“ Verrà un giorno in cui gli uomini non potranno pronunciare il nome di Gesù senza piangere”

Georges Berbanos (Parigi 1888 – Neuilly 1948)

 

 

IO SONO LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA

 

<<Venite con me, tutti voi che siete stanchi e oppressi: io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace, perché quel che vi comando è per il vostro bene, quel che vi do da portare è un peso leggero>> Mt 11,28-30

 

 

Appendi un Crocifisso nel tuo sito

 

 

…non potranno farcelo togliere!!!

 

 

“Tardi ti ho amato, o Bellezza sempre antica e sempre nuova, tardi ti ho amato! Ed ecco tu eri dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo ed io nella mia deformità mi gettavo sulle cose ben fatte che tu avevi creato. Tu eri con me ed io non ero con te. Quelle bellezze esteriori mi tenevano lontano da te e tuttavia se esse non fossero state in te non sarebbero affatto esistite. Tu mi hai chiamato e hai squarciato la mia sordità; tu hai brillato su di me e hai dissipato la mia cecità. Tu hai emanato la tua fragranza e io ho sentito il tuo profumo e ora ti bramo. Ho gustato e ora ho fame e sete. Tu mi hai toccato e io bramo la tua pace”.

 

Agostino d’Ippona

 

 

“ La tua voce ha potuto intenerirmi

La tua presenza trattenermi.

Chi sei?

Tu, solo tu, hai destato

l’ammirazione dei miei occhi,

la meraviglia del mio udito.

Ogni volta che ti guardo

mi provochi nuovo stupore

e quanto più ti guardo

più desidero guardarti”.

 

Calderon de la Barca

(Madrid 1600-1681)

 

 

La divinità dei cristiani non consiste solo in un Dio semplice autore delle verità geometriche e dell'ordine degli elementi: questa è una concezione pagana. Essa non consiste in un Dio che esercita la sua Provvidenza sulla vita e sui beni degli uomini per concedere un felice seguito d'anni: questa è una concezione ebraica.

Ma il Dio di Abramo e di Giacobbe, il Dio dei cristiani è un Dio di amore e di consolazione: è un Dio che riempie l'anima e il cuore di coloro che lo possiedono. È un Dio che fa sentire interiormente la loro miseria e la sua infinita misericordia; che li raggiunge in fondo alla loro anima; che li riempie di umiltà, di fede, di fiducia e di amore; che li rende incapaci di un altro scopo oltre se stesso.

Il Dio dei cristiani è un Dio che fa sentire all'anima che egli è il suo unico bene; che il suo riposo è in lui, che proverà gioia solo ad amarlo; e che, al tempo stesso, le fa aborrire gli ostacoli che la trattengono e le impediscono di amarlo con tutte le sue forze.

L'amor proprio e la concupiscenza che la fermano gli sono insopportabili, e Dio le fa sentire che essa ha questo fondo di amor proprio e che lui solo può guarirla.

 

Dagli scritti di Blaise Pascal (1623-1662)

 

 

Un uomo che nacque e morì come noi; la cui presenza e il cui insegnamento hanno continuato a brillare per ogni nuova generazione, come avvenne per i suoi discepoli e per tutti coloro che lo conobbero e lo ascoltarono in Galilea tanti anni fa. Egli è morto, ma nondimeno è rimasto vivo come nessun altro, e rimane vivo; ci ha offerto la prospettiva misteriosa di morire al fine di vivere; ha sconvolto tutti i falsi valori del mondo, dicendoci che erano i deboli, non i forti, a essere importanti, i semplici, non i dotti, a possedere la verità, i poveri, non i ricchi, a essere benedetti. La croce su cui agonizzò e morì divenne simbolo delle speranze più acute e più dolci che si siano mai nutrite, e l’ispirazione delle esistenze più nobili e più felici.

 

Tratto da “ Cristo riscoperto” di Malcolm Muggeridge (1903-1990)

 

 

“il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? (…) Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano”.

 “Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo… prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini… A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola”.

Natalia Ginzburg