Disegno della facciata di San Procolo

Parrocchia di San Procolo

Via D'Azeglio n° 52
40123, Bologna
tel: 051/331223

Orari Sante Messe

Orari apertura Chiesa

Confessioni e segreteria

Il parroco è normalmente presente in chiesa per confessare e per redigere e rilasciare certificati parrocchiali il sabato dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 16.30 alle 18.30. In altri momenti c'è possibilità previo appuntamento telefonico.

Catechismo

Gli incontri di catechismo si tengono il mercoledì dalle 17.30 alle 18.30

Storia di San Procolo

Facciata della chiesa Procolo fu decapitato pare nel 303 d.C., a quel tempo era imperatore di Roma Diocleziano. Dopo l'editto di Costantino del 313 d. C., è verosimile pensare che sulla tomba del martire venisse eretta dai cristiani bolognesi una piccola edicola. Cade l'impero romano, guerre, pestilenze, carestie. Si narra di un incendio che avrebbe distrutto la chiesa primitiva e tra la fine del VII e l'inizio dell'VIII secolo la sua ricostruzione ad opera di Gaudenzio, Vescovo di Bologna.
Presso questa antica chiesetta si stabilirono attorno alla metà dell'XI secolo i Benedettini, poco dopo innalzarono la loro chiesa. Ampia, a tre navate, con il tetto sostenuto da capriate lignee ed una piccola abisde dietro l'altare maggiore, la chiesa aveva anche una cripta.
Fra il 1383 ed il 1407 venne rifatta completamente la facciata, sostituite le capriate lignee con volte a crociera di stile gotico. Fra il 1451 ed il 1463 si modificarono la cappella maggiore e la cripta ed in seguito vennero costruite varie cappelle minori sfondando le pareti laterali della chiesa.
Fra il 1535 ed il 1537 Antonio Morandi, detto il Terribilia, demolì l'antica cripta e, costruiti due pilastri allungò la chiesa di una campata, tolse i costoloni dalle volte cercando di limitare le convessità gotiche, costruì una nuova abisde poligonale e innalzò il campanile.
Nel 1537 Domenico Tibaldi e Giulio Dalla Torre innalzarono il coro circolare. Nel 1581 vennero aperte le porte laterali nella facciata gotica, infine nel corso del XVII secolo, vennero aperte ampie finestre nella facciata.
Nel 1744 i monaci affidarono a Carlo Francesco Dotti la riforma del grande coro cinquecentesco del Tibaldi, nel 1752 Alfonso Torreggiani fornì il disegno per l'altare maggiore.