MARIA VALTORTA

L’EVANGELO COME MI E’ STATO RIVELATO

 

 

 

MARIA VALTORTA nacque a Caserta il 14 marzo 1897, figlia unica di un ufficiale di Cavalleria e di una ex-insegnante di francese, entrambi lombardi. Crebbe e si formò in varie città del nord (Faenza, Milano, Voghera) mostrando un carattere forte, spiccate capacità umane e straordinarie doti spirituali. Completò i suoi studi nel prestigioso Collegio Bianconi di Monza.

Durante la prima guerra mondiale fu infermiera "samaritana" nell'Ospedale Militare di Firenze, città in cui rimase per circa dieci anni, inclusa una vacanza di due anni a Reggio Calabria presso parenti. Nel 1924 si stabilì con i genitori a Viareggio, dove fu impegnata in Parrocchia come delegata di cultura per le giovani di Azione Cattolica. Nel 1943, inferma da nove anni, aderì alla richiesta del suo confessore e scrisse l' Autobiografia. Con vero talento di scrittrice riempì di getto sette quaderni per narrare senza reticenze la propria vita, umana fino alla passionalità, ascetica fino all'eroismo. Subito dopo, prestando tutte le sue capacità ad una volontà superiore, intraprendeva una produzione letteraria prodigiosa.

 

 

L’Evangelo come mi è stato rivelato

 

Narra la nascita e l’infanzia della Vergine Maria e di Gesù, i tre anni della vita pubblica di Gesù (che sono la parte più ampia), la sua passione, morte, resurrezione e ascensione al cielo, i primordi della chiesa e l’assunzione di Maria.

Descrive paesaggi, ambienti, persone ed eventi con la vivezza di una rappresentazione.

Delinea caratteri e situazioni con abilità introspettiva. Espone gioie e drammi con il sentimento di chi ad essi partecipa realmente. Erudisce su circostanze storiche, riti, usanze, caratteristiche ambientali, culture sacre e profane, con dati e precisazioni che gli esperti non prevenuti trovano ineccepibili. Soprattutto espone e illustra, attraverso l’ampio racconto della vita del cristo, tutta la dottrina del cristianesimo che viene tramandata nella Chiesa cattolica.

 

Essa circolava solo in copie dattiloscritte quando il papa Pio XII l’ebbe in lettura e poi consigliò di pubblicarla “ così come sta”.

 

 

 

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