Parrocchia Santa Maria Goretti - BO

 
 
Don Mario Lodi, Parroco Fondatore della Comunità
Parrocchiale

1 Agosto 1923:

Nasce a Ferrara (ultimo di sette figli)

7 Giugno 1925:
Riceve il Battesimo a Ferrara nella chiesa di S.Stefano

10 Giugno 1935:
Riceve la Cresima dall’allora Arcivescovo di Ferrara, Mons.Ruggero Bovelli nella chiesa di S.Maria Nuova e S.Biagio in Ferrara. Frequenta le scuole elementari alle Poledrelli di Ferrara, successivamente le Magistrali nella stessa città.
Nel frattempo, il padre Giuseppe, professore di arte in ferro battuto, dopo aver insegnato a Reggio Calabria (periodo in cui il futuro don Mario non era ancora nato) e a Cesena, viene trasferito a Bologna alle scuole Fioravanti di Via don Minzoni. Nel periodo suddetto, verso i 12/13 anni, suo figlio Mario entra in Seminario.
1 Luglio 1947:
Viene ordinato sacerdote dal Cardinale Giovan Battista Nasalli Rocca.
Subito dopo con il fratello Giovanni si reca a Torino dove sulla tomba di S.Giovanni Bosco celebra la Messa chiedendo al Santo “la grazia di saper parlare ai bambini”.
6 Luglio 1947:
Celebra la S.Messa solenne a Bologna nella chiesa della Sacra Famiglia al Meloncello, alla presenza dei suoi genitori che, contemporaneamente, celebrano le loro nozze d’oro.
È il giorno di Santa Maria Goretti: coincidenza impensabile, quasi presagio della sua futura nomina a parroco e costruttore della chiesa dedicata alla Santa.
Dal 1947 al 1950:
È cappellano a Panzano di Castelfranco Emilia (Modena) diocesi di Bologna. In questo luogo risiede a Madonna degli Angeli frazione di Panzano insieme ai suoi genitori.
È il periodo più difficile della sua vita di prete novello: vengono uccisi tre sacerdoti: il parroco di Riolo, quello di Gaggio di Piano e quello di Recovato.
È un momento di grande lotta politica fra Comunismo e Democrazia Cristiana.
dal 1950 al 1956:
viene nominato parroco a Villanova di Castenaso (Bologna) nella chiesa di Sant’Ambrogio.
Qui costruisce il teatro parrocchiale con la scritta: “Castigat ridendo mores” (Scherzando sferza i costumi).
In quegli anni il Cardinale Giacomo Lercaro imposta la sua missione pastorale n
ella spiegazione della Santa Messa; il libro “A Messa figlioli” è la riscoperta del sacrificio divino aperto alla partecipazione del popolo; celebrata in lingua italiana, guidata per l’assemblea, con la spiegazione di uno speaker. così che il popolo comprendesse le varie parti della Messa e in lingua italiana partecipasse con le parole della liturgia; nel frattempo era entrato in uso la lingua corrente superando l’ostacolo del latino.
Fu una novità difficile da essere accettata; essa comportò lo scisma di Lefèvre.
Il Cardinal Lercaro venne in visita pastorale a Villanova di Castenaso nell’anno 1954 e fu vivamente compiaciuto della partecipazione del popolo alla Santa Messa in lingua corrente: preghiere, canti, letture.
Don Mario Lodi divenne così il pupillo del Cardinal Lercaro.
Dal 1956:

È Parroco a Santa Maria Goretti.
Nel 1997 ha celebrato la sua Messa d’oro (cinquant’anni di sacerdozio)

+ 14 ottobre 2006:
È ritornato alla casa del Padre.

 

La nostra storia

VITA DI SANTA MARIA GORETTI


Vita della Santa - in breve

Il 16 ottobre 1890 nasce a Corinaldo in provincia di Ancona da Luigi Goretti ed Assunta Carlini. Viene battezzata nella chiesa di s. Francesco con i nomi di Maria e Teresa il 17 ottobre 1890.

Riceve il sacramento della confermazione da Mons. Giulio Boschi, Vescovo di Senigallia, il giorno di S. Francesco del 1896.

Nel periodo dal 1897 al 1899 la famiglia Goretti emigra prima a Colle Gianturco vicino Paliano poi si trasferisce a Ferriere di Conca.
Un grave lutto colpisce la famiglia: la morte, per malaria del Sig. Luigi Goretti, evento che segna profondamente la nostra Santa.

Finalmente il 16 Giugno del 1901 Maria riceve la Prima Comunione nella chiesa di conca oggi Borgo Montello.

Il fatto tragico che determina una svolta radicale nella vita della santa è quel tragico 5 Luglio del 1902 quando alle ore 15,30, viene ferita mortalmente da Alessandro Serenelli.

Muore a Nettuno a soli 11 anni e 9 mesi e 21 giorni, dopo aver perdonato il suo uccisore.
Viene sepolta a Nettuno ove ora sorge in suo nome un Santuario. Pio XII riconosce l'autenticità del martirio di S. Maria Goretti ed il 24 Giugno 1950 è dichiarata Santa in Piazza S. Pietro dal PAPA Pio XII.


Vita della Santa


Nasce a Corinaldo, in provincia di Ancona, da una famiglia di poveri contadini il 16 Ottobre 1890. il padre si chiama Luigi Goretti e la mamma Assunta Carlini, gente umile ma con un grande rigore morale e molto laboriosa. Marietta, così la chiamano in casa, ha tre fratelli e due sorelle ( Angelo, Mariano, Alessandro, Ersilia, e Teresa ).


La grande povertà dei Goretti li costringe ad emigrare  nella campagna romana , vicino a Fiuggi, e, per lavorare i campi del Senatore Scelsi, si mettono in società con un'altra famiglia composta da Giovanni Serenelli e suo figlio Alessandro. Nel febbraio del 1899 si trasferiscono tutti insieme a Le Ferriere, in provincia di Latina nelle terre del conte Mazzoleni .Sembrava incominciare una nuova vita più felice e serena ma l'improvvisa morte di Luigi Goretti a causa della malaria, getta la famiglia nella più cupa disperazione. Marietta dimostra allora il suo grande senso del sacrificio dedicandosi alle faccende di casa mentre la mamma porta avanti il lavoro dei campi. Le giornate sono lunghe e faticose per quella fragile bambina ma la sua fede e incrollabile    la sorregge e le preghiere le danno la forza per vivere.


Finalmente il16 Giugno del 191 arriva il momento tanto atteso : il giorno della Prima Comunione, il giorno più felice della sua breve vita. Poi le giornate continuavano come sempre, spesso sola in casa intenta nei suoi compiti. Alessandro già un'altra volta le aveva proposto di cederle, ma il rifiuto di Maria Goretti lo rese furibondo.Dopo una settimana di calma apparente, un giorno, mentre Maria rassettava le camere da letto ed era sola in casa, Alessandro entrò in silenzio e l’afferrò da dietro, ma siccome Maria fece di tutto per svincolarsi, mollò la presa, ma non senza prima averla minacciato: "Se lo dici a tua madre, ti ucciderò!" Cosi dicendo se ne andò.

La ragazza chiuse la porta a chiave e rimase in camera fino al ritorno della madre, che poi - non sapendo nulla - la rimproverò per non aver preparato da mangiare come faceva di solito. Intanto Alessandro se la rideva, compiacendosi di averla proprio intimorita. Così continuò a starle costantemente dietro, seguendola e osservandola come fa il gatto col topo. Maria ripensava alle minacce di Alessandro, ma nonostante la sua paura continuò nella sua linea di costante rifiuto di ogni concessione. La preghiera le dava coraggio: il Signore non l’avrebbe mai abbandonata!  Pochi giorni dopo, Alessandro le disse, "Maria, ho una camicia che deve essere rammendata, mi servirà per andare a Messa domani, la lascio sul mio letto." Sebbene Maria avesse voluto rifiutare, il suo senso di carità non glielo permise e si mise al lavoro. Alessandro uscì per bardare i buoi, li guidò su e giù per l’aia, ma poi - d’improvviso - si fermò e chiese alla mamma di Maria di prendere il suo posto dicendole: "Ho dimenticato il fazzoletto, tornerò subito." Maria era seduta nella veranda e rammendava la camicia di Alessandro. Ricordò che l’indomani, Domenica, sarebbe stata la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù e disse a se stessa: "Domani ci avvieremo presto, cosicché potremo andare alla Confessione e ricevere la Comunione."

Improvvisamente sentì i passi di Alessandro che saliva. Lo vide entrare in camera da letto, ma poi tornò subito verso la porta e con voce minacciosa le disse: "Maria, vieni qui!" Mentre lei cercava di rispondere, lui l’afferrò e la trascinò nella camera da letto, minacciandola con un coltello; Maria si liberò, gridò per avere soccorso, ma nessuno sembrava sentire le sue invocazioni Saltò allora dietro al tavolo per proteggersi, ma Alessandro lo rovesciò e la fece inciampare. "Vuoi infine deciderti a cedere - le urlò - oppure devo ucciderti?" La sua unica risposta fu la sua lotta furiosa per liberarsi, torcendosi, gridando, mentre ripeteva: "No, non voglio!". E alla sua domanda: "Perché?" lei rispondeva: "E' peccato, Alessandro. Andrai all’inferno!" La natura brutale del giovane ebbe infine il sopravvento, e come egli rivelò anni dopo, qualcosa nella sua anima scattò e con violenza incontrollabile infisse il coltello che già aveva in mano diverse volte nel petto e nell’addome di Maria.

Pensando poi che la ragazza fosse morta, gettò il coltello insanguinato nell’armadio e si chiuse a chiave nella sua stanza.Siccome Alessandro non tornava nell’aia, la mamma di Maria, che aveva preso il suo posto, si impensierì e mandò il figlio Mariano, ancora piccolo, a controllare. Ma intanto parecchie persone si erano recate verso la stanza di Maria, attratte dalle sue grida. La trovarono per terra, con i suoi vestiti insanguinati. La madre, assistita da un’altra donna, le tolse il vestito e vide le ferite da taglio nel petto, nello stomaco e per tutto il corpo della figlia. "Chi ti ha fatto questo?" le chiese. E Maria sussurrò: "Alessandro." La povera madre vacillò: "Alessandro? Ma perché". La risposta venne lentamente e con voce debole: "Perché lui voleva commettere un peccato orribile e io mi sono rifiutata.Nel frattempo fuori c’era tanta gente agitata che commentava il fatto e Domenico, un mezzadro, prese il suo carretto e andò a chiamare un dottore nel paese vicino; allo stesso tempo sparse la voce dell’orribile notizia, e così altra gente si riunì nel cortile. Qualcuno trovò il coltello insanguinato." "Alessandro!", gridarono allora, "Dov’è Alessandro?" Trovarono la sua porta chiusa e volevano forzarla, quando arrivò di corsa il Conte Mazzoleni e dispose di far chiamare la polizia. Finalmente il medico arrivò e chiese a tutti di uscire dalla stanza. Fece chiamare un’ambulanza, che arrivò solo quattro ore dopo, tirata da cavalli. Mentre Maria diveniva sempre più debole per la grande perdita di sangue, la mamma fece sì che i fratelli e sorelle la baciassero. Poi l’ambulanza partì, con a bordo anche il dottore, che si occupò di Maria durante il tragitto. Lungo la strada, due poliziotti a cavallo apparvero trascinando un uomo che camminava a piedi e ammanettato.

Era Alessandro, sudato e coperto di polvere. Fortunatamente Maria non vide il terzetto,Ma frattanto all’ospedale c’era un silenzio solenne; il cappellano ascoltò la confessione di Maria, che era già sulla tavola operatoria. I medici costatarono quattordici ferite, la dovettero operarare senza anastesia, e impiegarono due ore, durante le quali Maria non emise un lamento.Ma ormai tutto e inutile per il povero corpo straziato da quei colpi violenti. Prima di chiudere per sempre i suoi occhi innocenti sussurra al sacerdote che le sta dando l'estrema unzione: " Lo perdono con tutto il cuore ". Questo e il frutto del catechismo da lei pienamente vissuto. Marietta vola in cielo il 6 Luglio 1902.

Con questo sacrificio sembra finita l'avventura terrena di quel giglio ormai spezzato. Ma non è così. La gente, sconvolta dal suo estremo sacrificio, comincia ad accorrere da ogni luogo per pregare sulla sua tomba e a queste preghiere sbocciano i primi miracoli. Alessandro Serenelli, ormai in carcere da sei anni, ha in sogno l'apparizione di Marietta che sorride e ciò lo conduce ad una vita di grande fede fino alla sua morte. Sempre più persone visitano la Martire della Purezza ei miracoli si moltiplicano.  Il 27 Aprile 1947, Pio XII beatifica Marietta che viene fatta Santa il 24 Giugno 1950 . I suoi resti mortali riposano nella cripta del Santuario della Madonna delle Grazie. Molte sono le testimonianze dei miracoli avvenuti per intercessione della Martire della Purezza. La sua festa si celebra il 6 Luglio.

 

In questa pagina si trovano la biografia di Don Mario Lodi, Parroco Fondatore della Comunità Parrocchiale e, più in basso, la Vita di Santa Maria Goretti