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Siamo finalmente giunti alla tappa conclusiva del nostro percorso verso la conoscenza del mondo giovanile; dopo tanti discorsi "teorici", volti ad analizzare, nelle linee essenziali, quali siano i valori e i pensieri più comuni tra i giovani, in questo articolo cercherò di presentarvi "affreschi di vita giovanile", che mettano in luce l'atteggiamento dei ragazzi nei confronti di se stessi e delle persone che gli sono vicine, amici e famigliari. LA CASA COME ALBERGO: Con la metamorfosi adolescenziale e con la nuova percezione del mondo rispetto al periodo infantile, la casa parentale non piace più, soprattutto perché non garantisce uno spazio alle nuove esigenze del ragazzo, che ora sente bisogni di intimità e di riservatezza. Di solito, l'abitazione è contestata allo stesso modo dei propri genitori; tuttavia, il giudizio non deriva dal paragone con un modello astratto di casa o di genitori, bensì da un confronto concreto con quelli degli amici. Le abitazioni di tutti gli amici saranno sicuramente più belle delle proprie; I padri degli altri saranno più affettuosi, più giovani, e le madri più eleganti e più raffinate. E' la fase in cui le insicurezze proprie si risolvono immaginandosi esattamente nella situazione di un altro, che si crede sicuro. In queste condizioni, la casa e i suoi inquilini vengono rifiutati e ciò porta al consumo minimo dell'abitazione, che è appunto quello alberghiero. Si apprezzano solo i vantaggi organizzativi e come in un albergo ci si rimane pensando ad uscire; come in un albergo, non si deve aiutare e nemmeno ringraziare: il servizio è parte della funzione. Per non parlare dei genitori, così sgradevoli e retrogradi da causare un disagio fisico, percettivo; figuriamo |
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ci quindi se sia possibile presentarli agli amici! Cosa fare allora? Ridurre la casa ad un pensionato accettando passivamente la situazione, sarebbe sbagliato per entrambi: per i figli, che tenderebbero a stare sempre meno in casa e ad annullare il rapporto con i genitori; per questi ultimi, perché si sentirebbero frustrati e feriti nel loro affetto verso i figli; costringerli a stare a casa è tuttavia altrettanto sbagliato, innanzitutto perché le proibizioni saranno trasgredite appena possibile è ciò creerà un clima di astio e di tensione che non difficilmente potrebbe risolversi in atteggiamenti di violenza, sia psicologica che fisica. Una delle soluzioni più plausibili sarebbe quella di fare in modo che la casa venga frequentata dagli amici, in modo che i genitori possano meglio comprendere le abitudini e la dinamica del gruppo del figlio, e questo, a sua volta, scoprendo i suoi genitori come persone apprezzate dagli amici, possa riallacciare con loro un nuovo legame di affetto e di rispetto. LO SPECCHIO: Lo specchio è il confidente più segreto di ciascun giovane, maschio o femmina che sia. Si tratta di una delle invenzioni che hanno cambiato la storia dell'umanità, ed è a tale oggetto che probabilmente si può far risalire la nascita della psicologia, dei complessi, del desiderio di sentirsi belli e, per ultimo, della chirurgia estetica. I giovani hanno specchi dappertutto e di dimensioni tali da riflettere tutto il corpo, che così può apparire sconfinato, troppo grande per non dubitare della sua gradevolezza e per non scatenare rabbia e desideri. Un giovane nudo davanti allo specchio vede una serie infinita di punti, ognuno dei quali può presentare innumerevoli difetti ed altri ancora se ne possono |
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scoprire ad una osservazione più attenta; ci sono adolescenti che piangono dopo essersi guardati, altri che maledicono la propria madre per aver creato simili immagini. Fissarsi sulla propria immagine o, ancor peggio, sui difetti di una parte del proprio corpo finisce però con l'impedire di vedere gli altri e il mondo; tuttavia, non dimentichiamoci che questa è una società dell'apparire e dell'immagine: se non si è belli si diventa nel migliore dei casi invisibili, nessuno si accorge di noi. E' così che si generano le frustrazioni, le delusioni, o, all'opposto, i narcisismi, una serie di sentimenti che mutano il senso della vita e possono persino togliere il desiderio di vivere. Il resto non conta: l'intelligenza, la bontà, la sensibilità sono compensi, maschere che coprono un aspetto poco gradevole. COME CI SI PREPARA AD USCIRE: Prepararsi ad uscire è un'occasione non solo per valutare il proprio aspetto fisico, ma anche per porre attenzione agli oggetti che servono a coprirlo: trucchi, ma soprattutto abiti. L'astuzia sta nel riuscire a coprire ciò che bisogna nascondere e cercare così di magnificare e mostrare invece ciò che è già bello. Un'operazione per piacere a sé ma soprattutto per piacere agli altri e non sempre il gusto proprio corrisponde a quello altrui: qui nasce la tragedia. L'abito è appunto l'occasione per considerare tutti i propri difetti e concludere che non è possibile nasconderli. e così si scarta il vestito e ci si arrabbia con la madre. Si fa tardi e allora si scatena l'ancor più grande conflitto se uscire , come si vorrebbe, o stare a casa per non fare brutta figura. Intanto si piange per liberare l'angoscia e la rabbia. |
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I GIOVANI- parte conclusiva- Di Debora Fumagalli |
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Guerra e pace |