I Biogliesi sono orgogliosi dell'unanime ammirazione che la loro Chiesa parrocchiale desta per la sua bellezza e la sua maestosità. Ma lo scopo per cui i Biogliesi l'hanno edificata, non fu solo quello di costruire un edificio "bello", ma piuttosto di porre un segno visibile della propria religiosità, capace di accoglierli come luogo privilegiato e adatto ad educare la fede.

The Biogliesi is proud of the unanimous admiration that their parish awake Church for the his beauty and his majesty. But the purpose for which the Biogliesi has built it, was not only that of build a building "beautiful," but rather of set a visible sign of the own religiousness, able of greet them like privileged and proper place to educate the faith.

   La chiesa parrocchiale.

    L'attuale chiesa parrocchiale è un ampliamento della "chieisa della confraternità del S.mo Rosario", essendo la prima stata demolita a causa di "una fissura ed apertura tanto pericollosa che apportava spavento grande alle persone  che entravano in detta chiesa per sentir messa e far altre orazioni".
    Nel Libro nel quale si descrivono li conti delli ministri della Chiesa Parrochiale di Bioglio è riportata la data dell'anno 1633, anno in cui si cominciò a fabbricare la chiesa parrocchiale attuale. In una annotazione del 16 novembre 1634 si legge: "Essendo diroccata la chiesa di Santa Maria di Bioglio e fatta la nuova, li officiali della Chiesa danno al Curato la propria terra Pasquario di giornate cinque prato, costa per corrispettivo dell'incomodo di trasferta alla nuova Chiesa senza pretesa di bonificazione...". La chiesa poteva dirsi ultimata, almeno nelle parti murarie, nel 1638 e veniva consacrata dal vescovo di Vercelli Jacobo Goria.
 

     Il monumentale campanile.

      Nel 1600 il campanile della parrocchiale di Bioglio era crollato, anticipando di qualche anno la sorte della chiesa stessa. Venne quasi subito iniziata la sua costruzione, tanto che nella Vis. Past. del 1606 si annotava: "Turris campanilis nondum est perfecta, ideo perficienda". La data 1602 scolpita sulla lapide murata nel campanile va quindi intesa non come termine, ma come inizio dei lavori. Su di essa si leggono queste parole: "MDCII - sedente - Clem. XIII Pont. Max. - et Car. Em. Duce Regnan. - Co.tas Betulii turrim - hanc vetustate collapsam a fundam. - erexit assistentib. - no. Stefano Furno. - Io. Lud. et Michaele - Vallae ac Io. Franc. - Iulio ellectis".
    Questa torre culminava in un cupolino, che nel 1848 fu sostituito dall'attuale svettante piramide.

(da II volume del libro "Storia della Chiesa Biellese - Le Confraternite" di Don Delmo Lebole)