ABRAMO E LA VITA NOMADE

 

 

 

 

Il capostipite del popolo d'Israele fu Abramo, originario di Ur, città della Mesopotamia meridionale sulle rive dell'Eufrate. Parte della sua famiglia s'insediò a Carran, diverse centinaia dì chilometri a nord di Ur

 

Alla morte di suo padre Tera, Abramo si trasferì in Canaan dove, assieme alla sua famiglia, condusse un'esistenza nomade, che lo portava a spostarsi alla ricerca di pascoli ed acqua.

Arrivato a Canaan, Abramo dapprima s'insediò sulle colline di Sichem. La pianura costiera e la valle del Giordano, dove il terreno era fertile e adatto all'agricoltura, erano già stati occupati. A

Lot, il nipote di Abramo, la valle del Giordano parve però adatta, ed egli decise di scendere dalle colline e di insediarsi nei pressi di Sodoma. La vita in quelle zone, tuttavia, si rivelò presto pericolosa. Quando i re minacciarono di distruggere Sodoma, Abramo fu chiamato in aiuto del nipote. Con l'eccezione di un breve spostamento in Egitto a causa di una carestia, Abramo trascorse la maggior parte della sua vita in Canaan, vicino a Ebron. La Bibbia afferma che questa era la terra che Dio aveva promesso di dare a lui e alla sua discendenza.

Ad Abramo e a sua moglie Sarà, inoltre, Dio aveva promesso un figlio; per molti anni i due non ne avevano avuti, e Sarà aveva dato ad Abramo una concubina egiziana, Agar, la quale gli diede un figlio quando egli era ormai giunto all'età di 86 anni. Il bambino fu chiamato Ismaele.

Anni dopo Sarà diede alla luce il figlio promesso: Isacco, che sarà padre di Giacobbe detto Israele. Giacobbe a sua volta avrà dodici figli, capostipiti delle dodici tribù che costituirono il popolo d'Israele.

 

 

La terra di Canaan

Ur dei Caldei