Il Sacramento della Confermazione
Con il Battesimo e l’Eucaristia il
sacramento della Confermazione costituisce l’insieme dei sacramenti
dell’Iniziazione Cristiana. E’ necessario comprendere che questo sacramento
serve a rafforzare ed irrobustire la grazia battesimale.
“Con il sacramento della Confermazione i battezzati vengono vincolati più
perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dello
Spirito Santo e investiti dell’impegno a diffondere e difendere, con le
parole e con le opere, la propria testimonianza cristiana”. (Lumen Gentium
n. 11)
Nell’Antico Testamento i profeti avevano annunziato che lo Spirito del
Signore si sarebbe posato sul Messia atteso, in vista della sua missione
salvifica.
Gesù, dopo aver ricevuto il Battesimo di Giovanni, vide discendere su di sé
lo Spirito Santo che rimase sopra di lui (Gv 1,32, Mc 1,10); quando Gesù
impartiva i suoi insegnamenti al popolo di Nazaret fece capire che proprio a
lui si riferiva l’oracolo di Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me” (Lc
4,17-21).
Promise ai suoi discepoli che lo Spirito Santo avrebbe aiutato anche loro,
infondendo in essi il coraggio per testimoniare la fede di fronte ai
persecutori (Lc 12,12).
Più volte Gesù ha promesso questa effusione dello Spirito, promessa
mantenuta dapprima il giorno di Pasqua (Gv 20,22) e in seguito, in maniera
più sorprendente, il giorno di Pentecoste (At 2,1-4).
Gli Apostoli, per volere di Cristo, comunicavano attraverso l’imposizione
delle mani il dono dello Spirito Santo, destinato a completare la grazia del
Battesimo. L’imposizione delle mani viene considerata dalla tradizione
cattolica come la prima origine del sacramento della Confermazione.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dedica al sacramento della
Confermazione i paragrafi dal n. 1285 al n. 1321.
Nell’antichità i tre sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo,
Cresima ed Eucaristia) venivano amministrati ai catecumeni adulti in una
unica celebrazione. La Chiesa Orientale ha mantenuto questa tradizione ed
anche ai bambini vengono conferiti tutti e tre i sacramenti in una unica
liturgia.
La Chiesa Latina ha deciso di riservare al Vescovo il sacramento della
Confermazione e distanziare, nel tempo, i tre sacramenti anche al fine di
poter offrire una catechesi preparatoria, adeguata e specifica per i
fanciulli e per i ragazzi.(CCC n. 1290).
Il termine Confermazione è traduzione fedele dal latino ed ha un riscontro
nelle varie lingue europee; il termine Cresima è di uso popolare
esclusivamente italiano. Vengono usati indifferentemente sia nel linguaggio
ordinario che nei catechismi CEI, anche se il linguaggio ufficiale predilige
il primo.
Il termine confermazione, come detto di origine latina, significa
completare; il gesto rituale del Vescovo dell’imposizione delle mani ha
assunto, via via, il significato di rafforzare - irrobustire, con esplicito
riferimento al Battesimo che viene confermato/perfezionato/rafforzato con il
dono dello Spirito Santo.
Il termine cresima apparentemente non richiama il Battesimo, indica il rito
dell’unzione da crisma/olio, ma l’unzione materiale indica quella interiore,
compiuta dallo Spirito Santo, invocato ed effuso nel battezzato. Cresimato
equivale a unto di Spirito Santo come lo fu Gesù (At10,38- Lc 4,18).
La preparazione al sacramento della Confermazione deve mirare a condurre il
candidato verso una più intima unione con Cristo, verso una familiarità più
viva con lo Spirito Santo, la sua azione e i suoi doni, per poter meglio
assumere le responsabilità apostoliche della vita cristiana. (CCC 1309)
Il sacramento della Confermazione si conferisce mediante l’unzione del
crisma sulla fronte, con l’imposizione della mano e mediante le parole
“Ricevi il sigillo del dono dello Spirito Santo”.
Il Ministro originario del sacramento è il Vescovo successore degli Apostoli
e guida della Chiesa locale; ministro straordinario può essere un sacerdote
da lui delegato. Il Sacro crisma è quello consacrato per tutta la diocesi
dal Vescovo il Giovedì Santo, durante la Messa Crismale.
Anche nelle Chiese Orientali questa consacrazione è riservata al Patriarca.
La Confermazione è conferita una sola volta, imprime nell’anima un marchio
spirituale indelebile, può essere ricevuta da ogni battezzato che si trovi
in stato di grazia; è opportuno accostarsi al sacramento della Penitenza per
essere purificati in vista del dono dello Spirito Santo. (CCC 1310)
Se un cristiano si trova in grave pericolo di morte qualsiasi presbitero può
conferirgli il sacramento della Confermazione. (CCC 1314)
Per la Confermazione, come per il Battesimo, è opportuno cercare l’aiuto
spirituale di un padrino o di una madrina che ha, oltre al compito di
collaborare con i genitori nell’educazione e nella trasmissione della fede,
anche quello di rispondere davanti al Vescovo della condotta del candidato
e, in nome della comunità, si assume la responsabilità di aiutarlo a vivere
da cristiano confermato.
Il padrino e la madrina devono essere sufficientemente maturi per compiere
il proprio impegno, devono avere almeno 16 anni di età, appartenere alla
Chiesa Cattolica, aver ricevuto i tre sacramenti dell’iniziazione cristiana
e non avere impedimenti canonici per i compiti del proprio ufficio. Nella
scelta del padrino o della madrina deve valere, primariamente, il criterio
della fede e dell’idoneità spirituale; per quanto possibile sia lo stesso
del Battesimo per meglio affermare il legame tra i due sacramenti. (CCC
1311)
Cristianamente la Cresima è uno “snodo” cruciale nel cammino in avanti dei
ragazzi che diventano adolescenti; vi arrivano in molti ed è richiesto in
larga misura. Spesso, però, si pone come ultimo aggancio significativo con
la comunità cristiana che poi rischia di perdere le tracce di questi ragazzi
che stanno crescendo .
La sfida pastorale ed educativa è di quelle fondamentali: l’età fra gli
undici ed i quindi anni è il momento più delicato, più difficile e, in molti
casi, più decisivo della vita.
Risposte facili non ne esistono, bisogna cercarle tutti insieme, unendo le
forze di catechista, animatore, educatore, sacerdote, comunità cristiana ma,
soprattutto, perno fondamentale, la famiglia.
Solo unendo le forze, le preoccupazioni, le sensibilità, le attenzioni, gli
affetti si può rimettere in circolo la “passione educativa” per i nostri
ragazzi.
Gianni Maurelli