Vetrata raffigurante

lo Spirito Santo

 

 

Per raffigurare lo Spirito Santo è stata scelta la forma della colomba perché di immediata comprensione, in base al Vangelo "...Ed ecco: si aprirono a lui i cieli e vide lo Spirito di Dio, discendere in forma di colomba...". (Mt. 3,16) e ad una consolidata tradizione iconografica.

 

La colomba non appare statica, bensì in movimento per significare il perenne manifestarsi dello Spirito.

 

Ecco  EGLI E' PROPRIO QUI IN QUESTO MOMENTO perché Egli è l'Eterno Presente. "Io sono colui che è" (ES. 3,14).

 

Entra nello "spazio lasciato aperto per portarci tutta la sua Luce. Luce sfolgorante. Fuoco vivo cHe brucia e non distrugge. Acqua che disseta e respiro di Vita.

 

Per raffigurare la Luce e la Maestà di Dio sono stati scelti il giallo brillante e il giallo dorato, per il Fuoco che rappresenta l' Amore e la Trascendenza di Dio colori accesi come il rosso e l'arancio, il blu e l’'acquamarina invece per l'acqua e il vento che indicano lo Spirito Creatore in movimento.

 

Il giallo è il colore più limpido dell'arcobaleno, il colore radioso con cui raffiguriamo il sole e le stelle e il chiarore di un nuovo giorno.

E' il colore dell'oro nascosto nelle viscere della terra e delle messi ondeggianti...

La sua luminosità è tale che tende a spaziare e per questa ragione è segno di vastità, libertà ed esultanza.

E' il colore della gioia, della Sapienza, dell'immensità della Luce e, nella gradazione più calda, dell'abbondanza e della grandezza in senso morale.

 

Il rosso è il colore più caldo. E' l'acceso colore del sangue e del fuoco e rappresenta l'Amore e la Vita, la forza e la potenza, la generosità e la giustizia.

 

Il blu è il colore della profondità delle acque e dell'immensità del cielo,

E' il colore del movimento concentrico (Vasilij Kandinskij), della serenità e dell'armonia, del silenzio e della meditazione, dell'eternità e della mente che crea.

 

Nei tre colori primari (giallo, rosso e blu) c'è un richiamo alla Trinità, riferimento fatto, con la variante del bianco al posto del giallo, anche da papa innocenze III (1198 - 1216).

 

Dalla colomba si diffondono raggi in varie gradazioni di colore e, come le schegge di un grande arcobaleno, ogni tonalità riflette e rappresenta una diversa vibrazione di luce, una particolare scintilla dell'emanazione divina.

 

 I sette doni dello Spirito Santo: Sapienza,Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio, sono doni di Luce e di Fuoco e perciò vengono raffigurati sotto questo duplice aspetto con raggi gialli e rossi.

 

Il verde rappresenta la Speranza dell'umanità in cammino, illuminata e animata dallo Spirito.

Il verde infatti è segno di rinascita e di rinnovamento, non a caso è il colore delle gemme a primavera. "Ecco, faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia: non ve ne accorgete?" (Is. 43,19)

 

Il magenta (ametista) raffigura la Misericordia di Dio e la nostra umiltà, la Sua tenerezza e la nostra piccolezza.

I colori "ametistini",che vanno dal porpora al violetto, simboleggiano la dignità e la sovranità (la porpora era riservata ai senatori, ai re, agli imperatori, ecc.), ma anche il ripensamento, la penitenza e la preparazione (il viola è il colore dell'avvento e della quaresima).

 

Nei raggi azzurri che rappresentano l'acqua, il vento e il Respiro dello Spirito (in ebraico la parola "spirito" significa anche "respiro" e "soffiare del vento") si intravede il Tau evidenziato dal colore viola.

 

Il Tau è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico ed ha la stessa funzione della lettera greca Ω Omega   "Io sono l'Alfa α e Ω l’Omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente dal fonte dell'acqua della vita..."                (Apoc. 21,6).

Il Tau è stato utilizzato come valore simbolico sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento.

 

Nel libro di Ezechiele è il segno che salva dallo sterminio "il signore disse: Passa entro la città, entro Gerusalemme, e traccia un  (Tau) sulla fronte degli uomini che gemono e sospirano per tutte le cose abominevoli che vi vengono compiute..."

(Ez. 9,4).

 

Con lo stesso significato se ne parla nell'Apocalisse (Apoc.7, 2-3).

 

Segno di redenzione quindi, per questo e per la sua somiglianza con la croce fu scelto prestissimo come simbolo cristiano.

Caro a San Francesco, che con questo segno si firmava nelle lettere, è un impegno di vita cristiana da vivere nello Spirito di Dio.

 

Ermella Cintelli Molteni

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