ma alla fine rimase scettico e congedò l'indio dicendogli che portasse delle
prove concrete e non solo delle parole. Juan se ne andò ancora triste e
amareggiato. Il vescovo diede ordine ad alcuni suoi servi di pedinarlo, ma lo
persero di vista proprio mentre si avvicinava al colle delle apparizioni. E
mentre essi, tornavano indietro, Juan incontrò di nuovo la Vergine. Riferì le
parole del vescovo e la sua richiesta di un segno. Chiese ancora di essere
esonerato da quel compito, ma la Vergine gli rispose che il giorno successivo
gli avrebbe dato il segno richiesto. Juan era frastornato.
Non se la sentiva più di tornare dal vescovo del quale aveva una grande
soggezione. Il giorno dopo suo zio anziano, Juan Bernardino, che era
ammalato, si aggravò. Diego dovette andare alla ricerca di un medico che,
dopo aver visitato l'ammalato, disse che sarebbe morto entro breve tempo. Per
tutta la giornata di lunedì, Juan assistette lo zio. Durante la notte, questi
chiese di poter confessarsi e ricevere il viatico. Al mattino presto Juan
partì per Tlatilolco per chiamare un sacerdote. temendo di incontrare la
misteriosa Signora ai piedi del colle di Tepeyac, fece un'altra strada. Ma ad
un certo punto ecco la Signora lì, davanti a lui. Gli chiese come mai avesse
tanta fretta. "Mio zio sta morendo", disse Juan Diego "ha
bisogno di un confessore". La Signora lo
rassicurò, gli disse che lo zio era già guarito, e lo invitò a salire sulla
sommità del colle per cogliere i fiori che vi avrebbe trovati e di portarli
subito al vescovo. Juan si avviò verso il
monte camminando di malavoglia. Conosceva bene quel luogo brullo, pieno di
pietre e cardi. La cima era a oltre 2000 metri, e in quella stagione,
dicembre, la temperatura non favoriva certo lo sbocciare dei fiori. Obbedì tuttavia, per
compiacere la Signora, e quando fu sul colle, con grande meraviglia vide dei
fiori stupendi, freschi come se fossero appena sbocciati. Li raccolse nella
sua tilma (= mantello) e corse giù dalla montagna per farli vedere alla
Signora. Questa li prese tra le sue mani, li ordinò in un bel mazzo e poi
disse a Juan di andare dal vescovo a farglieli vedere e gli raccomandò di
aprire la tilma solo in presenza del vescovo. Juan si mise in viaggio
per Città del Messico e giunto al Palazzo chiese di essere ricevuto dal
vescovo, ma i servitori non gli diedero retta. Anzi, lo cacciarono via in
malo modo. E osservando che teneva qualche cosa nascosto nella tilma,
cominciarono a sbirciare. Visti i fiori, volevano prenderglieli e per tre
volte tentarono di portarglieli via, ma i fiori non si staccavano dalla
tilma, sembrava vi fossero incollati. Meravigliati da questo fenomeno,
decisero di avvertire il vescovo. Questi decise di ricevere Juan che gli
riferì il nuovo messaggio della Signora e gli disse dei fiori che aveva
raccolto sul monte. Aprì la tilma per offrirei fiori, ma questi caddero per
terra e sulla parte interno della tilma il vescovo e tutte le persone che
erano con lui videro apparire l'immagine di una Madonna con le mani giunte
così come è anche oggi l'immagine della Madonna di Guadalupe. Stupefatti, si
chiedevano chi l'avesse dipinta. Anche Juan era meravigliato e diceva che
fino a poco prima quell'immagine non c'era sul suo mantello. Ma anche i fiori
erano oggetto di grande meraviglia. Il vescovo si rendeva conto che in quella
stagione e a quell'altitudine è impossibile trovare dei fiori freschi.
Inoltre il vescovo riconobbe subito in quei fiori le stupende rose di
Castiglia che non potevano essere fiorite su una montagna del Messico. Il
vescovo rimase convinto e cadde in ginocchio e pregò la Madonna chiedendole
perdono dell'incredulità mostrata nei confronti di Juan Diego. La mattina dopo, Juan Diego
accompagnò il vescovo al Tepeyac per indicare il luogo in cui la Vergine
aveva chiesto che venisse costruita una chiesetta e per vedere come stesse lo
zio Bernardino. Il vescovo lo fece accompagnare da alcuni suoi collaboratori
per constatare se quell'ammalato fosse realmente guarito come aveva promesso
la Signora. Giunti a casa di Juan trovarono il vecchio Bernardino
completamente guarito, che riferì che a quella stessa ora del giorno prima la
Signora era apparsa anche a lui, lo aveva guarito e gli aveva detto di voler
essere invocata con il titolo di "Perfetta Vergine Santa Maria di
Guadalupe". Il vescovo trattenne presso di sé zio e nipote per ascoltare
da tutti e due ancora una volta la storia dettagliata di quanto era accaduto
in quei giorni, e poi diede ordine di costruire immediatamente una capella
sul luogo delle apparizioni. Nel frattempo espose l'immagine della Vergine,
che era apparsa sulla tilma di Juan Diego nella cattedrale, dove divenne
subito oggetto di una grandissima devozione popolare. Il 26 dicembre 1531 il
vescovo poté compiere la solenne traslazione dell'immagine dalla cattedrale
alla nuova cappella, completata con incredibile rapidità.In quella occasione,
si verificò un nuovo straordinario miracolo. Ia sacra immagine venne
trasportata dalla cattedrale alla nuova chiesetta. Era seguita dal vescovo
con lutto il clero, la nobiltà spagnola e azteca e un'incredibile folla di
fedeli. Il popolo intonava canti. Gruppi di danzatori indigeni vestiti da
guerrieri esternavano la loro gioia mimando scene di battaglia con archi e
frecce. Ad un certo momento a uno degli arcieri sfuggì dall'arco la freccia,
che trapassò la gola a uno dei suoi compagni, uccidendolo sul colpo. Il corpo
dello sventurato venne immediatamente portalo davanti all'immagine della
Madonna, mentre tutti i presenti pregavano. Ed ecco che, appena estratta la
freccia, la ferita si rimarginò, lasciando solo una profonda cicatrice, e il
morto si alzò in piedi risuscitalo. Juan Diego decise di
dedicare il resto della sua esistenza al servizio della Vergine Maria. lasciò
la casa e si trasferì in una capanna attigua alla chiesetta della Madonna. Qui trascorreva il suo
tempo pregando e compiendo i lavori più umili necessari a tenere in ordine il
luogo. Morì nel 1548, e fu
sepolto nella chiesetta. Ma l'immagine della
Madonna che nel dicembre del 1531 si formò sulla sua tilma e che si venera
nel Santuario di Guadalupe in Messico, ha una storia specialissima, che
continua a stupire studiosi e ricercatori anche ai nostri giorni. Renzo Allegri SacroCuore/settembre2002 |