LE ABITAZIONI POPOLARI EBRAICHE

 

 

Nei paesi biblici hanno sempre convissuto popolazioni nomadi, che si muovevano da un posto all'altro, e popolazioni stanziali. Per secoli i discendenti di Abramo hanno abitato sotto le tende dapprima nella terra di Canaan, poi in Egitto e infine nel deserto. Dopo aver sconfitto i Cananei, ne occuparono le città, imitandone lo stile architettonico. Nelle zone montuose vi era ampia disponibilità di pietra calcarea e di basalto, mentre sulla costa abbondava 'arenaria. In queste aree si utilizzavano pietre squadrate, per creare le fondamenta delle case. Su queste posavano muri dello spessore di circa 90 cm, realizzati con pietra grezza o mattoni. Le finestre, prive di vetri, erano poche e di dimensioni ridotte, poste nella parte più alta delle pareti, per garantire frescura d'estate e tepore nei mesi invernali. Al posto dei vetri si utilizzavano persiane a grate per tenere lontani i curiosi. Inizialmente le porte erano realizzate con giunchi intrecciati, poi, quando la tecnica si perfezionò, furono sostituite da porte di legno o in metallo. In epoca veterotestamentaria il tetto era costituito da travi poste trasversalmente tra una parete e l 'altra, sormontate da travetti disposti ad angolo retto; le travi erano coperte con ramoscelli, terriccio e argilla.

Ricostruzione di una casa di contadini

 

Interno di una casa popolare nella Palestina all’ epoca di Gesù; si notino la lampada a olio sul moggio ( secchio graduato per misurare granaglie e simili) rovesciato, i diversi vasi e le giare e la piattaforma rialzata dove si svolgevano le attività della famiglia.

 

La struttura era poi resa stabile da un rullo di pietra, conservato abitualmente sul tetto, per essere utilizzato all'occorrenza. All'epoca del Nuovo Testamento, invece, si costruivano tetti spioventi, ricoperti di tegole.

Il tetto era una parte molto importante della casa.

 

Lampada a olio in terracotta decorata con rilievo che rappresenta il candelabro a sette bracci del Tempio di Gerusalemme.

Se la casa sorgeva sulle ripide pendici di qualche collina, il tetto fungeva da piano di accesso all'abitazione. Era utilizzato inoltre per farvi essiccare la frutta e le granaglie. In Canaan gli Israeliti preparavano mattoni di fango per costruire le proprie case, soprattutto quelle costruite nelle pianure o nelle valli: innanzitutto scavavano una buca nel terreno, che riempivano poi con acqua, paglia sminuzzata, fibra di palma, frammenti di conchiglie e di carbone; mescolavano quindi l'impasto sino ad ottenere una fanghiglia morbida e facilmente modellabile, che era posta in appositi stampi di circa 53 x 25 x 10 cm, con i quali realizzavano poi i mattoni. La maggior parte dei mattoni era quindi lasciata essiccare al sole, mentre nelle fornaci si cuocevano quelli più resistenti, destinati alle fondamenta delle case.

 

 

Costumi degli Ebrei

Abitazioni di lusso dei notabili