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I nostri Sacerdoti |
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don
Cesare, don Matteo & don Claudio Mi
accingo infatti a raccontare di una storia tanto bella che ha origine
nell’ultimo scorcio del millennio trascorso, dura nel presente ed ha un
lungo futuro nella mia mente, sempre che in Curia non la pensino
diversamente. Vi parlo infatti di tre religiosi moschettieri: di don Cesare il nostro parroco, di don Matteo e di don Claudio per l’appunto, che in gergo curiale son detti clero aggiunto.
Don
Cesare Verzini è un prete di mezza età, non vecchio a tal punto da
definirlo tale, ma neanche più giovane di vent’anni, di bell’aspetto,
ben raffinato e molto “curato”…… anche se di mestiere lui è
parroco (pardon prevosto!) Non di rado lo si incontra per le vie di
S.Eufemia con fare sempre allegro e indaffarato. Del
resto se il titolo di monsignore vuole guadagnare, in qualche modo si deve
pur dar da fare; intanto, oltre al lavoro normale, ha cominciato a fare il
Vicario zonale. In
tal modo insieme al fardello di anime della sua parrocchia, che sono
comunque il suo tesoro primario, si deve preoccupare anche di quelle di
tutto il circondario. Il
bello deve ancora venire poiché uscir fuori si dovrà dal campanile e,
come scrivono della Curia i giornali, far nascere presto le Unità
pastorali. Ma così, come per Gesù con la sua croce, anche don Cesare ha incontrato il Cireneo….. nella figura di don Matteo.
Don
Matteo Ongaro, di nome è Santo e di fatto sta percorrendo la strada per
diventarlo, se poi rimarrà a S.Eufemia ancora per anni, lo diventerà
senza troppi affanni. Uomo
tutto d’un pezzo, dall’aspetto pacioso e rubicondo, forse un po’
burbero per chi non lo conosce, ma persona dalla fede cristallina e dalla
cultura sopraffina. Ha a cuore la sorte degli ammalati e degli anziani,
anche se non di rado, lo si incontra nel luogo di ritrovo di molti
adolescenti e giovani e, più in generale, della comunità tutta, “ossia”
l’oratorio. Gran pedalatore, tale da fare invidia ai più giovani, pedala su e giù per le erte scoscese della Val Carobbio, pur di andare a portare il conforto di Cristo ad un ammalato.
Il
terzo moschettiere della corte di S.Eufemia, da circa un anno è don
Claudio Zanardini, già nocchiero di tanti pellegrini. Il
Vescovo gli ha dato un compito che è la sua missione: portare a spasso un
sacco di persone! Responsabile della pastorale diocesana per il turismo,
dire che è un giramondo non è certo un eufemismo. Ora a questo piccolo
porto l’han convinto ad approdare, perché anche lui qualcosa ci deve
insegnare. Ha una grande cultura in fatto di Liturgia e spiega la Parola
con grande maestria. Il Magistero della Chiesa conosce a perfezione e, se
sui documenti del Concilio vuoi qualche delucidazione, puoi chiedere a lui
ogni spiegazione. Certo
che tutti insieme fanno proprio un bel trio; è per noi motivo di grande
soddisfazione vederli operare con tanto brio in questo inizio di millennio
e speriamo che anche il Vescovo non cambi idea almeno per un altro
decennio.
Paola |