CHIESA DELLE COMPAGNIA DI S. MICHELE ARCANGELO Anche Calcinaia, come in tanti altri paesi della nostra penisola, c’è una piccola chiesa: la chiesa della Compagnia di S. Michele Arcangelo, o , come comunemente viene chiamata dai calcinaioli, chiesa della compagnia. Le prime notizie certe relative alla
chiesa della compagnia
di San Michele risalgono al 1560 quando, a causa della distruzione della
chiesa principale a causa della piena dell’Arno,l’arcivescovo di
Pisa Pietro Jacopo Baroni chiese ai confratelli di concedere l’uso
della loro chiesa per l’amministrazione dei sacramenti. Da una analisi
della struttura dell’edificio, però, si può ragionevolmente
ipotizzare che l’origine
della chiesa possa risalire agli ultimi anni del 1300: alla base della
muratura perimetrale, infatti, si trovano grossi blocchi squadrati di
Verrucano. Altre notizie che riguardano la fabbricazione ci provengono
dai verbali delle visite pastorali reperiti all’archivio della Curia
Arcivescovile di Pisa: significativi, in tal senso, sono i
verbali relativi alla visita del 1688 (durante la quale il Vicario
Generale Arcivescovile ordinò al priore ed ai Consiglieri delle
Confraternite di ordinare agli affiliati per celebrare “ sopra la nuova
porticciola che s’è concessa di fare di fianco in detta Compagnia ...cioè
che rendi più asciutta la suddetta Compagnia e impedisca li scandali
nell'entrare e uscire le donne alla mescolata con li uomini adesso dove
c'è una sola porta ") ed alla visita del 1703.
Anche gli altari laterali costruiti in pietra serena, si stanno sfaldando a causa dell'umidità. Anche la chiesa della Compagnia di San Michele Arcangelo, così come tante altre piccole chiese sparse nella nostra penisola, è in grave pericolo: è assolutamente necessario un restauro conservativo così come la realizzazione di opere di consolidamento strutturale. La parrocchia, ovviamente, non è in grado di sopperire alle spese necessarie e i fondi della sopraintendenza, là dove arrivano, sono erogati con il contagocce: trai meandri della burocrazia e la cronica mancanza di fondi della Pubblica Amministrazione l'arte si perde. |