SAN GIOVANNI CRISOSTOMO
padre e dottore della Chiesa Nacque ad Antiochia nel 345; morì esule nel 407.
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Vita
e opere
Ebbe un'educazione
classica e cristiana; su consiglio dell'amico san Basilio si diede alla vita
ascetica e poi a quella cenobitica. Costretto per motivi di salute a tornare
ad Antiochia vi fu ordinato prima diacono e poi sacerdote. Fatto Vescovo di
Costantinopoli (398), ebbe a soffrire molto per la difesa dell'ortodossia
contro gli ariani, fino al punto d'essere condannato all'esilio, dove la
morte lo colse durante un penoso viaggio. Sommo oratore (soprannominato per
questo «bocca d'oro»), esegeta brillante e teologo eminente è l'autore d'una
produzione letteraria imponente, in massima parte di carattere omiletico.
Nella sua opera esegetica il C. dimostra chiaramente la formazione antiochena
nella costante adesione alla lettera del testo e nel ridotto spazio concesso
alla interpretazione tipologica. Molto frequenti vi sono gli spunti polemici
contro i pagani, gli ebrei e soprattutto gli eretici, particolarmente gli
ariani. Pensiero |
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SANT’AMBROGIO
padre e dottore della Chiesa Nacque ad Treviri nel 334; morì nel 397. Ambrogio,
appartenente ad una ricca ed importante famiglia romana, nacque nel 334 a
Treviri, ove suo padre era un insigne personaggio pubblico, prefetto del
pretorio per le Gallie. La morte prematura del capo famiglia spinse la sposa
a ritornare a Roma con i suoi tre figli Marcellina, Satiro e Ambrogio.
Marcellina si consacrò a Dio prendendo il velo delle vergini; Satiro, che per
un certo tempo ricoperse un'alta carica statale, morì nel 378. Ambrogio, che
possedeva una formazione retorica e giuridica, divenne amministratore della
Liguria e dell'Emilia, con sede a Milano. Alla morte del vescovo ariano
Aussenzio, scoppiarono a Milano tumulti tra cattolici e ariani per la nomina
del successore. Ambrogio intervenne, in qualità di governatore, per riportare
la concordia tra le parti, quando all'improvviso fu acclamato vescovo dai due
partiti, nonostante fosse solo catecumeno e cercasse invano di sottrarsi alla
nomina. Fu consacrato vescovo il 7 dicembre 374, solo otto giorni dopo il
battesimo.
Realizzò
una delle forme più riuscite di pastore, e appartiene al numero di quei
grandi che con il pensiero e con l'azione posero le basi all'edificio della
cultura cristiana medievale. Fu iniziatore dell'innologia religiosa popolare.
Morì nel 397. Stupisce
che Ambrogio, impegnato su tanti fronti, abbia potuto trovare il tempo per la
composizione di tante opere. La maggior parte di esse non contiene
speculazioni dogmatiche, ma è strettamente legato al suo ministero pastorale,
e anche in questo Ambrogio rivela la sua forma mentis tipicamente romana,
cioè pratica. |
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SAN GIUSTINO
padre e dottore della Chiesa m. nel 165 circa S.Giustino, discendente da una famiglia greca pagana, è
considerato il più importante apologista del II° secolo. Narra egli stesso come il suo ardente desiderio di
sapere lo avesse condotto, nei suoi anni giovanili, a frequentare le scuole
degli stoici, dei peripatetici e dei pitagorici, le cui dottrine però lo
lasciarono deluso quanto alla ricerca della verità. Da un vecchio incontrato
per caso gli venne chiaramente dimostrata l'insufficienza di ogni tentativo
filosofico di spiegare l'essenza e l'immortalità dell'anima, e nello stesso
tempo attirò la sua attenzione sui "profeti" e quindi sul
Cristianesimo: solo la preghiera incessante apre la strada verso Dio. Da
allora egli dedicò la sua vita esclusivamente alla difesa della fede
cristiana, la "sola filosofia attendibile e giovevole". La sua morte è descritta in un antico e autorevole
"Martyrium Sancti Iustini et Sociorum", secondo il quale Giustino
fu decapitato insieme ad altri sei cristiani a Roma, circa nell'anno 165. Le opere. A) La Prima Apologia può essere
distinta in due parti: la prima intende discolpare i cristiani dalle accuse
ingiuste loro rivolte dai pagani; la seconda, più positiva, espone il
contenuto dottrinale del Cristianesimo, la condotta dei suoi seguaci, il suo
culto. B) La Seconda Apologia, attribuendo le
persecuzioni scatenate contro i cristiani ai demoni, afferma che Dio conduce
i suoi fedeli alla virtù e al premio per vie aspre, e dimostra la superiorità
del Cristianesimo su ogni dottrina umana. C) Il Dialogo con Trifone intende sostenere,
attraverso l'artifizio retorico del dialogo con un rabbino, che la legge
giudaica aveva un valore transitorio,, che il culto di Gesù Cristo non
contrasta con il monoteismo, e che anche i gentili sono chiamati a far parte
della Chiesa di Cristo. |
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ORIGENE
Grande filosofo e teologo di lingua greca. Vita e opere - Nacque
verso il 185 ad Alessandria e morì a Tiro nel 254. Discepolo in filosofia di Ammonio
di Sciacca e in teologia di Clemente Alessandrino, nel 203 gli venne affidata
la direzione del «Didascaleion» di Alessandria. Ordinato sacerdote, a causa
di un forte disaccordo col suo vescovo Demetrio, dovette lasciare
Alessandria. Allora aprì una nuova scuola teologica, che acquistò ben presto
grande prestigio, a Cesarea. Dopo anni di intensa produzione letteraria ebbe
a soffrire nella persecuzione di Decio. Sia in teologia che in esegesi O.
segnò solchi indelebili: in teologia con le sue teorie sulla libertà
(perfezione primaria identica in tutte le creature spirituali), sul peccato e
sulla redenzione; in esegesi per la sua interpretazione allegorica, spesso
decisamente ardita. Insieme al suo maestro Clemente ha il merito di aver
ottenuto il diritto di cittadinanza nella teologia cristiana per la filosofia
greca e dell'inculturazione greca (cioè ellenizzazione) del cristianesimo. |
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CLEMENTE
DI ALESSANDRIA
Atene
150 ca. - morto nel 212 ca. in una città della Cappadocia), scrittore
ecclesiastico, Padre della Chiesa. 1. Vita e opere - Convertito al cristianesimo
durante l'adolescenza, avido di cultura e di verità viaggiò molto, fino a
quando si stabilì ad Alessandria dove gli fu affidata la direzione del
Didaskaleion (una delle migliori scuole di catechesi e di teologia di
allora). Costretto a lasciare la scuola durante la persecuzione di Marco
Aurelio si rifugiò in Cappadocia presso il discepolo sant'Alessandro, col
quale trascorse gli ultimi anni della sua vita. Coltissimo, C. compì il primo
tentativo di utilizzare la filosofia greca, in larga misura quella platonica,
per interpretare ed esprimere la fede cristiana. Questo gli ha guadagnato il
titolo di «gnostico cristiano» e di padre della teologia. |