di Cortona Terzo Ordine
francescana |
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Margherita nacque in una povera
famiglia di Laviano, in Toscana. Sua madre, una donna
molto affettuosa e pia, morì quando lei aveva sette anni. Suo padre si
risposò due anni dopo, ma la sua nuova moglie odiava Margherita e le rendeva
la vita difficile. Ella divenne una ragazza di straordinaria bellezza, e a 17
anni fuggì con un giovanotto nobile. |
Per nove anni visse con lui nel suo
castello vicino Montepulciano, ed ebbe anche un figlio. Amava adornarsi con
vestiti lussuosi e bei gioielli, eppure, allo stesso tempo, era molto
generosa con i mendicanti, e spesso cercava di aiutarli come meglio poteva. Frequentemente implorò il suo amante
di sposarla: egli promise di farlo, ma non lo fece mai, poiché le convenzioni
sociali non ammettevano il matrimonio fra un aristocratico ed una plebea.
.Nel 1273, egli partì per visitare una delle sue proprietà, ed incontrò una
fine tragica e misteriosa. Secondo la tradizione, il suo fedele cane ritornò,
mugolando e dando strattoni al vestito di Margherita. Ella lo seguì nella
foresta e trovò il cadavere sfigurato del suo amante. Non si seppe mai la verità
sulla sua morte. Scossa e piena di terrore, Margherita si chiese: "Dov'è
adesso la sua anima?". Decisa a cambiare vita, prese suo
figlio e lasciò Montepulciano. Si tagliò i capelli come una penitente,
s'inginocchiò alla porta della chiesa con una corda intorno al collo,
chiedendo perdono a tutti per lo scandalo provocato dal suo comportamento.
Suo padre voleva accoglierla in casa, insieme al bambino, ma la matrigna si
oppose. Margherita si sedette sotto un albero, senza dimora e non sapendo
dove andare guardò in direzione del castello di Montepulciano: poteva tornare
lì, sfruttando la propria bellezza, ma pregò con fervore e riuscì a
respingere questa pericolosa tentazione. Margherita aveva sentito parlare
della bontà dei frati francescani nei confronti dei peccatori e desiderava
porsi sotto la loro direzione spirituale Incontrò due buone signore che
notarono la sua solitudine, e le offrirono rifugio e protezione. La
presentarono ai frati, che la accolsero con gentilezza, e Margherita fece una
confessione generale, piangendo sul suo passato. Trovò due frati, davvero
degni di nota, Giovanni da Castiglione e Giunta Bevegnati, a cui chiedere consiglio. Frate Giunta divenne il suo
confessore e, dopo la sua morte, il suo primo biografo. Per tre anni, ella
visse con suo figlio in una baracca e finalmente, quando i frati furono
davvero convinti della sua sincerità, ricevette l'abito del Terzo Ordine. Suo
figlio fu mandato a scuola ad Arezzo e, pochi anni dopo, divenne francescano
anche lui.. Congregazioni, penitenze e miracoli Inizialmente, Margherita si guadagnò da vivere badando ai bambini e accudendo le signore della città. In seguito, si dedicò completamente alla preghiera ed alla cura dei poveri, specialmente se malati. Si sostentava solo con le elemosine della gente, e divideva tutto ciò che aveva con coloro che erano più bisognosi di lei. Nel 1286, il Vescovo di Arezzo le
diede una Statuto che le consentiva di porre il suo lavoro su basi
permanenti. Margherita formò un gruppo di terziarie, una Congregazione
chiamata Le Poverelle, ed aprì un ospedale. In
seguito, fondò anche la Confraternita di Nostra Signora della Misericordia,
per le dame che volevano aiutare l'ospedale, assistendo i malati ed i poveri.
Ella trascorreva gran parte della notte in preghiera e contemplazione,
dormendo poche ore sulla nuda terra. Vestiva sempre di stracci e mangiava
solo un pò di pane con verdure crude. Le sue
penitenze erano così severe che spesso il suo confessore le consigliò di
moderarsi.Odiando la propria bellezza, tentò di
sfigurarsi il viso con un rasoio, ma frate Giunta glielo impedì. ..Man mano
che si avvicinava a Dio, le venivano concesse estasi e doni divini. Dava
consiglio ai penitenti che incominciavano a cercarla, con il diffondersi
della sua fama di santità. Molti peccatori si convertirono grazie alle sue
parole, molti malati ritrovarono la salute, un ragazzo morto fu riportato
alla vita e molte persone possedute dal demonio furono liberate e
riacquistarono la loro interezza spirituale. Nel 1288 Margherita si trasferì
nella cadente chiesa di S. Basilio, sopra la città. Qui trascorse gli ultimi
anni della sua vita e morì a 50 anni, il 22 febbraio 1297. In seguito, la
chiesa fu completamente ricostruita e dedicata a lei. Il suo corpo ancora
incorrotto si trova in un'urna d'argento sull'altare maggiore del Santuario. Qui è conservato anche il Crocifisso
che le chiese "Che vuoi, Poverella?", E Margherita gli
rispose:"Solo Te, o mio
Signore Molti miracoli avvennero subito dopo la sua morte e fu acclamata come santa, ma non fu ufficialmente canonizzata fino al 1728 da Papa Benedetto XIII. La sua ricorrenza è il 22 febbraio |