La Madonna

Pensieri di Fra Cecilio Maria

A cura di Fra Demetrio Patrini Cappuccino

 

 

Presentazione

 

Ho visto l'ultima volta fra Cecilio due giorni prima che lasciasse definitivamente questo mondo. Era disteso sul lettuccio in una celletta dell'infermeria dei Cappuccini di Bergamo: un volto sereno, gli occhioni spalancati, ormai spenti alla luce di questo mondo, ma immersi "Nella Luce Divina", le mani rinsecchite, in­trecciate da un vistoso rosario bianco, a simboleggiare il suo rapporto intimo con la Madre di Gesù che egli consi­derò sua "Celeste Mamma" fin dalla sua infanzia. In quei momenti solenni in cui aspettava tranquillamente di entrare in quel "Paradiso" che per tutta la vita aveva contemplato e desiderato, si avverava ciò che molti anni prima aveva scritto:« Mio Paradiso sempre aperto è lo sguardo di Maria Immacolata che fa compagnia a Gesù ed anche a me».

 

 

1. MARIA nella vita di fra Cecilio

 

Un cuore veramente innamorato di Gesù come lo era quello di fra Cecilio, non poteva non essere fortemente attratto da Maria. Infatti chi parla di Gesù non può tacere di Maria. Non solo per il fatto che ella non può essere separata dalla vita di Gesù, ma soprattutto perché in lei si è attuato in misura piena la salvezza che egli ci ha portato.

Chi vuol conoscere adeguatamente i benefici che il cri­stianesimo ha arrecato agli uomini, deve guardare a Maria, la perfetta redenta, colei che è pienamente inserita in Cristo. Proprio per amore di noi stessi e per la nostra completa realizzazione siamo obbligati a prenderla in considerazio­ne. La fede semplice e pura di fra Cecilio gli ha fatto intuire questa verità e, sotto l'influsso e la spinta dello Spirito Santo, ha fatto maturare in lui un amore sempre più tenero e profondo verso "Maria Immacolata", come egli nor­malmente la chiamava, approfondendone sempre più chiaramente il mistero. E' noto che per capire una persona bisogna rivolgersi a lei in maniera personale, cioè con amore. Solo chi ama e onora una persona, ha qualche possibilità di addentrarsi nel suo mistero.

Questa fu la via percorsa da fra Cecilio, il quale nella luce folgorante della Trinità e del Mistero eucaristico, scorse il ruolo unico e insostituibile di Maria per realizzare l'avventura divina della vita umana, quella cioè di avvi­cinarsi con cuore puro e sincero a Gesù in modo da raggiungere il modo più perfetto del vivere umano.

 

2. MARIA la grande credente

 

Fra Cecilio era perfettamente persuaso che 1 'atteggiamen­to fondamentale del cristiano e del religioso è la fede. Fede intesa come la risposta umana e globale alla parola di Dio che salva.

La fede diventa quindi la condizione essenziale per ap­partenere alla Chiesa, intesa come comunità di salvezza.

Inoltre la fede è anche la condizione indispensabile per capire e vivere la vita religiosa nell'interno della Chiesa. Ora Maria, come appare dal Vangelo, si pone all'inizio della storia della Chiesa come la grande credente. La sua fede corrisponde a quella di Abramo, l'uomo che per gli Ebrei era il modello della fede.

Maria dice un sì chiaro e coraggioso alla parola di Dio, che pur doveva sembrarle un'utopia. Con questo "sì "ella diventa la madre del Redentore e pone la base della sua missione storica in rapporto alla salvezza.

Per questo giustamente viene lodata a motivo della sua fede (Lc. 1,45) che non sta solo all'inizio della sua voca­zione, ma viene richiesta per tutta la vita.

Anche Maria ha compiuto la "Peregrinazione della fede" (Lumen Gentium, 58) esattamente come dobbiamo fare noi. Così ella diventa nostra madre e sorella nel credere. Maria ha compiuto la medesima esperienza spirituale che dobbiamo compiere anche noi.

Se guardiamo bene alla vita di fra Cecilio, notiamo senza difficoltà che il suo atteggiamento mariano si manifestò soprattutto nell'abbandono incondizionato e radicale alla parola di Dio e alla sua azione, sperando nella sua fedeltà e nel suo amore. Da questo atteggiamento di fede scaturiva la sua umiltà che lo rendeva libero da tutti i condizionamenti di questo mondo.

Dice un suo scritto molto a proposito: «Via dal mio spirito ogni peso che mi possa trattenere dal volare speditamen­te, per amore di Maria, senza mai rallentare, sino al pieno possesso di Lei e di Gesù».

 

3. MARIA perfezione di vita

 

Non dobbiamo dimenticare che l'aspetto della fede di Maria consistette nell'accettare il peso della sua materni­tà. Dal momento che Dio opera la salvezza anche attra­verso la collaborazione di altri uomini, Cristo, l'unico Salvatore, deve prendere corpo in ogni credente. Il cristiano deve perciò diventare come un cristallo tra­sparente che permetta di scoprire Cristo. Ciò richiede un grande lavoro di rinnegamento di sé. Spessissime volte, infatti, la volontà dell'uomo e la vo­lontà di Dio vengono a trovarsi in tensione.

Il vero atteggiamento cristiano si attua in maniera esem­plare quando egli può dire con Maria: "Fate quello che egli vi dirà "(Giov. 2,5). Quando un cristiano si comporta così, egli viene inserito nel circuito della vita di Cristo e sperimenta di essere inviato anche agli altri uomini. La vita diventa allora e discepolato e disponibilità apo­stolica.

Proprio per questo la vita di fra Cecilio fu largamente caratterizzata da un'appassionata ed efficace attività apo­stolica. Lo dimostra il numero incalcolabile di persone che egli incontrava sui passi della sua attività di portinaio e di questuante, o che a lui ricorrevano, quando gli acciacchi dell'età avanzata lo costrinsero a rimanere in convento. in tal modo, nella luce di Maria, egli svolse un'attenta opera sociale a favore dei poveri, dei diseredati e degli emarginati, senza alcuna distinzione.

Atteggiamento cristiano questo, quanto mai necessario anche al giorno d'oggi che dimostra" come la figura della Vergine non deluda alcuna delle attese profonde degli uomini del nostro tempo ed offra ad essi il mo­dello compiuto del discepolo del Signore: artefice della città terrena e temporale, ma pellegrino solerte verso quella celeste ed eterna; promotore della giustizia che libera l' oppresso .e della carità che soccorre il bisogno­so, ma soprattutto testimone operoso dell'amore che edifica Cristo nei cuori "(Marialis cultus 37).

La venerazione intensa di Maria Immacolata ha portato fra Cecilio ad essere cristiano e religioso in modo più pieno e lo ha condotto alla santità in maniera perfetta.

«Penso alla Mamma Immacolata, - ci lasciò scritto - mia dolce compagna di viaggio; a lei ricorro con fiducia, sento che mi vuole bene. La penso, la amo e desidero ardentemente di vederla».

Ora questo suo desiderio è appagato.

 

 

 

Pensieri di Fra Cecilio Maria sulla Madonna

 

Il peccato di Adamo aveva oscurato e raffreddato tutta la terra: si era in gelida notte profonda. Un'alba luminosa portò al mondo Maria Immacolata che ci doveva dare il divin sole Gesù.

 

A Maria chiediamo un po' di quella luce che ebbe quando l'Angelo le annunciò il mistero dell'Incarna­zione.

In quella luce profonda, Ella, tanto grande, si sentì piccola e umile...

Preghiamola di farci umili nella nostra nullità.

 

Dobbiamo riconoscere che siamo stati particolarmen­te prediletto dalla Madonna: ci ha mantenuto la sua mano sul capo, non ci ha lasciati cadere nei lacci del mondo e del diavolo, ci ha fatto apprezzare le cose del cielo, ci ha insegnato e ci insegna che la vera grandezza di un'anima è il vivere in grazia.

 

Mio Paradiso sempre aperto è lo sguardo di Maria Immacolata che fa compagnia a Gesù ed anche a me.

 

Penso alla Mamma Immacolata mia dolce compagna di viaggio; a lei ricorro con fiducia, sento che mi vuole bene. La penso, la amo e desidero ardentissimamente di vederla.

 

Se è tanto il piacere che prova lo spirito nel sentirsi amato dalla Vergine in questo esilio, cosa sarà in punto di morte sentirsi sciogliere dai legami che ci tratten­gono quaggiù e vedere vicino il momento di incontrare la Madre di Dio e la Madre nostra?

 

In qualità di piccolo suo figlio, oso chiederle di accom­pagnarmi per mano, durante questi miei ultimi giorni di vita, fino al giudizio e all'entrata alla gloria.

 

Sarei ingrato verso la mia celeste Mamma, se non volessi attestare che dal primo giorno in cui la santa Ubbidienza mi ha mandato alla porta, la vera porti­naia buona e intelligente, che mi faceva distinguere il bene dal male, è sempre stata lei, la Vergine delle Vergini.

 

Nessuna immagine venuta dall'arte umana riguar­dante la Vergine Immacolata mi soddisfa: preferisco mille volte guardarla con gli occhi dello spirito.

 

Mi trovo nel Cenacolo con Maria, con gli Apostoli, con i Discepoli di Gesù e con le pie donne che tanto ama­vano Gesù e tanto da Gesù erano amati... mi raffiguro in loro compagnia: sono felicissimo. Con Maria, Madre suprema di tutta la Chiesa siamo in attesa dello Spirito Santo.

 

Maria santissima, Figlia dell'Eterno Padre, Madre del Divin Figlio, Sposa dello Spirito Santo, conservatemi sotto il vostro manto e datemi un poco della vostra vita intima con la Santissima Trinità.

 

Dalla Mamma Immacolata, che pure trovo a fare compagnia a Gesù nel santo Tabernacolo, avrò la

pazienza, il discernimento, il consiglio, la carità, la fortezza amabile per il disimpegno del mio ufficio.

 

Maria Immacolata, il pensiero della vostra assistenza mi ricrea grandemente lo spirito, mi conferma sempre più nei santi propositi e mi aiuta a mantenerli.

 

Alla mia celeste Mamma chiedo la grazia di ammet­termi in quella luce nella quale così umilmente ha potuto rispondere a Dio: " Ecce ancilla Domini perché mi serva per chiedere perdono a Dio e al prossimo di tutto ciò che, ogni giorno, non faccio nella Carità Divina.

 

I due cuori di Gesù e di Maria sono intimamente uniti e si possiedono vicendevolmente; i nostri cuori, quan­do sono veramente semplici e vivono la vita pura in unione ed intimità con Gesù e la Vergine, sono dai due posseduti e possiedono Maria e Gesù.

 

Sento un dovere estremo di allargare il cuore a sempre più sconfinata fiducia e confidenza in Dio e nella celeste Mamma Immacolata che mi ama da vera Ma­dre di Dio e mia dolcissima.

 

Vide Dio la Vergine Immacolata che si sentiva la piccola sua Ancella e la innalzò alla dignità di sua Madre Santissima.

 

Maria Santissima, datemi una grazia potente, affinché possa estirpare sino alle radici il mio "IO" per lascia­re, in me, posto alla divina carità. Sono un po' in terra e un po' in cielo, ma sempre canto le lodi della Vergine.

 

La madre di Dio e nostra ci ama e ci vuole tutti in cielo a godere Dio per tutta l'eternità.

 

Andiamo... Gesù è morto per noi e la Regina del cielo ci prende tra le sue braccia.

 

Gesù e Maria, prestatemi i vostri cuori e vi amerò come desidero e come meritate.

 

Non mi fermo alle mie meschinità, confido in Gesù e nella Mamma sua e nostra e sento che mi avvicino sempre più al paradiso.

 

Io mi sono accostato alla Madonna con umile confi­denza: non mi sgomenta la sua grandezza, anzi, mi onora perché è mia Mamma e conosce fino in fondo l'anima mia.

 

Via dal mio spirito ogni peso che mi possa trattenere dal volare speditamente, per amore di Maria, senza mai rallentare, sino al pieno possesso di lei e di Gesù.

 

La Madonna è tanto misericordiosa con le anime... non appena queste le fanno un po' di strada, le copre con il suo amore e ottiene loro misericordia.

 

La Madonna è la celeste Mamma di tutti e singolar­mente di ognuno. Da lei, ognuno è amato singolarmen­te come se fosse solo. Gesù e Maria... prendete il bastone, come faceva la mia mamma di Costa Senna e picchiate forte con ogni sorta di tribolazione, disgrazia e morte. Fate tutto quello che volete ma non lasciatemi uscire di casa...

 

Maria Immacolata, mia dolcissima Mamma ottenete­mila grazia di amare Gesù e tutto è fatto. Cosa devo desiderare di più bello che vivere una vita d'amore?

 

Il più bel mezzo che Gesù ha inventato per innalzare l'anima mia alle più alte cime dell'amore, è stato il nascondersi nel santissimo Sacramento dell'altare. Io avrei pensato di ricorrere alla vostra autorità di Mam­ma, o Maria Immacolata, per ottenere da Gesù che durante la santa Comunione, cambiasse il mio povero cuore con il suo. Allora sarebbe tutto a posto. Vi pare, mamma mia? Allora posso lodare, ringraziare, so­prattutto amare Dio come lo merita. A Gesù non mancano i mezzi, mi può fare la grazia. Interponetevi voi, Mamma mia Immacolata.

 

Oggi la Vergine Immacolata mi ha fatto sentire in modo particolare la sua presenza... ho avuto maggiore conoscenza dei miei mancamenti, maggior dolore, maggior confidenza in lei, maggior volontà a portare la croce... ho raccomandato a lei tutte le anime tribo­late, specialmente nello spirito.

 

 

 

 

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