La beatificazione di Maddalena Albrici

 

Le memorie scritte sulla Beata ricordano l’eccezionalità della morte, avvenuta dopo lunghe sofferenze, e della devozione che immediatamente seguì: per otto giorni fu esposto il corpo ai pellegrini che salivano a Brunate e la tomba fu poi oggetto di continua venerazione.

Il titolo di Beata fu subito tributato dai fedeli, diffuso da predicatori e religiosi, pubblicato nelle "Vite di Maddalena Albrici". Nelle raffigurazioni devozionali, la monaca agostiniana è rappresentata con raggi luminosi sul capo, quale segno di santità. Miracoli e grazie furono ad essa attribuiti sia in vita sia dopo la morte.

Già nei primi decenni del ‘500 i Comaschi presentarono la domanda di beatificazione al Papa Leone X, della casata dei Medici; tale domanda non ebbe seguito né si conosce se realmente sia pervenuta a Roma.

Il "Decreto che conferma il culto prestato da tempo immemorabile alla Beata Maddalena Albrici, monaca professa dell’Ordine degli Eremitani di S.Agostino" è stato emesso l’11 dicembre 1907 da Papa S.Pio X. In tale decreto si ricordano i fatti salienti della vita della Beata, i miracoli operati soprattutto a favore degli infermi, la devozione che le fu tributata dopo la morte dai fedeli con il consenso della Chiesa. Il decreto prende atto della venerazione "spontanea" e duratura nel tempo.

Le reliquie di Maddalena Albrici sono state conservate e venerate nel tempo, fin dalla sepoltura che avvenne in luogo distinto nella chiesa di S.Andrea. Quando il convento delle Agostiniane si trasferì da Brunate a S.Giuliano in Como, le suore portarono con sé i resti mortali della Beata, conservandoli nella chiesa interna del monastero, dove sempre ardeva una lampada. Con la soppressione del convento di S.Giuliano nel 1784 le reliquie furono accolte nella cappella della villa Giovio a Verzago, in quanto la Badessa del monastero suor Chiara Francesca Paravicina era zia della moglie del conte Giovan Battista Giovio. Dal 1880 le reliquie furono conservate nel Seminario Maggiore di Como, quindi dal 1933 in Cattedrale, sotto l’altare di S.Ambrogio.

La comunità parrocchiale di Brunate più volte ha fatto richiesta di poter riavere le reliquie della sua Beata: nel 1894 con istanza al Vescovo di Como Mons. Andrea Ferrari e nel 1908 rinnovandola al Vescovo Alfonso Archi.

Il Vescovo Macchi concesse alcune reliquie della Beata che furono traslate a Brunate il 12 luglio 1936. Il 16 maggio 1998 le reliquie di Maddalena Albrici vengono riunite e deposte nell’altare a lei dedicato nella chiesa di S.Andrea in Brunate, nel luogo dove visse e fu sepolta.

 

Torna a Home Page .

 

Torna a indice della Beata Maddalena Albrici.