Oratorio di San Francesco

 

Poco distante dall'antica pieve (Propositura) si trova l'oratorio di San Francesco, raffinatissimo esempio di barocco casentinese, voluto dalla Compagnia delle Sacre Stimmate di Bibbiena. L'edificio, realizzato tra il 1735 e il 1782, presenta una facciata neoclassica a tempio datata 1829, attribuita a Pasquale Poccianti, architetto bibbienese attivo alla corte granducale.

L' interno, a pianta rettangolare, presenta una tipologia architettonica e un'ornamentazione pittorica e a stucco di stile rococò, come raramente si trovano in Toscana. Gli stucchi sono documentati al maestro Francesco Rusca di Lugano a partire dal 1755. A lui probabilmente si deve l'invenzione dell'arcone sopra l'altare, realizzato come un boccascena teatrale di straordinaria eleganza e raffinatezza, che sfrutta il motivo della finestra serliana per avvicinare ai fedeli l'affresco dipinto sulla parete di fondo con l'Apparizione della Vergine a san Francesco e san Girolamo. L' intento scenografico è avvalorato dall'angelo reggicortina che sembra aprire il sipario per rivelare ai fedeli la scena sacra. Gli elementi scenografici sapientemente dosati nelle parti a stucco e dipinte suggeriscono l'intervento dei più illustri architetti e scenografi bibbienesi quali i Galli Bibiena. Le pareti laterali dell'oratorio, con specchiature verde acqua e motivi architettonici dorati, recano decorazioni pittoriche eseguite attorno al 1770 che raffigurano scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. Nella cupola del coro è affrescata la Gloria di san Francesco e nelle vele sottostanti sono dipinte le quattro figure allegoriche della Fede, della Speranza, della Carità e della .Fortezza. Le pitture murali furono eseguite dal fiorentino Giuseppe Parenti, attivo a Bibbiena nella seconda metà del XVIII secolo.

Il monumentale soffitto ligneo della seconda metà del XVII secolo ripropone una tipologia cinquecentesca ed è opera dell'intagliatore fiorentino Nicola Dogliosi.

Nell'oratorio sono conservati anche arredi lignei, tra i quali la splendida "Baricina", destinata a portare nella processione della Via Crucis, il Gesù Cristo morto e deposto dalla Croce, databile tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo.

                                                                   La "Baricina"