Karol Jòzef Wojtyla

 

Il Santo Padre
Biografia di Giovanni Paolo II fino al suo Pontificato

 

Anche prima di essere divenuto Papa, Giovanni Paolo II ha vissuto una vita piena: divenuto orfano da giovane, è stato studioso, poeta, attore, sacerdote, professore, giovane vescovo e infine vescovo e cardinale. Scampato alla seconda guerra mondiale, si è trovato tra Hitler e Stalin e in seguito l’occupazione comunista della Polonia. L’unico filo conduttore in tutta la sua vita è la devozione a Dio e il servizio alla Chiesa

 

Infanzia

Quando Karol Jozef Wojtyla nacque nel 1920, suo padre, un luogotenente dell’esercito polacco, aveva già 41 anni, sua madre 36 e suo fratello 14. A scuola era un ragazzo che emergeva, ma quando aveva 8 anni sua madre morì e quando ne aveva 12 fu la volta della morte di suo fratello. Continuò a promettere benne, così che a 14 anni fece la sua prima apparizione in opere drammatiche amatoriali e divenne presidente della sezione della Società di Maria della sua scuola. In questo anno fece il suo primo pellegrinaggio a Czestochowa e l’anno seguente prese parte alla sua prima esercitazione militare. Nel 1938 ricevette il sacramento della confermazione e completò la sue educazione secondaria.

 

Ingresso all’università e scoppio della seconda guerra mondiale

Dopo l’iscrizione alla Facoltà di Filosofia della Università Jagellonica nel 1939, si trasferì con suo padre a Cracovia. Karol continuò anche là la sua esperienza drammatica nello Studio 38, un gruppo teatrale sperimentale. Nello stesso anno accademico entrò nella Sezione Eucaristica e di Carità della Società degli Studenti.

Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939, egli continuò con il suo secondo anno di corso. Egli fu anche introdotto agli scritti di san Giovanni della Croce e di santa Teresa d’Avila da Jan Tyranowski, un sarto con una spiritualità carmelitana. Da questo periodo è ben radicata la profonda spiritualità mariana che ha caratterizzato la sua vita.

Continuando a recitare in un teatro clandestino, sfuggì all’imprigionamento e alla deportazione lavorando in una miniera di pietra. Suo padre morì nel 1941 ed egli accolse nella sua casa la famiglia di Mieczyslav Kotlarczyk, il fondatore del Teatro della Parola Viva (Rapsodia).

 

Studi per il sacerdozio

Nel 1942 fu trasferito a lavorare nella centrale chimica Solvay e allo stesso tempo registrato alla Facoltà di Teologia della Università Jagellonica, dove aveva iniziato segretamente a studiare per il sacerdozio. Il suo lavoro alla Solvay e i suoi studi teologici continuarono fino a quando, all’inizio del 1944, fu arrotato da una macchina e dovette passare un mese in ospedale.

Alla fine dell’estate, lui ed altri seminaristi furono trasferiti alla residenza dell’arcivescovo e il suo lavoro alla Solvay si concluse. Nel terzo anno di teologia ricevette la tonsura e due ordini minori e divenne vice-presidente del “Bratnia Pomoc” - Aiuto Fraterno -, una carica che mantenne fino all’aprile del 1946. Nello stesso hanno concluse i suoi ordini minori, fu ordinato al suddiaconato e al diaconato e infine al sacerdozio nel novembre.

 

Il suo primo sacerdozio: studente e insegnante

Quasi immediatamente dopo che era stato ordinato nel 1946, lasciò la Polonia per iniziare gli studi teologico all’Angelicum a Roma. Nel 1947 ricevette la licenza in teologia e viaggiò in Francia, Belgio e Olanda. Nel 1948 ci fu il suo dottorato, il suo ritorno in Polonia e l’inizio del suo ministero pastorale.

Nel 1949 tornò a Cracovia per lavorare alla parrocchia di San Floriano con gli studenti universitari e i lavoratori della sanità e nel 1950 iniziò il lavoro sulle sue pubblicazioni. Nel 1951 iniziò un congedo di due anni per prepararsi all’insegnamento universitario.

Nel 1953 stava insegnando attivamente Etica Sociale all’università. Non molto dopo le autorità comuniste chiusero la facoltà teologica e lo studio dovette essere trasferito al seminario di Cracovia. Gli fu allora offerto un posto all’Università Cattolica di Lublino dove, alla fine del 1956, fu promosso alla cattedra di Etica

 

Vescovo, arcivescovo e cardinale

Il grande cambiamento nella vita di padre Wojtyla arrivò quando fu ordinato vescovo nel settembre del 1958 e divenne ausiliare dell’arcivescovo di Cracovia.

Nell’ottobre del 1962 fu presente alla seconda sessione del Concilio Vaticano II come uno dei suoi membri più giovani. L’anno successivo, alla chiusura della seconda sessione, fu nominato arcivescovo metropolita di Cracovia. Seguì la terza sessione del Concilio e in preparazione alla quarta e finale sessione il nuovo arcivescovo lavorò allo Schema XIII, quello della Gaudium et Spes, la Chiesa nel mondo contemporaneo. Durante questa sessione i vescovi polacchi pubblicarono la loro lettera di riconciliazione ai vescovi tedeschi che conteneva le parole: “Noi perdoniamo e chiediamo perdono”.

Da questo tempo, l’arcivescovo Wojtyla fu occupato nell’applicare i decreti del concilio e nel governo della sua diocesi nelle difficili condizioni create dal governo comunista della Polonia. Una delle sue prime reazioni a questo fu portare l’icona di Nostra Signora di Czestochowa nella sua diocesi dove per un anno intero fu venerata in 120 parrocchie della diocesi, con la presenza costante dell’arcivescovo, che alcuni mesi dopo fu fatto cardinale.

A partire da questo periodo, il nuovo cardinale fu visto viaggiare ampiamente, visitando gruppi di polacchi in molti paesi, partecipando ad incontri, congressi eucaristici, sinodi locali, dando conferenze, lezioni a congressi di studio e partecipando ai Sinodi Generali che si tenevano ora ogni 5 anni a Roma e il cui scopo era lo sviluppo e l’applicazione dei decreti del Concilio Vaticano II. Pochi cardinali hanno avuto una tale esperienza internazionale in così poco tempo.

Infine, dopo la morte di Paolo VI e il breve pontificato di Giovanni Paolo I, il cardinale Wojtyla fu eletto 264esimo Papa, alle 17.15 circa del 16 ottobre del 1978.

 

 

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