Un altro anno come dono

 

    Cari amici,

con il tempo che non concede soste e che richiama costantemente i nostri impegni siamo di nuovo sulla “linea del via” per ricominciare un nuovo anno pastorale. Vorrei che gli impegni dell’anno pastorale non fossero dettati solo dal tempo (è di nuovo tempo di ricominciare) e neanche solo da un dovere (da gestire fra le altre mille cose), ma fossero guidati dal cuore, dall’amore per il <Signore e per i fratelli per costruire una comunità sempre più familiare.

     Sono sicuro che è già così.

     Ma possiamo ancora crescere, io insieme a voi desidero che il Signore invada sempre più la nostra vita, la trasformi, la rassereni, la converta …

     Molte saranno le attività e molti gli impegni di questa comunità.

     Proviamo insieme a viverlo non come un ammasso di appuntamenti, ma come un cammino di pentimento e di conversione. Proviamo insieme a viverlo con il cuore carico di amore compassionevole rileggendo la nostra storia, singolare e comunitaria, come storia di salvezza.

     Proviamo insieme a scommettere la nostra esistenza su Colui che ci rivela la bellezza divina di cui il nostro cuore ha nostalgia e bisogno.

     Con l’invito a pregare gli uni per gli altri vi auguro un buon anno pastorale pieno di grazia.

 

 

Per una pastorale d’insieme

 

Premessa

 

     Alla luce della Ecclesiologia del Vaticano II, dei Vangeli e di altri documenti della Chiesa, si stabiliscono alcuni criteri, cui fare riferimento, così da sorreggere il nostro essere Chiesa “Comunità itinerante”. In linea con tale ecclesiologia  di Comunione – Servizio – Missione – Anima del mondo, la Parrocchia è chiamata a pensare e valorizzare un itinerario di fede, che aiuti tutti a crescere e maturare una mentalità ministeriale, per essere soggetto di missione, in armonia con la realtà del territorio parrocchiale.

     E’ in questa direttiva che, fin dal settembre del 1993, ci siamo sforzati di prendere sempre più coscienza della responsabilità che, come battezzati, abbiamo nella edificazione della Chiesa, secondo il ruolo e il carisma di ciascuno, operando attivamente nei settori della liturgia, della Carità e della Catechesi. E’ nata così una Commissione Pastorale, prima espressione del C.P.P. DELLA NOSTRA Parrocchia, avente già compiti simili del C.P.P. definitivo.

     I criteri per la vitalità del C.P.P.  sono:

coscienza di Chiesa popolo messianico (Ecclesiologia);

identità della Parrocchia, comunione di comunità;

mentalità di fede:

cristocentrica

comunitaria

missionaria

di servizio

territorialità;

individuazione e formazione spirituale degli operatori;

struttura e luoghi di servizio, comunione e missione:

L’Assemblea Parrocchiale

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (Commissione per la pastorale parrocchiale);

La Segreteria Pastorale;

Il Consiglio per gli Affari Economici;

La Commissione per la Carità;

La Commissione per la Liturgia;

La Commissione per la Catechesi;

Il Gruppo per la Pastorale degli Adulti;

Il Gruppo per l’educazione o Attività Sportiva;

Il Gruppo dei Ministranti e Ministeri Istituti;

Il Gruppo dei Cantori;

Il Gruppo per le Pulizie;

Il Gruppo di Azione Cattolica;

Il Territorio Parrocchiale e tutti gli altri settori operativi futuri.

IL CONSIGLIO PASTORALE

CODICE DI DIRITTO CANONICO

TESTO UFFICIALE

 

Can.511 – In ogni diocesi se lo suggerisce la situazione pastorale, si costituisca il consiglio pastorale, al quale spetta, sotto l’autorità del Vescovo, studiare, valutare e proporre conclusioni operative su tutto ciò che riguarda le attività pastorali della diocesi.

 

Can. 512 – § 1. Il consiglio pastorale è composto da fedeli che siano in piena comunione con la Chiesa cattolica, sia chierici, sia membri di istituti di vita consacrata, sia soprattutto laici; essi vengono designati nel modo determinato dal Vescovo diocesano.

     § 2. I fedeli designati al consiglio pastorale siano scelti in modo che attraverso di loro sia veramente rappresentata tutta la porzione di popolo di Dio che costituisce la diocesi, tenendo presenti le diverse zone della diocesi stessa, le condizioni sociali, le professioni e inoltre il ruolo che essi hanno nell’apostolato, sia come singoli, sia in quanto associati.

     § 3. Al consiglio pastorale non vengano designati se non fedeli che si distinguono per fede sicura, buoni costumi e prudenza.

 

Can. 513 - § 1. Il consiglio pastorale viene costituito a tempo determinato, secondo le disposizioni degli statuti dati dal Vescovo.

       § 2. Quando la sede diviene vacante, il consiglio pastorale cessa.

 

Can. 514 - § 1. Spetta unicamente al Vescovo diocesano, secondo le necessità dell’apostolato, convocare e presiedere il consiglio pastorale, che gode solamente di voto consultivo.

      § 2. Il consiglio pastorale sia convocato almeno una volta all’anno.

 

Can. 536 - § 1. Se risulta opportuno a giudizio del Vescovo diocesano, dopo aver sentito il consiglio presbiterale, in ogni parrocchia venga costituito il consiglio pastorale, che è presieduto dal parroco e nel quale i fedeli, insieme con coloro che partecipano alla cura pastorale della parrocchia in forza del proprio ufficio, prestano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale.

      § 2. Il consiglio pastorale ha solamente voto consultivo ed è retto dalle norme stabilite dal Vescovo diocesano.

 

Can. 537 – In ogni parrocchia vi sia il consiglio per gli affari economici che è retto, oltre che dal diritto universale, dalle norme date dal Vescovo diocesano; in esso i fedeli, scelti secondo le medesime norme, aiutano il parroco nell’amministrazione dei beni della parrocchia, fermo restando il disposto del can. 532.

 

 

 

 

Consiglio Pastorale

Parrocchiale

S. EGIDIO ABATE BITONTO 15/06/2000

 

 

 

 

 

     La nascita dei consigli pastorali diocesani e parrocchiali è un frutto del Vaticano II.

     La formula “ecclesiologia di comunione” fa sintesi di idee e progetti che hanno le radici in quel Concilio:

popolo di Dio in cammino nella storia,

corresponsabilità, valorizzazione del laicato,

missione non solo ad gentes ma anche sul territorio,

spiritualità di servizio, dialogo,

rapporto Chiesa-mondo in cui entrambi i soggetti danno e ricevono ……

     Non a caso nella produzione teologica e nella prassi pastorale si è cominciato a parlare di “CHIESA ESTROVERSA”.

    

     In previsione del rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale nella nostra Chiesa di S. Egidio Abate si sono svolte alcune assemblee parrocchiali in cui, abbiamo riflettuto e cercato di capire la natura, gli scopi e il funzionamento.

     La relazione di don Vito Frascella nel primo incontro, ci ha portato a riscoprire il pensiero del Concilio e del Magistero sulla chiesa.

     La Chiesa è:

Mistero di Dio, grazia, presenza e opera divina sulla terra,

Comunione, che ha come presupposto la pari dignità di tutti i battezzati e il dialogo attraverso cui si comunicano le diversità, si ascolta, si matura e si cresce assieme,

Missione, che significa che la Chiesa è una comunità non chiusa su se stessa, ma in movimento, che guarda fuori di sé (ESTROVERSA), che è segno per gli altri.

    

     Nel secondo incontro abbiamo approfondito e attualizzato, anche i punti della precedente relazione, mettendo in evidenza la necessità e l’urgenza di una forte crescita di qualità dei laici nel modo di vivere la loro vocazione nell’ambito della parrocchia, individuando per tale vocazione alcune note qualificanti, come la forte spiritualità, la competenza, la disponibilità al servizio.

     Don Vito ha infine illustrato nel concreto, generi, scopi e funzionamento del Consiglio Pastorale.

 

CHE COSA E’-

 

     Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è una realtà viva e dinamica della Chiesa post-conciliare, un organismo che trova la sua collocazione non fuori né sopra la Comunità, ma all’interno di essa, della quale esprime la fede, la sua intima natura comunitaria e gerarchica e tutto lo slancio missionario.

     Non è dunque una struttura “organizzativo-funzionale”, una Commissione sopra le altre o una centrale di studi e programmazioni da calare alla base, ma piuttosto il segno espressivo della comunità ecclesiale, un luogo di incontro e di impegno pastorale.

     Esso rappresenta, infatti, l’intera Comunità parrocchiale “nell’unità della fede e della ricchezza e varietà dei suoi carismi e ministeri”. Favorisce la comunione del parroco con tutto il popolo di Dio e dei fedeli col loro pastore.

     Al Consiglio partecipano: sacerdoti, religiosi e religiose, laici, cioè tutto il popolo di Dio impegnato nella crescita, nella carità e nella promozione della testimonianza salvifica.

 

CHE COSA FA-

 

     Il Consiglio pastorale parrocchiale studia e promuove tutte quelle iniziative intese a far vivere interiormente e ad esprimere esteriormente i valori spirituali acquisiti.

     In particolare, opera in modo da creare all’interno della comunità parrocchiale un clima di fiducia, di collaborazione, di famiglia; stabilisce un rapporto di collaborazione con la gerarchia “per attuare una pastorale di pianificazione partecipativa, organica e comunitaria”. Inoltre, può prendere le decisioni che ritiene più opportune (purché non in contrasto con le direttive del Vescovo) in tutti i campi di sua competenza, e cioè: l’evangelizzazione, la catechesi, le celebrazioni liturgiche, sacramentali e culturali, l’assistenza caritativa, l’amministrazione economica, l’organizzazione ricreativa, culturale e formativa, ecc…

 

COME FUNZIONA-

 

     Il Consiglio pastorale parrocchiale è formato da membri scelti in base alla competenza specifica, alla fedeltà a Cristo, alla maturazione personale e alla effettiva disponibilità disinteressata verso gli altri.

     I membri vengono eletti dal voto espresso com’unitariamente, da ogni operatore pastorale ecc.

     Il numero dei membri deve rispecchiare possibilmente la densità demografica della parrocchia.

     Il consiglio è presieduto dal parroco o da un suo delegato.

     Possono far parte del C.P.P. anche commissioni formate da persone esterne al consiglio stesso.

     Una di queste è appunto la “Commissione per gli affari economici” che amministra i beni della parrocchia comprese le elemosine e le offerte.

     Il C.P.P., inoltre, mantiene vivi i rapporti con le associazioni o gruppi ecclesiali esistenti, con il consiglio diocesano, con l’assemblea parrocchiale…

     Dura in carica 3 anni; è convocato dal presidente con avviso scritto.

     Tutta la vita del C.P.P. è regolata dallo Statuto e dal Regolamento.

     Ogni membro della comunità parrocchiale ha una propria vocazione, specifiche funzioni e doni da mettere a disposizione. Questi doni e funzioni sono complementari, si integrano nella loro diversità e sono tutti ugualmente importanti e preziosi per il bene di tutti.

     Ognuno può e deve fare qualcosa per l’edificazione degli altri ed esserne responsabile. Tutte le funzioni sono ministero, servizio, testimonianza.

     La comunione sacramentale è il fondamento da cui scaturisce lo spirito di servizio e di corresponsabilità.

     Questi principi sono un “modo per essere Chiesa” e il Consiglio Pastorale Parrocchiale è un organismo di comunione che esprime e promuove l’immagine della Chiesa, realizzando la corresponsabilità e promovendo la missione di ogni fedele.

     Sul piano normativo il consiglio dovrà riflettere l’immagine più completa della comunità; i membri eletti ne rappresentano possibilmente la sintesi.

     Sarà strutturato con un preciso organigramma funzionale al cui vertice si pone il presidente, che è il parroco.

     Il rinnovo del Consiglio Pastorale secondo le indicazioni e nello spirito indicato nelle relazioni da me, credo debba essere un momento forte per ripensare il nostro modo attuale di essere Chiesa.

     Per diventare più responsabili e più incisivi, sviluppando una più profonda spiritualità, una maggiore sensibilità ai problemi della comunità, una maggiore apertura e disponibilità al servizio dei fratelli.

 

 

QUINDI

DISCERNIMENTO-ESTROVERSIONE-PROFEZIA.

 

 

     La stagione della partecipazione e del coinvolgimento sembra cedere il posto a un certo appesantimento, al rischio della routine, alla tentazione della delega e dell’introversione.

 

     Una cosa è certa: è tempo in cui bisogna educarci a essere e sentirci Chiesa, recependo le istanze conciliari di fondo al di là del volgere delle stagioni o delle mode.

    

     La Chiesa nella sua massima e più recente assise, (Palermo, novembre 95), ha indicato l’obiettivo di “stare nella storia con amore” e ha proposto una “conversione pastorale” che riguarda tutta la comunità ecclesiale perché sia capace di “discernimento comunitario” al suo interno e di un rapporto con la società che renda la Chiesa “ESTROVERSA e PROFETICA”.

 

     Da qui la necessità di rinnovare il C.P.P. avendo come elementi guida il discernimento – l’estroversione – la profezia.

 

     Quindi il C.P.P. è un organismo finalizzato:

All’educazione di ogni credente e dell’intera parrocchia,

Alla testimonianza della carità dentro una progettualità capace di coinvolgere – in comunione col parroco – le varie componenti e articolazioni della nostra comunità di S. Egidio Abate.

 

     Inoltre, il C.P.P. è il luogo più adatto perché i poveri diventino attenzione dell’intera comunità.

 

 

All’interno del C.P.P. la comunità:

STUDIA E LEGGE IL TERRITORIO;

SCEGLIE E PROMUOVE OBIETTIVI PRIORITARI;

SI DOTA DI STRUMENTI E RISORSE OPERATIVE;

DECIDE LE ATTIVITA’ CONCRETE, I MEZZI ADEGUATI PER ATTUARLE E ESEGUIRNE LA REALIZZAZIONE;

CURA LA COMUNICAZIONE;

RIFLETTE SULLA VITALITA’ RELIGIOSA DELLA PARROCCHIA, L’ADESIONE ALLA FEDE, LA PRATICADEI SACRAMENTI, LA VITA MORALE, L’ESERCIZIO DELLA CARITA’ E DELLA GIUSTIZIA;

VALORIZZA OGNI PERSONA E LE VERIE COMPONENTI ASSOCIATIVE E DI GRUPPO;

FISSA MOMENTI DI VERIFICA.

 

 

 

 

CRITERI ADOTTATI PER LA SCELTA DEI MEMBRI DEL C.P.P.

 

     Il C.P.P. essendo un organismo di comunione, esprime e promuove l’immagine della Chiesa, realizza la corresponsabilità e la missione di ogni fedele.

     I membri scelti dovranno aiutare la comunità a tematizzare l’evangelizzazione e possedere i seguenti requisiti:

Una profonda spiritualità,

Una grande sensibilità e competenza ai problemi della comunità,

Una maggiore disponibilità al servizio dei fratelli,

Una ecclesiologia Trinitaria,

Una viva partecipazione come servitori “ESPERTI DI SOCIETA’”.

 

PROCEDURA PER LA COSTUTUZIONE DEL C.P.P.

 

     Il parroco don Vito Frascella, dopo aver ascoltato i membri presenti agli incontri di riflessione e di preparazione al rinnovo del C.P.P. e dopo aver formulato con gli stessi un elenco di possibili candidati:

Individua sul territorio parrocchiale fedeli laici disponibili a crescere nei requisiti e a collaborare per la promozione e le finalità stesse del Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Sceglie tra quanti hanno un ruolo nell’apostolato sia come singoli, sia come operatori della prassi pastorale, sia come associati (fedeli laici desiderosi di “stare nella parrocchia con amore”, esigenti di “conversione personale e pastorale”, capaci di “ discernimento comunitario“ per educare a essere e sentirsi Chiesa.

Si riserva di introdurre nel C.P.P. fedeli laici che potrebbero mostrare interesse, sensibilità, disponibilità e idoneità a svolgere con responsabilità i compiti e le finalità dello stesso.

 

 

ELENCO DEI SETTORI (GRUPPI O FASCE) ESISTENTI E/O FUTURI DELLA COMUNITA’

 

Settore CATECHESI:

Fascia elementare

Preadolescenti

Adolescenti/Giovani

Giovani – Adulti

Adulti

Settore LITURGIA:

Gruppo Animazione

Gruppo Cantori

Gruppo Musicisti

Gruppo Ministranti

Settore CARITA’:

Gruppo Pastorale della Salute

Gruppo Ministri della Comunione

Gruppo dei Volontari Vari

Mondialità

Giustizia

Della Pace

Centro di Ascolto

Gruppo M.A.C.

CPAE:

Consiglio Parrocchiale Affari Economici

CONFRATERNITE:

S. Isidoro Agricola

Annunziata

ATTIVITA’

RICREATIVE

E CULTURALI:

Attività Sportive

Attività pratiche/teatro/cultura

Attività G.I.O.B.

SCUOLE PRESENTI:

Industriale – Media Sylos – Quarto Gruppo

 

NUOVO CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

 

PRESIDENTE: SAC. DON. VITO FRASCELLA PARROCO

SEGRETARIO: LAGIOIA GIUSEPPE ANTONIO – CAPOTORTO MARGHERITA

 

MEMBRI:

 

SETTORE CARITA’:

Colapinto Nunziatina

02 Scelsi Antonia

03 Mitolo Antonia

 

SETTORE LITURGIA:

Minenna Rosa

Capotorto Margherita

Bove Annalisa

Bulzis Giuseppe

 

SETTORE CATEGHESI:

Sicolo Grazia

Saracino Maria Luisa

Fiore Anna

Quarto Grazia

Sivo Pasquale

Fioriello Silvio

Sivo Francesco

 

C.P.A.E.

Tullo Vittorio

Dibitonto Mariano

Ladisi Chiara

Naglieri Aldo

Brancale Francesco

 

CONFRATERNITE - S. ISIDORO AGRICOLA:

01 Nanocchio Cosimo

Rilievo Cosimo

 

M.A.C.

01 Pierro Pietro

 

ALTRI:

01 Russo Carmela

02 Speranza Pasquale

03 Drimaco Maria

04 Acquafredda Michele

05 Cardamone Antonio

06 Decaro Stefano

07 Di Gioia Michele                              

Schiraldi Vincenzo

Parisi Vincenzo

Antuofermo Rosaria

Scaraggi Francesco

Scalzitti Tina

Bulzis Antonio

Marocchino Domenica

Di Terlizzi Liborio

 

RAPPRESENTANTI DELLA PARROCCHIA AL C.P.V.:

 

LAGIOIA GIUSEPPE VIA P. RAVANAS N. 43 TEL. 080/3740405

SIVO PASQUALE VIA MAZZINI N. 76 TEL. 080/3748091

    

     Al nuovo C.P.P. preme far sapere che ha iniziato il suo lavoro: che è disponibile all’ascolto, al servizio, e che farà il possibile per essere visibilmente testimone in una comunità che vuol essere famiglia di famiglie.

     Il consiglio pastorale uscente, nell’augurare un proficuo lavoro, incoraggia e stimola a lavorare per poter diventare “il sale della terra e la luce del mondo”.

     Non è poco!

     Il consiglio si affida alla preghiera di tutta la Comunità. L’amore del Padre illumini i nostri cuori.

Bitonto 23/02/2001

                                     Il parroco don Vito Frascella

COMUNICAZIONI DEL PARROCO E DEL C.P.P.

(Consiglio Pastorale Parrocchiale)

 

 

 

     Cari fedeli,

ci fa piacere informarvi che in parrocchia sono iniziati gli incontri di riflessione e di preparazione al rinnovo del C.P.P., che è segno della comunione e della fraternità di tutta la comunità.

     Esso è un organismo poliedrico, e chiama direttamente tutti i laici, ai quali la Chiesa conferisce dignità e ruoli specifici.

     Chiamati all’apostolato in virtù del Battesimo, i laici ricevono dallo Spirito doni e carismi, da mettere a servizio della parrocchia, che è un ambito in cui confluiscono persone e aggregazioni diverse.

     La parrocchia è Chiesa posta tra le case, è famiglia di famiglie, comunione di comunità e la comunità,adulta nella fede, si proietta fuori del Tempio per contribuire all’evangelizzazione  e per trasformare l’ascolto del Vangelo in servizio del prossimo.

     Importante, quindi, la funzione del C.P.P. che esprime e realizza, attraverso un confronto aperto e fraterno, la corresponsabilità di tutti i membri del popolo di Dio nella costruzione continua della Chiesa.

     Confidiamo, perciò, nella vostra partecipazione agli incontri e nel vostro attivo contributo di idee e di proposte per un cammino comunitario, all’insegna della fratellanza e dell’evangelizzazione.

    

CALENDARIO DEGLI INCONTRI

 

Giovedì 11/05/2000                 dalle ore 19,30 alle 21,30

Giovedì 18/05/2000                 dalle ore 19,30 alle 21,30

Giovedì 25/05/2000                 dalle ore 19,30 alle 21,30

Giovedì 01/06/2000                 dalle ore 19,30 alle 21,30

Giovedì 08/06/2000                 dalle ore 19,30 alle 21,30

Giovedì 15/06/2000                 dalle ore 19,30 alle 21,30

Giovedì 22/06/2000                 dalle ore 19,30 alle 21,30

 

     Grato per la collaborazione porgo, a te ed a tutta la Famiglia, anche a nome del C.P.P., gli auguri più sentiti di una vita dedita “ … A Tempo Pieno

fino alla Pienezza del Tempo …”

 

 

Bitonto, li 05/05/2000

il parroco d. Vito Frascella

       

 

ISTITUZIONI DEL NUOVO C.P.P. SECONDO IL CODICE DI DIRITTO CANONICO Cap. 5° P.te 2° canoni 511-514 e 536-537

 

Statuto del C.P.P.

 

     Il 27/06/1995 nella Parrocchia di S.Egidio Abate in Bitonto si è costituito il C.P.P., segno e strumento della comunione e della corresponsabilità nella chiesa.

     Conseguentemente si sono definiti gli articoli chiamati a sorreggere il cammino di fede della Comunità parrocchiale, per la formulazione e realizzazione del progetto pastorale.

 

 

Natura del C.P.P.

 

Art. 1.

     Il C.P.P. è l’organismo in cui sono rappresentati tutte le aggregazioni ecclesiali e settori pastorali parrocchiali. Esso è l’icona del cammino di tutta la comunità parrocchiale, è luogo profetico di promozione, di partecipazione, di comunione per la formulazione di orientamenti, programmi, iniziative atte a promuovere l’attività pastorale; è “luogo pastorale”, in cui la Comunità recupera il trinomio parola-sacramento-carità, è luogo di verifica e di nuove proposte.

     Esso è, in fine, il luogo del superamento tra CATECHESI-LITURGIA e CARITA’.

 

 

Compiti e principi di collaborazione del C.P.P.

 

Art. 2.

     Il C.P.P. ha il compito di :

Studiare la realtà della Comunità parrocchiale e del quartiere, per individuare le esigenze e ordinarle secondo una scala di priorità;

Elaborare le linee programmatiche della pastorale parrocchiale, affidandone l’attuazione ai competenti settori operanti nella Parrocchia;

Adottare tutte quelle iniziative che riterrà opportuno, per favorire

La coscienza della Chiesa Conciliare;

La crescita dei suoi membri e della Comunità tutta in piena armonia con la Pastorale della Chiesa diocesana – locale –parrocchiale;

d) verificare il piano di lavoro svolto;

 

Art. 3. (Canone 536 paragrafo 2).

     Il C.P.P. ha funzione consultiva.

     Tuttavia il Parroco sarà lieto di operare in conformità alle proposte che il C.P.P. vorrà fare. Qualora però il Parroco, in coscienza, ritenga che non si debba dare attuazione a dette proposte, ne sospende l’esecuzione, invitando tutti i membri del C.P.P. alla preghiera e ad un più sereno ed approfondito ripensamento del problema.

 

Art. 4. (Canone 512 paragrafo 1).

     Il C.P.P. è composto da:

Membri di diritto;

Membri eletti;

Membri cooptati

 

Art. 5. (Canone 512 paragrafo 2).

     Sono membri di diritto:

Il Parroco ed eventuali religiosi/e, diaconi che operano nella Parrocchia;

Un rappresentante delle Confraternite;

Due rappresentanti di ciascun gruppo operante nell’ambito dei settori operativi;

     In conformità all’art. 5 sopra indicato si veda allegato A i gruppi e settori operativi.

 

Art. 6.

     L’assemblea elegge direttamente i membri di rappresentanza su indicazione del Parroco, che ne decide anche il numero. Limitatamente a questo triennio, il Parroco individua ed elegge i membri dell’assemblea.

 

Art. 7. (Canone 512 paragrafo 3).

     I membri cooptati vengono nominati dal Parroco per fede sicura, per buoni costumi e prudenza.

 

Art. 8.

     In virtù del Battesimo, tutti i membri del C.P.P. sono obbligati a vivere la propria fede responsabilmente con il Vangelo sulle labbra, l’Eucarestia del cuore, il servizio tra le mani.

 

Art.9. (Canone 513 paragrafo 1).

     Il C.P.P. viene costituito a tempo determinato, resta in carica tre anni. I Consiglieri uscenti sono rieleggibili.

 

Art. 10.

     Il C.P.P. è presieduto dal Parroco, che è coadiuvato dalla Segreteria. Il Parroco può avvalersi della facoltà di nominare un suo delegato.

 

Art. 11.

     La Segreteria del C.P.P. è composta da:

n° 2 segretari nominati direttamente dal Parroco;

n° 6 collaboratori eletti dal C.P.P. o individuati dal Parroco, che ha funzione di Presidente.

 

 

 

 

Compiti della Segreteria Pastorale del C.P.P.

 

     La Segreteria provvede a:

curare l’invito, a ciascun Consigliere, dell’avviso di Convocazione che deve specificare l’O.d.G., il giorno e l’ora; alla convocazione possono essere allegati quei documenti che si ritengono necessari per una più proficua discussione del problema portato all’O.d.G.;

redigere il verbale delle riunioni del C.P.P. dandone lettura nella seduta successiva per l’approvazione del C.P.P.;

raccogliere e conservare i documenti delle attività del C.P.P.;

informare la Comunità parrocchiale delle attività del C.P.P.;

assicurare il collegamento tra i settori ed i gruppi operativi;

assicurare il regolare funzionamento del Consiglio.

 

Art. 12.

     Il C.P.P. si riunisce in seduta ordinaria 2 volte l’anno ed in seduta straordinaria ogni qualvolta ne faccia richiesta il Parroco o 1/3 dei Consiglieri.

 

Art. 13.

     Il C.P.P. è validamente costituito quando è presente la metà più uno dei Consiglieri in prima convocazione.

 

Art. 14.

     Il C.P.P. non ha personalità giuridica; questa è del Parroco.

 

Art. 15.    

     Qualora determinati problemi richiedano uno studio ed una competenza particolare e specifica può essere nominata una Commissione di tecnici che possano anche non far parte del C.P.P.

 

Art. 16.

     Sono considerati decaduti i membri del C.P.P., che senza giustificato motivo, risultino assenti ad almeno 3 riunioni consecutive. In tal caso il Parroco provvederà direttamente alla sostituzione degli stessi.

 

Art. 17.

     Le norme del presente statuto possono essere modificate, abrogate o sostituite con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri o per decisione del Parroco.

 

La Segreteria                                           Il Parroco

 

                                                           Don Vito Frascella