CIRILLO DI GERUSALEMME

 

 

VITA DI CIRILLO DI GERUSALEMME
Nato nei primi anni del secolo quarto. Fu Vescovo di Gerusalemme.

DIO PREPARA LA MADRE
Come Gesù si prepara sua Madre?

 

UOMO DIO
In che senso il figlio di Maria è veramente uomo ed è veramente Dio?

NASCE DALLA VERGINE
In che senso la maternità di Maria è prova della vera umanità di Gesù e la sua verginità è prova della sua divinità?

PER OPERA DELLO SPIRITO
In che seno l’incarnazione del Cristo è opera dello Spirito santo?

 

MARIA NELLA REDENZIONE
Quale posto ha la Madonna nella redenzione?

 

 

 

VITA DI CIRILLO DI GERUSALEMME

 

Cirillo, nato nei primi anni del sec. IV, fu prete a Gerusalemme e poi, dal 348, vescovo. Partecipò al Concilio Costantinopolitano I del 381. Morí intorno all'anno 387.

 

I testi mariani che le Catechesi ci offrono sono una preziosa testimonianza della fede comune della Chiesa a metà del IV sec.: egli dimostra che l'Incarnazione non è affatto indegna di Dio, ma certamente è indispensabile alla salvezza dell'uomo. Molto insiste sulla vera maternità di Maria, sul verginale concepimento, che lungamente difende e prova con argomenti scritturistici e di ragione. È uno dei primi testimoni di una santificazione di Maria all'Annunciazione, in vista dell'Incarnazione senza macchia e contaminazione del Figlio di Dio dalle sue carni purificate e santificate dallo Spirito Santo.

 

DIO PREPARA LA MADRE

 

Conveniva poi al Purissimo, al Precettore della purezza, d'aver origine da puro talamo. Poiché, se chi ha l'ufficio di sacerdote presso Gesú s'astiene da donna, come avrebbe potuto lo stesso Gesú nascere da uomo e da donna? "Perché sei tu - dice nei Salmi - che m'hai tratto fuori dal seno" (Sal 71, 10). Nota diligentemente la frase: "Che m'hai tratto fuori dal seno"; significa ch'Egli è nato e fu tratto dal seno e dal corpo della Vergine senz'opera di uomo. Quelli infatti che nascono secondo la comune legge nuziale vengono alla luce in altro modo.

Non si vergogna poi di assumere la carne da tali membra il plasmatore delle stesse membra. Ma chi ce lo attesta? Il Signore dice a Geremia: "Prima ch'io ti plasmassi, dal seno io ti conosco; e prima che tu uscissi dall'utero ti ho santificato" (Ger 1, 5). Colui dunque che nel plasmare gli uomini ne tocca le membra, ma non ne riceve disonore, subirebbe forse disonore nel plasmare per sé la santa carne, il velo della sua divinità? E Dio che fino ad oggi produce i bimbi nel seno materno, come sta scritto in Giobbe: "Non mi hai tu forse, qual latte, fatto colare, e come latte rappreso, fatto coagulare? di pelle e di carne tu m'hai rivestito, con ossa e con nervi tu m'hai tessuto" (Gb 10, 10-11). Nella formazione dell'uomo non v'è nulla di turpe, se egli non la insozza con l'adulterio e l'impurità. Colui che plasmò Adamo, plasmò anche Eva: uomo e donna sono stati plasmati dalle mani di Dio. Nessun membro del corpo è stato fatto turpe dal principio. Sian ridotti al silenzio tutti gli eretici che incolpano i corpi, anzi colui stesso che li ha plasmati. Ma noi ricordiamo ciò che Paolo dice: "Non sapete che i vostri corpi sono il tempio dello Spirito che è in voi?" (1 Cor 6, 19). E che sponsali avrà la Vergine, la santa sposa? "Io ti sposerò a me nella fede" (Os 2, 20). Anche Elisabetta si rivolge a lei, dicendo: "Beata colei che ha creduto, perché si compiranno le cose a lei dette dal Signore" (Lc 1, 45).

Ci deridono, tuttavia, sia i Greci che i Giudei, dicendo che è impossibile che il Cristo sia nato da una Vergine. Chiudiamo innanzitutto la bocca ai Greci coi loro stessi miti. Voi che asserite che pietre sparse si cambiano in uomini, come ritenete impossibile che una vergine partorisca? Voi che favoleggiate che una figlia nacque dal cervello, come potete dire impossibile che da un seno verginale nasca un figlio? Voi che falsamente raccontate, che dal femore del vostro Giove fu partorito Bacco, come mai rigettate il nostro veridico racconto?... A quelli invece che vengono dalla circoncisione, presentati a chiedere: "Che cos'è piú difficile? Che una vecchia sterile, cessate già le sue cose consuete, partorisca, o che generi una vergine nel fiore dell'età? Sara era sterile e partorì contro natura, dopo che le erano cessate le cose muliebri. Se pertanto è fuori della natura che una sterile partorisca, lo è pure che partorisca una vergine. O dunque rifiuti l'una e l'altra cosa, o le ammetti ambedue. Dio infatti ha operato quello e ha preparato questo: né ardirai certo affermare che quella cosa era possibile a Dio, questa invece impossibile. Ancora: Che cos'è piú difficile: che una vergine partorisca o che una verga sia mutata in animale vivente? Confessate, che al tempo di Mosè una verga drittissima cambiata in serpente incusse timore in chi l'aveva gettata; e chi prima la impugnava come bastone, la fuggiva poi come un dragone: perché in verità era un dragone; ed egli fuggiva non temendo ciò che prima impugnava, ma chi l'aveva mutata: il bastone aveva denti ed occhi di drago. Sicché, da una verga nascono occhi che vedono e da un seno verginale non nasce un bimbo, per volere di Dio?

Sono eccellenti questi ricordi: ma i Giudei resistono ancora e non si convincono con l'esempio della verga: vogliono simili esempi di meravigliose nascite fuori delle leggi di natura. Tu pertanto incalzali cosí: Eva in principio da chi nacque? Qual madre concepì quella donna senza madre? La Scrittura dice che fu fatta dalla costola di Adamo. Dunque, Eva poté nascere senza madre dal fianco dell'uomo, e un bimbo non potrà nascere senza intervento virile da un seno verginale? Il sesso femminile doveva agli uomini un debito di riconoscenza. Eva infatti era nata da Adamo, senz'essere concepita da una madre, ma quasi partorita dal solo uomo. Maria dunque pagò il debito della riconoscenza mentre non da uomo, ma solo da essa partorì, senza contaminazione, per opera dello Spirito Santo e per Virtù di Dio.

Prendiamo un esempio ancor maggiore: poiché, anche se meraviglioso, è peraltro possibile che corpi nascano da corpi. Ma che la polvere della terra diventi uomo, questo è piú meraviglioso. Che un impasto di fango riceva le membrane e lo splendore degli occhi, questo è piú meraviglioso. Che da un sol tipo di polvere esca la robustezza delle ossa e la plasticità dei polmoni e le diverse altre specie di organi: questo è meraviglioso. Che il fango animato, movendosi da solo, percorra la terra ed edifichi: questo è meraviglioso. Che il fango insegni e parli e lavori e governi: questo è meraviglioso. Pertanto, o imperitissimi Giudei, donde fu fatto Adamo? Non fu Dio che con la polvere della terra plasmò questa mirabile opera? E che? Il fango si trasforma in occhio, e una vergine non potrà generare un figlio? Quello che a giudizio umano sembra piú impossibile si compie, e non si compirà ciò che è accessibile?

Fratelli, ricordiamo questi argomenti, usiamoli come mezzi di difesa. E non accettiamo gli eretici che insegnano che Cristo è venuto solo in apparenza. Rigettiamo anche coloro i quali affermano che la nascita del Salvatore fu opera di uomo e di donna; che osarono dirlo nato da Giuseppe e da Maria, solo perché sta scritto: "E prese con sé la sua donna" (Mt 1, 24). Ricordiamoci di Giacobbe, il quale, prima di prendere Rachele, disse a Labano: "Rendimi la mia donna" (Gn 29, 21). Come pertanto quella era chiamata moglie di Giacobbe prima delle celebrazione nuziale per la sola promessa intercorsa; cosí anche Maria fu detta donna di Giuseppe in forza dei soli sponsali. Osserva l'accuratezza del Vangelo che dice: "Nel sesto mese fu mandato l'angelo Gabriele da Dio, in una città della Galilea, chiamata Nazaret, da una vergine fidanzata ad un uomo di nome Giuseppe, ecc." (Lc 1, 26-27). E ancora, quando si fece il censimento e Giuseppe salì per dare il nome, che dice la Scrittura? "Salì poi anche Giuseppe dalla Galilea per dare il nome insieme a Maria, sua sposa promessa, che era incinta" (Lc 2, 4-5): ed era incinta di fatto. Non disse: "sua moglie", ma "sua sposa". Iddio infatti - dice Paolo - mandò il suo Figlio non nato da uomo e da donna, ma fatto solo da donna (cf. Gal 4, 4), cioè da una vergine. Da una vergine infatti è nato colui che fa vergini le anime.

 

UOMO DIO

 

L'Unigenito Figlio di Dio non passò per la Vergine come per un canale, ma veramente prese carne da lei e veramente fu da lei nutrito col latte, mangiando come noi, realmente, e realmente come noi bevendo. Se infatti l'Incarnazione fosse stata semplice parvenza, sarebbe stata semplice parvenza anche la salvezza. Duplice era il Cristo: uomo in quanto a ciò che si vedeva, Dio in quel che non si mostrava. Mangiava veramente come noi, in quanto uomo (aveva infatti in comune con noi le "passioni" del corpo), ma come Dio sfamò con cinque pani i cinquemila; morí veramente come uomo, ma come Dio risuscitò il morto da quattro giorni; in quanto uomo realmente dormì nella barca, e come Dio camminava sulle acque.

Il profeta Isaia, allorché dice che dalla Vergine nascerà l'Emmanuele, è veritiero o bugiardo? Se lo tacciano come bugiardo, nessuna meraviglia: è loro usanza non solo d'accusare di menzogna, ma persino di lapidare i profeti. Se invece rispondono che il profeta è veritiero: mostrateci allora l'Emmanuele! E ancora: Colui che ha da venire e che voi aspettate, deve o no nascere da una vergine? Poiché, se non nasce da vergine, voi tacciate di falsità il profeta; se invece attendete quest'evento come cosa futura, perché ricusate quello che già è avvenuto?

Noi accogliamo il Dio Verbo realmente fatto carne, non per volontà di uomo e di donna, come asseriscono gli eretici, ma incarnato dalla Vergine e dallo Spirito Santo, secondo il Vangelo: non in apparenza, ma in realtà. Dammi ora il tempo di esporre che Egli ha preso veramente carne da una Vergine, e fa' tue le dimostrazioni: poiché molteplice è l'errore degli eretici. Alcuni infatti asseriscono che non è nato affatto; altri, che è nato sí, non però da una vergine, ma da una donna in unione con l'uomo. Altri poi dicono che il Cristo non è Dio incarnato, ma un certo uomo divinizzato.

Hanno osato affermare infatti che non si incarnò quel Verbo che preesisteva; che fu invece incoronato un tal uomo, in grazia dei suoi progressi.

 

Ma tu, ricorda quanto fu detto sulla divinità di Cristo. Credi che quello stesso Unigenito Figlio di Dio, proprio lui nacque di nuovo dalla Vergine. Credi all'evangelista Giovanni che dice: "E il Verbo si fece carne ed abitò fra noi" (Gv 1, 14). Eterno infatti è il Verbo, nato dal Padre prima di tutti i secoli; ma recentemente ha assunto umana carne per noi. Molti però contraddicono dicendo: E qual è quel motivo sí grande, per cui Dio si dovrebbe abbassare verso l'umanità? E ancora: Può mai dimorare fra gli uomini la natura divina? E inoltre: È forse possibile che una vergine partorisca senza concorso di uomo?...

 

NASCE DALLA VERGINE

 

Ricerchiamo da chi verrà e come verrà Gesù Cristo. Questo ce lo dice Isaia: "Ecco, la vergine concepirà nel seno, e darà alla luce un figlio e lo chiameranno l'Emmanuele" (Is 7,14). I Giudei però contraddicono ciò (è loro costume, fin dai tempi antichi, contraddire la verità), affermando che non sta scritto "vergine", ma "fanciulla". E io, anche piegandomi a quest'interpretazione, vi trovo ugualmente la verità. Giacché dobbiamo chieder loro: Una vergine che venga per caso violentata, quand'è che grida, cercando aiuto: prima o dopo d'esser stata violata? Ora, se in un passo la Scrittura dice: "La fanciulla gridò, ma non v'era nessuno che l'aiutasse" (Dt 22, 27), non parla forse di una vergine? Ma perché tu ti convinca che nella Scrittura la vergine è chiamata anche fanciulla, ascolta il libro dei Re, che nei riguardi della Sunamita Abisag dice: "La fanciulla era assai bella" (1 Re 1, 3): ed è noto che era una vergine scelta per essere presentata a Davide.

Ma i Giudei aggiungono: Ciò fu detto ad Acaz nei riguardi di Ezechia. Leggiamo dunque la Scrittura: "Domanda un segno per te dal Signore tuo Dio, negli abissi o nelle altezze" (Is 7,11). Ora bisogna proprio che il "segno" sia qualcosa di straordinario. Segno infatti fu l'acqua dalla rupe, il fendere il mare, il far retrocedere il sole e cose simili. Ma quel che sto per dire, ha maggior forza argomentativa contro i Giudei... Che bisogno c'era che la profezia parlasse di chi era già nato ancor prima che suo padre Acaz salisse al trono? Non disse infatti: "concepì", ma "la vergine concepirà", in forma profetica.

Abbiamo dunque chiaramente appreso che il Signore sarebbe nato da una vergine: si tratta ora di mostrare di quale stirpe era la vergine. "Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono" (Sal 131, 11); e ancora: "stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come giorno del cielo" (Sal 88, 30); e piú avanti: "Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide. In eterno durerà la sua discendenza, il suo trono davanti a me quanto il sole, sempre saldo come la luna, testimone fedele nel cielo" (Sal 88, 36-38). Considera che la promessa riguarda Cristo non Salomone: il suo trono infatti non durò come il sole. Se qualcuno però contraddicesse, a motivo che Cristo non si assise sul trono di legno di Davide, gli faremo presente che il detto: "Sulla cattedra di Mosè si assisero gli scribi e i farisei" (Mt 23, 2), non significa una cattedra di legno, ma l'autorità dell'insegnamento. Cosí dunque interpreta anche il trono di Davide: non un trono di legno ma la stessa regalità. Prendimi come testimoni i fanciulli acclamanti: "Osanna al Figlio di Davide, benedetto il re d'Israele" (cf. Mc 11, 9-10; Mt 21, 9; Gv 12, 13). Anche i ciechi dicono: "Figlio di Davide, pietà di noi" (Mt 9, 26). E Gabriele chiaramente ne dà testimonianza dicendo a Maria: "Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre" (Lc 1, 32); e Paolo attesta: "Ricordatevi che Gesú Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo" (2 Tm 2, 8); e nell'introduzione alla lettera ai Romani scrive: "Nato dalla stirpe di Davide secondo la carne" (Rm 1, 3). Accogli dunque Colui che è nato da Davide, persuaso della profezia che dice: "In quel giorno sarà stabile la radice di Iesse e colui che sorgerà a reggere i popoli: in lui spereranno le genti" (Is 11, 10). La santa Vergine era dunque della casa di Davide.

 

PER OPERA DELLO SPIRITO

 

Tu ti meravigli dell'accaduto. Se ne meravigliava la stessa genitrice. Disse infatti a Gabriele: "Come mi avverrà questo, poiché non conosco uomo" (Lc 1, 34). E quegli rispose: "Lo Spirito Santo verrà su di te e la Virtù dell'Altissimo ti adombrerà: perciò il nato santo sarà chiamato Figlio di Dio" (Lc 1, 35). Incontaminata e senza macchia è la generazione. Dove infatti spira lo Spirito Santo, ivi vien tolta ogni contaminazione: quindi la natività umana dell'Unigenito dalla Vergine è immune da sordidezza. Che se gli eretici contraddicono alla verità, li confonderà lo Spirito Santo; s'indignerà contro di essi la Virtù dell'Altissimo che adombrò; nel giorno del giudizio contro di loro si alzerà severo Gabriele; li redarguirà il presepio che accolse il Signore...

È questo Spirito Santo che venne sulla santa Vergine Maria. Poiché infatti Cristo era l'Unigenito che nasceva, la Virtù dell'Altissimo la adombrò e lo Spirito Santo, venendo su di lei, la santificò in modo che potesse accogliere colui, per mezzo del quale tutto è stato fatto. Non mi bisognano lunghi discorsi perché tu apprenda che la generazione fu senza macchia e incontaminata: già lo sai. Gabriele le dice: Io son semplice nunzio di ciò che sta per avvenire, non cooperatore; e sebbene io sia un arcangelo, conosco il mio posto. Io ti reco, si, un lieto annunzio di gioia; ma come tu partorisca, non proviene da una grazia mia: "Lo Spirito Santo verrà su di te e la Virtù dell'Altissimo ti adombrerà: perciò il nato santo sarà chiamato Figlio di Dio" (Lc 1, 35).

Questo Spirito Santo operò in Elisabetta. Non conosce infatti solo i vergini, ma anche i coniugi, purché legittime siano le nozze. Ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo e profetò; e, nobile ancella, disse del suo Signore: "Donde a me questo, che venga da me la madre del mio Signore?" (Lc 1, 43). Elisabetta cosi la diceva beata...

 

MARIA NELLA REDENZIONE

 

Sul Cristo noi possediamo, o cari, molte vere testimonianze. Rende testimonianza per il Figlio il Padre dal cielo; rende testimonianza lo Spirito Santo, scendendo corporalmente sotto forma di colomba. Rende testimonianza l'Arcangelo Gabriele recando il lieto annuncio a Maria; lo testifica la Vergine Madre di Dio; ne è testimonio l'avventurato luogo del presepio.

Questa è una causa soltanto (dell'Incarnazione); ce n'è poi un'altra. Per mezzo della vergine Eva entrò la morte; bisognava che per mezzo di una vergine, anzi da una vergine, venisse pure la vita: affinché, come il serpente aveva ingannato quella, cosí a questa Gabriele recasse il lieto annuncio.

Sia adorato il Signore nato dalla Vergine. Apprendano le vergini quale sia la corona del loro stato; apprenda però anche la schiera dei monaci la gloria della purezza: noi infatti non siamo privati della dignità della purezza. Il Salvatore per nove mesi fu nel seno della Vergine; ma fu uomo, il Signore, per trentatré anni: di modo che, se si gloria una vergine per il periodo dei nove mesi, molto piú noi per il numero degli anni.

 

L’Unigenito Figlio di Dio, allorché fu confitto in croce nella sua carne, scorgendo Maria, Madre sua secondo la carne, e Giovanni, il piú caro dei discepoli, disse a lui: "Ecco la madre tua", e a Maria: "Ecco il figlio tuo" (cf. Gv 19, 26-27): insegnando cosí la dovuta tenerezza e spiegando indirettamente le parole di Luca: "E il padre suo e la sua madre erano meravigliati" (Lc 2, 33): parole che gli eretici carpiscono per dire che Egli è nato da un uomo e da una donna. Invece, come Maria è detta madre di Giovanni non perché l'ha generato, ma per titolo d'amore; cosí Giuseppe fu chiamato padre di Cristo non perché lo avesse generato ("non la conobbe, infatti - dice il Vangelo - finché diede alla luce il suo figlio primogenito"), (cf. Mt 1, 25) ma per la cura prestata nell'allevarlo.

Noi annunziamo la venuta di Cristo e non una soltanto, ma anche una seconda molto piú gloriosa della prima: quella infatti si mostrò in sottomissione, questa porta il diadema del regno divino. E cosi, quasi sempre tutto è doppio per quanto riguarda il Signore nostro Gesú Cristo: duplice la generazione, una da Dio prima dei secoli, l'altra dalla Vergine alla fine dei tempi; due le discese, una nascosta quasi di pioggia sul vello, l'altra - la futura - manifesta. Nella prima venuta fu avvolto in fasce nel presepio, nella seconda s'ammanta di luce come di veste.

Ma come allora, quando stava per incarnarsi, e si attendeva un Dio nato da una Vergine, il diavolo aveva in antecedenza reso sospetto l'evento col creare subdolamente fra gli idolatri falsi miti di dèi generanti e generati da donne perché non fosse creduta - cosí pensava - la verità con questo previo dilagare di falsità; cosi sarà nella seconda venuta di Cristo...

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