Parrocchia di Santa Maria Assunta
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    Visita pastorale del Vescovo - Marzo 2006
   
o    Lettera di mons. Giulio Sanguineti
o    Preghiera per la visita pastorale
o    Relazione del Consiglio pastorale
o    Biografia di mons. Giulio Sanguineti
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o LETTERA

Brescia 12 Aprile 2001, Giovedì Santo.

Carissimi sacerdoti e fedeli, grazia e pace a voi in abbondanza.

Perché i doni del Signore abbondino sempre più ho deciso di intraprendere la visita pastorale secondo le norme affidate alla carità pastorale del vescovo.

"Il Signore è colui che è, che era e che viene…" (Ap 1,8). Mi pare rivolta a noi la premura del Signore "che viene": Dio è colui che viene e abita con noi: Egli è l'"Emmanuele".

Il Natale celebra l'evento cardine della venuta del Signore; la sua visita non avrà termine finché si concluderà nei cieli nuovi e terra nuova.  Gesù continua la sua visita sulla terra per mezzo degli Apostoli e dei loro successori, i vescovi.

Continuatore della peregrinazione di Cristo vengo a voi nel suo nome e col suo mandato, "principio visibile e fondamento dell'unità nella Chiesa particolare, formata a immagine della Chiesa universale" (LG 23).Vostro vescovo da poco più di due anni, assecondando desideri molteplici, ho potuto incontrare diverse realtà pastorali.

Ho apprezzato la vostra accoglienza e sono diventato partecipe di tante gioie, di qualche sofferenza e del desiderio di tanta speranza.  La visita pastorale viene come ad offrire completezza alle altre visite, ne manifesta in modo più esplicito il significato e ad esse si unisce in ricchezza di modi e di spirito.

Vengo per collaborare a creare un clima di comunione e per stimolare la missione che si concretizza nella nuova evangelizzazione verso la quale ho indicato lo strumento delle unità pastorali: con voi vorrò rendermi conto delle situazioni concrete e cercare insieme le soluzioni possibili.

Ho nominato il Convisitatore nella persona del caro confratello Mons. Lucio Cuneo, gli ho affiancato una ‘Segreteria per la visita pastorale': a loro e agli uffici di Curia chiedo di prepararla secondo quelle indicazioni già emerse nella riunione degli uffici di Curia e comunicate al Consiglio Presbiterale.

La visita procederà seguendo la divisione della diocesi in zone pastorali e all'interno delle zone privilegia la distribuzione delle parrocchie in attuali o ipotetiche unità pastorali, e agli incontri verranno chiamati principalmente quanti sono destinatari di attenzione secondo le indicazioni della ‘scelta pastorale' di questi anni.

Intendo far tesoro della visita del compianto Mons. Luigi Morstabilini e di quella ultima di Mons. Bruno Foresti.

Insieme con me ogni zona ed ogni parrocchia la prepari nella preghiera e nella riflessione: non si tratterà infatti di un evento esigente da un punto di vista organizzativo, ma eccezionale come dono di grazia, straordinario nell'ordinario.

Esorto quindi i presbiteri, i diaconi, i membri della vita religiosa e consacrata, particolarmente le claustrali, i fedeli laici a sostenere spiritualmente la visita pastorale perché sia recepita come dono singolare del passaggio di Dio e a dare la loro generosa collaborazione per la sua buona riuscita.

Affido alla Madonna, visitata nell'Annunciazione e visitatrice nel viaggio verso la casa di Elisabetta, di insegnarmi a portare Gesù alle comunità. Ai SS. Patroni Faustino e Giovita chiedo di dare al pastore la forza del testimone e ai fedeli la generosità della risposta. Benedico di cuore tutti.

Giulio Sanguineti - Vescovo


 

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PREGHIERA

Signore,

Accogliamo dalle tue mani
la Visita Pastorale del vescovo,
tuo rappresentante,
distributore dei tuoi divini misteri
e dei tuoi doni, memoria dei tuoi esempi.
La Visita è tua grazia, è rivelazione
del tuo Amore di Pastore.
Tu vieni e semini nella nostra vita
la speranza.
Tu sei il Salvatore
e noi non possiamo fare a meno di Te.
La nostra santità sta nel riceverti,
nell'accoglierti.

Sei Tu, Signore, che ci fai Chiesa
con il tesoro della tua Parola,
con la grazia dei sacramenti,
con l'esperienza della carità.

Abbiamo un solo desiderio:
rimanere cristiani, non di nome ma convinti.

Dacci di trarre dalla fede applicazioni concrete:
la pastorale sia unitaria perché il mondo creda,
i pastori abbiano la fecondità della tua bontà,
i fedeli diventino pietre vive e lavorate
per la tua Chiesa, gli adulti siano capaci
di comunione e di missione, i sofferenti
sappiano vivere ogni giorno la tua volontà.

La nostra Chiesa bresciana rifletta la tua luce,
parli di Te,faccia trasparire Te.
Sia sensibile alla tua chiamata ad evangelizzare,
a trasmettere al mondo la salvezza
della tua redenzione;
dacci di annunciare che Tu sei il Pastore buono,
sei il Padre, il Redentore di tutti.

Madre del Signore e Madre della Chiesa:
ti contempliamo pellegrina nella fede,
vicina a noi che sentiamo così faticoso
il nostro cammino.

Abbiamo bisogno della tua compagnia
per intensificare la sequela di Cristo,
per continuare a sperare e a credere
che il Figlio tuo Gesù
è l'unico nostro Salvatore.
+ Giulio Sanguineti - Vescovo


 

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Relazione del Consiglio pastorale

 I. La visita pastorale del Vescovo Giulio si colloca tra gli eventi fondamentali dell'anno giubilare nel quale la comunità di Chiesanuova sta vivendo il cinquantesimo di vita parrocchiale.  Nello spirito del Concilio Vaticano II, il cammino di Chiesa verso una maggiore corresponsabilità è tracciato e presente negli orientamenti pastorali, nelle strutture di partecipazione e nelle esperienze concrete. Si ha coscienza di essere una Chiesa ricca di potenzialità, in termini di persone e di iniziative pastorali, chiamata ad affrontare le sfide poste dai mutamenti del contesto ecclesiale e sociale in cui viviamo.  In questo percorso sperimentiamo diverse lentezze e, talora, resistenze. Si tratta spesso di fatiche che condividiamo anche con il contesto ecclesiale e sociale più ampio:
-  convivono modi di intendere la Chiesa talvolta in dissonanza tra loro;
-  i ministri ordinati, i laici ed i religiosi stanno vivendo un tempo di revisione del proprio   ruolo specifico e del modo di esercitarlo, con le difficoltà che ciò comporta;
-  non sempre la formazione a supporto delle nuove scelte pastorali della Chiesa è adeguata;
- si va diversificando il senso di appartenenza alla comunità cristiana, con conseguente   disaffezione alla vita pastorale;
-  il contesto socio-culturale rischia di favorire un certo soggettivismo e una certa dispersione,   che porta a saltare facilmente la fatica della mediazione e della partecipazione corresponsabile.
Tutto ciò porta con sé alcune esigenze a cui ci sforziamo di prestare attenzione: attenzione alle persone ed alle situazioni, impegno nel formare alle ragioni vere della corresponsabilità, impegno per l'armonizzazione delle diversità delle esperienze ecclesiali presenti, volontà di recupero della autentica ispirazione evangelica della Chiesa e tentativo di individuare risposte e proposte di forme e di pratica religiosa più consone alla storia presente.
Questi i principi a cui intende ispirarsi l'attività parrocchiale, a cominciare dagli organismi che vi operano in maniera più diretta:
-  il Consiglio Pastorale Parrocchiale, costituito secondo i dettami del direttorio e composto da 25 membri rappresentativi della realtà locale. Si riunisce, di norma, 6 volte all'anno per   pregare, meditare, valutare i fatti che interessano la vita comunitaria e promuovere le iniziative pastorali;
-  il Consiglio per gli Affari Economici: si incontra, di norma, 3 volte all'anno per lo   svolgimento dei propri compiti istituzionali;
-  le numerose commissioni (Liturgia, Caritas, Cultura, Missioni, Catechesi e Famiglia),   della cui operatività si farà cenno successivamente.
Mediamente 5 volte all'anno viene distribuito il bollettino, redatto per lo più da laici, che si propone quale organo di formazione e informazione sulla vita della parrocchia e dell'oratorio. 

II. E' condivisa da tutti gli operatori della parrocchia (sacerdoti, religiose, catechisti, ecc.) la necessità di un sostanziale e complessivo ripensamento dell'azione e della testimonianza della comunità per l'evangelizzazione, anche in considerazione della marcata laicizzazione della società in cui operiamo e delle diversità etniche e religiose connesse alla presenza sempre più significativa di immigrati che professano religioni diverse da quella cattolica.
Per far fronte alla nuova realtà la parrocchia propone e attua iniziative che si possono collocare, sia pure in modo schematico ma facilmente comprensibile, in:
•  attività di aggregazione e offerta di servizi, rivolte a tutti gli abitanti del quartiere:   intendono essere significative occasioni di pre-evangelizzazione caratterizzate da una buona   partecipazione. Tra queste si ritiene debbano essere segnalate:
   >    l'attività della Caritas parrocchiale, che, presso i locali adiacenti alla vecchia chiesa,       provvede ad una sistematica opera di assistenza ai poveri, immigrati e nomadi       (considerata la loro consistente presenza, conseguente alla individuazione sul territorio di   aree   appositamente   attrezzate   dall'amministrazione   comunale), distribuendo, in particolare, generi alimentari e vestiario;
   >  la celebrazione, solitamente nella prima settimana di settembre, del Palio di        Chiesanuova, che si propone, mediante forme competitive fra le varie zone del quartiere, di raggiungere un'ampia partecipazione anche attraverso la riscoperta delle proprie radici e dell'identità originaria del quartiere;
   >     l'organizzazione e la realizzazione di attività sportive (tornei di calcio,  gare  podistiche e ciclistiche non competitive, ecc.);
   >   l'organizzazione di altre manifestazioni di aggregazioni (es. concerti, spettacoli, altri       eventi realizzati in collaborazione con la circoscrizione);
   >  sostegno al Gruppo "Per Servire" per le attività rivolte ai diversamente abili e       all'Associazione Vivere Insieme per il tempo libero degli anziani.
•  Attività volte ad accrescere la "visibilità" della realtà religiosa in genere e parrocchiale in   particolare, mediante l'accostamento non solo degli abituali praticanti ma anche di quelli che solitamente vengono definiti come "lontani", per interpellare le loro coscienze di fronte al messaggio ed ai valori cristiani. In questo campo si collocano: le iniziative verso i genitori dei bambini che seguono la catechesi, guidate dal Curato, l'effettuazione dei grest e dei campi estivi.
•  Proposte più specificamente a carattere formativo e religioso che, fatta eccezione per le   celebrazioni liturgiche domenicali e di particolari ricorrenze (triduo pasquale, triduo dei  morti, S. Biagio, Via Crucis per le strade del quartiere), non vedono una soddisfacente   partecipazione. Tra queste proposte si ricordano le catechesi, i centri di ascolto, i ritiri, gli   esercizi spirituali effettuati in parrocchia e organizzati distintamente per mamme e anziani,   giovani e adulti, incontri ed eventi dettati da particolari circostanze, ecc.
E' opportuno registrare a questo riguardo la convinzione che l'opera di evangelizzazione -compito primario anche della chiesa locale - sia in qualche modo resa meno efficace dal pregiudizio, spesso inconsapevole ma largamente diffuso tra i fedeli laici, competa esclusivamente o in modo prevalente ai sacerdoti ed ai religiosi e non a tutti i cristiani. Particolare rilievo assume l'utilizzo della Chiesa Vecchia con spazi annessi di recente restauro, intesa come centro di "spiritualità", "carità" e "cultura". 

III. Le Unità Pastorali non risultano percepite ancora come un fatto significativo per la nostra comunità. Poche, peraltro, sono state le attività in merito ed hanno riguardato alcune iniziative giovanili (confessioni celebrate a livello di zona in occasione della Pasqua e del Natale, l'organizzazione di alcuni ritiri, incontri per l'applicazione del PLIC, ecc.). Non si ritiene pertanto di essere in grado di esprimere giudizi di merito ma, semmai, l'auspicio che l'individuazione di queste Unità avvenga nel rispetto dello specifico di ogni singola parrocchia (tradizioni, culto, strutture, opere, ecc.) e dell'omogeneità del territorio e la loro realizzazione sia sorretta da ragioni credibili e accompagnata da adeguata formazione di tutti i fedeli coinvolti. 

IV. A livello teorico è da considerarsi un principio acquisito che "per rifare il tessuto cristiano della società è indispensabile che i laici sviluppino la vocazione battesimale, l'inserzione in Cristo sacerdote, re e profeta". L'attività degli operatori più sensibili della nostra parrocchia, a cominciare dai sacerdoti e dalle religiose, è ispirata ed indirizzata in questa direzione. E, pur evitando di sconfinare in giudizi sulle persone, si può ragionevolmente ritenere che un buon gruppo di laici che opera nella comunità parrocchiale sia dotato di maturità di fede, di una robusta preparazione dottrinale, di una forte convinzione e pratica religiosa che esplica nei luoghi dove è chiamato a vivere. La tematica dell'impegno dei laici è, peraltro, ritenuta uno snodo fondamentale per la conservazione del "deposito della fede" anche presso le future generazioni. Pertanto non possiamo qui non richiamare quanto detto al punto I e cioè che "i ministri ordinati, i laici ed i religiosi stanno vivendo un tempo di revisione del proprio ruolo specifico e del modo di esercitarlo, con le difficoltà che ciò comporta".
Un discorso a parte merita il percorso formativo alla missionarietà. Per i ragazzi delle medie, da due anni a questa parte, all'interno della programmazione dell'anno catechistico, sono previsti degli incontri (in genere 4) tesi a far crescere la consapevolezza di cosa significa essere missionari nel mondo attuale. Il percorso missionario si sviluppa in tre anni:
•   nel primo, il ragazzo è invitato a riflettere sulla chiamata di Dio;
•  nel secondo, la parola chiave è "annuncio": obiettivo è aiutare i ragazzi a cogliere cosa  significhi essere annunciatori della buona novella e riscoprire le radici della propria fede   attraverso l'individuazione delle persone che sono state per loro annunciatori della Parola di   Dio;
•  nel terzo, il giovane è chiamato in prima persona a farsi "testimone" del messaggio salvifico   della fede: dopo aver preso coscienza della presenza della Chiesa in tutto il mondo, egli è   invitato ad avvicinare i coetanei stranieri o di religione diversa che vivono all'interno del   quartiere per conoscersi e scoprire che è bello fare festa insieme.
Per l'impegno missionario inteso in senso tradizionale, cioè come impegno verso le realtà del terzo mondo o nelle terre ove il cristianesimo non è diffuso o diffuso in minima parte, le proposte a livello comunitario si concentrano in alcuni periodi dell'anno. In primo luogo, l'Ottobre missionario: per i bambini e i ragazzi un incontro di catechismo del mese è dedicato al tema della Giornata Missionaria Mondiale dell'anno; per tutta la comunità, nei vari momenti delle celebrazioni liturgiche viene richiamato il tema missionario. Nella "Giornata" si tiene anche il mercatino equo e solidale. Nel 2005 è stato preparato anche un incontro con i giovani, con la testimonianza di una suora missionaria e una veglia missionaria per tutta la comunità sul modello della veglia missionaria diocesana. Un altro momento importante è la Quaresima, periodo nel quale la comunità è invitata a partecipare ad uno dei progetti proposti dalla diocesi. 

V. Nella nostra comunità i giovani sono presenti nelle diverse realtà che caratterizzano la vita della chiesa locale. In contatto diretto con la parrocchia alcuni giovani sono impegnati nell'animazione liturgica della messa domenicale dei ragazzi, attraverso il canto e l'accompagnamento musicale, costituendo di fatto un gruppo che periodicamente si incontra per formarsi al proprio compito.
Nel percorso di iniziazione cristiana alcuni giovani sono catechisti, sia dei fanciulli che dei ragazzi e degli adolescenti. In questa dimensione, adottando il cammino differenziato associativo, si affiancano i giovani di Azione Cattolica che costituiscono il Gruppo Educatori Acr.
Nell'ambito dell'oratorio, sono ormai tre anni che è ben avviato il progetto di un gruppo sportivo, composto prevalentemente da giovani, che si dedica alla gestione delle strutture e all'organizzazione di manifestazioni sportive. Anche questo gruppo segue un proprio cammino di formazione cristiana su temi d'attualità generale. Sempre in oratorio, alcuni giovani sono impegnati nel servizio presso il bar, nei turni pomeridiani e serali. Abbastanza forte è anche la presenza di giovani in oratorio. Da quest'anno si sta cercando di avviare un cammino unitario delle presenze giovanili in oratorio "Comunità Giovane" con questi obiettivi: la formazione, il servizio nella comunità e l'ambito della festa. E' in atto lo studio per il "progetto educativo" dell'oratorio, anche in vista di un progetto edilizio di ristrutturazione generale.
Presso l'oratorio operano pure due cooperative, La Nuvola nel Sacco ed il Calabrone, per il progetto Via Vai, senza intervento da parte di giovani di Chiesanuova, nato su un progetto della Circoscrizione e dedita all'assistenza di giovani e ragazzi, che, altrimenti, durante il giorno sarebbero a casa da soli. Grazie anche al fatto che nella parrocchia c'è il curato, si può affermare che le proposte di formazione ai giovani sono significative per numero e qualità; più difficile risulta esprimere valutazioni - al di là delle singole persone - sulla capacità di trasmettere nella società i valori ricevuti. 

VI. La comunità appare sufficientemente consapevole del ruolo affidato agli adulti dalla Chiesa e della responsabilità che hanno nei confronti delle giovani generazioni. La partecipazione agli organismi, alle commissioni ed ai gruppi parrocchiali, la gestione dell'ufficio parrocchiale aperto tutti i giorni per alcune ore, l'impegno nelle iniziative promosse, il lavoro oscuro ma indispensabile nel servizio alla comunità (pulizia della chiesa e delle strutture parrocchiali, manutenzioni, distribuzione dei bollettini, ecc.) sono il frutto evidente di una maturazione interiore alla fede testimoniata nella pratica quotidiana che segna molte persone della nostra comunità. In questo ambito, se esiste un aspetto negativo, questo è da individuare nella scarsa "visibilità" dei gruppi di fedeli impegnati, a livello di comunità e di quartiere.
Va inoltre evidenziata la presenza di un consistente gruppo di anziani che realizza numerose iniziative per lo più a carattere associativo. 

VII. Riguardo alla tematica della famiglia le iniziative svolte in parrocchia sono le seguenti.
•   Dal primo sabato di gennaio e per nove incontri successivi, si tiene il corso per fidanzati "Insieme verso il matrimonio", rivolto alle coppie che chiedono di sposarsi in chiesa. Consci dell'importanza che riveste, si cerca di fare del corso un vero itinerario di fede, con competenza ed entusiasmo da parte degli organizzatori e dei relatori: sacerdote, biblista, psicologo, avvocato, esperti di metodi naturali. I fidanzati sono seguiti dal parroco e da coppie di sposi che portano la loro esperienza e li "stimolano" durante i gruppi di discussione. Il corso si chiude con un pomeriggio di ritiro in cui sono previste le confessioni e la S. Messa.
•   Per ciò che concerne la formazione dei genitori, ogni 15 giorni si tiene l'incontro in     concomitanza con il catechismo dei figli delle elementari. Dopo la lettura del vangelo della domenica seguente, guidato dal curato, si apre lo scambio di esperienze per capire come la Parola di Dio possa incarnarsi nel quotidiano.
•   Una domenica al mese, nel pomeriggio, si tiene l'incontro delle giovani coppie di sposi. E'    un'esperienza partita dalla primavera scorsa. La suora che segue il gruppo propone la lectio del vangelo della domenica, seguita dalla condivisione e si conclude con una preghiera preparata a turno dalle varie coppie. Gli obiettivi del gruppo sono quelli di riscoprire l'importanza della spiritualità in una coppia in cui vi è la presenza di figli piccoli, l'importanza di capire che cosa è cambiato nel rapporto tra i coniugi e di  imparare ad attingere dal Vangelo l'ispirazione per risolvere le problematiche dell'educazione dei figli.
•  Nel mese di maggio si festeggiano i "Lustri di matrimonio", con i quali si celebrano gli    anniversari. Durante la S. Messa vengono rinnovate le promesse di matrimonio da parte    degli sposi e ribadita la fiducia nel Signore perché il loro amore si dimostri più forte di ogni debolezza. La festa è occasione di testimonianza di fronte a tutta la comunità che l'amore sponsale nel Signore è possibile, al di là di ogni crisi.
•  Le celebrazioni domenicali in occasione della "Festa della Santa Famiglia" sono animate da coppie di sposi e famiglie. Particolarmente curati i momenti dell'offertorio e della preghiera dopo la comunione nella quale si richiede di preservare l'unità e la concordia, di educare i figli e di assistere gli anziani. 

VIII. I catechisti di Chiesanuova costituiscono un gruppo numeroso e composito, caratterizzato dall'eterogeneità dei suoi componenti, in quanto vi sono persone di varie età che seguono cammini differenti.
In linea con le disposizioni della diocesi e con i cammini della GEI i catechisti seguono la formazione cristiana di tutte le fasce di età: dai più piccoli sino agli adulti.
Per i bambini delle elementari si punta su un incontro settimanale che avvicini e faccia addentrare i fanciulli nella vita cristiana e nella scoperta dei sacramenti che si apprestano a ricevere: Confessione ed Eucaristia; per i ragazzi delle medie l'incontro ha sempre cadenza settimanale e cerca di far approfondire il senso dell'essere cristiani e li avvicina al sacramento della Confermazione.
La formazione degli adolescenti avviene attraverso la discussione di temi importanti che caratterizzano la loro età. Si cerca di suscitare in loro il desiderio di stare in compagnia di Gesù non come obbligo o abitudine, ma come scelta di vita.
Per il cammino degli adulti si punta sull'approfondimento di temi fondanti della nostra fede, nei centri d'ascolto dislocati nelle varie diaconie all'interno della parrocchia. I centri d'ascolto si tengono l'ultimo giovedì del mese.
Per poter trasmettere la fede agli altri è ritenuta necessaria un'appropriata formazione che, nella nostra realtà, si realizza principalmente attraverso:
>   appositi incontri mensili per animatori dei centri d'ascolto e dei catechisti adulti, curata dal parroco;
>   alcune particolari opportunità per i catechisti giovani, come gli incontri di spiritualità al Santuario delle Grazie organizzati in diocesi;
>   la lectio divina tenuta da suor Francesca per i catechisti degli adolescenti;
>   la partecipazione di un gruppo di catechisti al Corso zonale di Formazione Superiore dei Catechisti presso l'Istituto Piamarta.
Il gruppo catechisti si trova periodicamente con il curato per la verifica dell'operato, per affrontare i problemi emergenti e per rendere più incisive le iniziative di evangelizzazione. Anche nella nostra comunità, in comunione con le parrocchie della zona, si sta cercando di studiare come applicare le nuove disposizioni di pastorale cristiana previste dal PLIC. 

IX. Questi ultimi anni hanno evidenziato una diffusa e grave carenza di presenze sacerdotali, anche se la nostra parrocchia non è stata interessata da tale fatto, avendo potuto disporre fino ad oggi di due sacerdoti a tempo pieno e della disponibilità parziale di un terzo sacerdote. La situazione che si sta determinando richiede pertanto un coinvolgimento sempre maggiore ed impegnato di operatori pastorali laici per affiancare i consacrati nel loro ministero.
Significativa è l'istituzione delle Diaconie (7), piccole comunità ecclesiali che favoriscono la vita della chiesa sul territorio mediante la catechesi (Centri di ascolto), la carità (tra i vicini), la liturgia (S. Rosario, S. Messe, Via Crucis, Presepio) con il rimando costante all'unica comunità parrocchiale.
Nella nostra comunità sono attivi laici che operano sia nelle Diaconie che nei diversi gruppi quali: liturgia, missione, caritas, catechesi, famiglia e i Ministri straordinari della Comunione.
Nella consapevolezza che la nostra comunità non ha ancora preso "piena coscienza" di queste presenze, il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha deliberato di dedicare una serata aperta a tutti i parrocchiani al fine di far conoscere meglio i vari gruppi, le rispettive finalità ed i partecipanti, anche nell'ottica di un allargamento della partecipazione attiva.
Questa necessità è sentita anche in relazione ad alcuni atteggiamenti ancora di "rifiuto" nei confronti dei laici che, ad esempio, si propongono quali Ministri della Comunione, ritenendo tale mandato di esclusiva competenza dei consacrati.
Anche l'iniziativa dei centri di ascolto nelle varie diaconie risente del bisogno espresso da più parti della presenza del sacerdote o della suora. Nella nostra realtà i laici impegnati nella pastorale sono numerosi e sostanzialmente ben accolti dalla comunità che apprezza le diverse iniziative che gli stessi propongono.
Quanto sopra fa capire come sia ancora difficile superare convinzioni radicate secondo le quali talune attività pastorali non possano che essere di esclusiva competenza dei consacrati, mentre altre a completamento di queste vengono più facilmente accettate. Ne deriva la necessità di "lavorare" in questa direzione anche perché in futuro il problema della carenza di clero assumerà dimensioni sempre più importanti.

X. Le celebrazioni liturgiche, soprattutto quelle festive, rappresentano ancora oggi le forme di manifestazione di fede e di catechesi più partecipate e più importanti. Di norma sono ben seguite sia nella preghiera comunitaria che nel canto. Sono animate dal gruppo liturgico, presente in parrocchia da oltre 10 anni.
L'attività di questo gruppo si esplica principalmente in:
>   incontri mensili di formazione, nel corso dei quali vengono approfonditi gli aspetti      liturgici e la parola di Dio e preparati i tempi forti dell'anno liturgico, individuando anche per queste occasioni, alcuni "segni" particolari da porre all'attenzione dei fedeli;
>    preparazione delle celebrazioni liturgiche domenicali con la ricerca dei lettori e della guida (per ogni messa) e con la preparazione di alcune note introduttive alle letture;
>   preparazione  di  celebrazioni  ed  eventi  particolari,  quali  veglie,  Via  crucis, ricorrenze, ecc. 

XI. Per la pastorale vocazionale si possono distinguere due livelli: uno, più generale, visto come chiamata di ciascun battezzato al "discepolato" di Gesù nelle varie realtà della vita e l'altro, più particolare, riferito al sacerdozio ed alle varie forme di "speciale consacrazione".
La vita come chiamata, come vocazione ricevuta da Dio a crescere nel suo amore e nell'amore verso tutti gli uomini riconosciuti come fratelli, è promossa da tutte le varie componenti della realtà parrocchiale. Il parroco, il vicario parrocchiale, con i catechisti e gli animatori dei vari gruppi, si adoperano per creare momenti di riflessione e di ascolto in un clima di fraternità perché il dono della fede penetri nella vita personale e sociale e la illumini di senso.
Il catechismo dell'iniziazione cristiana porta già in sé i semi della vocazione alla vita cristiana nelle sue varie espressioni. Da segnalare la presenza di un buon gruppo di chierichetti che sono chiamati al servizio liturgico ma anche partecipare, per una specifica sensibilizzazione alla vocazione sacerdotale, agli incontri organizzati per loro in Seminario.
La presenza in parrocchia della vocazione sacerdotale di Don Marco, che sarà ordinato a giugno prossimo, ed il cammino di un papà, Roberto Lamberti, verso il diaconato permanente, contribuiscono a tenere viva l'attenzione a questa specifica vocazione al Sacramento dell'Ordine.
Le proposte formative che proseguono dopo la terza media nelle fasce adolescenti-giovani tengono in primo piano il tema della "vita come vocazione" ricevuta da Dio. Per realizzarsi in pienezza, per rispondere al grande bisogno di gioia perfetta e infinita, ciascuno di noi deve trovare il suo posto nel progetto di Dio. Famiglia, scuola, lavoro, tempo libero e relazioni, vissute nella fede in Gesù e nell'impegno concreto, sono presentati come i luoghi naturali dove si vive da cristiani e si scopre la propria specificità amata da Dio.
Anche l'impegno di catechismo e di animazione che i giovani hanno nei confronti dei bambini e dei ragazzi è un'importante occasione di vita: la comunicazione e la testimonianza della fede responsabilizza e stimola a cercare obiettivi e mezzi, ragioni e scopi e, soprattutto, a vivere per primi ciò che viene proposto. Molti sono i segni di speranza nella realtà di Chiesanuova: la disponibilità di molte famiglie credenti, le iniziative di catechesi, la disponibilità di molti laici, la presenza di sacerdoti e di una comunità di suore che partecipa alla vita parrocchiale e collabora in particolare per la catechesi degli adulti e nell'animazione giovanile. 

XII. L'Azione Cattolica è presente nella parrocchia da circa 20 anni. Oggi si presenta come un'associazione di laici cristiani impegnati nella missione di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi dell'ACR.
L'AC condivide la fatica che la Chiesa italiana oggi sta facendo nel comunicare il Vangelo alle generazioni più giovani ed è al servizio della Chiesa locale con un itinerario di iniziazione cristiana differenziato, iniziato quattro anni fa e che presenta i requisiti del percorso catechistico che il nostro Vescovo ha chiesto di accogliere. Un ulteriore segno distintivo dell'associazione è quello di tenere vivi i gruppi al di là delle celebrazioni sacramentali. L'intento dell'attività degli ultimi anni è stato quello di creare nella parrocchia un'identità associativa rafforzata da un maggiore protagonismo dei ragazzi e delle loro famiglie, che contribuisca alla consapevolezza del dono della fede e di coinvolgere la comunità in iniziative di solidarietà, che contribuiscano alla formazione di una coscienza di pace. Il servizio dell'AC alla comunità è, oltre a quello formativo, quello di una testimonianza viva ed attiva. L'associazione è composta da un gruppo di giovani educatori di AC e dagli aderenti che sono ragazzi di età compresa fra i 6 ed i 14 anni, che vivono la dimensione associativa oltre che negli incontri di gruppo, nelle feste zonali e nei meeting diocesani.
Il Rinnovamento dello Spirito è una corrente di grazia suscitata dallo Spirito Santo che promuove la riscoperta, l'esperienza, la conoscenza e la pratica dei carismi ordinari e straordinari largiti dallo Spirito Santo, nonché una gioiosa e vitale adesione alla vita sacramentale. Rappresenta una particolare forma di comunicazione della fede. Lo Spirito Santo, che rinnova la vita di cristiani, dona un nuovo gusto per la preghiera, per i sacramenti, per la parola di Dio e per la comunità vissuta come luogo di carità. Il "luogo vitale" dell'esperienza carismatica è il gruppo riunito in preghiera, ma il riferimento primo ed ultimo è la Chiesa.
Testimoni di questo fuoco acceso, che è lo Spirito, essi desiderano servirla offrendo umilmente la loro fede (animatori dei centri di ascolto, catechisti, membri del consiglio pastorale, ministri straordinari della Comunione), favorendo e animando momenti di preghiera comunitaria, momenti liturgici (penitenziali, ritiri spirituali, adorazione eucaristica settimanale) e servendo all'interno della parrocchia (ufficio parrocchiale, cura della chiesa) mettendo così i doni e i carismi in comune con le altre realtà parrocchiali, in quanto tutti "battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo".


 

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BIOGRAFIA

Mons. Giulio Sanguineti è nato a Lavagna, provincia di Genova,
diocesi di Chiavari, il 20 febbraio 1932.
Ha  compiuto  gli  studi  umanistici  e teologici  nel  Seminario
diocesano di  Chiavari e,  successivamente, il triennio  di studi
giuridici  presso la  Pontificia Università  Gregoriana,  dove  ha
conseguito  la  laurea in  Diritto Canonico.  È stato incardinato
nella diocesi di Chiavari il 27 marzo 1955 e ordinato sacerdote
nella cattedrale di Chiavari il 29 maggio 1955.
Dopo l'ordinazione è stato Vicerettore e Insegnante di  Morale
e Diritto Canonico nel Seminario diocesano, quindi Cancelliere
vescovile, Penitenziere della Cattedrale e Assistente diocesano
della Gioventù femminile di Azione Cattolica.
Nel 1966 il Vescovo di Chiavari, mons. Maverna lo nominò dapprima Delegato Vescovile e quindi Vicario Generale, incarico che gli fu riconfermato dal successore Mons. Ferrari.
Il 15 dicembre 1980 è stato eletto Vescovo di Savona e di Noli.
Il 6 gennaio 1981 è stato consacrato vescovo nella basilica di S. Pietro in Vaticano da S.S. Giovanni Paolo
Il 7 dicembre 1989 è stato trasferito alla diocesi di La Spezia - Sarzana - Brugnato.
Il 19 dicembre 1998 viene trasferito da Giovanni Paolo II a Brescia. Compie il suo ingresso in diocesi il 28 febbraio 1999.