SANT'ORSOLA

 

La “Passio” di S. Orsola e delle sue compagne, scritta alla fine del X sec., è leggendaria. Orsola, la pia e bella figlia di un re bretone, si era consacrata a Dio, ma fu chiesta in matrimonio da Aetherius, figlio di un re pagano. Se avesse risposto negativamente, avrebbe scatenato una guerra. Pertanto Orsola, consigliata anche da un’apparizione angelica, chiese una dilazione di tre anni e si fece promettere da Aetherius che si sarebbe convertito al cristianesimo.

Passati i tre anni, Orsola però fuggì con una flotta di undici triremi e con 11.000 compagne. Una burrasca le costrinse ad approdare alla foce del fiume Waal, lungo il quale continuarono il viaggio fino a Colonia. Incoraggiate da un angelo, proseguirono navigando fino a Basilea e poi a piedi fino a Roma per compiere un pellegrinaggio.

Ritornate a Colonia, furono tutte uccise dagli Unni, che nel frattempo avevano conquistato la città. Orsola fu trafitta da una freccia, perché aveva rifiutato di sposare il capo degli Unni. Quindi tutte le giovani soffrirono il martirio per la fede e la verginità. Grazie al loro sacrificio, Colonia fu liberata dai suoi nemici, che dopo questo misfatto fuggirono. Gli abitanti di Colonia seppellirono le spoglie delle martiri e un certo Clematius costruì sul luogo del martirio una basilica.

Questa è la leggenda, che però ha un nucleo storico. Nel coro della chiesa di S. Orsola a Colonia, infatti, vi è un’iscrizione, risalente al IV-V sec., nella quale si dice che “Clematius [...] ricostruì questa basilica a proprie spese per compiere un voto sul luogo in cui le sante vergini sparsero il loro sangue per il nome di Cristo”. Gli scavi recenti hanno dimostrato che la chiesa è costruita su un campo cimiteriale romano, vicino al quale vi è anche un cimitero nel quale si ritiene siano state sepolte le martiri.

L’epoca del martirio può essere indicata nella persecuzione di Diocleziano (verso il 304). Circa il numero delle martiri, la reale consistenza è incerta. Dal sec. VIII viene indicato il numero di 11, che poi divenne 11.000, probabilmente per una lettura erronea del numero romano.

Le prime testimonianze sul culto di S. Orsola, la cui festa ricorre il 21 ottobre, risalgono al sec. VIII. Il ritrovamento delle supposte reliquie diede luogo a diverse traslazioni e la Santa divenne patrona della città di Colonia, della gioventù e delle università di Vienna, Coimbra, Parigi. S. Orsola è invocata anche in tempo di guerra, per ottenere la buona morte, contro le sofferenze prodotte dal fuoco, per un buon matrimonio, come patrona delle maestre, dei negozianti di panni e dell’Ordine delle Orsoline.

L’Ordine delle Orsoline, o Compagnia di S. Orsola, fu fondato a Brescia nel 1535 da S. Angela Merici, che radunò delle giovani per condurre una vita di verginità e penitenza sotto la protezione di S. Orsola e per l’istruzione cristiana della gioventù.

Nell’iconografia S. Orsola viene di solito rappresentata con la freccia, simbolo del martirio, un largo mantello, la nave e le numerose compagne.

Una reliquia della Santa (osso del braccio), è conservata a Cadignano dal 12 febbraio 1515 (manoscritto di Pandolfo Nassino). Probabilmente è l’adempimento di un voto dei canonici della cattedrale di Brescia, fatto in occasione di invasioni e guerre piuttosto frequenti in quegli anni; oppure - ma è solo un’illazione - è da mettere in relazione con Agostino Gallo, uno dei più attivi e devoti seguaci di Angela Merici, vicino di casa del pittore Moretto nella contrada di S. Clemente a Brescia.

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