San Gennaro
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San Gennaro, nacque povero da genitori poveri e ancora bambino,
rimase orfano di madre. Il padre, passato a seconde nozze a causa della povertà
mandò il figlio, sebbene in tenera età, a fare il guardiano di porci. Il
ragazzo conobbe un Eremita del villaggio e cominciò a frequentarlo, recandosi
da lui per essere istruito.
Un giorno
l’Eremita invita Gennaro a seguirlo. A questo punto nella vita del Santo troviamo un vuoto
incolmabile, tant’è che, allontanandosi dal luogo natio, lo ritroviamo
vescovo di Benevento e quindi martire a Pozzuoli. |
San Gennaro sembra abbia versato il suo sangue per Cristo
all'inizio del secolo IV. In una nota agiografica si legge infatti che
Gennaro, "vescovo di Benevento, ha subito il martirio a Napoli, insieme
con i suoi compagni, durante la persecuzione di Diocleziano". Condannato "ad bestias" nell'anfiteatro di Pozzuoli,
insieme con i compagni di fede, a causa del ritardo di un giudice, sarebbe
stato decapitato e non dato in pasto alle belve per il gratuito e macabro
divertimento dei pagani. Oltre un secolo dopo, nel 432, in occasione della traslazione
delle reliquie da Pozzuoli a Napoli, una donna avrebbe consegnato al vescovo
Giovanni due ampolle contenenti il sangue raggrumato di S. Gennaro. Quasi a
garanzia dell'affermazione della donna il sangue si liquefece davanti agli
occhi del vescovo e di una grande moltitudine di fedeli. L'evento singolare da allora si ripete costantemente tutti gli
anni in determinati giorni, cioè il sabato precedente la prima domenica di
maggio e negli otto giorni successivi; il 16 dicembre e il 19 settembre e per
tutta l'ottava delle celebrazioni in suo onore. Le testimonianze di questo
fenomeno cominciano dal 1329, e sono tanto numerose e concordi da non poter
essere messe in dubbio. Il prodigio, perché tale è anche per la scienza,
merita l'affettuosa ammirazione con cui è seguito dall'intera popolazione partenopea. La sincera devozione
dei napoletani per questo martire, storicamente poco identificabile, ha fatto
sì che la memoria di S. Gennaro, celebrata liturgicamente già dal 1586, fosse
conservata nel nuovo calendario. Poiché al fenomeno
manca una spiegazione naturale, non dipendendo né dalla temperatura né
dall'ambiente, possiamo comunque attribuirgli il significato simbolico di
vivificante testimonianza del sangue di tutti i martiri nella vita della
Chiesa, nata dal sangue della prima vittima, Cristo crocifisso. |
Il miracolo del sangue |
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Si ritiene che una pia
donna avesse raccolto in due ampolle il sangue di San Gennaro per consegnare
poi la preziosa reliquia al vescovo di Napoli. Il sangue contenuto nelle
ampolle di vetro di foggia antica è ancora oggi oggetto di profonda
venerazione con le altre reliquie conservate nel Duomo di Napoli. I grumi rappresi scuri
e solidi spontaneamente si sciolgono. Il sangue ribolle ed assume il colore
rosso vivo. |
La liquefazione avviene di solito accompagnata dalle fervide preghiere ed insistenti invocazioni al Santo. Le modalità con le quali avviene lo scioglimento: tempo, intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città se avvengono senza indugi, nel caso contrario sono di segno sfavorevole.
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