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Storia di Santa Maria della Vittoria
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La chiesa di S. Maria della Vittoria, in Brescia, è uno dei tre Templi votivi cittadini, nati a seguito di un voto espresso nell’aprile del 1917 dalla Chiesa bresciana sull’onda emotiva suscitata dall’immane conflitto mondiale allora in corso (e Brescia era prossima alla linea del fuoco). La realizzazione di queste chiese (la prima fu questa, S. Maria della Vittoria, in via Cremona; la seconda, S. Maria Ausiliatrice, e poi S. Paolo, a Bottonaga; la terza, S. Maria Immacolata, a S.Eustachio), nasceva in realtà anche nell’intento di creare la basi per l’assistenza spirituale nelle periferie cittadine in rapida espansione. Questo infatti l’assunto della Chiesa bresciana: il conflitto nasce da una società malata, nella quale Dio è assente, e pertanto – anche nella nostra limitata realtà - abbiamo il dovere del "presidio" religioso delle periferie cittadine che si riempiono di opifici e abitazioni senza che però si veda almeno "un campanile". Fu istituito un "Comitato templi votivi" e la sottoscrizione popolare diede buoni frutti, ma dovette fare i conti con la difficile fase economica post-bellica e, nonostante la prima pietra della nostra chiesa fosse stata posata il 3.10.1920, la costruzione del tempio (progettato da Alfredo Premoli) poté iniziare solo poco meno di due anni dopo e limitata – per motivi economici – alle sole due prime "campate", partendo dalla facciata (poi estesa a una terza campata, dall’estate del 1924).
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| L’officiatura del nuovo tempio fu
affidata alla Congregazione piamartina della Sacra Famiglia di Nazareth,
il cui Superiore, Padre Pietro Galenti, "aprì" la chiesa il 28 novembre
1926.
L’inaugurazione ufficiale si verificò invece il 4.11.1927. S. Maria della Vittoria non aveva giurisdizione religiosa sul territorio e nemmeno disponeva di strutture per attività aggregative che facevano ancora capo, perciò, alla parrocchia cittadina di S. Alessandro e a quella dei SS. Pietro e Paolo, a Volta Bresciana. La Congregazione aveva comunque destinato un sacerdote all’officiatura della chiesa, nella persona di P. Giulio Spinoni che curava anche l’assistenza religiosa "diretta" alla scarsa popolazione della zona (meno di un migliaio di persone). Con la costruzione dell’attiguo Istituto Piamarta si potenziarono le attività anche grazie al dinamismo del Rettore P. Ilario Manfredini, che ebbe anche in carico la cura d’anime connessa all’esistenza del tempio. Principale collaboratore del Manfredini, soprattutto in campo giovanile, fu in quegli anni Luigi Pistot (1914-1940), cui si deve la fondazione di praticamente tutte le attività associative. In campo femminile fu molto attiva Silvia Baldin (1873-1956). Nel 1934 fu allestito il campo di calcio, mentre per le attività oratoriane (Azione cattolica, filodrammatica, ecc.) ci si appoggiava ai locali dell’Istituto.
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Sembra un fortino, in realtà è il primo campanile
di
Santa Maria della Vittoria
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| La chiesa nel
progetto originale di Alfredo Premoli
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Dal 6.6.1937 S. Maria della
Vittoria, per decreto del Vescovo Mons. Giacinto Tredici, divenne
"Rettoria indipendente", con propria giurisdizione territoriale, e questo
segnò un ulteriore impulso allo sviluppo dell’attività pastorale da parte
dei sacerdoti preposti e dei loro collaboratori.
Il 18.6.1939 ci fu la cerimonia per la ripresa dei lavori edili per il completamento della chiesa e l’1.6.1941 ci fu gran festa per l’inaugurazione della chiesa completa (con l’eccezione del campanile lasciato a metà, con una copertura provvisoria). Intanto imperversava la guerra, molti dei giovani parrocchiani furono chiamati alle armi e cominciarono gli allarmi aerei (e il sotterraneo della chiesa – attuale Cripta – venne allestito a rifugio antiaereo). Dopo l’Armistizio, in clima da "guerra civile", il 23.11.1943 il Rettore P. Ilario Manfredini venne incarcerato per "favoreggiamento ai ribelli" e venne rilasciato solo il 27.5.1944. Intanto cominciarono (dal 14.2.1944) i bombardamenti anche su Brescia e S. Maria della Vittoria fu colpita in pieno in quello del 6 aprile 1945. Poche settimane dopo finì la guerra e cominciò la difficile fase della ricostruzione materiale e spirituale. Alla fine del ’45 P. Ilario lasciò S. Maria e dopo una fase di avvicendamento di più sacerdoti, dal 47/48 iniziò una nuova fase di proficua stabilità con l’accoppiata costituita da P. Attilio Gosio (Parroco) e P. Giuseppe Molinari (Curato). Fu in quel periodo (la data è il 23.4.1950) che S. Maria della Vittoria venne decretata l’erezione giuridica a Parrocchia.
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| In quello stesso anno fu
completato il campanile e corredato dal definitivo "concerto" di campane,
mentre tra ’53 e ’55 fu realizzato in Via Zanelli l’Oratorio
femminile/Scuola materna, affidato alle Suore Sacramentine di Bergamo e
nel ’55 fu completato un primo nucleo della struttura destinata a circolo
giovanile/bar-ritrovo, aderente alle Acli.
Erano fiorenti intanto le attività di Azione cattolica e catechistiche, unitamente a quelle sportive/ricreative e a quelle di servizio ("piccolo clero", "schola cantorum", ecc.). Nel 1958 (il nuovo Curato era P. Italico Borsetti) nacque il giornale parrocchiale, mentre nel ’59 riprese un’intensa serie di lavori per la decorazione e l’arricchimento dell’interno della chiesa, affidata essenzialmente al pittore Vittorio Trainini e allo scultore Domenico Lusetti. Il completamento delle "dotazioni" parrocchiali ebbe un’ulteriore impulso con l’arrivo del nuovo Parroco P. Narciso Barlera (1961), cui si affiancò lungamente, dall’anno successivo, P. Lanfranco Prandini come Curato.
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Veduta aerea
del quartiere nel 1958
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| Questa la sequenza: Cappella della
Madonna nel 1962; nuovo pavimento e rivestimento delle colonne nel 1963;
nuovo Oratorio seminterrato e Cripta nel 1964; organo, nuovo altare e
presbiterio nel 1965; nuovi confessionali nel 1966; Teatro (in
compartecipazione con l’Istituto Piamarta) nel 1970; Cappella del
Santissimo nel 1973; Palestra nel 1976; Parco nel 1980; emittente
televisiva "Teleleonessa SMV" nel 1982. Quest’ultima iniziativa destò
grandissima sensazione per la sua novità e per il tipo di produzione
assolutamente anticonformista, nel panorama generale dell’emittenza
televisiva, ma purtroppo dovette cessare nel 1992.
Accanto alle "costruzioni" si mantennero e si svilupparono, naturalmente, anche le altre attività di tipo pastorale, organizzativo, ricreativo e sportivo, superando complessivamente bene anche il periodo di incertezza e di inquietudine manifestatosi soprattutto negli anni ’70. P. Barlera lasciò S. Maria d. Vittoria nel 1992, dopo ben 31 anni di servizio, e gli succedette per un biennio P. Brizio Ghensi (affiancato dal Curato P. Gianpaolo Bergamini), che iniziò un periodo di revisione gestionale e organizzativa della Parrocchia. Nel 1994 gli succedette P. Paolo Mazzoldi, attuale Parroco (affiancato prima dal già citato Bergamini e ora da P. Antonio Ghidoni), che si trovò ad affrontare, tra l’altro, anche una radicale revisione/manutenzione del "patrimonio edilizio" parrocchiale, che ha riguardato: rifacimento di tetto, coperture, vetrate e rivestimento facciata, per la chiesa; risanamento strutture e adeguamento impianti per la Scuola materna; idem per le strutture dell’Oratorio; adeguamento e messa a norma impianti del Circolo; rifacimento Centrale termica; manutenzioni alle strutture della palestra; ristrutturazione e modifiche a sagrestia e abitazione sacerdoti. Gli eventi di ordine spirituale che hanno marcato la recente storia della chiesa sono state le "Missioni" del 1983 e del 2001, anche per il lungo periodo di preparazione necessario. Le Visite Pastorali hanno avuto luogo negli anni 1939, 1951, 1974, 1996, consentendo in ognuna di queste occasioni la verifica e la messa a fuoco della situazione esistente in ogni campo d’azione della chiesa locale. Le immagini e i fatti riportati sono tratti dal libro "Santa Maria Della Vittoria, storia di un tempi e della sua comunità"scritto da Franco Ragni, che illustra in modo approfondito i fatti presentati in questo piccolo riassunto. Per ulteriori informazioni e per la vendita del libro è possibile contattare Padre Antonio Ghidoni. |