Chiara Lubich

(1920-2008)

TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE

REVERENDO DON ORESTE BASSO

COPRESIDENTE MOVIMENTO DEI FOCOLARI

ROCCA DI PAPA

HO APPRESO CON PROFONDA EMOZIONE LA NOTIZIA DELLA PIA MORTE DELLA SIGNORINA CHIARA LUBICH SOPRAGGIUNTA AL TERMINE DI UNA LUNGA E FECONDA VITA SEGNATA INSTANCABILMENTE DAL SUO AMORE PER GESU’ ABBANDONATO(.) IN QUEST’ORA DI DOLOROSO DISTACCO SONO SPIRITUALMENTE VICINO CON AFFETTO AI FAMILIARI E ALL’INTERA OPERA DI MARIA - MOVIMENTO DEI FOCOLARI CHE DA LEI HA AVUTO ORIGINE COME PURE A QUANTI HANNO APPREZZATO IL SUO IMPEGNO COSTANTE PER LA COMUNIONE NELLA CHIESA PER IL DIALOGO ECUMENICO E LA FRATELLANZA TRA TUTTI I POPOLI (.) RINGRAZIO IL SIGNORE PER LA TESTIMONIANZA DELLA SUA ESISTENZA SPESA NELL’ASCOLTO DEI BISOGNI DELL’UOMO CONTEMPORANEO IN PIENA FEDELTA’ ALLA CHIESA E AL PAPA E MENTRE NE AFFIDO L’ANIMA ALLA DIVINA BONTA’ AFFINCHE’ LA ACCOLGA NEL SENO DEL PADRE AUSPICO CHE QUANTI L’HANNO CONOSCIUTA E INCONTRATA AMMIRANDO LE MERAVIGLIE CHE DIO HA COMPIUTO ATTRAVERSO IL SUO ARDORE MISSIONARIO NE SEGUANO LE ORME MANTENENDONE VIVO IL CARISMA (.) CON TALI VOTI INVOCO LA MATERNA INTERCESSIONE DI MARIA E VOLENTIERI IMPARTO A TUTTI LA BENEDIZIONE APOSTOLICA

BENEDICTUS PP. XVI

 

Si è spenta Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari. Il Papa: una vita spesa per la fratellanza tra i popoli e segnata dall'amore per Gesù abbandonato. I funerali, il 18 marzo, presieduti dal cardinale Bertone, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura

Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, si è spenta nella notte, intorno alle 2.00, nella sua abitazione a Rocca di Papa, "in un clima sereno, di preghiera e di intensa commozione" riferisce una nota. Aveva 88 anni. Malata da tempo, aveva chiesto negli ultimi giorni di lasciare il Policlinico Gemelli per tornare a casa. Il Papa in un telegramma inviato questa mattina ha espresso il suo profondo cordoglio. Il servizio di Sergio Centofanti.


“Ho appreso con profonda emozione” la notizia della morte di Chiara Lubich “sopraggiunta al termine di una lunga e feconda vita segnata instancabilmente dal suo amore per Gesù abbandonato”. Inizia così il telegramma del Papa. “In quest’ora di doloroso distacco – prosegue Benedetto XVI – sono spiritualmente vicino con affetto ai familiari e all’intera Opera di Maria-Movimento dei Focolari che da lei ha avuto origine, come pure a quanti hanno apprezzato il suo impegno costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la fratellanza tra tutti i popoli”. Il Pontefice ringrazia il Signore “per la testimonianza della sua esistenza spesa nell’ascolto dei bisogni dell’uomo contemporaneo in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa” ed esprime l’auspicio “che quanti l’hanno conosciuta e incontrata, ammirando le meraviglie che Dio ha compiuto attraverso il suo ardore missionario, ne seguano le orme mantenendone vivo il carisma”. Numerosissimi i messaggi di cordoglio che continuano a giungere dal mondo intero, da parte di leader religiosi, politici, civili e da tanta gente comune. I funerali si svolgeranno martedì prossimo 18 marzo alle 15.00 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura e saranno presieduti dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Dalle 16.00 di oggi sarà aperta la camera ardente nel Centro internazionale del Movimento a Rocca di Papa: resterà aperta fino a domani sera. Nella cappella del Centro la sepoltura. Tra i tanti focolarini che si sono stretti attorno a Chiara nelle ultime ore, il teologo belga Michel Vandeleene, biografo della Lubich. 

 
R. - Chiara ci ha lasciato stanotte. L’ultimo mese era stata ricoverata all’ospedale Gemelli di Roma e lì aveva potuto fare ancora tanta corrispondenza e prendere decisioni importanti per il Movimento. Aveva anche ricevuto una lettera del Santo Padre che rileggeva spesso e che le dava conforto. Il Patriarca Bartolomeo era venuto a salutarla e a benedirla in ospedale. Alcuni giorni fa aveva espresso ripetutamente il desiderio di tornare a casa e l’altro ieri notte era stata portata a casa sua perchè la sua fine sembrava ormai imminente. Ieri mattina, dopo aver sentito la Santa Messa e ricevuto l’Eucaristia, ha voluto vedere una ad una le sue prime compagne e i suoi primi compagni, gli altri focolarini, i suoi stretti collaboratori: era cosciente e ha potuto sentirli, incontrarli. Ieri sera poi si è aggravata ancora, centinaia di persone sono giunte a casa sua e lì è successa una cosa veramente meravigliosa e commovente perchè, al seguito delle prime compagne, anche tutte queste persone sono potute entrare una ad una nella sua stanza per ore per vederla, darle un bacio sulla mano, dirle magari ancora una sola parola: grazie. La commozione è grande ma più grande è la fede nell’amore, in Dio amore che guida ogni cosa, in Dio amore che lei ha fatto conoscere a tanti e ci viene da cantare un “Magnificat” per le grandi cose che il Signore ha operato in lei, e di rinnovare il nostro impegno a vivere il Vangelo come lei ci ha insegnato.

Ma chi era Chiara Lubich? Ricostruiamo il percorso esistenziale di questa grande testimone della fede nel servizio di Adriana Masotti:


Una grande donna con un cuore immenso; una mistica a servizio della pace e del dialogo; una grande testimone di fede: così alcuni titoli con cui le agenzie italiane stamattina hanno comunicato la scomparsa di Chiara Lubich. Tutta la sua vita si intreccia in modo inscindibile alla storia del Movimento dei Focolari da lei fondato. Ma non era certo intenzione di Chiara, nel lontano 1943 a Trento, quando aveva 23 anni, fondare un Movimento o qualunque altra cosa: piuttosto in lei c’era forte il desiderio di rispondere con la propria vita a quel Dio-Amore scoperto tra le macerie della II Guerra Mondiale.

Niente programmi pensati a tavolino, dunque, solo la lettura del Vangelo portato con sé nei rifugi antiaerei, una lettura illuminata da una luce particolare: quella dell’unità. “Che tutti siano uno, come io e te, Padre, siamo una cosa sola” . Per questa preghiera, Chiara e alcune sue coetanee si sentono chiamate un giorno in modo del tutto particolare. Da qui, poi, la sottolineatura di tutte le frasi che parlano dell’amore che porta all’unità. Ad una ad una, le parole evangeliche messe in pratica si rivelano rivoluzionarie. Portano ad esempio a mettere in comune beni materiali e spirituali. Nasce la certezza che nel Vangelo è la soluzione di ogni problema individuale e sociale. Sentiamo la stessa Chiara Lubich:

“E’ proprio la dottrina dell’unità, la dottrina del testamento di Gesù, è la dottrina del sogno di Gesù, di far di tutto il mondo una cosa sola, di fare una fraternità universale. Partendo, naturalmente, dai cristiani, ma poi Gesù è morto per tutti, e noi dobbiamo arrivare a tutti se vogliamo veramente amare Gesù!”.

Ben presto, al primo gruppo di ragazze si uniscono tanti altri che piano piano formano un piccolo popolo che raggiunge una dimensione mondiale. Attualmente si contano oltre 2 milioni di aderenti. L’approvazione della Chiesa cattolica alla nuova realtà ecclesiale arriva nel 1962 con il nome ufficiale di “Opera di Maria”. Nel ’64, la Lubich è ricevuta per la prima volta da Paolo VI. Da quel momento, si moltiplicano, con Paolo VI e poi con Giovanni Paolo II, udienze private e pubbliche. All’Opera di Maria aderiscono anche non cattolici, cristiani di diverse confessioni, appartenenti alle altre religioni e persone non credenti. Chiara Lubich partecipa, in Vaticano, a vari Sinodi dei Vescovi. Stabilisce intensi rapporti personali con diverse personalità religiose: in particolare nel mondo ortodosso, con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora I, e poi con i suoi successori; nella Comunione anglicana e nel mondo evangelico-luterano. Via via, nascono iniziative di dialogo per promuovere l’unità tra le realtà ecclesiali cattoliche, tra i cristiani, tra le religioni e nei diversi mondi del sociale: politica, economia, sanità, cultura, arte, comunicazione sociale. Ancora Chiara:

“Perché la presenza di Gesù in mezzo a chi è unito nel suo nome illumina dando sapienza. Questa sapienza, poi, naturalmente va in tutti gli ambiti della vita umana. Cambia tutto: è il Corpo mistico di Cristo che diventa corpo sociale, corpo politico ...”.

Dal 1996 a Chiara Lubich vengono assegnati 15 dottorati “honoris causa” e si moltiplicano i riconoscimenti, come il premio “Educazione alla pace” dell’UNESCO, il Premio Templeton per il progresso della religione, il premio “Diritti umani” del Consiglio d’Europa, nel ’98. 17 città, tra cui Roma, le assegnano la cittadinanza onoraria. Nel 1997 Chiara è al Palazzo di Vetro dell’ONU, l’anno successivo al Parlamento europeo. Chiara Lubich e Madre Teresa di Calcutta, due fondatrici e grandi figure femminili della Chiesa del Concilio: così Chiara ricordava la loro amicizia:

“Sempre, sempre ripeteva, quando ci incontravamo, una frase. Eravamo veramente due che avevano avuto una funzione nella Chiesa – naturalmente, lei è santa, è tutta un’altra cosa in questo senso. Però, come missione, come compito, eravamo tutte e due incaricate di qualcosa da parte di Dio. Perciò, ci capivamo molto bene. Lei mi scriveva spesso e il suo concetto era sempre questo: ‘Chiara, fatti santa, perché Dio è santo; fatti santa perché Lui ti ha scelto, ti vuole sua, perché Lui è santo”.
 
Una vita intensa, quella di Chiara, che si è conclusa questa notte con l’incontro più importante, quello con lo Sposo a cui Chiara ha saputo donare tutta la sua esistenza.

Chiara Lubich partecipò nel maggio del 1998 allo storico incontro dei movimenti e delle nuove comunità ecclesiali che rilanciò la collaborazione dei carismi per l’evangelizzazione. Era presente anche Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito. Al microfono di Sergio Centofanti, Martinez parla dell’eredità di Chiara Lubich:

R. – Un’eredità di amore che si rinnova in ogni angolo del mondo all’insegna di una maternità spirituale, di cui in qualche modo tutti noi laici siamo grati. Ha intuito in tempi non sospetti, ancor prima che si intravedesse la luce grande del Concilio ecumenico Vaticano II, una stagione di nuova evangelizzazione carismatica, improntata al testamento grande dell’amore e dell’unità. In fondo, il Vangelo si riconduce tutto a questo sguardo d’amore sulla storia e non si può che rimanere ammirati e grati al Signore per la testimonianza di questa donna, che non si è arresa dinanzi a nessuna delle sfide che la secolarizzazione, le contrapposizioni culturali, ideologiche e religiose talvolta ponevano. Un atto di onore allo Spirito Santo quello che oggi, da ogni parte del mondo, si eleva al ricordo di questa sorella nella fede.

Ascoltiamo infine, al microfono di Roberto Piermarini, la testimonianza di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, che ha condiviso con Chiara Lubich le tante iniziative delle nuove realtà ecclesiali:


R. – C’è dentro il cuore davvero una grande tenerezza, perchè penso che sia stata accolta con tanta gioia in cielo. Che il suo carisma di unità, di amore, di comunione sia una grande luce per la Chiesa, per tanti vescovi, per tanti sacerdoti. Abbiamo sempre trovato in lei un grande amore di comunione. Dio ci ha unito molto fortemente. Adesso preghiamo la Santa Vergine Maria, perché l’accolga, interceda e la mandi a suo Figlio, perché tutti i suoi peccati siano perdonati e possa entrare nel cielo piena di gioia. Penso anche che adesso i focolarini riceveranno un appoggio più grande dal cielo.

Radio Vaticana, 14 marzo 2008

 

 

Le origini

7 dicembre 1943 – Questa data segna convenzionalmente gli inizi del Movimento: è il giorno in cui Chiara Lubich, che sarà fondatrice e presidente dei Focolari, nella cappella del collegio dei Cappuccini di Trento, dona la sua vita a Dio. Era sola. Aveva 23 anni. Non vi era alcun presagio di quanto sarebbe nato.

1944 – Il dramma del secondo conflitto mondiale imparte una lezione decisiva: "Tutto crolla, tutto è vanità delle vanità. Solo Dio resta". Dio Amore fa irruzione nella vita di Chiara trasformandola. Una scoperta subito comunicata e condivisa da altre giovani che saranno le sue prime compagne. Nei rifugi portano solo il Vangelo: quelle parole si illuminano di una luce nuova: vi trovano "come" rispondere a questo amore. Nel comandamento che Gesù dice nuovo e suo: "amatevi l’un l’altro come io ho amato voi", scoprono il cuore del Vangelo. Vivendolo con radicalità, sperimentano un salto di qualità della vita personale e comunitaria. Nel testamento di Gesù "che tutti siano uno", trovano il perché della loro vita: contribuire a realizzare il piano di Dio sulla famiglia umana.

L’esperienza di "Dio amore" sarà la scintilla ispiratrice da cui ha il via il Movimento; l’amore scambievole ne costituirà la tessitura spirituale; il "che tutti siano uno" ne sarà l’obiettivo. Sono questi alcuni cardini di una nuova corrente spirituale: la spiritualità dell’unità, che si rivelerà sempre più universale.

Trento, il 13 maggio, è colpita da un violento bombardamento. La casa di Chiara Lubich è gravemente lesionata. Mentre i familiari sfollano in montagna, Chiara decide di rimanere in città per sostenere il Movimento nascente. Tra le macerie, abbraccia una donna impazzita dal dolore che le grida la morte dei suoi 4 figli. Avverte la chiamata ad abbracciare il dolore dell'umanità.

Trova poi un piccolo appartamento, dove vivrà con alcune delle sue prime compagne. Sarà il primo focolare. Inizia ad attuarsi quanto aveva intuito anni prima, nel 1939, nel Santuario di Loreto: che la sua sarà una nuova vocazione nella Chiesa, sul modello della famiglia di Nazareth e che molti seguiranno questa via.

A causa della guerra, diffusa è la povertà che colpisce la popolazione di Trento. Quel primo gruppo di ragazze condivide i pochi beni con i poveri dei quartieri più diseredati. In piena guerra, viveri, vestiario e medicinali arrivano con insolita abbondanza. Sperimentano la verità delle parole evangeliche: "Date e vi sarà dato", "Chiedete e otterrete". Ben presto 500 persone sono coinvolte in questa silenziosa rivoluzione. Nasce spontanea una comunione di beni materiali e spirituali sul modello delle primitive comunità cristiane. L’obiettivo è contribuire a risolvere il problema sociale della città. Il Vangelo viene riscoperto in tutta la sua potenza rinnovatrice. Questa esperienza suscita l’interesse di alcuni giovani marxisti: sono i prodromi dell'impegno sociale del Movimento e del dialogo con persone senza una fede religiosa che si svilupperà in seguito.

1947 – Prima approvazione del Movimento da parte della Chiesa: Mons. Carlo De Ferrari, allora arcivescovo di Trento, riconosce: "Qui c’è il dito di Dio". Seguiranno la prima approvazione pontificia, nel 1962, e, per i nuovi sviluppi del Movimento, la seconda, nel 1990.

1948 – Si aprono le gravi problematiche dell'Italia del dopoguerra, che tenta la ricostruzione morale e materiale, quando Chiara Lubich incontra, a Roma, Igino Giordani, padre di 4 figli, uomo di cultura di rilievo del Novecento italiano, deputato, scrittore, giornalista, pioniere dell'ecumenismo. Ha contribuito, tra l’altro, all’incarnazione nel sociale della spiritualità dell’unità e agli sviluppi ecumenici del Movimento. Primo focolarino sposato, ha aperto questa nuova via di santità a molti sposati, che saranno gli animatori del Movimento Famiglie Nuove.

1949 - Inizia un periodo di grazie particolari. Chiara, insieme ai suoi primi e prime compagne, per un periodo di riposo sale sui monti trentini, a Tonadico di Primiero. Sarà una forte esperienza spirituale che illuminerà anche le linee fondanti del Movimento.

 

Pasquale Foresi, un giovane pistoiese formatosi in ambienti cattolici, con una viva esigenza di coniugare Vangelo e vita nella Chiesa, incontra, per la prima volta Chiara Lubich a Trento nel dicembre di quell’anno. Sarà il primo focolarino sacerdote, ordinato nel 1954. Ha dato un contribuito determinante, tra l’altro, allo sviluppo degli studi teologici, alla nascita della casa editrice Città Nuova e della prima cittadella che sorge a Loppiano (Firenze), alla stesura degli Statuti del Movimento.

Semi di fraternità: le Mariapoli

1949-60 – Nel difficile dopoguerra, quando stentano a rimarginarsi tra i popoli europei le ferite inferte dal secondo conflitto mondiale, ogni estate, sui monti del Trentino, nel nord Italia, al primo gruppo del Movimento nascente si unisce un numero sempre maggiore di giovani, famiglie, operai, professionisti, politici. Vi fanno visita personalità politiche come il Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi. Si compone la Mariapoli, bozzetto temporaneo di una società rinnovata dall’amore evangelico. Si incontrano sud-tirolesi e italiani, francesi e tedeschi, che vedono sciogliersi odi e rancori. Le Mariapoli si ripetono tutt’oggi nei 5 continenti.

Sul loro modello sorgeranno nel mondo le 'Mariapoli permanenti', le cittadelle del Movimento, ora 35, a vari stadi di sviluppo; la prima nasce nel 1964 in Italia, a Loppiano. Oggi sono oltre 800 i suoi abitanti, di 70 nazioni.

La nota dell'internazionalità caratterizza ben presto il Movimento in rapida espansione, dapprima in tutta Italia, poi, dal 1952, negli altri paesi d’Europa e dal 1958 nei continenti. Nel 1959 saranno più di 10.000 le persone che giungeranno a Fiera di Primiero, nel Trentino. Sono rappresentati 27 Paesi dai diversi continenti. In quella Mariapoli e poi, nel 1960, a Friburgo, Chiara Lubich, parlando a gruppi di diverse nazioni dell'unità dei popoli, trasferisce al rapporto tra le nazioni la legge evangelica dell’amore, e propone di “amare la patria altrui come la propria”.

 

Rinnovamento nella Chiesa e nella società

1954 – Sacerdoti diocesani e religiosi di varie Congregazioni, sin dagli inizi, a contatto con la spiritualità dell’unità, sperimentano una nuova vitalità di vita evangelica. Nasce la “Lega” costituita dai religiosi e dai sacerdoti diocesani, che si trasformerà in due distinte diramazioni del Movimento.

1956 – Invasione sovietica dell’Ungheria. Di fronte a quel dramma, il Papa Pio XII avverte l’urgenza di riportare Dio nella società, perché gli uomini ritrovino in Lui la sorgente della libertà e della fraternità. Chiara Lubich, raccogliendo il suo invito, lancia un appello per suscitare “volontari di Dio” che si impegnino a rinnovare i diversi ambiti della società. Nel Movimento nascono così i "volontari" e le "volontarie", persone delle più diverse categorie e professioni, che saranno tra i principali animatori del Movimento Umanità Nuova.

 

Si apre la pagina ecumenica del Movimento

1961 – Nell’Europa divisa in blocchi politici e religiosi, si apre l’esperienza ecumenica del Movimento, quando, a Darmstadt (Germania), Chiara Lubich incontra alcuni pastori luterani che desiderano conoscere l’esperienza di riscoperta del Vangelo vissuta dal Movimento. La spiritualità dell’unità si diffonderà tra cristiani luterani, poi anglicani, riformati, ortodossi, a tutt’oggi in oltre 350 Chiese e comunità cristiane, contribuendo al crollo di pregiudizi e alla riscoperta del patrimonio di fede comune. Si sperimenta l’unità spirituale in Cristo nella vita quotidiana, e nasce così un dialogo di popolo, lievito per la piena unità visibile tra i cristiani.

Prima udienza con il Papa

1964 – Paolo VI riceve Chiara Lubich e riconosce nel Movimento un’ “Opera di Dio”.  Già agli inizi degli anni ’50, Chiara aveva incontrato l’allora mons. Giovanbattista  Montini quando era  sostituto alla Segreteria di Stato in Vaticano. Negli anni, le occasioni di incontro col Papa – Paolo VI prima e Giovanni Paolo II dopo – si moltiplicano, con udienze private e pubbliche, interventi in occasione delle manifestazioni internazionali del Movimento.

Nell’immediato post-Concilio

1966 – In risposta al desiderio espresso da Papa Paolo VI, nel corso di un’udienza a sacerdoti diocesani aderenti al Movimento, Chiara Lubich, dà il via al Movimento parrocchiale. Sin dall’inizio degli anni ’60, la spiritualità dell’unità vissuta da sacerdoti, religiosi e laici nelle comunità parrocchiali, vi aveva suscitato una nuova vitalità evangelica.

1966-1988 – Il cammino ecumenico del Movimento si approfondisce con numerosi incontri che Chiara Lubich avrà con i massimi responsabili delle varie Chiese. A Londra, nel 1966, è ricevuta dall'Arcivescovo di Canterbury, dott. Michael Ramsey, Primate della Comunione anglicana, che incoraggia la diffusione della spiritualità dei Focolari nella Chiesa d'Inghilterra. E così i successori: Coggan, Runcie, Carey, Williams. Nel 1967, a Istanbul, incontra il Patriarca ecumenico ortodosso di Costantinopoli, Atenagora I. Dal '67 al '72 saranno 8 i suoi viaggi a Istanbul, con 24 udienze con il Patriarca. Incontrerà in seguito anche i suoi successori: Dimitrios I e Bartolomeo I. Le Chiese anglicana e ortodossa la insigniscono di varie onorificenze. Dalle Chiese della Riforma riceve nel 1988 il Premio "Pace Augustana" della città di Augsburg (Germania). La laudatio è pronunciata dal vescovo luterano Johannes Hanselmann, allora Presidente della Federazione Luterana mondiale. A partire dagli anni '60, stringe amicizia con il Priore di Taizé, Frère Roger Schutz.

1967-1984 – Nasce il Movimento Gen (generazione nuova) - Un anno prima che nel mondo esplodesse la contestazione giovanile, Chiara Lubich lancia i giovani, che sin dagli inizi hanno condiviso l’ideale dell’unità, a comunicarlo ai loro coetanei, testimoniando il Vangelo come il codice della più potente rivoluzione sociale. I gen animeranno poi, dal 1984, il Movimento a più ampio raggio ‘Giovani per un mondo unito’.

1967 – Chiara Lubich dà il via al Movimento Famiglie Nuove: dal vivere con radicalità la spiritualità dell'unità, si rivitalizza l'amore tra i diversi componenti della famiglia. In un mondo che ha dimenticato i grandi valori e che assiste alla disgregazione della "cellula fondamentale della società", la testimonianza di famiglie "controcorrente", solidali e aperte, è fermento per una società più impegnata nella dimensione sociale, sia religiosa che civile.

1970 - Nasce la terza generazione dei Focolari, i Gen 3. Sin dagli inizi, anche ragazzi (dai 9 ai 17 anni) hanno fatto propria la spiritualità del Movimento. Dal 1984, animeranno il più vasto Movimento ‘Ragazzi per l'unità’.

1972 - Anche i bambini, i Gen 4 (dai 4 agli 8 anni) vivono con radicalità il Vangelo. Spesso la mentalità evangelica dei gen 4 tocca il cuore degli adulti. Con scenette e iniziative le più varie, ma soprattutto con la loro testimonianza, sanno comunicare il loro ideale evangelico ai coetanei.

1977 – Iniziano gli incontri annuali internazionali dei “vescovi amici del Movimento dei Focolari” promossi da mons. Klaus Hemmerle, vescovo di Aachen (Germania), per approfondire la spiritualità dell’unità e vivere un’esperienza di collegialità episcopale “effettiva ed affettiva”. Prende forma così la diramazione dei vescovi che avrà legami spirituali con il Movimento e sarà riconosciuta, con approvazione pontificia, nel 1998. Dal 1982, su suggerimento di Papa Giovanni Paolo II,  questa esperienza è aperta anche a vescovi di altre Chiese cristiane.

Dialogo interreligioso e con persone senza riferimento religioso

1977-1981 - Si apre il dialogo interreligioso del Movimento: nel 1977 a Londra, viene assegnato a Chiara Lubich il Premio Templeton per il progresso della religione. Nella Guildhall, al Lambeth Palace, dove Chiara è invitata a parlare della sua esperienza spirituale, vivo è l’interesse espresso da personalità ebree, musulmane, buddiste, indù e sikhs presenti. Chiara vi coglie un segno per aprire questa nuova pagina del Movimento.

Primi contatti con i buddisti: Chiara Lubich incontra nel 1979  Nikkyo Niwano, giapponese, presidente e fondatore di un vasto movimento laico buddista  - Rissho Kosei-kai, con 6 milioni e mezzo di aderenti - e uno degli iniziatori della Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace (WCRP). Nel 1981 Chiara è da lui invitata a parlare, in un tempio buddista a Tokyo, della sua esperienza cristiana, di fronte a 12.000 aderenti del Movimento buddista. Si approfondisce la conoscenza reciproca ed inizia una collaborazione che avrà sviluppi anche nel campo umanitario e della promozione della pace.

Inizia una nuova tappa del dialogo con persone senza un riferimento religioso. Sino ad allora era stato vissuto in modo particolare da membri del Movimento con persone di ideologia marxista. Nasce il Centro per il dialogo con persone di convinzioni non religiose. Questo dialogo si estenderà  nei cinque continenti anche a persone di altre convinzioni.

 

Verso  una nuova società planetaria

1980-2005 – Iniziano le grandi manifestazioni internazionali che avranno cadenza periodica, diffuse attraverso collegamenti satellitari con i 5 continenti, come i “Genfest” per i giovani, (le prime edizioni risalgono al 1973 e '74 a  Loppiano, ed al 1975 a Roma), i “Familyfest” per le famiglie, i “Supercongressi” per i ragazzi, facendo sperimentare a dimensione mondiale la realtà dell’unico popolo.

1984 – Giovanni Paolo II visita il Centro Mariapoli del Movimento a Rocca di Papa, il 19 agosto. In quest’occasione il Papa riconosce nel carisma di Chiara Lubich un’espressione del “radicalismo dell’amore”, e nel Movimento i lineamenti della Chiesa del Concilio, aperta ai dialoghi.

1989 – Quando cadono i muri di separazione tra i due blocchi, occidentale e orientale, in Europa, Chiara Lubich invita a superare la logica di "vincitori e vinti", impegnandosi insieme a salvaguardare i valori umani più autentici, come solidarietà, giustizia sociale, e uguaglianza. Questi valori sono alla base del dialogo che si sviluppa nel Movimento, tra cristiani e persone senza un preciso riferimento religioso. E sarà un Ateneo dell’Est Europeo, l’Università cattolica di Lublino (Polonia) che conferirà nel 1996, il primo riconoscimento ufficiale dell’incidenza nel sociale del Movimento, con la consegna della laurea h.c. in Scienze sociali a Chiara Lubich.

1990 – 2005 - Nell’attuale cambiamento epocale, mentre una forte crisi culturale attraversa non solo l'Occidente, dalla spiritualità dell’unità nascono le prime linee di pensiero che contribuiscono ad aprire sentieri verso una cultura rinnovata. E' quanto sta emergendo dalla Scuola Abbà, Centro studi interdisciplinare cui Chiara Lubich dà inizio con l’apporto del teologo e vescovo di Aachen, mons. Klaus Hemmerle, e di professori ed esperti in materie religiose e laiche: dalla teologia, filosofia, psicologia e sociologia, all'ecumenismo, dalle scienze politiche a economia, diritto, matematica, scienze naturali e comunicazioni sociali. Sin dagli inizi del Movimento, Chiara aveva intuito che il carisma dell’unità avrebbe illuminato anche le varie discipline. Un ulteriore sviluppo avviene a partire dal 1999, quando si formano, per ciascun ambito, commissioni internazionali che promuovono congressi, corsi di formazione, pubblicazioni.

1991 – 1999 - Il dramma delle popolazioni che vivono in condizioni di estrema povertà viene in particolare evidenza durante un viaggio in Brasile di Chiara Lubich, che lancia il progetto dell’Economia di comunione, che coinvolge oggi centinaia di aziende. Vari economisti vi vedono i prodromi di una nuova teoria e prassi economica. Numerosi sono i congressi nazionali e internazionali, le tesi di laurea (circa 200), e gli atenei che approfondiscono questo progetto economico innovativo. Nel 1999 l’esperienza e la visione culturale dell’Economia di comunione come proposta per sanare gli squilibri economici, viene presentata da Chiara Lubich ad un Convegno internazionale promosso a Strasburgo dal Consiglio d’Europa, in occasione del 50° della sua istituzione.

Già dalla fine degli anni ’50, con il primo viaggio di tre dei primi compagni di Chiara Lubich in un continente extraeuropeo, l’America Latina e con la diffusione del Movimento in tutto il continente latinoamericano, e poi in Africa e Asia, sono fiorite molte opere che suscitano autosviluppo e riscatto sociale delle popolazioni.

1996 – In occasione di un incontro a Napoli con un gruppo di politici italiani che soffrono per le profonde trasformazioni politiche che investono il Paese, si avvia un nuovo sviluppo dell’impegno politico iniziato sin dagli anni ’50 da Igino Giordani, deputato al parlamento italiano. Chiara Lubich dà il via al Movimento politico per l’unità aperto a persone delle più varie estrazioni partitiche. Si ispira alla fraternità, riconosciuta come categoria politica volta a salvare i valori autentici, in vista del bene comune. Esperienza che si diffonderà in vari Paesi, specie in Europa e in America Latina.

1996–2003 – L’impegno del Movimento a “gettare ponti tra le persone, le generazioni, le categorie sociali e i popoli, in un’epoca in cui le differenze etniche e religiose conducono spesso a conflitti violenti”, è motivo di numerosi riconoscimenti tra cui i Premi: per l'Educazione alla pace ’96, conferito a Chiara Lubich dall’ UNESCO a Parigi, e Diritti Umani, assegnatole - insieme ad altre personalità - nel 1998 dal Consiglio d’Europa, a Strasburgo, oltre a numerose cittadinanze onorarie,  tra cui quelle di Roma, Firenze, Milano, Torino, Genova e Palermo.

Nuovi sviluppi del dialogo interreligioso

1997-2005 – Nell’attuale trasformazione mondiale verso una società sempre più multiculturale e multireligiosa, il dialogo interreligioso ha nuovi sviluppi. Nel gennaio '97 Chiara Lubich è invitata a parlare della sua esperienza spirituale a 800 monache e monaci buddisti in Tailandia; in maggio, a tremila musulmani afro-americani, nella moschea di Harlem a New York. Nell'aprile ’98 incontra membri della comunità ebraica dell’Argentina. Nel 2001 e 2003 sarà in India, invitata da istituzioni accademiche indù di Bombay e da movimenti gandhiani del Tamil Nadu che le conferiscono il Premio “Difensore della pace”. Nel 2002 ad Assisi, alla Giornata per la Pace, presieduta da Papa Giovanni Paolo II, presenti leaders delle maggiori religioni mondiali, in rappresentanza della Chiesa cattolica interviene, insieme al prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Saranno promossi nel Movimento Simposi con indù (2002 e 2004), con buddisti (2004), con musulmani (2005) e con ebrei (2005) che segneranno un approfondimento della conoscenza reciproca sotto il profilo spirituale e dottrinale, consolidando i rapporti di fraternità.

Una spiritualità per l’ecumenismo

1997-2003 – Cresce nel mondo ecumenico la domanda di spiritualità, per dare nuovo impulso al cammino verso la piena unità delle Chiese cristiane. La spiritualità dell’unità dei Focolari, condivisa da oltre 40 anni non solo da membri della Chiesa cattolica, ma in vario modo anche da cristiani di oltre 350 Chiese e comunità ecclesiali, è sempre più riconosciuta a vari livelli, come spiritualità ecumenica. Chiara Lubich è invitata a presentarla in apertura della II Assemblea dei cristiani d’Europa riunita nel 1997 a Graz (Austria) con oltre 10.000 partecipanti, promossa dal Consiglio delle Conferenze episcopali Europee (CCEE) e dal Consiglio delle Chiese cristiane d’Europa (KEK), presenti il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, il primate della Chiesa anglicana, Dr. Carey e il Katholikos della Chiesa armena, Karekin I. Negli anni seguenti Chiara sarà invitata a parlare nei luoghi simbolo del mondo evangelico-luterano e riformato, a Berlino, Augsburg, Zurigo e Ginevra. Già nel 1967, nel 1982 e poi nel 2002, Chiara Lubich è invitata a Ginevra a presentare spiritualità e scopi del Movimento al Consiglio Ecumenico delle Chiese.

I Movimenti ecclesiali e il cammino di comunione

1998–2004 – Mentre le società occidentali sono sempre più secolarizzate, alla vigilia di Pentecoste ’98, nel primo grande incontro mondiale dei Movimenti ecclesiali e nuove Comunità in Piazza San Pietro, Giovanni Paolo II ha definito il loro posto nella Chiesa, riconoscendoli come “espressione significativa dell’aspetto carismatico della Chiesa” da lui definito co-essenziale all’aspetto istituzionale. Ha colto operante in queste nuove realtà ecclesiali la risposta dello Spirito al processo di scristianizzazione in atto. Ha chiesto loro frutti maturi di comunione e impegno. Intervenendo insieme ad altri 3 fondatori, Chiara Lubich gli assicura l'impegno di contribuire a realizzare questa comunione tra i movimenti  "con tutte le nostre forze".

Da allora è iniziato un cammino di fraternità e comunione tra molti movimenti e comunità nel mondo. Comunione che si estenderà, a iniziare dal 1999, anche a movimenti evangelico-luterani e, dal 2004, a movimenti e associazioni anglicani ed ortodossi.

L’allora cardinale Joseph Ratzinger, al Congresso che aveva preceduto il grande incontro con il Papa,  aveva presentato un importante studio teologico sui movimenti nella Chiesa. Tra l'altro, vi aveva riconosciuto l’azione dello Spirito Santo che "incessantemente suscita la novità del cristianesimo" ed aveva evidenziato il loro particolare legame con il ministero universale del Papa, essendo i movimenti e le nuove comunità chiamati a "portare il Vangelo sino ai confini della terra".

Per l’unità dell’Europa e per una famiglia rinnovata

 2004 – Si apre una nuova pagina per l’Europa: l’inizio della riunificazione tra Ovest ed Est europeo, con l’entrata nell’Unione Europea dei primi Paesi dell’Europa centro-orientale. In coincidenza con questo avvenimento, l’8 maggio si svolge nel Palasport di Stoccarda (Germania), la prima  Giornata “Insieme per l’Europa” in collegamento satellitare con oltre 160 manifestazioni contemporanee in altrettante città europee. L’obiettivo è contribuire a dare un’anima al processo di riunificazione del Continente. Il Movimento dei Focolari è tra i promotori. Vi sono coinvolti più di 150 movimenti e nuove comunità cattoliche, evangelico-luterane, riformate, ortodosse e anglicane. Un nuovo appuntamento è in programma a Stoccarda per il maggio 2007.

2005 – Mentre sempre più vivace nel mondo è il dibattito sui valori della vita e della famiglia, il Family Fest 2005, grande manifestazione internazionale, svoltosi a Roma e contemporaneamente in oltre 200 città del mondo, ha irradiato - anche via satellite e internet - l’immagine di una famiglia rinnovata al suo interno e aperta sulla società.

 

 

 

il movimento dei focolari

 

Trento 1944

In un rifugio antiaereo,
apriamo a caso il Vangelo
alla pagina del Testamento di Gesù:
"Che tutti siano uno, Padre, come io e te".
Quelle parole sembrano illuminarsi ad una ad una.
Quel "tutti" sarebbe stato il nostro orizzonte.
Quel progetto di unità la ragione della nostra vita.

Chiara Lubich 

 

Dal primo nucleo di Trento...

E' sullo sfondo di odio e violenza del secondo conflitto mondiale che si accende la scintilla ispiratrice la "scoperta folgorante" dell'Unico che "nessuna bomba può far crollare": Dio. Dio, sperimentato come Amore, cambia radicalmente la vita di Chiara Lubich, allora poco più che ventenne. Un'esperienza subito comunicata e condivisa dalle sue prime compagne.

Nei rifugi antiaerei portano solo il Vangelo. Vi trovano "come" rispondere all'Amore. In quel tempo Chiara stessa scrive: "Ogni giorno nuove scoperte: il Vangelo era diventato unico nostro libro, unica luce di vita".

Nel comandamento dell’amore scambievole scoprono la legge per ricomporre nella fraternità la società disgregata. "Mettiamo tutto in comune: cose, case, aiuti, denari. La vita è un’altra".

Con meraviglia, quel primo gruppo sperimenta la luce, la forza, il coraggio, l'amore, frutti della presenza di Gesù, da Lui promessa quando due o tre sono riuniti nel suo nome. Una luce che illumina quell’ultima preghiera di Gesù al Padre: che tutti siano uno. Questo progetto divino sulla famiglia umana, diventa il programma della loro vita: "Facciamo dell’unità tra noi il trampolino per correre dove non c’è l’unità e farla".

Gli effetti: "Ogni giorno crescono attorno a noi persone di ogni età e d’ogni condizione sociale. Si spengono odii e rancori. Molte famiglie si ricompongono in pace". Nasce la certezza che nel Vangelo è la soluzione di ogni problema individuale e sociale.

... un Movimento

Ben presto quel primo gruppo diventa un Movimento che suscita un rinnovamento spirituale e sociale. In poco più di 60 anni di vita ha raggiunto una diffusione mondiale (182 Paesi), con oltre due milioni di aderenti e una irradiazione di alcuni milioni, difficilmente quantificabile.

Un piccolo popolo - Per la varietà della sua composizione, con gli anni, il Movimento assume le dimensioni di un piccolo popolo, come lo ha definito Papa Giovanni Paolo II: abbraccia non solo cattolici, ma anche cristiani di diverse Chiese e comunità ecclesiali ed ebrei. Via via vi fanno parte seguaci di grandi religioni, e persone senza un riferimento religioso. L'adesione al movimento avviene senza sincretismi, nella piena fedeltà alla propria identità. Comune è l'impegno a vivere, pur in vario modo, l'amore e l'unità, che sono iscritti nel DNA di ogni uomo.

Perchè la denominazione Movimento dei Focolari - Sin dagli inizi, il Movimento verrà denominato "dei focolari" dalla gente di Trento, per "il fuoco" dell’amore evangelico che animava Chiara Lubich e le sue prime compagne.

Fondatrice e presidente: Chiara Lubich. Lei stessa sottolinea che il Movimento "non è stato pensato da mente umana, ma è frutto di un carisma che viene dall'Alto. Noi cerchiamo di seguire, attraverso le circostanze, la volontà di Dio giorno dopo giorno".

Le approvazioni - Il vescovo di Trento, Mons. Carlo De Ferrari, dà la prima approvazione, a livello di Chiesa locale,  nel 1947: "Qui c’è il dito di Dio".
Seguiranno le approvazioni pontificie: la prima nel 1962; la più recente, per gli ulteriori sviluppi, nel marzo del 2007.

Un Movimento ecclesiale - I Focolari si inseriscono nell’attuale fenomeno di fioritura dei movimenti ecclesiali originati da un "carisma preciso donato alla persona del fondatore" (Giovanni Paolo II) cioè da un "dono dello Spirito" che incessantemente suscita "la novità del cristianesimo" (card. Ratzinger). Giovanni Paolo II riconoscerà nel carisma di Chiara Lubich un "radicalismo dell’amore" e nel movimento i lineamenti della Chiesa del Concilio aperta ai vari dialoghi (19.8.1984).

Spiritualità dell'unità

Mentre si credeva di vivere semplicemente il Vangelo - scrive ancora Chiara Lubich - inavvertitamente lo Spirito andava sottolineando alcune Parole che dovevano diventare i principi operanti di una nuova corrente spirituale: la spiritualità dell'unità".

E’ da questa spiritualità, che diventa stile di vita di persone di ogni età, categoria, vocazione e cultura, che si sviluppa il Movimento. Al suo cuore i 'focolari', piccole comunità maschili o femminili, composte da laici, vergini e coniugati, totalmente donati a Dio secondo il loro stato, impegnati innanzitutto a mantenere viva la presenza del Risorto, da Lui promessa quando "due o tre sono riuniti nel Suo nome".

Finalità

Nell’attuale cambiamento epocale, condividendo con l’umanità la sofferta gestazione di una nuova civiltà globalizzata, interdipendente, multiculturale e multireligiosa, il Movimento è impegnato, insieme alle molte forze che si muovono in questa direzione, a comporre nell'unità la famiglia umana, arricchita dalle diversità.

Strumenti di unità

Principalmente i "focolari", riuniti in "zone", convergenti in un unico "Centro internazionale". Via via, dall’unico albero, nascono numerose diramazioni, tra cui movimenti ad ampio raggio, che gettano semi di rinnovamento nei diversi ambiti della società e della Chiesa aprendo spazi di fraternità e di unità:

Famiglie Nuove

Umanità Nuova

Giovani per un mondo unito

Ragazzi per l’unità

Movimento parrocchiale e diocesano

Movimento sacerdotale

Movimento dei religiosi e religiose appartenenti a diverse Congregazioni.


Vie all'unità: i dialoghi

Il dialogo a livello di singoli, personalità e movimenti, comunità e gruppi, si delinea come via privilegiata per promuovere l'unità:

nella propria Chiesa, per approfondire la comunione tra movimenti ecclesiali, nuove comunità e associazioni laicali, con carismi antichi e nuovi delle congregazioni religiose;

tra le Chiese, per intessere rapporti di comunione fraterna e di comune testimonianza, che fanno crollare pregiudizi e aprono il dialogo della vita, del popolo, quale lievito per accelerare il cammino dell’unità visibile dei cristiani;

con l'ebraismo, per sanare ferite di secoli e riscoprire il patrimonio e le radici comuni;

tra le religioni,  per costruire un mondo fraterno sui valori dello spirito;

con persone di convinzioni non religiose, per collaborare sulla base dei valori comuni e del rispetto dei diritti umani, nei campi della solidarietà e della pace.

Nel sociale

La reciprocità dell'amore fino a costruire l'unità si rivela come "codice" per trasformare il sociale, imprimendo la dimensione della comunione, della solidarietà nei vari ambiti della società, come: politica, economia, rapporti tra i popoli, moralizzazione pubblica ed etica sociale, salute, educazione e cultura, comunicazione sociale. Di particolare rilievo:

Movimento politico per l'unità aperto a persone impegnate a diversi livelli, delle più varie estrazioni partitiche, propone la fraternità come categoria politica in vista del bene comune.  www.mppu.org

Economia di Comunione: progetto che, nel mondo dell’economia, ispira la gestione di oltre 750 imprese ed ha un impatto anche a livello culturale. www.edc-online.org

Cooperazione internazionale. Oltre 1000 le opere sociali di varie dimensioni nei 5 continenti. Particolarmente sviluppate quelle in atto in campo socio-sanitario ed educativo nelle aree più depresse. La valorizzazione della reciprocità suscita autosviluppo e riscatto sociale, azione supportata da una Ong del Movimento, l’AMU: Azione mondo unito. www.azionemondounito.org

Modelli di una nuova socialità: le cittadelle

Le cittadelle sono 35, a vari stadi di sviluppo, con le caratteristiche della cultura in cui sorgono. Sono città in miniatura con case, scuole, aziende, luoghi di culto. Per lo stile di vita che promuovono possono offrire un modello alla convivenza nelle grandi città.

Formazione all’unità. 63 sono i "Centri Mariapoli" per la formazione spirituale e sociale dei membri, in 46 nazioni. 8 in Italia, oltre al Centro Internazionale che ha sede a Castelgandolfo (Roma). Scuole di formazione permanenti per le varie diramazioni del Movimento sorgono nelle varie cittadelle.

Cultura dell'unità

Un centro studi interdisciplinari, la Scuola Abbà, raccoglie docenti impegnati ad elaborare le prime linee di una cultura illuminata dal carisma dell’unità. Un ulteriore sviluppo, a livello culturale, è segnato dalla costituzione di reti internazionali di studiosi, professionisti, studenti che approfondiscono ciascuna disciplina e promuovono convegni, corsi di formazione, pubblicazioni.

Media

Per diffondere questa cultura:

Città Nuova editrice, in 31 Paesi;

Città Nuova, periodico di opinione: 37 edizioni in altrettante nazioni, in 22 lingue: www.cittanuova.it

Nuova Umanità, rivista bimestrale di cultura;

Unità e carismi e Gen’s, bimestrali di cultura e aggiornamento ecclesiale, in varie lingue;

Centro S. Chiara e Charisma, centri produzione audiovisivi.

Riconoscimenti

Per l'opera a favore del dialogo, dell'unità e della pace, sono stati espressi vari riconoscimenti al Movimento, nella persona di Chiara Lubich, da:

responsabili delle diverse Chiese: ortodossa, anglicana e  evangelico-luterana;

rappresentanti di varie religioni: ebrei e indù;

organismi civili, nazionali e internazionali: tra cui Unesco, Consiglio d'Europa, Università e altri enti culturali, amministrazioni comunali.

Opera di Maria

Il Movimento è stato approvato ufficialmente dalla Chiesa Cattolica con la denominazione "Opera di Maria".
Porta questo nome perché "la sua tipica spiritualità, la sua fisionomia ecclesiale, la varietà della sua composizione, la sua diffusione universale, i suoi rapporti di collaborazione e amicizia con cristiani di diverse Chiese e comunità ecclesiali, persone di varie fedi e di buona volontà, e la sua presidenza laica e femminile, dimostrano il particolare legame di essa con Maria santissima, madre di Cristo e di ogni uomo". (Statuti Generali, art. 2)

 

 

Chiara Lubich

fondatrice e presidente


"Dio è Amore;
chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui".
Queste parole della prima lettera di Giovanni
esprimono con singolare chiarezza
il centro della fede cristiana:
"Abbiamo creduto all'amore di Dio".
Così il cristiano può esprimere
la scelta fondamentale della sua vita.

All'inizio dell'essere cristiano
non c'è una decisione etica o una grande idea,
bensì l'incontro con un avvenimento,
con una Persona,
che dà alla vita un nuovo orizzonte
e con ciò la direzione decisiva".

Benedetto XVI

 

La scintilla ispiratrice: Dio Amore

E' proprio la riscoperta di Dio Amore che apre un nuovo orizzonte e imprime una direzione decisiva non solo nella vita di Chiara, ma di milioni di persone.

Durante la seconda guerra mondiale, a Trento, sotto i bombardamenti che fanno crollare ogni cosa, Chiara, allora poco più che ventenne, in quel clima di odio e violenza, sperimenta l'incontro con Dio Amore, l’Unico che non crolla. Una scoperta da lei definita "folgorante", "più forte delle bombe che colpivano Trento", subito comunicata e condivisa dalle sue prime compagne. La loro vita cambia radicalmente. Sulla tomba, se fossero morte, avrebbero voluto vi fosse un’unica iscrizione: "E noi abbiamo creduto all’amore".

Questa scoperta aprirà quell'orizzonte divenuto lo scopo della loro vita: concorrere ad attuare il testamento di Gesù "che tutti siano uno", il suo progetto di unità sulla famiglia umana.

Il Vangelo vissuto in tutte le dimensioni della vita

Sin da allora Chiara ha l’intuizione che stava per nascere qualcosa che avrebbe raggiunto i confini del mondo, illuminato e rinnovato la società.

Chiara non vede, infatti, in questa riscoperta del Vangelo un fatto solo spirituale, ma è animata dalla certezza che il Vangelo vissuto porta la più potente rivoluzione sociale: primo banco di prova, negli anni '40, tra i poveri dei quartieri più diseredati di Trento, con cui, insieme alle sue prime compagne, condivide i pochi beni. Sperimentano l'attuarsi delle promesse evangeliche: "date e vi sarà dato", "chiedete e otterrete". In piena guerra, viveri, vestiario e medicinali arrivano con inattesa abbondanza per le molte necessità.

La chiave dell'unità

Negli innumerevoli volti del dolore, delle divisioni e dei traumi dell’umanità, Chiara riconosce il volto di Cristo, dell’Uomo-Dio che sulla croce grida l’abbandono del Padre suo. In Lui trova la chiave per ricomporre l'unità con Dio e tra gli uomini.

E' prima di tutto in questi volti di dolore che legge i segni della volontà di Dio che la conduce a dar vita ad un’opera, il Movimento dei Focolari che, per la varietà della sua composizione, assumerà la forma di un "popolo", di un "laboratorio" per un mondo unito nella fraternità.

Chiara ripete che quest'opera "non è stata pensata solo da mente umana, ma viene dall'Alto. Sono in genere le circostanze che manifestano ciò che Dio vuole. Noi cerchiamo di seguire la Sua volontà giorno dopo giorno."

L’unità tra singoli, categorie sociali, popoli, costantemente indicata come il primo impegno dell’intero Movimento, è da lei alimentata con scritti, conversazioni, incontri, viaggi, richiamando sempre l’ispirazione e la radicalità originaria del carisma.

Nuove vie aperte da un nuovo carisma

Ripercorrendo le principali tappe dello sviluppo del Movimento, vengono in evidenza le vie nuove aperte da questo carisma, al di là di ogni previsione, come una risposta alle urgenze che via via emergono nell’umanità.

Una nuova spiritualità nella Chiesa - Dalla risposta radicale a Dio Amore, alla scuola del Vangelo, avrà il via una nuova corrente di spiritualità, la spiritualità dell'unità, che - essendo incentrata sull’amore e sull’unità, iscritti nel DNA di ogni uomo - si rivelerà sempre più universale.

In questa nuova spiritualità che nasce nella Chiesa, troverà linfa vitale un numero sempre maggiore di uomini e donne delle più diverse categorie sociali, età, razze e culture. Dopo alcuni anni, ai cattolici si uniranno cristiani di altre Chiese, ebrei, ed anche seguaci di altre religioni e persone di convinzioni non religiose, sotto le più diverse latitudini, in 182 Paesi.

Quali strumenti di unità, Chiara dà il via a movimenti specifici: per le nuove generazioni, per le famiglie, per agire nel sociale e nella Chiesa. Quale via privilegiata all’unità, si aprono fecondi dialoghi; via via, su suo impulso, nascono modelli di una nuova socialità: le cittadelle che sorgono nei 5 continenti. Per diffondere la cultura dell’unità, si moltiplicano i mezzi di comunicazione sociale: case editrici, riviste, centri audiovisivi, siti internet.

Nuove prospettive nei più diversi ambiti della società sono da lei aperte a partire dagli anni '90, come quella economica, quando nel 1991, di fronte agli enormi squilibri sociali del Brasile, dà vita al progetto dell’Economia di comunione; e quella politica, con la nascita nel 1996 del Movimento politico per l’unità, che propone a politici delle più diverse estrazioni partitiche, la fraternità quale categoria politica, in vista del bene comune.

Un Sì, segna un nuovo inizio

Chiara Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920. Durante il fascismo vive anni di  povertà: il padre socialista perde il lavoro a causa delle sue idee. Per mantenersi agli studi, sin da giovanissima dà lezioni private.

Il suo nome di battesimo è Silvia. Assumerà quello di Chiara, affascinata dalla radicalità evangelica di Chiara d'Assisi.

Il 7 dicembre 1943 Chiara pronuncia il suo sì per sempre a Dio nella chiesetta dei Cappuccini di Trento. Era sola. Aveva 23 anni. Non vi era ancora alcun presagio di ciò che sarebbe nato.  Gli inizi del Movimento sono segnati convenzionalmente da questa data. 

Ricerca della Verità, ricerca di Dio - Questa scelta radicale segna la prima tappa di un cammino alla ricerca appassionata della Verità, di una conoscenza più profonda di Dio. Per trovarvi risposta, dopo essersi diplomata maestra elementare, si era iscritta alla facoltà di filosofia  presso l'Università di Venezia. Ma non aveva potuto continuare gli studi, prima a motivo della guerra e poi per sostenere lo sviluppo del movimento nascente. Intuisce che troverà risposta in Gesù che aveva detto di sé: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". Sarà Lui il suo Maestro.

Loreto, un prodromo della sua avventura spirituale. Partecipando, nel 1939, a Loreto ad un corso per giovani di Azione cattolica, nel Santuario dove è custodita, secondo la tradizione, la casetta di Nazareth che aveva ospitato la Sacra famiglia, intuisce quale sarà la sua vocazione: una riproduzione della famiglia di Nazareth, una nuova vocazione nella Chiesa, e che molti avrebbero seguito questa via.

Nella Chiesa cattolica

La prima udienza con il Papa - Nel 1964 Chiara è ricevuta per la prima volta in udienza dal Papa, allora Paolo VI, che riconosce nel Movimento un’ "Opera di Dio". Da quel momento, si moltiplicano – con Paolo VI prima e Giovanni Paolo II poi – udienze private e pubbliche, e loro interventi in occasione delle manifestazioni internazionali.

Nel 1984 Giovanni Paolo II visita il Centro internazionale di Rocca di Papa. Riconosce nel Movimento i lineamenti della Chiesa del Concilio, e nel suo carisma un'espressione del "radicalismo dell'amore" che caratterizza i doni dello Spirito nella storia della Chiesa.

Da Pentecoste '98, inizio di un cammino di comunione tra movimenti e nuove comunità - Al primo grande incontro dei movimenti ecclesiali e nuove comunità, la vigilia di Pentecoste ’98 in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II riconosce operante in queste nuove realtà ecclesiali la risposta dello Spirito al processo di scristianizzazione in atto e chiede loro "frutti maturi di comunione e di impegno". Intervenendo, insieme ad altri 3 fondatori, Chiara Lubich gli assicura l'impegno di contribuire a realizzare questa comunione "con tutte le nostre forze". Da allora inizia un cammino di fraternità e comunione tra molti movimenti e nuove comunità nel mondo.

Ai Sinodi e alle Assemblee delle Conferenze episcopali - Partecipa, in Vaticano, a vari Sinodi dei vescovi: per il XX anniversario del Concilio Vaticano II (1985), sulla vocazione e missione del laicato (1987), e sull'Europa (1990 e 1999). Chiara è nominata Consultrice del Pontificio Consiglio per i Laici (1985).

Nel 1997 è invitata a presentare il Movimento all'Assemblea generale della Conferenza episcopale a Manila, nelle Filippine. Negli anni seguenti è invitata dalle Conferenze episcopali di: Taiwan, Svizzera, Argentina, Brasile, Croazia, Polonia, India, Cechia, Slovacchia, Austria.

Ecumenismo

La pagina ecumenica del Movimento si apre nel 1961, nel tempo in cui Papa Giovanni XXIII pone l'unità dei cristiani tra i primi scopi del Concilio, da lui annunciato nel 1959: Chiara comunica l'esperienza di Vangelo vissuto nel Movimento ad un incontro con un gruppo evangelico-luterano, a Darmstadt, in Germania. Segnerà l'inizio della diffusione della spiritualità dell'unità nelle diverse Chiese.

Pochi anni dopo si avviano rapporti personali:

nel mondo ortodosso, con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora I, e poi con i suoi successori;

nella Comunione anglicana, dapprima con l'arcivescovo anglicano di Canterbury, Ramsey, sino all'attuale, Rowan Williams;

nel mondo evangelico-luterano, con l’allora Presidente della Federazione luterana mondiale, il vescovo Christian Krause, e con i Segretari generali che si succedono al Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra.

Tutti incoraggiano la diffusione della spiritualità dell’unità nelle diverse Chiese.

Dialogo interreligioso

Di fronte alle sfide della società sempre più multiculturale e multireligiosa, si evidenziano i frutti di pace del dialogo con seguaci delle diverse religioni avviato sin dagli anni '70.

Chiara e il Movimento instaurano non solo contatti con singole personalità o seguaci delle diverse religioni, ma anche con interi movimenti.

Buddisti - Prima donna cristiana, Chiara Lubich espone la sua esperienza spirituale, nel 1981 in un tempio a Tokyo di fronte a 10.000 buddisti, e nel 1997 in Tailandia a monache e monaci buddisti.

Musulmani - qualche mese dopo, nella storica Moschea ‘Malcolm X’ di Harlem a New York, di fronte a 3000 musulmani afro-americani;

Ebrei - Nello stesso anno a Buenos Aires è ospite di organizzazioni ebraiche.

Indù - Nel 2001 sarà in India: si aprirà una nuova pagina nel dialogo del Movimento con il mondo indù.

Nel 1994 è nominata tra i presidenti onorari della Conferenza mondiale delle Religioni per la pace (WCRP).

In campo civile

Sin dagli inizi, la pacifica rivoluzione evangelica che ha il via da Trento suscita l’interesse anche di persone senza una fede religiosa. Con il mondo laico si svilupperà un dialogo sulla base dei grandi valori umani come solidarietà, fraternità, giustizia, pace e unità tra singoli, gruppi e popoli.

Chiara è invitata a parlare dell'unità dei popoli ad un Simposio al Palazzo di Vetro dell'ONU nel maggio '97.

Interviene a Berna alla celebrazione per il 150° della Costituzione Svizzera (marzo '98).

A Strasburgo presenta l’impegno sociale e politico del Movimento ad un gruppo di deputati del parlamento Europeo (settembre ’98)

Ancora a Strasburgo interviene alla Conferenza per il 50° del Consiglio d'Europa su "Società di mercato, democrazia, cittadinanza e solidarietà", presentando l'esperienza dell'Economia di Comunione (giugno 1999)

A Innsbruck al Convegno "1000 città per l'Europa", parla dello "Spirito di fratellanza nella politica, come chiave dell’unità dell’Europa e del mondo" alla presenza di numerosi sindaci, di alti esponenti della politica europea e delle massime autorità austriache (novembre 2001).

L’opera di unità, di pace e dialogo tra popoli religioni e culture promossa da Chiara Lubich viene riconosciuta pubblicamente da parte di organismi internazionali, culturali e religiosi: dal Premio Templeton per il progresso della religione (1977), al Premio Unesco '96 per l’Educazione alla pace, a quello per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa (1998), dalle lauree h.c., conferitele da Università di diversi Paesi, alle cittadinanze onorarie. E ancora riconoscimenti da parte di grandi religioni e di capi di diverse Chiese.

 

Da www.focolare.org

 

 

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