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Relazione del Consiglio pastorale
I.
La visita pastorale del Vescovo Giulio si colloca tra gli eventi
fondamentali dell'anno giubilare nel quale la comunità di
Chiesanuova sta vivendo il cinquantesimo di vita parrocchiale.
Nello
spirito del Concilio Vaticano II, il cammino di Chiesa verso una
maggiore corresponsabilità è tracciato e presente negli orientamenti
pastorali, nelle strutture di partecipazione e nelle esperienze
concrete. Si ha coscienza di essere una Chiesa ricca di
potenzialità, in termini di persone e di iniziative pastorali,
chiamata ad affrontare le sfide poste dai mutamenti del contesto
ecclesiale e sociale in cui viviamo. In questo percorso sperimentiamo
diverse lentezze e, talora, resistenze. Si tratta spesso di fatiche
che condividiamo anche con il contesto ecclesiale e sociale più
ampio:
- convivono modi di intendere la Chiesa talvolta in dissonanza tra
loro;
- i ministri ordinati, i laici ed i religiosi stanno vivendo un
tempo di revisione del proprio ruolo specifico e del modo di esercitarlo, con le difficoltà che ciò comporta;
- non sempre la formazione a supporto delle nuove scelte pastorali
della Chiesa è adeguata;
- si va diversificando il senso di appartenenza alla comunità
cristiana, con conseguente disaffezione alla vita pastorale;
- il contesto socio-culturale rischia di favorire un certo
soggettivismo e una certa dispersione, che porta a saltare
facilmente la fatica della mediazione e della partecipazione
corresponsabile.
Tutto ciò porta con sé alcune esigenze a cui ci sforziamo di
prestare attenzione: attenzione alle persone ed alle situazioni,
impegno nel formare alle ragioni vere della corresponsabilità,
impegno per l'armonizzazione delle diversità delle esperienze
ecclesiali presenti, volontà di recupero della autentica ispirazione
evangelica della Chiesa e tentativo di individuare risposte e
proposte di forme e di pratica religiosa più consone alla storia
presente.
Questi i principi a cui intende ispirarsi l'attività parrocchiale, a
cominciare dagli organismi che vi operano in maniera più diretta:
- il Consiglio Pastorale Parrocchiale, costituito secondo i dettami
del direttorio e composto da 25 membri rappresentativi della realtà
locale. Si riunisce, di norma, 6 volte all'anno per pregare,
meditare, valutare i fatti che interessano la vita comunitaria e
promuovere le iniziative pastorali;
- il Consiglio per gli Affari Economici: si incontra, di norma, 3
volte all'anno per lo svolgimento dei propri compiti
istituzionali;
- le numerose commissioni (Liturgia, Caritas, Cultura, Missioni,
Catechesi e Famiglia), della cui operatività si farà cenno
successivamente.
Mediamente 5 volte all'anno viene distribuito il bollettino, redatto
per lo più da laici, che si propone quale organo di formazione e
informazione sulla vita della parrocchia e dell'oratorio.
II. E' condivisa da tutti gli operatori
della parrocchia (sacerdoti, religiose, catechisti, ecc.) la
necessità di un sostanziale e complessivo ripensamento dell'azione e
della testimonianza della comunità per l'evangelizzazione, anche in
considerazione della marcata laicizzazione della società in cui
operiamo e delle diversità etniche e religiose connesse alla
presenza sempre più significativa di immigrati che professano
religioni diverse da quella cattolica.
Per far fronte alla nuova realtà la parrocchia propone e attua
iniziative che si possono collocare, sia pure in modo schematico ma
facilmente comprensibile, in:
• attività di aggregazione e offerta di servizi, rivolte a tutti
gli abitanti del quartiere: intendono essere significative
occasioni di pre-evangelizzazione caratterizzate da una buona
partecipazione. Tra queste si ritiene debbano essere segnalate:
> l'attività della Caritas parrocchiale, che, presso i locali
adiacenti alla vecchia chiesa, provvede ad una sistematica
opera di assistenza ai poveri, immigrati e nomadi (considerata
la loro consistente presenza, conseguente alla individuazione sul
territorio di aree appositamente attrezzate
dall'amministrazione comunale), distribuendo, in particolare,
generi alimentari e vestiario;
> la celebrazione, solitamente nella prima settimana di
settembre, del Palio di Chiesanuova, che si propone, mediante
forme competitive fra le varie zone del quartiere, di raggiungere
un'ampia partecipazione anche attraverso la riscoperta delle proprie
radici e dell'identità originaria del quartiere;
> l'organizzazione e la realizzazione di attività sportive
(tornei di calcio, gare podistiche e ciclistiche non competitive,
ecc.);
> l'organizzazione di altre manifestazioni di aggregazioni (es.
concerti, spettacoli, altri eventi realizzati in
collaborazione con la circoscrizione);
> sostegno al Gruppo "Per Servire" per le attività rivolte ai
diversamente abili e all'Associazione Vivere Insieme per il
tempo libero degli anziani.
• Attività volte ad accrescere la "visibilità" della realtà
religiosa in genere e parrocchiale in particolare, mediante
l'accostamento non solo degli abituali praticanti ma anche di quelli
che solitamente vengono definiti come "lontani", per interpellare le
loro coscienze di fronte al messaggio ed ai valori cristiani. In
questo campo si collocano: le iniziative verso i genitori dei
bambini che seguono la catechesi, guidate dal Curato,
l'effettuazione dei grest e dei campi estivi.
• Proposte più specificamente a carattere formativo e religioso
che, fatta eccezione per le celebrazioni liturgiche domenicali e
di particolari ricorrenze (triduo pasquale, triduo dei morti, S.
Biagio, Via Crucis per le strade del quartiere), non vedono una
soddisfacente partecipazione. Tra queste proposte si ricordano le
catechesi, i centri di ascolto, i ritiri, gli esercizi spirituali
effettuati in parrocchia e organizzati distintamente per mamme e
anziani, giovani e adulti, incontri ed eventi dettati da
particolari circostanze, ecc.
E' opportuno registrare a questo riguardo la convinzione che l'opera
di evangelizzazione -compito primario anche della chiesa locale -
sia in qualche modo resa meno efficace dal pregiudizio, spesso
inconsapevole ma largamente diffuso tra i fedeli laici, competa
esclusivamente o in modo prevalente ai sacerdoti ed ai religiosi e
non a tutti i cristiani. Particolare rilievo assume l'utilizzo della
Chiesa Vecchia con spazi annessi di recente restauro, intesa come
centro di "spiritualità", "carità" e "cultura".
III. Le Unità Pastorali non risultano
percepite ancora come un fatto significativo per la nostra comunità.
Poche, peraltro, sono state le attività in merito ed hanno
riguardato alcune iniziative giovanili (confessioni celebrate a
livello di zona in occasione della Pasqua e del Natale,
l'organizzazione di alcuni ritiri, incontri per l'applicazione del
PLIC, ecc.). Non si ritiene pertanto di essere in grado di esprimere
giudizi di merito ma, semmai, l'auspicio che l'individuazione di
queste Unità avvenga nel rispetto dello specifico di ogni singola
parrocchia (tradizioni, culto, strutture, opere, ecc.) e
dell'omogeneità del territorio e la loro realizzazione sia sorretta
da ragioni credibili e accompagnata da adeguata formazione di tutti
i fedeli coinvolti.
IV. A livello teorico è da considerarsi un
principio acquisito che "per rifare il tessuto cristiano della
società è indispensabile che i laici sviluppino la vocazione
battesimale, l'inserzione in Cristo sacerdote, re e profeta".
L'attività degli operatori più sensibili della nostra parrocchia, a
cominciare dai sacerdoti e dalle religiose, è ispirata ed
indirizzata in questa direzione. E, pur evitando di sconfinare in
giudizi sulle persone, si può ragionevolmente ritenere che un buon
gruppo di laici che opera nella comunità parrocchiale sia dotato di
maturità di fede, di una robusta preparazione dottrinale, di una
forte convinzione e pratica religiosa che esplica nei luoghi dove è
chiamato a vivere. La tematica dell'impegno dei laici è, peraltro,
ritenuta uno snodo fondamentale per la conservazione del "deposito
della fede" anche presso le future generazioni. Pertanto non
possiamo qui non richiamare quanto detto al punto I e cioè che "i
ministri ordinati, i laici ed i religiosi stanno vivendo un tempo di
revisione del proprio ruolo specifico e del modo di esercitarlo, con
le difficoltà che ciò comporta".
Un discorso a parte merita il percorso formativo alla missionarietà.
Per i ragazzi delle medie, da due anni a questa parte, all'interno
della programmazione dell'anno catechistico, sono previsti degli
incontri (in genere 4) tesi a far crescere la consapevolezza di cosa
significa essere missionari nel mondo attuale. Il percorso
missionario si sviluppa in tre anni:
• nel primo, il ragazzo è invitato a riflettere sulla chiamata di
Dio;
• nel secondo, la parola chiave è "annuncio": obiettivo è aiutare i
ragazzi a cogliere cosa significhi essere annunciatori della buona
novella e riscoprire le radici della propria fede attraverso
l'individuazione delle persone che sono state per loro annunciatori
della Parola di Dio;
• nel terzo, il giovane è chiamato in prima persona a farsi
"testimone" del messaggio salvifico della fede: dopo aver preso
coscienza della presenza della Chiesa in tutto il mondo, egli è
invitato ad avvicinare i coetanei stranieri o di religione diversa
che vivono all'interno del quartiere per conoscersi e scoprire che
è bello fare festa insieme.
Per l'impegno missionario inteso in senso tradizionale, cioè come
impegno verso le realtà del terzo mondo o nelle terre ove il
cristianesimo non è diffuso o diffuso in minima parte, le proposte a
livello comunitario si concentrano in alcuni periodi dell'anno. In
primo luogo, l'Ottobre missionario: per i bambini e i ragazzi un
incontro di catechismo del mese è dedicato al tema della Giornata
Missionaria Mondiale dell'anno; per tutta la comunità, nei vari
momenti delle celebrazioni liturgiche viene richiamato il tema
missionario. Nella "Giornata" si tiene anche il mercatino equo e
solidale. Nel 2005 è stato preparato anche un incontro con i
giovani, con la testimonianza di una suora missionaria e una veglia
missionaria per tutta la comunità sul modello della veglia
missionaria diocesana. Un altro momento importante è la Quaresima,
periodo nel quale la comunità è invitata a partecipare ad uno dei
progetti proposti dalla diocesi.
V. Nella nostra comunità i giovani sono
presenti nelle diverse realtà che caratterizzano la vita della
chiesa locale. In contatto diretto con la parrocchia alcuni giovani
sono impegnati nell'animazione liturgica della messa domenicale dei
ragazzi, attraverso il canto e l'accompagnamento musicale,
costituendo di fatto un gruppo che periodicamente si incontra per
formarsi al proprio compito.
Nel percorso di iniziazione cristiana alcuni giovani sono
catechisti, sia dei fanciulli che dei ragazzi e degli adolescenti.
In questa dimensione, adottando il cammino differenziato
associativo, si affiancano i giovani di Azione Cattolica che
costituiscono il Gruppo Educatori Acr.
Nell'ambito dell'oratorio, sono ormai tre anni che è ben avviato il
progetto di un gruppo sportivo, composto prevalentemente da giovani,
che si dedica alla gestione delle strutture e all'organizzazione di
manifestazioni sportive. Anche questo gruppo segue un proprio
cammino di formazione cristiana su temi d'attualità generale. Sempre
in oratorio, alcuni giovani sono impegnati nel servizio presso il
bar, nei turni pomeridiani e serali. Abbastanza forte è anche la
presenza di giovani in oratorio. Da quest'anno si sta cercando di
avviare un cammino unitario delle presenze giovanili in oratorio
"Comunità Giovane" con questi obiettivi: la formazione, il servizio
nella comunità e l'ambito della festa. E' in atto lo studio per il
"progetto educativo" dell'oratorio, anche in vista di un progetto
edilizio di ristrutturazione generale.
Presso l'oratorio operano pure due cooperative, La Nuvola nel Sacco
ed il Calabrone, per il progetto Via Vai, senza intervento da parte
di giovani di Chiesanuova, nato su un progetto della Circoscrizione
e dedita all'assistenza di giovani e ragazzi, che, altrimenti,
durante il giorno sarebbero a casa da soli. Grazie anche al fatto
che nella parrocchia c'è il curato, si può affermare che le proposte
di formazione ai giovani sono significative per numero e qualità;
più difficile risulta esprimere valutazioni - al di là delle singole
persone - sulla capacità di trasmettere nella società i valori
ricevuti.
VI. La comunità appare sufficientemente
consapevole del ruolo affidato agli adulti dalla Chiesa e della
responsabilità che hanno nei confronti delle giovani generazioni. La
partecipazione agli organismi, alle commissioni ed ai gruppi
parrocchiali, la gestione dell'ufficio parrocchiale aperto tutti i
giorni per alcune ore, l'impegno nelle iniziative promosse, il
lavoro oscuro ma indispensabile nel servizio alla comunità (pulizia
della chiesa e delle strutture parrocchiali, manutenzioni,
distribuzione dei bollettini, ecc.) sono il frutto evidente di una
maturazione interiore alla fede testimoniata nella pratica
quotidiana che segna molte persone della nostra comunità. In questo
ambito, se esiste un aspetto negativo, questo è da individuare nella
scarsa "visibilità" dei gruppi di fedeli impegnati, a livello di
comunità e di quartiere.
Va inoltre evidenziata la presenza di un consistente gruppo di
anziani che realizza numerose iniziative per lo più a carattere
associativo.
VII. Riguardo alla tematica della famiglia
le iniziative svolte in parrocchia sono le seguenti.
• Dal primo sabato di gennaio e per nove incontri successivi, si
tiene il corso per fidanzati "Insieme verso il matrimonio", rivolto
alle coppie che chiedono di sposarsi in chiesa. Consci
dell'importanza che riveste, si cerca di fare del corso un vero
itinerario di fede, con competenza ed entusiasmo da parte degli
organizzatori e dei relatori: sacerdote, biblista, psicologo,
avvocato, esperti di metodi naturali. I fidanzati sono seguiti dal
parroco e da coppie di sposi che portano la loro esperienza e li
"stimolano" durante i gruppi di discussione. Il corso si chiude con
un pomeriggio di ritiro in cui sono previste le confessioni e la S.
Messa.
• Per ciò che concerne la formazione dei genitori, ogni 15 giorni
si tiene l'incontro in concomitanza con il catechismo dei figli
delle elementari. Dopo la lettura del vangelo della domenica
seguente, guidato dal curato, si apre lo scambio di esperienze per
capire come la Parola di Dio possa incarnarsi nel quotidiano.
• Una domenica al mese, nel pomeriggio, si tiene l'incontro delle
giovani coppie di sposi. E' un'esperienza partita dalla primavera
scorsa. La suora che segue il gruppo propone la lectio del vangelo
della domenica, seguita dalla condivisione e si conclude con una
preghiera preparata a turno dalle varie coppie. Gli obiettivi del
gruppo sono quelli di riscoprire l'importanza della spiritualità in
una coppia in cui vi è la presenza di figli piccoli, l'importanza di
capire che cosa è cambiato nel rapporto tra i coniugi e di imparare
ad attingere dal Vangelo l'ispirazione per risolvere le
problematiche dell'educazione dei figli.
• Nel mese di maggio si festeggiano i "Lustri di matrimonio", con i
quali si celebrano gli anniversari. Durante la S. Messa vengono
rinnovate le promesse di matrimonio da parte degli sposi e
ribadita la fiducia nel Signore perché il loro amore si dimostri più
forte di ogni debolezza. La festa è occasione di testimonianza di
fronte a tutta la comunità che l'amore sponsale nel Signore è
possibile, al di là di ogni crisi.
• Le celebrazioni domenicali in occasione della "Festa della Santa
Famiglia" sono animate da coppie di sposi e famiglie.
Particolarmente curati i momenti dell'offertorio e della preghiera
dopo la comunione nella quale si richiede di preservare l'unità e la
concordia, di educare i figli e di assistere gli anziani.
VIII. I catechisti di Chiesanuova
costituiscono un gruppo numeroso e composito, caratterizzato
dall'eterogeneità dei suoi componenti, in quanto vi sono persone di
varie età che seguono cammini differenti.
In linea con le disposizioni della diocesi e con i cammini della GEI
i catechisti seguono la formazione cristiana di tutte le fasce di
età: dai più piccoli sino agli adulti.
Per i bambini delle elementari si punta su un incontro settimanale
che avvicini e faccia addentrare i fanciulli nella vita cristiana e
nella scoperta dei sacramenti che si apprestano a ricevere:
Confessione ed Eucaristia; per i ragazzi delle medie l'incontro ha
sempre cadenza settimanale e cerca di far approfondire il senso
dell'essere cristiani e li avvicina al sacramento della
Confermazione.
La formazione degli adolescenti avviene attraverso la discussione di
temi importanti che caratterizzano la loro età. Si cerca di
suscitare in loro il desiderio di stare in compagnia di Gesù non
come obbligo o abitudine, ma come scelta di vita.
Per il cammino degli adulti si punta sull'approfondimento di temi
fondanti della nostra fede, nei centri d'ascolto dislocati nelle
varie diaconie all'interno della parrocchia. I centri d'ascolto si
tengono l'ultimo giovedì del mese.
Per poter trasmettere la fede agli altri è ritenuta necessaria
un'appropriata formazione che, nella nostra realtà, si realizza
principalmente attraverso:
> appositi incontri mensili per animatori dei centri d'ascolto e
dei catechisti adulti, curata dal parroco;
> alcune particolari opportunità per i catechisti giovani, come
gli incontri di spiritualità al Santuario delle Grazie organizzati
in diocesi;
> la lectio divina tenuta da suor Francesca per i catechisti degli
adolescenti;
> la partecipazione di un gruppo di catechisti al Corso zonale di
Formazione Superiore dei Catechisti presso l'Istituto Piamarta.
Il gruppo catechisti si trova periodicamente con il curato per la
verifica dell'operato, per affrontare i problemi emergenti e per
rendere più incisive le iniziative di evangelizzazione. Anche nella
nostra comunità, in comunione con le parrocchie della zona, si sta
cercando di studiare come applicare le nuove disposizioni di
pastorale cristiana previste dal PLIC.
IX. Questi ultimi anni hanno evidenziato
una diffusa e grave carenza di presenze sacerdotali, anche se la
nostra parrocchia non è stata interessata da tale fatto, avendo
potuto disporre fino ad oggi di due sacerdoti a tempo pieno e della
disponibilità parziale di un terzo sacerdote. La situazione che si
sta determinando richiede pertanto un coinvolgimento sempre maggiore
ed impegnato di operatori pastorali laici per affiancare i
consacrati nel loro ministero.
Significativa è l'istituzione delle Diaconie (7), piccole comunità
ecclesiali che favoriscono la vita della chiesa sul territorio
mediante la catechesi (Centri di ascolto), la carità (tra i vicini),
la liturgia (S. Rosario, S. Messe, Via Crucis, Presepio) con il
rimando costante all'unica comunità parrocchiale.
Nella nostra comunità sono attivi laici che operano sia nelle
Diaconie che nei diversi gruppi quali: liturgia, missione, caritas,
catechesi, famiglia e i Ministri straordinari della Comunione.
Nella consapevolezza che la nostra comunità non ha ancora preso
"piena coscienza" di queste presenze, il Consiglio Pastorale
Parrocchiale ha deliberato di dedicare una serata aperta a tutti i
parrocchiani al fine di far conoscere meglio i vari gruppi, le
rispettive finalità ed i partecipanti, anche nell'ottica di un
allargamento della partecipazione attiva.
Questa necessità è sentita anche in relazione ad alcuni
atteggiamenti ancora di "rifiuto" nei confronti dei laici che, ad
esempio, si propongono quali Ministri della Comunione, ritenendo
tale mandato di esclusiva competenza dei consacrati.
Anche l'iniziativa dei centri di ascolto nelle varie diaconie
risente del bisogno espresso da più parti della presenza del
sacerdote o della suora. Nella nostra realtà i laici impegnati nella
pastorale sono numerosi e sostanzialmente ben accolti dalla comunità
che apprezza le diverse iniziative che gli stessi propongono.
Quanto sopra fa capire come sia ancora difficile superare
convinzioni radicate secondo le quali talune attività pastorali non
possano che essere di esclusiva competenza dei consacrati, mentre
altre a completamento di queste vengono più facilmente accettate. Ne
deriva la necessità di "lavorare" in questa direzione anche perché
in futuro il problema della carenza di clero assumerà dimensioni
sempre più importanti.
X. Le celebrazioni liturgiche, soprattutto quelle festive,
rappresentano ancora oggi le forme di manifestazione di fede e di
catechesi più partecipate e più importanti. Di norma sono ben
seguite sia nella preghiera comunitaria che nel canto. Sono animate
dal gruppo liturgico, presente in parrocchia da oltre 10 anni.
L'attività di questo gruppo si esplica principalmente in:
> incontri mensili di formazione, nel corso dei quali vengono
approfonditi gli aspetti liturgici e la parola di Dio e
preparati i tempi forti dell'anno liturgico, individuando anche per
queste occasioni, alcuni "segni" particolari da porre all'attenzione
dei fedeli;
> preparazione delle celebrazioni liturgiche domenicali con la
ricerca dei lettori e della guida (per ogni messa) e con la
preparazione di alcune note introduttive alle letture;
> preparazione di celebrazioni ed eventi particolari, quali
veglie, Via crucis, ricorrenze, ecc.
XI. Per la pastorale vocazionale si
possono distinguere due livelli: uno, più generale, visto come
chiamata di ciascun battezzato al "discepolato" di Gesù nelle varie
realtà della vita e l'altro, più particolare, riferito al sacerdozio
ed alle varie forme di "speciale consacrazione".
La vita come chiamata, come vocazione ricevuta da Dio a crescere nel
suo amore e nell'amore verso tutti gli uomini riconosciuti come
fratelli, è promossa da tutte le varie componenti della realtà
parrocchiale. Il parroco, il vicario parrocchiale, con i catechisti
e gli animatori dei vari gruppi, si adoperano per creare momenti di
riflessione e di ascolto in un clima di fraternità perché il dono
della fede penetri nella vita personale e sociale e la illumini di
senso.
Il catechismo dell'iniziazione cristiana porta già in sé i semi
della vocazione alla vita cristiana nelle sue varie espressioni. Da
segnalare la presenza di un buon gruppo di chierichetti che sono
chiamati al servizio liturgico ma anche partecipare, per una
specifica sensibilizzazione alla vocazione sacerdotale, agli
incontri organizzati per loro in Seminario.
La presenza in parrocchia della vocazione sacerdotale di Don Marco,
che sarà ordinato a giugno prossimo, ed il cammino di un papà,
Roberto Lamberti, verso il diaconato permanente, contribuiscono a
tenere viva l'attenzione a questa specifica vocazione al Sacramento
dell'Ordine.
Le proposte formative che proseguono dopo la terza media nelle fasce
adolescenti-giovani tengono in primo piano il tema della "vita come
vocazione" ricevuta da Dio. Per realizzarsi in pienezza, per
rispondere al grande bisogno di gioia perfetta e infinita, ciascuno
di noi deve trovare il suo posto nel progetto di Dio. Famiglia,
scuola, lavoro, tempo libero e relazioni, vissute nella fede in Gesù
e nell'impegno concreto, sono presentati come i luoghi naturali dove
si vive da cristiani e si scopre la propria specificità amata da
Dio.
Anche l'impegno di catechismo e di animazione che i giovani hanno
nei confronti dei bambini e dei ragazzi è un'importante occasione di
vita: la comunicazione e la testimonianza della fede responsabilizza
e stimola a cercare obiettivi e mezzi, ragioni e scopi e,
soprattutto, a vivere per primi ciò che viene proposto. Molti sono i
segni di speranza nella realtà di Chiesanuova: la disponibilità di
molte famiglie credenti, le iniziative di catechesi, la
disponibilità di molti laici, la presenza di sacerdoti e di una
comunità di suore che partecipa alla vita parrocchiale e collabora
in particolare per la catechesi degli adulti e nell'animazione
giovanile.
XII. L'Azione Cattolica è presente nella
parrocchia da circa 20 anni. Oggi si presenta come un'associazione
di laici cristiani impegnati nella missione di iniziazione cristiana
dei fanciulli e dei ragazzi dell'ACR.
L'AC condivide la fatica che la Chiesa italiana oggi sta facendo nel
comunicare il Vangelo alle generazioni più giovani ed è al servizio
della Chiesa locale con un itinerario di iniziazione cristiana
differenziato, iniziato quattro anni fa e che presenta i requisiti
del percorso catechistico che il nostro Vescovo ha chiesto di
accogliere. Un ulteriore segno distintivo dell'associazione è quello
di tenere vivi i gruppi al di là delle celebrazioni sacramentali.
L'intento dell'attività degli ultimi anni è stato quello di creare
nella parrocchia un'identità associativa rafforzata da un maggiore
protagonismo dei ragazzi e delle loro famiglie, che contribuisca
alla consapevolezza del dono della fede e di coinvolgere la comunità
in iniziative di solidarietà, che contribuiscano alla formazione di
una coscienza di pace. Il servizio dell'AC alla comunità è, oltre a
quello formativo, quello di una testimonianza viva ed attiva.
L'associazione è composta da un gruppo di giovani educatori di AC e
dagli aderenti che sono ragazzi di età compresa fra i 6 ed i 14
anni, che vivono la dimensione associativa oltre che negli incontri
di gruppo, nelle feste zonali e nei meeting diocesani.
Il Rinnovamento dello Spirito è una corrente di grazia suscitata
dallo Spirito Santo che promuove la riscoperta, l'esperienza, la
conoscenza e la pratica dei carismi ordinari e straordinari largiti
dallo Spirito Santo, nonché una gioiosa e vitale adesione alla vita
sacramentale. Rappresenta una particolare forma di comunicazione
della fede. Lo Spirito Santo, che rinnova la vita di cristiani, dona
un nuovo gusto per la preghiera, per i sacramenti, per la parola di
Dio e per la comunità vissuta come luogo di carità. Il "luogo
vitale" dell'esperienza carismatica è il gruppo riunito in
preghiera, ma il riferimento primo ed ultimo è la Chiesa.
Testimoni di questo fuoco acceso, che è lo Spirito, essi desiderano
servirla offrendo umilmente la loro fede (animatori dei centri di
ascolto, catechisti, membri del consiglio pastorale, ministri
straordinari della Comunione), favorendo e animando momenti di
preghiera comunitaria, momenti liturgici (penitenziali, ritiri
spirituali, adorazione eucaristica settimanale) e servendo
all'interno della parrocchia (ufficio parrocchiale, cura della
chiesa) mettendo così i doni e i carismi in comune con le altre
realtà parrocchiali, in quanto tutti "battezzati in un solo Spirito
per formare un solo corpo".
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