|
COS’E’
UN CENTRO DI AGGREGAZIONE
GIOVANILE
|
|
Il
Centro di Aggregazione Giovanile (C.A.G.) nasce come unità di offerta non
residenziale, a sostegno della persona e del nucleo familiare. Esso viene
collocato dalla Legge 1 del 1986 tra i centri diurni e definito luogo di
attività sociali, educative, culturali, ricreative e sportive. Il Piano
Socio Assistenziale inoltre individua nell’ambito della prevenzione del
disagio adolescenziale e giovanile l’area di intervento di tale
servizio. Per la sua specificità è stato necessario stabilire gli
standard gestionali e strutturali, indispensabili per ottenere
l’autorizzazione a funzionare, riscontrabili nel Piano Socio
Assistenziale.
|
|
STANDARD
STRUTTURALI:
Ø
Condizioni
di sicurezza secondo normativa
vigente;
Ø
Sede
strutturata in due locali polifunzionali, una sala riunioni ed una
segreteria;
Ø
Possibilità
di poggiarsi a poli aggregativi decentrati collocati nel medesimo.
STANDARD
GESTIONALI:
Ø
Funzionamento
del servizio o uguale o superiore a 15 ore, con 5 aperture settimanali
(mattutine, pomeridiane, serali a seconda del progetto educativo),
per l’intero anno;
Ø
Un
responsabile, un educatore professionale qualificato in qualità di
coordinatore ed un educatore ogni 15 utenti;
Ø
Utenza
generalizzata, con particolare attenzione a soggetti a rischio di
emarginazione sociale;
Ø
Offerta
di una gamma di attività ludiche, ricreative e formative.
|
|
DESTINATARI
Sono
tutti i minori dai 6 fino ai 18 anni e i giovani fino ai 21 anni.
L’intervento è rivolto alla globalità dell’utenza quindi non
esclusivamente a situazioni di disagio o emarginazione sociale. La gamma
di offerta richiede necessariamente percorsi educativi differenziati in
base ai bisogni specifici rilevati.
Interlocutori
privilegiati sono la famiglia e le agenzie socio-educative
del territorio.
|
|
FINALITÀ
La
finalità principale di questa unità di offerta è la promozione della
crescita integrale e lo sviluppo armonico della persona con riferimento
sia al singolo che al gruppo.
I
suoi progetti educativi sono sostenuti da processi di valutazione e
affiancati da continue analisi della condizione giovanile del territorio.
Sei
sono le funzioni di base che si propongono di soddisfare la finalità
appena indicata:
·
Ascolto
·
Accompagnamento
·
Informazione-orientamento
·
Sostegno
·
Funzione
educativa e di socializzazione.
Altre
finalità sono l’attivazione e la valorizzazione di risorse e competenze
esistenti nel contesto sociale.
|
|
ORGANIZZAZIONE
E MODALITÀ DI INTERVENTO
q
MODELLO ORGANIZZATIVO
Si
divide in due moduli definiti da una differenziazione di destinatari,
finalità e funzioni accomunati dalla presenza della funzione di ascolto.
1º MODULO
SOCIO-PROMOZIONALE-EDUCATIVO:
finalizzato
a promuovere la capacità espressivo - comunicativa e socializzante dell’utenza;
articolato
in attività per meglio rispondere ai bisogni differenziati di minori e
giovani.
Prevede
due progettualità di base:
ü
Progettualità
educativa di socializzazione:
rivolta a bambini e preadolescenti dai 6 ai 14 anni. Le attività sono di
tipo espressivo, ludico, ricreativo, sportivo, creativo-manuali.
METODOLOGIA:
¨
attività
informali di aggregazione
¨
attività
semistrutturate, senza vincoli di continuità, su interessi specifici dei
bambini e ragazzi
¨
attività
strutturate, permanenti per piccoli gruppi stabili
¨
attività
di supporto scolastico
¨
colloqui
individuali e incontri di gruppo
Esse
mirano a favorire la maturazione di abilità sociali e l’acquisizione di
regole relazionali.
ü
Progettualità
educativo-promozionale:
rivolta ad adolescenti e giovani dai 15 ai 21 anni. Essa esplica la
funzione educativa e di orientamento.
METODOLOGIA:
¨
Attività
informali di aggregazione
¨
attività
semistrutturate, senza vincoli di continuità, su interessi specifici
¨
attività
strutturate, permanenti per gruppi stabili
¨
attività
di orientamento scolastico-professionale
¨
attività
di rimotivazione al percorso scolastico
¨
attività
di accompagnamento all’utilizzo della rete dei servizi
¨
colloqui
individuali ed incontri di gruppi
¨
attività
fra gruppi diversi e informali
Essa
mira a sviluppare le condizioni di avvicinamento e aggancio degli
adolescenti, favorisce l’emancipazione personale, la maturazione di
abilità sociali, il protagonismo e l’autorganizzazione di singoli e del
gruppo.
La
metodologia prevede programmazione duttile e concordata/contrattata con
l’utenza, riferendosi alla pedagogia relazionale e di animazione di
piccolo gruppo.
2ºMODULO DI SOSTEGNO EDUCATIVO
finalizzato
alla prevenzione secondaria del disagio minorile e giovanile e al sostegno
degli interventi educativi rivolti a soggetti in situazione di devianza
conclamata; mira alla
costruzione di un “sé” integrato nella società attraverso lo
sviluppo di capacità e progettualità personali e l’acquisizione di
regole relazionali di gruppo e sociali.
Destinatari
sono minori e giovani fino ai 21 anni che vivono in situazioni di rischio,
disadattamento, emarginazione sociale e minori sottoposti a provvedimento
dell’autorità giudiziaria o inviati da altri servizi del territorio.
I
progetti dovranno essere personalizzati, dovranno evitare la
marginalizzazione dell’utenza e richiederanno la collaborazione con i
servizi del territorio.
METODOLOGIA:
¨
recupero
scolastico
¨
laboratori
di ricerca su tematiche
¨
attività
di lavoro artigianale e creativo
¨
percorsi
di orientamento e formazione lavoro
¨
attuazione
dei provvedimenti civili e penali del tribunale dei minori.
MODALITA’ DI
INTERVENTO
E’
caratterizzata dalla sperimentalità nella ricerca di azioni e modalità
organizzative innovative poiché deve essere in grado di rispondere a
bisogni in continua evoluzione. Consapevolezza del servizio è di essere
un sensore privilegiato della condizione giovanile e strumento di
monitoraggio sistematico del fenomeno.
Di
notevole importanza è la partecipazione al Collegamento Territoriale dei
C.A.G. per un confronto di esperienze e una diffusione di informazioni
aggiornate.
Non
deve mancare la supervisione eseguita dall’équipe sul lavoro svolto in
ogni mese e l’aggiornamento su problematiche emergenti.
|
|
VALUTAZIONE
E’
da intendere in termini di efficacia e di efficienza del servizio reso,
del progetto educativo, dell’impatto dell’azione sui soggetti
coinvolti, sulla comunità e dei processi attivati con gli stessi.
|
|
PROGETTO
EDUCATIVO C.A.G. "SFERA CELESTE"
|
|
PREMESSA
SCELTA DEL NOME:
"Sfera
Celeste": non vuole indicare una nuova missione spaziale o
quant'altro, ma più "semplicemente" è il nome del Centro di
Aggregazione Giovanile di Santa Maria della Vittoria.
Abbiamo
pensato che innanzitutto anche la nostra esperienza con bambini e ragazzi
è una missione, una sfida dove i vincenti non sono gli educatori che ogni
giorno prestano la loro pazienza e la loro disponibilità per i nostri
giovani, ma la crescita proprio di questi giovani che ogni giorno
frequentano il nostro Centro.
Ma
la scelta del nome abbraccia due mondi diversi, che apportano di
conseguenza due significati diversi tra loro, ma sicuramente strettamente
collegati.
Infatti
in un primo caso "Sfera Celeste" abbraccia il mondo dei bambini,
che grazie alla loro fantasia riescono a crearsi un proprio mondo nel
quale crediamo di poterli aiutare nello sviluppo e nella crescita che
porterà loro alla nuova realtà molto più concreta.
Il
bambino, all'interno del nostro C.A.G., viene valorizzato anche perchè
siamo fermamente convinti che delle solide fondamenta possano favorire la
crescita, lo sviluppo di una possibile solida persona.
Ed
è per questo che crediamo di dar loro la possibilità di esprimersi
abbastanza integralmente in attività che toccano la sfera del motorio, la
sfera delle relazioni, le sfera della apprendimento e la sfera religiosa.
Nel
secondo caso "Sfera Celeste" abbraccia il complicato e difficile
mondo dell'adolescenza.
In
questa età la fantasia, la spensieratezza lasciano spazio a difficoltà
che sembrano insormontabili: il nostro C.A.G. si inserisce proprio in
quest'ottica, ossia nel cercare di portare loro quel conforto, quella
protezione per rendere, nel possibile, meno pesanti i loro problemi.
Il
nostro Centro si propone di creare per loro un mondo che coinvolge ancora
il fantastico, ma calato nella realtà.
Questo
viene reso possibile anche dalle diverse attività che vengono loro
proposte anche se non con poche difficoltà, soprattutto legate alla sfera
delle relazioni.
E'
proprio in quest'età che l'adolescente ha bisogno di sicurezze, ha
bisogno del gruppo, di un gruppo da potersi gestire autonomamente,
liberamente e che diventa a poco a poco il proprio punto di riferimento.
E'
difficile cercare di farsi strada durante questo momento ed è per questo
che vengono lasciati spazi e momenti gestiti da loro in prima persona,
nella più totale indipendenza, anche se "controllati" a debita
distanza da educatori pronti a comunicare e ... perchè no, anche a
giocare con loro quando ritengono più opportuno.
Ma
le proposte comprendono esperienze anche di impegno e responsabilità,
attraverso attività che mettano in risalto e favoriscono lo sviluppo di
queste due fondamentali competenze.
Abbiamo
voluto sottolineare come le due sfere, del bambino e dell'adolescente, si
sfiorano, si toccano, si congiungono in un'unica grande sfera che è
quella della crescita personale.
La
missione che Sfera Celeste ha voluto intraprendere è proprio questa:
sviluppare nelle diverse fasi competenze, atteggiamenti e valori che
faranno la differenza all'interno di questo lungo e infinito cammino di
crescita.
|
|
DESTINATARI:
La
fascia di età a cui si rivolge il C.A.G. "Sfera Celeste",
specificatamente nella zona vicariale Sud, con attenzione alle parrocchie
confinanti (Volta, Lamarmora, Beato Palazzolo, S. Maria in Silva) è
piuttosto ampia : dai sei ai ventuno anni, suddivisa al suo interno in due
sottogruppi, la prima si estende fino alla scuola media inferiore, la
seconda dai 14 ai 21 anni.
|
|
FINALITA':
Le
finalità che si propone il nostro Centro di Aggregazione Giovanile sono
le seguenti:
-
creare
un luogo di socializzazione: tra coloro che già si conoscono, tra
ragazzi nuovi, tra i vari gruppi esistenti all'interno dell'oratorio e
tra le diversità;
-
promuovere
lo sviluppo di un luogo di trasmissione di valori e crescita
interiore: creare la mentalità dell'uso di un linguaggio pulito, del
rispetto delle regole, della dimensione religiosa;
-
strutturare
e consolidare un punto di riferimento per bambini e adolescenti:
creare un solido rapporto tra educatore ed educando;
-
promuovere
lo sviluppo delle potenzialità umane: attenzione alla dimensione
fisica, conoscitiva e relazionale;
-
stimolare
la creatività individuale: differenziata a seconda dell'età e in
relazione al contesto proprio di quella fascia.
|
|
OBIETTIVI:
I.
a)
Imparare a gestire la socializzazione, il confronto e lo scambio di
esperienze, che aiutino i giovani a crescere sia individualmente che
socialmente, anche nella dimensione della diversità (portatori di
handicap, extracomunitari …);
b)
favorire le occasioni di comunicazione;
c)
creare un contesto che favorisca le relazioni e accresca il senso
dell'amicizia.
II.
a)
promuovere occasioni, anche ludico-ricreative, dove vengano messi in
risalto la promozione di valori che abbracciano la sfera personale e
religiosa, nel rispetto dell’interculturalità;
b)
proporre attività in cui i bambini e i giovani possano divertirsi e
considerare il Centro come "proprio" nel rispetto di regole che
facilitino la relazione e il rispetto dell'altro e dell'ambiente;
III.
a)
favorire l'incontro tra educatori ed educandi all'interno del C.A.G., in
modo da poter offrire ai ragazzi che lo frequentano maggiori occasioni di
incontro, di dialogo e nel possibile di confidenza;
b)
creare, attraverso l'attività della salagiochi, un punto di riferimento,
dove sia possibile lo scambio tra giovani e giovani ed educatori;
IV.
a)
promuovere attività motorie che potenzino lo sviluppo fisico e il senso
del gruppo, della squadra;
b)
promuovere occasioni per lo sviluppo, soprattutto negli adolescenti, delle
dimensioni di autonomia, della responsabilità e della gestione dei
rapporti interpersonali;
c)
potenziare le capacità conoscitive e organizzative del singolo;
V.
a)
promuovere le risorse personali del singolo, mediante attività che gli
permettano di migliorare e/o acquisire conoscenze atte allo sviluppo delle
proprie potenzialità;
b)
offrire spazi strutturati e non dove poter dar spazio alla propria
creatività.
|
|
ATTIVITA':
Le
attività proposte all'interno del C.A.G. Sfera Celeste sono numerose,
proprio per cercare di sviluppare le diverse dimensioni che appartengono
alla sfera umana e che comprendono quattro dimensioni:
-
dimensione
educativa: la
prima caratteristica fondamentale all’interno delCentro
di Aggregazione giovanile deve essere la dimensione educativa.
L’educatore
infatti deve riuscire ad espletare alcune funzioni quali
l’accompagnamento, l’ascolto, l’informazione e l’orientamento.
Solo
così si può instaurare una relazione costruttiva tra educatore e quanti
frequentano il Centro.
Quest’anno
il nostro C.A.G. ha voluto puntare, proprio per questo motivo, sulla
formazione, in quanto una preparazione pertinente è la base per costruire
una relazione formativa non solo tra i ragazzi che lo frequentano, ma
anche tra gli educatori stessi (Allegato
1).
-
dimensione
religiosa:
convinto della incompiutezza di ogni visione dell’uomo, della società e
della storia che non affondi le sue radici nell’insondabile mistero
dell’esistenza umana, il Centro si impegnerà a suscitare nei giovani la
consapevolezza dell’importanza essenziale della dimensione religiosa,
intesa come capacità di interrogarsi sul senso ultimo dell’esistenza e
come disponibilità ad accogliere la risposta a questa domanda. In tutte
le sue attività, il C.A.G. stimolerà i giovani ad acquisire gli
atteggiamenti e le conoscenze richiesti da una autentica religiosità.
Accanto alla proposta
catechistica, che però esula dal nostro centro, vengono promosse una
serie di iniziative differenziate per età e temi volte ad attivare una
ricerca religiosa, sempre nel rispetto dell’interculturalità, aspetto
sempre più preponderante anche all’interno del nostro Centro.
-
dimensione espressiva: permette
a quanti frequentino il Centro di esprimersi nei diversi linguaggi, di
poter dar spazio alla propria creatività.
In
particolare per i giovani un grande interesse è verso la musica:
all'interno del nostro C.A.G. vi è la presenza di ben cinque complessi
musicali ognuno con caratteristiche e generi diversi dall'altro.
Inoltre
sono attivati quattro corsi di chitarra, un corso di batteria e due cori:
uno per i giovani e uno per i bambini.
All'interno
di questa seconda dimensione fanno parte anche le attività manuali, dove
i bambini possono apprendere tecniche e utilizzare la manipolazione per la
creazione di oggetti fatti con pasta di sale, cera liquida e quant'altro
la fantasia dei nostri educatori mettono a disposizione.
E
ancora: attività teatrale finalizzata alla realizzazione di commedie
differenziate per età; il corso di cucina frequentatissimo dai giovani
che cercano di apprendere le basi per poter esprimere la propria creatività
culinaria.
-
dimensione ludica: l'oratorio,
all'interno del quale si inserisce il C.A.G. Sfera Celeste, è per
eccellenza luogo di incontro e gioco.
Nel
gioco emergono la spontaneità, l'amicizia e il rispetto delle regole.
La
domenica pomeriggio è dedicata in modo particolare alla gestione di
giochi organizzati e proposti ai più piccoli;
-
dimensione sportiva: lo sport è
l'attività dove vengono potenziate non solo le capacità, abilità del
singolo, ma dove l'amicizia e il gioco di squadra fanno da padrone.
Anche
e soprattutto in questa dimensione non vengono valorizzati solo i
risultati, ma gli stessi ragazzi che giocano.
Attualmente
sono in atto le seguenti attività sportive:
Calcio
ci
sono gruppi per ogni età per un totale di circa 150 bambini, ragazzi,
giovani.
SCUOLA
CALCIO (6 anni)
SCARABOCCHIO
MINI
SCARABOCCHIO
ALLIEVI
CADETTI
Pallavolo
ci
sono tre gruppi divisi per età:
pallavolo
elementari
pallavolo
medie
pallavolo
giovani
Con
un coordinatore ha realizzato un Giornale per lo sport redatto e stampato
in proprio all’interno del C.A.G. (Allegato 2)
Aerobica
solo
per adolescenti e giovani
-
dimensione socializzante:
rientrano tutte le proposte in cui la relazione con l'altro diventa
l'elemento centrale, in particolare
campi estivi
diversi
per età, svolti esternamente (montagna o lago) o internamente
all'oratorio (grest, follest ...). Durante queste esperienze vengono
privilegiati gli aspetti dell'amicizia,del contatto con la natura, ma
soprattutto della vita di gruppo.
sala giochi
ogni
pomeriggio questo ambiente viene affollato da quanti cercano uno spazio di
gioco, ma soprattutto di aggregazione e socializzazione.
Infatti
è il luogo per eccellenza dove prevalentemente gli adolescenti si
ritrovano per comunicare, divertirsi o più semplicemente per stare in
compagnia.
Stanza polivalente
è
un'iniziativa nuova, che è ancora in fase di fine lavori, ma che si
propone di creare non solo uno spazio di amicizia, ma anche e soprattutto
un luogo dove l'autonomia e "l'autogestione" sono due elementi
preponderanti in riferimento a giovani e adolescenti.
|
|
RISORSE: IL PERSONALE
Il
C.A.G. di Santa Maria della Vittoria è così composto: un responsabile -
coordinatore un educatore professionale e volontari che prestano il loro
prezioso supporto e tempo per le diverse attività.
Il
responsabile del Centro di Aggregazione coordina le attività, gestisce il
personale e ha contatti con le famiglie e le istituzioni (ASL...).
E'
supportato dall'aiuto nella programmazione e progettazione del Centro
dall'educatore professionale e da diverse commissioni, che interagiscono
con lui a seconda della situazione a cui far fronte.
Vi
è una commissione Marketing-pubblicità, che ha il compito di realizzare
volantini, cartelloni o quant'altro atto alla pubblicizzazione del C.A.G.
Vi
è poi la Commissione di segreteria che aiuta il responsabile nel
coordinare, stendere e realizzare le diverse proposte, il personale e il
collegamento col territorio.
Infine
vi è la Commissione che aiuta nella gestione dell'economia del Centro.
La
divisione dei ruoli all'interno del C.A.G. ha reso più snella,
flessibile, veloce ed efficace la "burocratizzazione" del
Centro.
Gli
educatori volontari sono impegnati nelle diverse attività differenziate
per fasce d'età, ognuna delle quali assume una propria connotazione.
Ogni
educatore è responsabile della gestione, dell'andamento e del
coordinamento della propria attività: crediamo infatti che la promozione
dell'autonomia anche degli educatori possa rendere più gestibile le
diverse proposte del Centro.
Ogni
educatore ha comunque l'obbligo di far riferimento, di comunicare e
interagire con il responsabile.
All'interno
di questa ampia fascia di volontari una figura per noi importante è
quella dei genitori: infatti vi è un piccolo, ma significativo gruppo che
collabora nella gestione di particolari proposte effettuate all'interno
del Centro.
Crediamo
che una varietà di età e di figure possano essere il più possibile
esaustive per le necessità a cui il C.A.G. è chiamato ogni giorno a far
fronte.
|
|
RISORSE: L'AMBIENTE
L'oratorio
di Santa Maria della Vittoria offre una struttura molto ricca di ampi
spazi e che permette pertanto la realizzazione di numerose iniziative.
L'ambiente
esterno comprende: un campo da calcio da sette e una palestra, entrambi
con relativi spogliatoi, un campo polivalente (basket, calcetto,
pallavolo).
L'ambiente
interno comprende: cinque aule, una sala multimediale, una sala riunioni,
una stanza polivalente (in fase di fine allestimento) attrezzata per
ascolto musica, visione film, feste a tema con animazione, una sala prove
insonorizzata, una sala prove teatro e una sala giochi.
|
|
LA FORMAZIONE:
Il
C.A.G. Sfera Celeste nonostante sia alle prime esperienze, comprende
quanto sia difficile lavorare con bambini e adolescenti, sempre più
esigenti, sempre più problematici e che richiedono persone qualificate
che sappiano far fronte ai loro cambiamenti.
Ed
è proprio a partire da questa analisi che il C.A.G. di Santa Maria della
Vittoria, vuole incominciare a dare una sferzata di qualità, competenze,
atteggiamenti e preparazione dei propri educatori attraverso la loro
formazione.
Purtroppo
quest'anno non è stato possibile organizzare una formazione permanente e
continua di quanti collaborano all'interno del C.A.G., ma comunque
sentiamo l'esigenza di adeguarci il prima possibile a questo importante
aspetto della formazione.
Nel
corso di quest'anno abbiamo intensificato le riunioni di verifica e
programmazione con i volontari, anche perchè siamo consapevoli che
educatori preparati e competenti possano a loro volta formare quanti
frequentano il C.A.G.
Viene
allegato al Progetto Educativo il Programma di formazione del C.A.G.
“Sfera Celeste” 2000/2001 (Allegato 1).
|
|
LA VALUTAZIONE:
"C'è valutazione
ogniqualvolta che qualcuno si sforza di osservare una data realtà per
dirne il valore" (Hadji, 1995)
La
fase della valutazione è un momento fondamentale all'interno di un
percorso formativo, è in grado infatti di far vedere se sono stati
raggiunti gli obiettivi, come sono stati raggiunti, se si sono verificati
cambiamenti nella persona che ha intrapreso questo cammino.
La
valutazione abbraccia due sfere: l'educatore e l'educando.
Per
entrambi i casi la valutazione all'interno del nostro C.A.G. è pressoché
nulla, ma come evidenziato anche per il punto precedente, anche questa
fase è importante per far crescere sia il Centro di Aggregazione, sia
quelli che vi lavorano, sia quelli che lo frequentano, soprattutto in
quest'ultimo caso è utile per vedere se i loro bisogni sono stati
soddisfatti o meno.
|
|
OBIETTIVI FUTURI:
-
Per
quanto riguarda coloro che frequentano il C.A.G., speriamo di poter
offrire loro maggiori occasioni per sviluppare il senso dell'autonomia
e dell'autogestione, grazie anche all'apertura della stanza
polivalente, gestita in collaborazione col gruppo degli adolescenti.
-
Per
quanto riguarda gli educatori l'attivazione di una formazione
permanente all'interno dell'intero anno del C.A.G., con carattere di
obbligatorietà e tenuto da figure professionali. (Allegato 1)
-
Incrementare
il coordinamento con i servizi di collegamento territoriale.
-
Inserimento
dei dati relativi alla situazione sociale specifica del territorio. A
tal riguardo è già stata effettuata una prima e sommaria indagine
per verificare i luoghi di ritrovo dei ragazzi esterni all'oratorio o
comunque che lo frequentano saltuariamente, perchè pensiamo che
comunque sia opportuno considerare tutte le risorse dei giovani
presenti nel territorio ed eventualmente poter creare con loro un
possibile futuro aggancio. (Allegato 3)
-
Attivazione
di una Equipe Educativa con figure professionali: uno psicologo, un
coordinatore, un educatore professionale, un rappresentante degli
educatori.
-
Realizzazione
di un sito internet del nostro C.A.G., per poter farci conoscere
meglio e nel possibile comunicare con altri Centri di Aggregazione.
-
Attivazione
della valutazione formativa in itinere e alla fine dell’anno nei
confronti degli educatori, delle attività proposte e quant'altro
necessario per verificare se sono raggiunti gli obiettivi e
soddisfatti i bisogni di coloro che frequentano il C.A.G. Sfera
Celeste.
La valutazione è formativa in quanto sarà considerata come il
momento di messa in discussione degli educatori
e di quanti collaborano all’interno del C.A.G. per far propri
gli errori e cercare di correggerli quanto prima e meglio possibile.
|
|
CONCLUSIONI:
Siamo
consapevoli di quanta strada deve ancora percorre il nostro Centro di
Aggregazione Giovanile, ma crediamo che la consapevolezza da parte nostra
degli aspetti da recuperare, sia già comunque un buon punto di partenza
per migliorarlo, per ottimizzare le risorse e per apportare sempre più e
sempre migliori risultati a quanti ogni giorno accettano la sfida insieme
a noi di crescere nelle dimensioni relazionale, sociale e cristiana, che
li aiuteranno, per quanto possibile, a far proprio un mondo che sentono
spesso così lontano e diverso.
|
|
L’ORATORIO: AGENZIA
EDUCATIVA
|
|
L’Oratorio
è una comunità che educa all’integrazione fede e vita e che pertanto
coinvolge la responsabilità di tutti i suoi membri e le loro capacità
educative (presbiteri, laici, educatori, catechisti, animatori …).
Per
un simile scopo è necessario una programmazione corretta e attenta alla
crescita globale della persona. Deve educare in un rapporto di consapevole
complementarietà e collaborazione con le altre istituzioni educative
(famiglia, scuola…)
La
conoscenza dell’attuale contesto socio-politico risulta fondamentale per
non chiudersi in sé o muoversi in modo confuso, contraddittorio e
riduttivo.
In
questa ottica l’oratorio diviene una risposta e una proposta in qualità
di luogo di esperienza, riflessione e di crescita.
Una
comunità aperta e impegnata nel territorio si ispira a dei principi
fondamentali su cui costruire il suo progetto educativo. La parrocchia non
deve cadere nell’improvvisazione o in scelte parziali o unilaterali. Il
suo progetto pastorale articolato consente alla sua comunità di aver ben
presente il proprio ruolo educativo.
La
comunità educativa acquistata consapevolezza di essere soggetto del
progetto educativo guida i suoi membri a impegnarsi a diversi livelli e
con differenziati ruoli, a realizzare nel tempo il progetto.
I
destinatari della proposta non sono solo gli abituali frequentatori e
fruitori dei servizi offerti ma anche coloro che sono assenti dalle
strutture.
All’origine
di un progetto educativo dell’oratorio c’è un’idea peculiare della
chiesa, del suo rapporto con il mondo, del significato e della finalità
della sua azione pastorale e della natura dei suoi interventi educativi.
La
chiesa pone l’uomo al centro del suo interesse e della sua azione. La
persona umana è l’interlocutore privilegiato della sua proposta.
Le
domande, i disagi, i desideri, la sete di significato, la ricerca di
ognuno trova in Cristo la risposta: questa è la nostra scommessa.
|
|
NATURA
È
pastorale l’azione varia e multiforme della comunità ecclesiale,
naturalmente distinta per progetti differenziati per diverse categorie di
destinatari e per diverse concezioni teologiche.
L’oratorio,
con tutte le sue attività, esprime un’azione che genera alla fede,
attraverso il battesimo, ma anche che educa alla fede.
In
questo si caratterizza la pecularietà dell’intervento educativo della
comunità parrocchiale, anche se non le è assolutamente estraneo la
finalità educativa per eccellenza: la formazione umana della persona.
Il
proprio di una comunità ecclesiale è la dimensione religiosa ma del
resto qualsiasi realtà che costituisce ed arricchisce l’uomo,
costituisce ed arricchisce il cristiano. Il destinatario dell’azione
educativa globale e di ogni attività dell’oratorio è tutto l’uomo.
L’oratorio,
però ha un interesse intenzionalmente globale verso la persona.
Naturale
risulta l’interesse per tutte le persone che sono in pieno sviluppo
fisico, psicologico, sociale: bambini, adolescenti e
giovani.
|
|
FINALITÀ
Le
molteplici attività dell’oratorio hanno come scopo di educare il
giovane secondo l’antropologia del Vangelo, avendo come modello
esemplare la figura di Gesù Cristo.
Questo
processo educativo non ha carattere manipolatorio ed il suo esito non è
auotmatico: è un evento che si compie in un rapporto di libertà; il
cristianesimo mira a proteggere, fortificare, promuovere la libertà della
persona, indispensabile condizione della sua crescita nella grazia.
Arricchire
l’umanità di ognuno, liberare dai condizionamenti deleteri, favorire il
sorgere della domanda sul senso della vita sono le intenzionalità delle
iniziative dell’oratorio.
La
finalità educativa dell’oratorio si declina a due livelli complementari
e profondamente solidali tra loro: il livello dell’identità personale:
il soggetto viene aiutato a scoprire la propria identità all’interno
della sua vocazione ed insieme ad integrare in modo più profondo fede e
vita; il livello della ministerialità - missionarietà: ognuno ha nella
chiesa e nel mondo la sua chiamata.
|
|
OBIETTIVI
Le
attività sono molteplici e perché questo non si traduca in un attivismo
caotico, frammentario e spontaneistico, è necessario un minimo di
programmazione e di verifica.
Ogni
attività educativa si struttura secondo delle mete da raggiungere ed ogni
sforzo deve potersi commisurare a risultati verificabili.
La
riconduzione delle attività ad alcuni obiettivi offre dei criteri di
scelta e valutazione delle priorità, evidenzia le lacune, aiuta a
correggere errori e ad orientare meglio le energie. La programmazione
impegna la comunità ad una analisi della situazione di partenza, in un
confronto con il contesto culturale e sociale, coi valori e comportamenti
dominanti.
Le
proposte dell’oratorio intendono promuovere la persona, secondo le sue
dimensioni fondamentali: sfera cognitiva, sfera affettiva, sfera
comportamentale.
Si
mira quindi a far maturare la persona nella acquisizione di conoscenze,
nell’interiorizzazione di atteggiamenti e nella produzione di
comportamenti in base all’età e alla maturità della persona, alle
tappe proposte dal progetto catechistico, alle linee del progetto
pastorale della Chiesa locale.
Gli
obiettivi vanno ulteriormente rapportati ad ogni persona con attenzione
alla situazione, alle esigenze e possibilità.
|
|
METODO
Il
metodo si focalizza nella scelta prioritaria del gruppo come dimensione
favorevole alla crescita dell’esperienza di fede individuale.
I
membri dei gruppi sono guidati da animatori in modo da poter essere
protagonisti nella chiesa per il mondo.
Necessaria
una pluralità di presenze educative e molteplicità nelle proposte.
L’oratorio non è solo luogo di catechesi e dell’iniziazione alla vita
liturgica e spirituale, ma anche sede di attività ludiche, artistiche,
ricreative, sportive destinate all’animazione del tempo libero e non
strutturato.
Le
iniziative sono caratterizzate da continuità e pluralità di interventi
educativi autonomi e integrati tra loro.
L’oratorio
non pretende di essere una unità educativa totalizzante, esaustiva ed
avulsa da ogni contesto socio-culturale.
L’impegno
educativo porta necessariamente a conoscere le agenzie educative del
territorio e a dialogare con esse. Questo dialogo si fonda anche solo sul
valore puramente umano.
Il
modo di proporsi dell’oratorio prevede tre tipici momenti di
progressione distinti metodologicamente: la convocazione, l’accoglienza,
la proposta.
Convoca,
cioè aggrega attraverso esperienze, iniziative, attività per comunicare
con i
bambini, gli adolescenti e i giovani.
Accoglie
chi ha convocato facendo sentire a proprio agio una persona attesa,
rispettata e amata. In questo caso ci sarà un’attenzione al singolo
anziché al generale.
Essa
apre un dialogo per portare l’altro a sentirsi protagonista della sua
esistenza.
Propone
la persona di Gesù come modello vivo da imitare, attraverso catechesi,
momenti di incontro di gruppo ed esperienze che mettono in risalto questo
aspetto.
|
|
PERSONALE
Tutti
coloro che si rendono disponibili a collaborare per la realizzazione del
progetto. Non viene richiesta nessuna qualifica professionale ma solo la
capacità di testimoniare la genuinità del proprio credo cattolico.
Naturalmente maturità personale, pazienza, motivazione, capacità sono
elementi che indirizzeranno in un certo modo la distribuzione delle
risorse umane.
|