Corso biblico

 

  

 

 

Guidato da Don Sante

CALENDARIO 2005 - 2006

 

ORATORIO ore 21.00

 

   4  NOVEMBRE    Come avvicinarsi alla Bibbia

 24  NOVEMBRE    Capire la Bibbia

   1  DICEMBRE      IL PENTATEUCO - GENESI

 15  DICEMBRE      ESODO - DEUTERONOMIO

 22  DICEMBRE      LEVITICO - NUMERI

 12  GENNAIO        LIBRI STORICI

 26  GENNAIO        LIBRI SAPIENZIALI E POETICI

   2  FEBBRAIO       LIBRI PROFETICI

 23  FEBBRAIO       ISAIA E GEREMIA

   2  MARZO           VANGELI SINOTTICI

 30  MARZO           VANGELO DI GIOVANNI

   6  APRILE            ATTI DEGLI APOSTOLI

 27  APRILE            LETTERE DI SAN PAOLO

   4  MAGGIO         LETTERE CATTOLICHE

 25  MAGGIO         APOCALISSE

 

Don Giustino M. Russolillo (1891-1955) fondatore dei Vocazionisti, aveva un grande amore per la BIBBIA. Riservava al LIBRO SACRO un posto di onore nella Cappella della Comunità religiosa e nella sua stanza personale. Si legge nell'ASCENSIONE (Regolamento interno vocazionista...) : "Il LIBRO SANTO per eccellenza non deve essere riguardato, tenuto, preso, portato, letto, ascoltato, studiato ed imparato come un libro qualsiasi". Poichè il suo autore è il Signore Dio! Al SANTO LIBRO, dunque, il posto di onore speciale, come nell'anima, così anche nell'ambiente esterno, nelle librerie, negli studi, nelle scuole, nelle camere...!

 

1° INCONTRO: 4 novembre 2005.

 

 Dio si è rivelato all'uomo scegliendo di operare nella cornice concreta della storia, attraverso la Sua PAROLA. Ha cercato, in tempi e luoghi determinati,uomini e donne e li ha chiamati a DIALOGARE e a VIVERE con Lui. Per questo il discorso di Dio all'uomo è disseminato nel cammino di un POPOLO PARTICOLARE: Israele! I libri che racchiudono tale "cammino" formano la BIBBIA. Il nostro TESTO SACRO risveglia

il senso del MISTERO, l'apertura all'INFINITO: contiene una PAROLA che ci aiuta a dare un SENSO a TUTTO! Ascoltare questa "parola" favorisce la comprensione della VITA e l'interpretazione della STORIA. Il "cammino" storico d'Israele riguarda ciascuno di noi, l'uomo di OGGI! Infatti, i LIBRI BIBLICI non vanno letti come una vicenda passata, ma vanno VISSUTI perchè ci rimettono continuamente IN CAMMINO, insegnandoci che le VIE del Signore sono MISTERIOSE... e richiedono una profonda conversione nei giudizi e nei metodi del pensiero umano in costante evoluzione. L'ANTICO TESTAMENTO ci presenta, anche nelle pagine più "crude"..., il dinamismo della coscienza umana, l'instancabile amore con cui Dio cerca l'uomo fin dal principio. Difatti: ha promesso una salvezza dopo il peccato; ha scelto i Patriarchi; ha liberato il popolo dalla schiavitù egiziana; lo ha accompagnato nel deserto; lo ha introdotto nella Terra Promessa... Tali INTERVENTI erano ordinati alla preparazione dell'Incarnazione della Parola in Gesù! E' bene sottolineare: non possiamo COMPRENDERE Gesù, se non abbiamo prima ASCOLTATO ciò che ci è stato detto per mezzo dei PROFETI (Cfr. Ebrei 1,1-2). Ricordiamoci che Gesù stesso ha letto e "vissuto" i LIBRI dell'Antico Testamento come PAROLA DI DIO. I suoi insegnamenti "affondano" le radici nel popolo d'Israele... Egli si è presentato come il vero COMPIMENTO delle Promesse, il MESSIA atteso dagli antichi Padri! Noi in che modo dobbiamo ACCOSTARCI alla Bibbia? Sembra una domanda banale e quasi inutile... Tuttavia ha la sua importanza... Il cristiano accede alla Bibbia con la propria LIBERTA', con le proprie RICERCHE, CON LA PROPRIA spiritualità: ecco perchè la tanto agognata EFFICACIA della Parola di Dio in NOI, non è AUTOMATICA! Una necessaria puntualizzazione: la Parola di Dio attende sempre una RISPOSTA PERSONALE... Se tarda a venire, non è il caso di entrare in "crisi"...: può accadere in NOI l'esperienza sconvolgente o meglio l'IRRUZIONE "rivoluzionaria" di Dio (è sempre così) che capovolse la vita di SAULO, divenuto PAOLO! In noi potrebbe esserci la VIA DI DAMASCO per INCONTRARE la PAROLA fatta CARNE in Gesù! Allora, accostiamoci alla Bibbia, conviene a tutti, con DISARMANTE STUPORE: in fondo è Dio che PARLA a noi...!

2° INCONTRO: 24 novembre 2005.

PER CAPIRE LA BIBBIA

 

BIBBIA: dal greco Biblìa = LIBRI. Antico Testamento: 46 libri; Nuovo Testamento= 27 libri.

- TESTAMENTO: molte volte un popolo si unisce con un altro popolo per conseguire vantaggi comuni: stipulano cioè un PATTO di mutua           fedeltà. Gli Israeliti vedevano proprio così la loro relazione con Dio: un patto di reciproca fedeltà, alleanza, testamento!

- CANONE: il termine si riferisce originariamente alla "canna" usata nelle misurazioni: dal greco= regola, standard. Questa parola viene     usata in senso biblico per indicare la collezione dei libri riconosciuti come PAROLA DI DIO, cioè ispirati.

- ISPIRAZIONE: l'essere riempiti di SPIRITO SANTO. In pratica si vuole indicare l'origine divina della BIBBIA (cfr. 2 Tm 3,14-17; 2 Pt 1,19-21). Fondamentale consultare il documento del Concilio Ecumenico Vaticano II "Dei Verbum".

- APOCRIFO: dal greco= nascosto, occulto. Sono libri del giudaismo e del cristianesimo non accolti nel canone della Bibbia.

- INTERPRETAZIONE O ERMENEUTICA: ci offre i metodi corretti per identificare l'autentico messaggio biblico.

- Oggi un libro è l'opera di un autore ed ha una data precisa. Per la BIBBIA la situazione è diversa. Nessuno si è messo a tavolino o si è isolato con l'intenzione di scrivere. La Bibbia è cresciuta e si è sviluppata in civiltà diverse e distanti come epoca storica; tappe successive si sovrappongono per molti secoli, prima che il testo riceva la sua forma definitiva: la BIBBIA non è stata scritta DI GETTO...! Il suo divenire è l'immagine di quello del popolo d'Israele e della giovane Chiesa Cristiana: questo LIBRO è l'opera di un POPOLO....Inoltre, la BIBBIA, è

stata scritta da autori diversi, in varie forme: epopea, racconti, storie, preghiere, poesie, profezie, leggende, annali, brani di archivio,

professioni di fede...

- N.B. Per gli EBREI, la Bibbia è SOLO l'antico testamento; per i CRISTIANI la Bibbia è ANTICO e NUOVO TESTAMENTO!

- TRASMISSIONE DELLA BIBBIA: la nostra Bibbia ITALIANA è una traduzione dai testi originali EBRAICO e GRECO. La maggior parte       dell'Antico Testamento è stato scritto in lingua EBRAICA; il Nuovo Testamento in lingua GRECA.

- LA VERITA' della Bibbia: questa VERITA' appartiene anzitutto all'ordine delle realtà profonde: è una verità RELIGIOSA! Infatti la Bibbia

è VERA quando parla del rapporto, del legame di Dio con noi, quando parla dell'uomo davanti a Dio.

3° INCONTRO: 1 dicembre 2005.

 

PENTATEUCO: dal greco significa "5 astucci o teche". Indicano i primi cinque libri della Bibbia particolarmente venerati dalla tradizione giudaica che li raccoglie in CONTENITORI (ora è unico) e li pone al centro delle SINAGOGHE.

--SINAGOGA: assemblea dei giudei,i quali si radunano per celebrare il SABATO la liturgia della PAROLA. La Sinagoga NON era il luogo del SACRIFICIO che poteva essere offerto solo nel TEMPIO. I primi 5 libri in ebraico vengono chiamati TORAH, cioè LEGGE, INSEGNAMENTO. --TEMPIO: era l'edificio nel quale si celebrava il culto israelita con offerte di sacrifici di animali. Sorgeva sul colle di SION a Gerusalemme. Il primo Tempio fu costruito al tempo di Salomone (sec.X a.C.) e venne distrutto dai Babilonesi nel 586 a.C. Ricostruito nel 516 a.C., fu poi ristrutturato per ordine di Erode il Grande, al tempo di Gesù. Nuovamente distrutto, questa volta dai Romani nel 70 d.C., non fu MAI più ricostruito fino ad oggi. E' rimasta solo una parte del suoi muro occidentale, chiamato MURO DELLE LAMENTAZIONI o DEL PIANTO.

--LEGGE. Il popolo israelita ha stipulato un'alleanza con Dio. Il modo migliore per sapere quello che il suo alleato desidera, è osservare la LEGGE di Dio. In ebraico LEGGE significa "orientamento, insegnamento di vita": ha lo stesso SAPORE della parola VANGELO per i cristiani. Quindi, non è solo una norma da osservare, ma è la meravigliosa manifestazione della volontà di Dio per tutti gli ambiti della vita. --GENESI: dal greco significa ORIGINE. Tratta delle origini dell'Universo e delle Terra,dell'Uomo, del peccato, della cultura, dei popoli, d'Israele. Non si preoccupa di spiegare COME tutto ciò sia avvenuto. Vuole approfondire, alla luce della fede, la natura e il senso della vita,

della storia e di tutto ciò che esiste. Infatti la storia biblica della CREAZIONE del mondo, non ha nulla a che fare con la scienza geologica o

astronomica. Essa non è contro la scienza, ma CONTRO l'Ateismo, il Politeismo; contro l'esclusione di Dio dalla STORIA dell'Universo (Cfr.

Compendio del Catechismo,n.51).

--PUNTUALIZZAZIONI.

-Gen 2.22: EVA non è nata da una COSTOLA di ADAMO, bensì dal suo FIANCO: è allo stesso livello dell'uomo. SELA' in ebraico significa "lato", "fianco"; raramente "costola" (errata traduzione). Anche il termine ADAM ha avuto una traduzione sbagliata. Non è un NOME PROPRIO! Nell'Antico Testamento è presente ben 22 volte e sempre con l'articolo determinativo. ADAMO (uomo e donna) in ebraico è un SOSTANTIVO COMUNE e si riferisce generalmente all'UMANITA' INTERA. Dio ha creato non un SINGOLO UOMO, ma TUTTA L'UMANITA' maschile e femminile "a immagine Sua". Inoltre: (cfr. Gen 3,6) ADAMO non ha MAI mangiato una MELA!

- Per gli Ebrei si trattava di un FICO; per gli Ortodossi di un'ARANCIA; per i Cattolici di una MELA; per gli Islamici di un BICCHIERE DI VINO...! Una cosa è certa: l'A.T. non specifica quale FRUTTO PROIBITO mangiarono Adamo ed Eva nel giardino dell'EDEN (dall'ebraico "voluttà, delizia, piacere"). La MELA tra l'altro, fu importata in Oriente dall'Europa, soltanto nel XIX secolo. Una errata traduzione (dal latino all'italiano) del termine MALUS-MALUM che indica sia il MALE, sia il MELO, ha originato questo clamoroso equivoco!

---Gen 5,25-26: MATUSALEMME visse 969 anni; NOE' 950; ADAMO 930...La Bibbia dà i numeri? No! L'uomo preistorico viveva in media 29 anni; ai tempi di Gesù, 50 anni; oggi 75! Consideriamo: facendo vivere a lungo i nostri "primogenitori", la Bibbia vuole sottolineare che la vita dell'uomo si è ACCORCIATA man mano che egli si è allontanato da Dio. Infatti, nella cultura dell'Antico Oriente, più si era fedeli a Dio e più si viveva a lungo... E' chiaro che la Bibbia dà ai NUMERI un valore SIMBOLICO: essi esprimono non una QUANTITA',ma un'IDEA, un MESSAGGIO. Esempio: ADAMO è morto a 930 anni, cioè MILLE(numero di Dio) meno SETTANTA(numero della Perfezione); Adamo NON VISSE il numero della PERFEZIONE (70) a causa del peccato originale!

---Gen 7,4: Il DILUVIO UNIVERSALE non durò 40 giorni, ma 1 anno! E' un racconto fortemente "simbolico"(nessuna prova archeologica):

l'uomo si salva solo se obbedisce a Dio! Addirittura ci sono più di 300 leggende (religiose e non) che hanno come protagonista un DILUVIO: India, Ande, Filippine, Alaska, Polinesia, Tibet; Poema epico del 2° millennio a.C. "L'Epopea di Gilgamesh".... Ricordiamo che il numero 40 è ricco di simbologia: inizio di un mondo nuovo, una nuova creazione. Infatti: 40 anni gli Ebrei nel deserto; 40 giorni e notti di Mosè sul Sinai; Elia peregrina per 40 giorni; Giona annuncia tra 40 giorni la distruzione di Ninive; 40 giorni di Gesù nel deserto...!

---Gen 11,4: la TORRE DI BABELE. Babele,nome ebraico (bavel) di BABILONIA,città famosa e antichissima, (2217 a.C.). Il nome della città deriva dal verbo ebraico BALAL= confondere. BABELE: quando gli uomini si stabilirono a Sennaar, decisero di fabbricare una città con una TORRE A GRADINI (Ziggurat). E' chiamato BABELE (il luogo della costruzione) perchè il Signore CONFUSE la LINGUA di tutta la TERRA. Alla TORRE DI BABELE lavorarono circa 600.000 uomini...!

4° INCONTRO: 15 dicembre 2005.

ESODO e DEUTERONOMIO

 

ESODO è il titolo del 2° libro dell'Antico Testamento, nel quale l'USCITA dall'Egitto occupa una parte importante. Esodo=USCITA. L'evento a cui si riferisce è rappresentato dalla FUGA, coronata da successo, dei SEMITI(Ebrei) dall'Egitto del Nord dove soffriva.

SEMITI: riflette il nome di SEM (in ebraico "nome" o "celebrità"). E' un termine usato per indicare vari popoli (arabi, aramei, assiri, babilonesi, ebrei...). SEM è uno dei tre figli di Noè nati dopo il Diluvio. I termini ANTISEMITA o ANTISEMITISMO indicano una posizione prevenuta contro gli Ebrei.

Gli EBREI erano entrati in Egitto per sfuggire ad una carestia diffusasi in Canaan (forse nell'ambito di un più vasto movimento migratorio di popoli...). E' difficile ricostruire la FASE STORICA di questo ESODO (entrata ed uscita dall'Egitto). Il tempo? Forse quando regnava il Faraone Ramesses II (1290 a.C.).

La Bibbia ricorda continuamente il cammino o esodo dei poveri nel deserto della vita; il distacco, la provvisorietà "nomadica" cui Dio ci chiama in questo mondo.

L'ESODO: Dio libera il suo popolo. Domina la figura di MOSE', il primo e più importante CAPO degli Israeliti, che condusse il popolo fuori dall'Egitto fino alla soglia della TERRA PROMESSA. E' anche il datore della LEGGE e il profeta archetipico. E' un GRANDE (Dt 34,10). Prime notizie sulla nascita: Es 2,1-10. Mosè significa "Io l'ho salvato dalle acque". Della sua infanzia non si sa nulla! Nessuno conosce il luogo della sua sepoltura (Dt 34,6). Non abbiamo nessun documento o reperto archeologico su Mosè: l'unica fonte storica è la stessa Bibbia.

Questioni varie...

1.  Es 7,17: le acque del NILO non si trasformarono in sangue... diventarono ROSSE per l'argilla che arrivava dai monti;

2.  Es 14,21-22: gli Ebrei non attraversarono il MAR ROSSO ma la zona dei LAGHI AMARI (Mare dei Giunchi o delle Canne); siamo verso il 1200 a.C. : errore dall'inglese al tedesco fatto da LUTERO, il quale confuse REDE SEA con RED SEA, cioè il Mar Rosso,errore di traduzione arrivato fino ai giorni nostri!

3.  Es 16,4: la MANNA non cadde dal cielo. Dall'ebraico MAN (MAN HU?): " che cos'è questo?". E' una sostanza resinosa che si forma sulla corteccia del TAMARIX MANNIFERA, arboscello alto pochi metri, a causa della puntura di un insetto. Il calore la fa colare lungo il tronco, mentre il freddo la fa indurire facendola cadere a terra in granuli dal sapore di miele.

4.  Deut 4,13 - Es 20,3: I COMANDAMENTI quanti sono?

Dall'ebraico MISWAH: questo termine compare circa 180 volte nell'A. T.

Il numero 10 ha valore MNEMONICO, facile da ricordare!

Leggendo Es 20,3 e ss., i Comandamenti sono 12! Il problema è che Ebrei e Cristiani hanno adottato due modi diversi di contarli: noi abbiamo unificato i primi due comandamenti e scomposti (è stato S.Agostino) in due il 9° e il 10°, che per gli Ebrei sono un unico comandamento. Inoltre, furono incisi su 1 o 2 tavolette di ARGILLA e non di PIETRA!

5.  Es 34,29-30: Mosè aveva le CORNA?

No! In ebraico il verbo IRRAGGIARE, EMETTERE RAGGI, è uguale al sostantivo che indica le CORNA: S. GIROLAMO nella sua traduzione ha

sbagliato (la famosa "vulgata")..!

DEUTERONOMIO: dal greco "la seconda legge". E' la seconda "costituzione" degli Israeliti arricchita di riflessioni sul significato della vita del popolo ebraico. E' un libro OMILETICO.: I COMANDAMENTI non sono presentati con una struttura di leggi, ma vengono formulati come un SERMONE, intrecciati con appelli all'obbedienza a Dio, alla sua fedeltà. E' uno dei libri più citati nel Nuovo Testamento!

N.B. : TORAH,dall'ebraico significa "istruzione", "insegnamento". Nella Bibbia questo termine ricorre maggiormente in riferimento alle istruzioni divine ricevute da Mosè sul monte SINAI e trasmesse a Israele. Nell'ebraismo successivo, la parola TORAH venne a indicare non solo il PENTATEUCO (torah scritta), ma anche il TALMUD (torah orale).

5° INCONTRO: 22 dicembre 2005.

LEVITICO e NUMERI

 

LEVI: dall'ebraico "unito". E' il terzo figlio di Giacobbe (Gen 29,34). E' una delle tribù d'Israele, i cui membri erano stati scelti da Dio per

servirlo come SACERDOTI.

LEVITICO: terzo libro della Bibbia. Tratta del "personale" del Tempio. E' databile verso il VI secolo a.C.! Composto di collezioni legali-cultuali che rappresentano le tradizioni di vari santuari israelitici, il Levitico è citato nel Nuovo Testamento un centinaio di volte.

NUMERI: è il quarto libro della Bibbia. E' così chiamato perchè comincia con il censimento degli Israeliti che fuggirono dall'Egitto. Il libro

descrive soprattutto il VIAGGIO degli ebrei nel deserto verso la TERRA PROMESSA. E' unico nel Pentateuco perchè composto da diversi generi letterari (narrazioni storiche, informazioni statistiche, poesia, prescrizioni rituali e legali).

TERRA PROMESSA: più che una delimitazione geografica, si deve intendere come DONO di Dio e responsabilità d'Israele(significato simbolico-teologico).

I Numeri..: sono SIMBOLI utilizzati per designare delle QUANTITA'. Certi numeri, nell'uso biblico, avevano un significato SIMBOLICO:

il 7: completezza,perfezione (Gen 1,1-2: Lv 25,2-7: Gen 41,1-36; Gen 29,15-30; Sal 12,7: Ap 2-3; At 6,1-6; Mt 18,21-22). Nell'Apocalisse il

777 è il numero della PERFEZIONE.

Anche i MULTIPLI di 7 erano importanti: dopo 49 anni veniva un anno di GIUBILEO (LV 25,8-55); L'A.T. parla di 70 anziani (Es 24,1.9); Gesù invia i SETTANTA (Lc 10,1-17); la durata dell'esilio fu di 70 anni (Ger 25,12).

Il 3 indicava ancora COMPLETEZZA: l'ordine creato consiste di tre parti (terra, cielo e mondo sotterraneo); Dio Trinità; nel calendario religioso compaiono 3 feste principali (Es 23,14-19); la preghiera era sollecitata 3 volte al giorno (Dn 6.10; Sal 55,18); il Santuario era diviso in 3 parti (atrio, navata, cella 1Re 6,2-22); gli animali di 3 anni erano particolarmente apprezzati per sacrifici speciali (1Sam 1,24); Gesù nel sepolcro (Mt 12,40).

Il 4 esprime TOTALITA'(i 4 angoli della terra; i 4 fiumi che scorrevano dall'Eden per dare acqua al mondo Gen 2,10; intorno a Dio c'erano 4 esseri animati Ez 1,10/Ap 4,6-7).

Il 40, un multiplo ricorrente, rappresentava un grande numero o un lungo periodo di tempo: il Diluvio (Gen 7,12); Gesù tentato nel deserto (Mc 1,12); 40 anni circa rappresentavano due generazioni; Israele per 40 anni nel deserto; a 40 anni una persona diventava "matura" (Es 2,11); al colpevole non si potevano dare più di 40 colpi (Dt 25,3).

Il numero 10: simboleggia grande quantità (Gen 31,7).

Il numero 12: significa il "tutto completo" (12 tribù; 12 Apostoli; 12 legioni di angeli).

Il numero 6: imperfezione.

Gli Israeliti, come del resto altri popoli, scrivevano i numeri con le lettere dell'alfabeto (che non aveva vocali, ma solo consonanti e semiconsonanti). Di qui abbiamo alcune applicazioni geniali!!! Due esempi:

1. Matteo divide la genealogia di Gesù in 3 gruppi di 14 antenati. Ora 14 è il numero che risulta dalle lettere del nome DAVIDE (D + V

+ D = 4 + 6 + 4): Gesù è tre volte Davide, è il Davide per eccellenza.

2. In Ap 13,18 il famoso numero della "bestia" dell'Apocalisse 666, proviene dalla somma delle lettere ebraiche di KAISAR NERON o forse è la sintesi dell'Imperfezione(tre volte 6).

N.B. Il nome di GESU' in greco dà 888!

6° INCONTRO: 12 gennaio 2006.

LIBRI STORICI

 

Narrano la storia dell'entrata e della vita di ISRAELE (ebraico=Yisrael: possa Dio lottare o governare) nella TERRA PROMESSA da Dio, cioè il

grande DONO "perduto" per l'incorrispondenza all'amore divino. Una vicenda incalzante e drammatica durata circa 6 secoli. Questa STORIA, nell'ottica della fede, si risolve in un continuo DIALOGO di Dio con il suo popolo, in una alternanza di fedeltà ed infedeltà ricorrenti da una generazione all'altra. Sono pagine che non si possono leggere con indifferenza! E' ovvio che testi venutici da un'epoca e una civiltà tanto diverse dalle nostre, abbiano "aspetti" che ci possono "urtare" o addirittura "scandalizzare"...!

Esempio:

Alcune pagine di GIOSUE' o dei GIUDICI. Si sterminano popolazioni intere senza pietà, facendosene "vanto"...! Ci troviamo ad uno stadio più arretrato della coscienza umana; quando non si è ancora ben compreso il valore di ogni vita umana, di ogni persona... E le vittime di tali costumi feroci, non reagivano come noi, bensì li trovavano "normali", pronti ad usarli a loro volta con altri. Poco alla volta si progredirà e la legislazione accoglierà preoccupazioni umanitarie... In fondo, la BIBBIA è anche un libro di "educazione" di un popolo! Fa più difficoltà LEGGERE che Dio stesso comanda lo sterminio radicale delle popolazioni vinte dagli ebrei. Ora, si deve tenere presente che autori e redattori fanno facilmente "risalire a Dio" per via diretta, le decisioni del popolo...!

Scopriamo insieme alcune "verità nascoste" in questi LIBRI STORICI.

Esempi:

1. Giosuè 6,16-20: Le MURA DI GERICO... (le famose trombe non c'erano). Le scoperte archeologiche hanno svelato che sono esistite non 1 ma 7 GERICO; quando Giosuè arrivò a Gerico (1200 a. C.), la città non c'era più! L'ultima Gerico fu ricostruita solo nell'800 a.C.! Le 7 GERICO erano edificate una sull'altra: la prima è datata a DIECIMILA ANNI fa e risulta quindi la città più ANTICA del mondo.

2. 1Sam 17,48-51: Davide (forse) non uccise Golia...! Sulle origini di DAVIDE (1000 a. C.), re d'Israele per 40 anni, abbiamo una serie di narrazioni leggendarie e romanzate... Anche il racconto dell'uccisione di GOLIA (alto 2,80 cm; corazza kg 60) sarebbe "romanzato".

3. Giona 2,1; 2,11: Giona non fu inghiottito da una balena (pesce che nella Bibbia dell'Antico Testamento non si ha traccia).

4. Deut 19,21: la legge del TAGLIONE quale il delitto, TALE=taglione il castigo) venne data ad Israele da Mosè. Con questa legge abbiamo una formulazione primitiva del DIRITTO PENALE. La società primitiva di 4000 anni fa... era senza poliziotti, senza tribunali... era quindi facile vendicarsi più del dovuto. La LEGGE DEL TAGLIONE permetteva ai giudici di limitare la vendetta, di porre limiti alle richieste dell'offeso: per quel periodo, era una legge giusta!

5. Es 20,5: Jahvè è il DIO DELLA VENDETTA? Niente di più FALSO! Attenzione massima ad una "trappola": estrapolare una frase dal contesto (il "testimone di Geova, docet!).

Propongo, a seguire, una breve scheda di presentazione dei suddetti LIBRI STORICI.

GIOSUE': dall'ebraico "Yhwh è salvezza". Il libro racconta le modalità di possesso della TERRA PROMESSA da parte d'Israele, con la conquista di CANAAN. Sono contenute una serie di vittorie militari ottenute da un esercito unificato di 12 tribù capeggiate da Giosuè.

GIUDICI: contiene storie di persone e di eventi nel periodo tra la morte di Giosuè e la costituzione della Monarchia. Il tema centrale: Israele si organizza e viene governato all'entrata della Terra Promessa.

RUT: dall'ebraico "sazietà". E' un breve racconto storico (appena 4 capitoli) sul modo in cui il comportamento affettuoso e fedele di Rut, una vedova moabita in una famiglia giudaica di Betlemme, riportò ad una esistenza piena, sua suocera pure vedova, Noemi.

1 e 2 SAMUELE: dall'ebraico "nome di Dio". Originariamente Samuele era un unico libro che traeva il nome dal grande profeta che guidò Israele alla fine del periodo dei Giudici e consacrò i primi due re. Con la traduzione in greco, avvenne la "divisione", con il curioso risultato che Samuele non compare nel 2° libro. Entrambi i libri descrivono la nascita del potere sovrano in Israele e presentano un resoconto della vita di Davide.

1 e 2 RE: contiene la principale storia della MONARCHIA israelitica che copre i 4 secoli dalla morte di Davide fino alla distruzione di Gerusalemme e all'esilio (586 a.C.).

1 e 2 CRONACHE: dall'ebraico "annali": dal greco "cose tralasciate". Contengono la compilazione di DATI sulla storia d'Israele operata dal CRONISTA=nome collettivo che si assegna agli autori o redattori di una importante sezione del materiale più recente dell'A.T.

ESDRA: dall'ebraico "aiuto". Contiene la ricostruzione della comunità giudaica dopo l'esilio e la missione svolta da Esdra, sacerdote e scriba.

NEEMIA: dall'ebraico "Yhwh conforta". L'attività di Neemìa, coppiere del re Artaserse, è afflitta dalla condizione di rovina di Gerusalemme. Di conseguenza prega Dio e si appella al re persiano che lo incarica di ricostruire le mura di Gerusalemme.

TOBIA: dall'ebraico "Yhwh è buono". Racconta le tribolazioni della vita nella diaspora (cioè le aree fuori della Palestina abitate dagli ebrei). Il racconto si conclude con l'annuncio che Dio proteggerà e risanerà coloro che sono fedeli e compassionevoli. Sono descritte le vicende di TOBI, di suo figlio TOBIA con sua moglie SARA e dell'Arcangelo Raffaele.

GIUDITTA: nome che significa "la giudea". E' un libro di fede e di orrore in cui Giuditta, vedova bellissima e pia, adesca e assassina Oloferne, il generale che assediava la sua città, Betulia.

ESTER: dal persiano "stella". esiliata ebraica, sposò Assuero e divenne regina dei Persiani.

1 e 2 MACCABEI: Una famiglia (dall'aramaico "martello"), gli Asmonei, che fornì capi militari, politici e religiosi alla Giudea durante il 1 e il 2 secolo a. C. Sono contenute le lotte suscitate contro i re seleucidi per ottenere la libertà religiosa e politica del popolo giudaico.

7° INCONTRO: 26 gennaio 2006.

LIBRI SAPIENZALI E POETICI

 

Inizia una nuova sezione della Bibbia antico-testamentaria. Gli scritti visti in precedenza erano in PROSA con tratti di POESIA: d'ora in poi si

avrà piuttosto il contrario. I LIBRI in questione sono:

GIOBBE: un lungo dialogo in VERSI intorno al problema del dolore. Sofferenza degli uomini e giustizia di Dio (42 capitoli). La parola GIOBBE dall'ebraico "Dov'è il padre (divino)?" oppure "l'odiato, il perseguitato". Giobbe, un uomo religioso, ma turbato nella sua fede: un dramma personale della coscienza di fronte a Dio che tace e la cui giustizia non appare. Giobbe impersona anche il dramma d'Israele. Il libro fu composto dopo l'esilio, forse nel 5° secolo: il tempio ricostruito, il popolo ebraico riprende vita...; le ingiustizie emergono, i problemi si accavallano; le profezie non si avverano.. "Dov'è il Dio della giustizia?" : ecco la grave questione che il libro di Giobbe solleva!

SALMI: 150 composizioni metriche di vari autori ed epoche (tanti salmi sono attribuiti a Davide...). E' un libro di Preghiera. Dal greco "psalmòs" significa "canto". Altro nome del libro è "salterio", dal greco "psalterion": uno strumento musicale a corde.

PROVERBI: raccolta di diverse collezioni di sentenze e di massime in forma metrica. Sono 31 capitoli per imparare uno "stile di vita".

QOELET: oppure Ecclesiaste, dall'ebraico "qahal"=assemblea. Contiene una ricerca in forma poetica sul significato della vita (12 capitoli). Il nome qoelet è un "mistero" perchè ricorre SOLO in questo libro! E' un'opera tra le più citate delle Bibbia ebraica, ma è anche una delle più "misteriose"...!

CANTICO DEI CANTICI: dall'ebraico "sir ha sirim", cioè il "canto migliore o più grande". E' un poemetto (5 canti) lirico-drammatico sull'amore.

SAPIENZA:meditazione religiosa in forma poetica ( 19 capitoli). Dal greco "sophia". E' un libro che oltre a riferirsi ai re stranieri, si rivolge anche agli ebrei greci di Alessandria. Il termine "sapienza", biblicamente, significa assennatezza, prudenza, comprensione della volontà di Dio. Quindi non solo "chi ha grande cultura" è sapiente! Il VERO SAPIENTE non pretende di sapere TUTTO, ma rispetta il mistero della vita e capisce che l'UNICO sapiente è DIO! Per questo i più grandi sapienti sono i POVERI e i PICCOLI aperti alla rivelazione di Dio (Mt 11, 25).

SIRACIDE: oppure "Ecclesiastico", dall'ebraico "sirac",perchè il più usato dalla tradizione cristiana occidentale. E' un'elaborata composizione metrica di massime ed elevazioni: lo specchio della fedeltà ebraica (51 capitoli).

8° INCONTRO: 2 febbraio 2006.

LIBRI PROFETICI

 

PROFETA: dall’ebraico "navi"; dal greco "prophetes" - Persona che funge da canale di comunicazione tra il mondo umano e quello divino.

I  PROFETI  biblici svolsero un ruolo cruciale nello sviluppo dell’ebraismo e del cristianesimo ed influenzarono il pensiero occidentale successivo, diventando il paradigma che permetteva di identificare gli autentici messaggeri divini.

Il titolo PROFETA talvolta veniva tradotto con "veggente" dall’ebraico "hozeh", con frequenza altissima soprattutto durante il periodo monarchico (1004- 586 a .C.).

In pratica i Profeti sono uomini "scelti" da Dio per parlare in Suo nome al popolo eletto rimproverandolo quando si allontanava dal Signore ed incoraggiandolo con visioni di un avvenire felice quando era nella prova.

La Bibbia ci parla dei Profeti fin dai tempi di Samuele (2° sec. a.C.).

Quelli che ebbero più influenza nella guida spirituale del popolo, vissero tra il 9° e il 5° sec. a.C. !

Di alcuni non ci è pervenuto nessuno scritto (come Elia ed Eliseo); ve ne sono invece 18 di cui si sono conservati gli oracoli e le profezie.

Essi si distinguono in MAGGIORI: Isaia, Geremia, Lamentazioni, Baruc, Ezechiele, Daniele; e in MINORI (per la brevità dei loro scritti): Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.

I PROFETI innanzitutto, hanno affermato il monoteismo contro le tentazioni idolatriche; hanno proclamato l’interiorità, la coerenza e la sincerità contro l’esteriorità, il formalismo e l’ipocrisia; hanno combattuto la corruzione morale e le ingiustizie sociali difendendo il debole, il povero, l’oppresso; hanno predetto i castighi divini, ma anche una speranza radiosa: la sublime figura di un discendente di Davide!

Questa "figura" avrebbe realizzato le "promesse": ecco il SALVATORE dell’umanità intera!

I profeti lo indicano con vari nomi: Emmanuele, Servo di Jahvè, Rampollo di Davide, Germoglio di Jesse, Messia…

L’Antico Testamento diviene così nei PROFETI in senso pieno, l’annuncio e la preparazione del NUOVO…

Con GESU’, l’Antico Testamento è COMPIUTO!

E oggi chi sono i PROFETI?

9° INCONTRO: 23 febbraio 2006.

ISAIA e GEREMIA

 

ISAIA: dall’ebraico “Salvezza di Dio”.

Sembra che fosse originario di Gerusalemme. Sposato con una donna che chiama la “profetessa” (cap. 8, 3). Ebbe probabilmente tre figli…!

Profetizzò in Giuda durante il regno di Ozia, tra il 740 e il 710 a .C.. Aveva accesso alla presenza del re, di cui era consigliere. Riceve la chiamata (vocazione) nel tempio stesso del Signore (cap. 6). Subito Isaia proclama il suo messaggio con tono vivo e incisivo; l’espressione nobile e poetica, le immagini brillanti: seduce e sconvolge nello stesso tempo. Esercitò il suo ministero profetico per circa 50 anni! Visse un periodo storico “tristissimo”…. Assiste alla crescente minaccia degli Assiri; vede la caduta di Samaria e del regno del Nord ( 721 a .C.). Passerà alla storia come colui che ha mantenuto la speranza durante l’assedio di Gerusalemme ( 701 a .C.).

Sono anni difficili nei quali il regno di Giuda perde la sua prosperità e la sua indipendenza. Fra tutti questi avvenimenti, Isaia, proclama una certezza che per lui è folgorante: la GRANDEZZA e la SANTITA ’ di Dio! Una fede, la sua, ROBUSTA: nella vita CONTA solo Dio!

Forte di questa convinzione, egli affronta i potenti: li ritiene i primi responsabili dello sfaldamento politico-religioso (sembra di leggere un "quotidiano" di oggi…). E’ convinto che Giuda (il regno) non può trovare la sua salvezza nelle alleanze che si fanno e si annullano con “capriccio”….e tacito opportunismo! E’ in se stesso, nella sua fede e fedeltà, che il POPOLO deve trovare la forza morale per affrontare i pericoli incombenti. Solo nell’ALLEANZA con Dio, praticata nella vita, è possibile “contare”. Patriota ardente, Isaia, crede nella perennità di Gerusalemme e nel ceppo dinastico inaugurato da Davide; ma denuncia anche la faciloneria e la sicurezza illusoria…

E’ persuaso che la discendenza di Davide e il Popolo di Dio non possono perire definitivamente! L’Alleanza rimane, e un "resto" sopravviverà per portare la “promessa” del Signore a tutte le genti.

Animato da questa convinzione, Isaia diventa il CANTORE del MESSIA: egli  Lo VEDE come un re glorioso della casa di Davide; un uomo pieno di sapienza e dispensatore di giustizia e di pace; sarà il VERO rappresentante di Dio e su di Lui si poserà lo Spirito.

Per il suo modo di apostrofare e di convincere, per la sua chiaroveggenza nell’annunciare il MESSIA, Isaia è il MAGGIORE dei Profeti!

Il suo messaggio si è perpetuato in Giuda dopo di lui: ripreso e rinnovato secondo le nuove situazioni…

Il LIBRO di Isaia, 66 capitoli, è stato scritto in diversi momenti e da diversi uomini…. Tuttavia, costituisce un “tutto”, un “solo” libro, perché il messaggio del grande Profeta di Gerusalemme, DOMINA gli adattamenti tentati dai suoi discepoli nel corso dei secoli.

Queste “pagine” rimangono un punto di riferimento per approfondire il senso di Dio, per rinnovare il coraggio della fede in mezzo agli eventi: è un libro di mistica ardente e di coraggio missionario!

Una annotazione interessante per il nostro “oggi”: il LIBRETTO DELL’EMMANUELE (cap. 6) è senza dubbio il GIOIELLO della profezia di Isaia (la nostra liturgia di AVVENTO si ispira a questi capitoli).

Non possiamo dimenticare i 4 CANTICI straordinari (sempre in Isaia) di un personaggio misterioso, chiamato SERVO DI JAHWEH!

Chi è questo servo? Un simbolo del popolo israelita in genere? Un personaggio molto speciale? La risposta non è facile….

Comunque, in questa descrizione del “servo del Signore”, la comunità cristiana riconobbe i tratti di Gesù, servo di Dio.

 

GEREMIA: fu un Profeta di Giuda nel 7°-6° secolo a.C.!

Era di estrazione sacerdotale: Ancora giovane, Geremia, fu nominato Profeta e probabilmente appartenne ad un’associazione di Profeti di “professione”. Originario di Anatot, città levitica, è senza dubbio un discendente del sacerdote Ebiatar.

La sua attività (40 anni) di profeta si accompagna al periodo più cupo della storia di Israele (era stato spazzato dagli Assiri)… Geremia ne riporta le vive stimmate giorno dopo giorno…! Tutta la sua predicazione si concentra sulla CRISI del suo popolo. Egli è consapevole del MALE che corrode Israele: le sue predizioni sono “tetre”…! La contaminazione con i vecchi culti  cananei, regna ovunque…; la società  ebraica si va degradando! Incompreso, perseguitato, perfino minacciato di morte, Geremia, non cessa di lanciare angosciati appelli alla conversione; non esita a denunciare in pubblico i responsabili della crisi: re, capi politici, sacerdoti e profeti senza mandato! Egli si scaglia contro la falsa coscienza dei benpensanti che si credono nel giusto osservando le pratiche religiose senza viverle nell’animo! Si troverà dunque a fianco del pio re Giosìa, il quale , a partire dal 622 a .C., comincerà a ripulire il paese dal paganesimo per rinnovare l’Alleanza e riportare l’unità. Ma con l’avvento di Ioiakim ( 609 a .C.) si riaprono le porte a tutti gli eccessi di immoralità, ingiustizie, idolatrie: Geremia si erge con tutta la sua autorità per arginare questa ondata di empietà. Egli supplica, minaccia, mette a nudo le coscienze: ma non può farci nulla! Eppure in pieno tormento, quando tutto va a fondo, Geremia osa annunciare le più radiose visioni dell’avvenire: VEDE sorgere una nuova alleanza più bella e più duratura…!

Geremia, profeta del dolore e della misericordia, rimane per tutti noi un PROFETA DELLA SPERANZA!

Questo libro biblico ha un’appendice: Le LAMENTAZIONI DI GEREMIA. Sono “canti funebri” (5 capitoli) o “lamenti”: ciascuno dipinge con immagini impressionanti, un dramma nazionale e l’angoscia di un popolo umiliato (la caduta di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor).

Gerusalemme è un cumulo di rovine: il pianto funebre diventa “esame di coscienza”, grido di supplica e di perdono…!

10° INCONTRO: 2 marzo 2006.

VANGELI SINOTTICI

 

VANGELO: dal greco “EUANGELION” = “che porta (da “angelos “, messaggero) una buona (da “eus”,buono) notizia. Termine usato nel 1° secolo per qualificare l’annuncio della fine di una guerra o la gioiosa notizia della vittoria contro i nemici.

SINOSSI: dal greco “sin-ottica”, “visti insieme”. La  QUESTIONE SINOTTICA è il problema sorto per spiegare la somiglianza e le differenze esistenti tra i Vangeli di Matteo, Marco e Luca. Infatti, se si stampano i 4 Vangeli in colonne parallele con i materiali simili collocati gli uni accanto agli altri, diventa chiaro che i primi 3 presentano somiglianze tali nel contenuto e nell’ordine, che i loro materiali possono essere “visti insieme”(sinossi). Da qui il nome  VANGELI SINOTTICI, per distinguerli dal Vangelo di Giovanni, più indipendente. Quali le FONTI? Oggi la maggioranza degli studiosi biblici considera più adeguata la seguente teoria: IPOTESI DELLE DUE FONTI! Matteo e Luca avrebbero attinto da Marco (il più antico=70 d.C.) e dalla cosiddetta fonte “Q” (dal tedesco “Quelle”) che raccoglieva i “detti di Gesù”. Tutto ciò conferma che i VANGELI non nascono “di getto”, ma sono il frutto di un lungo lavoro redazionale ed editoriale. I testi attuali sono stati composti nella seconda metà del 1° secolo. Una nota importante: solo il libro di Marco si chiama da sé un Vangelo; gli altri hanno ricevuto questo titolo nel 2° secolo.

IL NUOVO TESTAMENTO : il termine “nuovo” non indica una “frattura” con ciò che è antico, ma vuole esprimere la NOVITA ’ di Gesù Cristo che dà pienezza e compimento a quanto precede. I Vangeli, è bene precisare, non sono BIOGRAFIE nel senso che noi oggi diamo a questa parola. Per noi cristiani, VANGELO è la BELLA NOTIZIA che dichiara la VITTORIA di Cristo sul male e sulla morte; è l’ANNUNCIO GIOIOSO che attesta la VENUTA DI DIO tra noi! Non è quindi un “semplice” scritto : è una PERSONA, è GESU’ CRISTO! 

Come nasce il Vangelo? All’origine non c'è un libro, ma la predicazione degli Apostoli e dei primi Discepoli, che ascoltando le “omelie” di Gesù, rileggono alla sua luce, le pagine dell’Antico Testamento. Progressivamente si aggiungono (a questo annuncio) alcuni fatti significativi della vita del Maestro : vengono raccolti i famosi “detti di Gesù” lentamente ampliati ed integrati. E’ certo che le origini dell’Annuncio cristiano non vanno ricercate nelle pagine che narrano la nascita di Gesù a Betlemme, ma in quelle che immergono nel dramma del GOLGOTA e nelle TOMBA VUOTA : è a Gerusalemme la VERA CULLA del cristianesimo! Dal momento che la testimonianza scritta della “Buona Notizia” propone un’esperienza VIVA di Cristo messa a disposizione di una precisa comunità, essa è condizionata dall’autore, dal contesto storico, dalle problematiche che l’autore stesso sente “urgenti”…! Ogni Vangelo,pertanto, ci permette di cogliere la  BUONA  NOTIZIA   di Gesù secondo una sfumatura DIVERSA.

MATTEO mette in rilievo il forte legame di Gesù con l’Antico Testamento;

MARCO sottolinea il dono totale che Cristo fa di sé sulla croce;

LUCA enfatizza le dimensioni universali della salvezza;

GIOVANNI immerge la sua comunità nel VERBO “fatto carne”.

E’ una RICCHEZZA della “diversità”…! Poniamoci una domanda : perché i Vangeli sono quattro? Ecco i criteri utilizzati per questa selezione.

1.Apostolicità : Matteo e Giovanni vennero accolti perché ritenuti come l’annuncio dei due Apostoli omonimi; Marco e Luca, perché patrocinati da Pietro e Paolo, di cui erano discepoli.

2.Fedeltà agli insegnamenti di Gesù : le prime generazioni cristiane erano “gelose” nel conservare e trasmettere gli insegnamenti del Maestro.

3.Liturgico : furono i testi più citati, commentati, usati nelle comunità cristiane dei primi secoli ad essere accolti come “testi sacri”.

 

NOTIZIE sui singoli EVANGELISTI.

MATTEO. Apostolo di Gesù (Mt 9,9). Questo Vangelo è stato scritto attorno al 90 d.C. da un cristiano sconosciuto che faceva parte di una chiesa ad Antiochia di Siria. Fin dai primi secoli, apre la raccolta dei LIBRI del N.T. : è il primo Vangelo per il suo stile letterario e soprattutto perché l’insegnamento di Gesù vi occupa un posto centrale. E’ detto anche “Vangelo ecclesiastico” perché pensa continuamente alla vita della comunità. I “destinatari”: cristiani di origine giudaica.

TEMI : - Gesù compimento delle Scritture giudaiche;

            - Il Regno di Dio da accogliere e testimoniare;

            - Gesù maestro dell’umanità;

            - La Chiesa , icona del Regno di Dio.

MARCO. “Segretario” di Pietro e Paolo. Scritto con un linguaggio popolare (vocabolario povero); lo stile tuttavia è vivo. Questo personaggio ci è noto nel N.T. sotto il nome di Giovanni, soprannominato Marco (At 12,25). I “destinatari” : cristiani di origine pagana. Tempo e luogo : 65-70 d.C.; scritto forse a Roma.

TEMI : - Gesù il Figlio di Dio;

            - Le esigenze della sequela.

                        - Il dramma della Croce, cuore del Vangelo.

LUCA. E’ il compagno di Paolo; è autore anche degli ATTI. E’ un pagano convertito! Abile letterario. I “destinatari”: cristiani di origine pagana rappresentati da un certo TEOFILO (“colui che ama Dio”). E’ la persona a cui sono indirizzati sia il Vangelo di Luca, sia il libro degli ATTI (Lc 1,13; At 1,1). Tempo e Luogo : 85 CIRCA d.C., Forse scritto in Siria o in Grecia.

TEMI : - La Misericordia del Pdre;

            - Povertà, gioia e festa;

            - L’universalità della salvezza.

 

FORSE NON SAPEVATE CHE...

 

1.  Gesù non è nato il 25 Dicembre; non è nato di notte; non è nato nell’anno zero; non è nato in una grotta…!

2.  Ma cosa hanno detto veramente gli Angeli?; La Stella Cometa ? Non era cometa(“chioma”); I Magi non erano 3 e nemmeno re; S.Giuseppe non era un vecchietto e non faceva il falegname;

3.  Il discepolo prediletto non era Giovanni; Gesù non fu accolto a Gerusalemme con rami d’ulivo;

4.  Gesù non cadde tre volte sul Calvario; nessuna Veronica gli asciugò il volto; Pietro non fu crocifisso a testa in giù; Paolo non è mai caduto da cavallo…..!

11° INCONTRO: 30 marzo 2006.

IL VANGELO SECONDO GIOVANNI

 

Giovanni : dall’ebraico = “ YHWH nostro favore”. Figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo. E’ incerto che sia l’autore del 4° Vangelo.

Visse fino al 100 d.C. a Efeso; ma è anche possibile che venisse martirizzato molto prima insieme a Giacomo.

Una doverosa puntualizzazione: chi ha redatto un Vangelo così “differente” dagli altri, doveva avere una spiccata personalità!

Questo VANGELO fu scritto in greco con un linguaggio senza troppe ricercatezze e con uno stile spesso solenne. Il Libro risulta frutto di un lungo lavoro redazionale da parte di alcuni discepoli di Giovanni. A differenza dei Sinottici, contiene episodi scelti e selezionati : quasi tutto si svolge a Gerusalemme…

Giovanni vuole esprimere il messaggio kerygmatico attraverso fatti significativi che egli chiama SEGNI : sono eventi che non si succedono cronologicamente. E’ un Vangelo che si caratterizza come una vera e propria “testimonianza”.

E’ definito anche il VANGELO SPIRITUALE (PNEUMA) perché si intravede uno sforzo continuo per manifestare la “Verità” rivelata dallo Spirito (Gv 16,13), cioè il senso profondo degli atti e delle parole di Gesù per la vita del credente.

E’ un Vangelo che ci dice: Gesù è VITA, VERITA’, LUCE, PAROLA, VIA, SORGENTE, PANE, ACQUA VIVA, PASTORE, PORTA, AGNELLO…

Giovanni con le sue riflessioni, le sue tematiche, le sue simbologie, ha meritato il titolo di TEOLOGO : nessuno meglio di lui ha saputo evocare la ricchezza della vita di Dio Trinità!

Infatti, se vogliamo comprendere l’essenziale del nostro cristianesimo in termini di vita, di relazione vissuta, di esperienza, occorre MEDITARE  questo Vangelo!

--Destinatari : cristiani che vivono il “travaglio” del distacco dal retroterra giudaico.

--Tempo e luogo : 75-90 d.C., forse scritto a Efeso.

--Temi : L’Incarnazione; Gesù rivelatore del Padre; Lo Spirito, guida e forza interiore; La Chiesa , comunità di figli.

Ecco una interessante metodologia per “meditare” il Vangelo secondo Giovanni.

Dei tre anni di predicazione di Gesù, Giovanni ha individuato 7 settimane, a cui ha aggiunta un’ottava, la “settimana” senza fine che ingloba anche il tempo che stiamo vivendo.

1 settimana : Gv 1,19-2,12;

2 settimana : Gv 2,13-4,54:

3 settimana : Gv 5,1-47;

4 settimana : Gv 6,1-71;

5 settimana : Gv 7,1-10,21;

6 settimana : Gv 10,22-11,54;

7 settimana : Gv 11,55-19,42;

8 settimana : Gv 20,1-31.

 

RISPOSTE a "FORSE NON SAPEVATE CHE..."

 

1.   Gesù non è nato il 25 dicembre! Una data in realtà che ricorda la festa romana o pagana del “Sol invictus”.

Il 25 dicembre comparve in un calendario a Roma nel 326 e fu fissata definitivamente da Papa Liberio nel 354 in corrispondenza delle antichissime celebrazioni del solstizio d’inverno.

I romani festeggiavano i “Saturnali”, una sorta di “carnevale” d’inverno (banchetti, giochi…).

Nel 274 l’imperatore Aureliano scelse il 25 dicembre per consacrare un nuovo tempio al “Sole invitto”, cioè al dio indo-irano “Mitra”, “vincitore delle tenebre” e molto caro agli ambienti militari.

Anche nella simbologia cristiana, Gesù, era il SOLE CHE NASCE…

Nei primissimi tempi, il NATALE non era nemmeno celebrato!

La festa dell’anno era la Pasqua.

Ma tra i cristiani si diffuse il desiderio di sapere la data del compleanno di Gesù.

Ci furono varie tradizioni con date diverse : 28 marzo; 25 aprile; 20 maggio; 24 giugno; 17 novembre; 6 gennaio (lo celebrano gli Ortodossi).

Il 25 dicembre cominciò ad essere accettato dalla Chiesa alla fine del 4° secolo : l’imperatore Teodosio nel 425 ne codificò i riti e nel 506 divenne FESTA di precetto (nel 529 anche festa civile).

2.   Gesù (forse) non è nato di notte!

Nessun vangelo sostiene questa tesi, almeno esplicitamente…

L’unico accenno è contenuto in Lc 2,8-9, me non è detto che Gesù non fosse già nato prima del tramonto.

In realtà, l’idea del Natale di NOTTE “accontenta” la nostra immaginazione per motivi psicologici, biblici, storici…

Per i Vangeli “apocrifi” Gesù è nato di NOTTE!

Oltre ad alcune citazioni dell’Antico Testamento (Sap. 18,14-15), la tesi del “Natale notturno” viene accreditata da una tradizione dei Rabbini ebrei. Secondo loro, sono 4 le NOTTI in cui Dio ha rivelato se stesso : creazione, alleanza con Abramo, Israele esce dall’Egitto,e quando nascerà il Messìa.

3.   Gesù è nato 5/6 anni prima di …se stesso…!

“Colpa” di un certo Dionigi il Piccolo, monaco matematico, russo, che nel 6° secolo, attraverso complessi calcoli, credette di identificare l’anno esatto della nascita di Gesù.

Ma si sbagliò, fissando il “punto zero” della Storia il 25 dicembre del 753 dopo la fondazione di Roma.

Studiando meglio le fonti storiche, si scoprì che Erode morì nel 750 (l’attuale 4 a .C.) e Gesù doveva già esser nato!

            Altri fatti storici : la Stella dei Magi (per Keplero fu una congiunzione di pianeti avvenuta verso il 7 a . C.) e la "Strage degli

            Innocenti" (Mt 2,16) ordinata da Erode contro i bambini “da 2 anni in giù” (Gesù era nato più o meno nel 6° secolo a.C.!  

4.   Gesù non è nato in una GROTTA!

Ricordiamoci che molte abitazioni della Palestina erano (e sono) addossate a cavità della roccia… Gesù nacque non isolato nella campagna, ma incorporato nel recinto di una casa del paese. Poi è bene sottolineare il significato simbolico della “grotta” nelle varie religioni e nella mitologia : era il luogo di nascita degli dei…!

      5.   Giuseppe e Maria non furono cacciati dagli ALBERGHI ! Questo equivoco forse nasce da un errore di traduzione: il termine usato per 

             “albergo” è il greco “katalyma” che significa “stanza” o anche “caravanserraglio”(accampamento murato, recinto scoperto nel

             quale si chiudevano le bestie da soma (ecco dunque la presenza della mangiatoia).

6.   Cosa hanno detto gli Angeli? – Lc 2,14.

“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama” = traduzione esatta, ufficiale dei Vescovi.

Di questa celebre frase esistono 2 versioni : “uomini di buona volontà” o “quelli che Dio ama”?

Equivoco che nacque quando si trattò di trasferire in latino il termine greco “benevolenza” o “favore” (venne tradotto con “buona volontà”) : questo errore è rimasto anche in italiano!

La versione letterale dovrebbe essere “pace in terra agli uomini BENVOLUTI (amati) da Dio”!

     7.    La stella COMETA non era “cometa” (Mt 2,2).

            Cometa=chioma.

             “Colpa” di Giotto che dipinse per primo una stella con tanto di scia sopra il suo presepio? E’ la “cometa di Halley” che appare ogni

             76 anni? No! Tale astro apparve sulla Palestina nel 12 a .C. Gli astronomi ancora non hanno trovato una soluzione definitiva.

             Una delle ipotesi più accreditate : si trattò di una congiunzione tra i pianeti (Keplero nel seicento). Forse è stata una “danza” di

             avvicinamento e allontanamento tra Giove e Saturno (verso il 6 a .C.) oppure di Venere e Giove (7 e 2 a .C.). Altra ipotesi : 

             apparizione di una stella “nuova” ( 5 a .C.), una Stella che esplode generando una luce improvvisa, ma non si muove dal cielo…

     8.    I Re Magi non erano RE e nemmeno TRE!.

            Nessuno ha detto che i Magi erano 3, nemmeno i Vangeli: il 3 è un numero simbolico (la perfezione divina). I Magi erano uomini di

            cultura: alchimisti, astrologi…. Ma non “re”…! La tradizione della loro regalità nasce dal Salmo 71,10-11 e Isaia 60, 6. Oggi le teorie

            più condivise affermano che i Magi erano una Casta di “saggi”.

     9.   S.Giuseppe quando sposò Maria aveva tra i 18 e i 24 anni, 30 al massimo : non era un vecchietto…! Non era un “falegname”, ma un

            “carpentiere”, forse addirittura un geometra… Il termine greco “nekton” (falegname e carpentiere) è stato usato per definire la

            professione di Giuseppe.

   10.   Giovanni, il “prediletto” di Gesù?—cfr Gv 13,23: non c’è una certezza, solo ipotesi.

   11.   Gv 12,12 : i Vangeli non dicono MAI che Gesù fu accolto con rami di ULIVO….solo Giovanni parla di PALME; i Sinottici sono generici.

            Forse questo particolare (Lc 19,36-37) indusse i commentatori a presumere che la folla degli ebrei agitasse rami di ulivo.

            L’ULIVO, soprattutto per i greci, era simbolo di sapienza, giustizia, eternità, gloria.

   12.   Gesù quante volte è caduto sotto la croce? Nei vangeli non c’è traccia di queste cadute. Il numero 3 è simbolico…: cadere per 3

            volte ha significato che la sofferenza di Gesù aveva raggiunto la compiutezza redentivi.

   13.   Lc 8,43-45: nessuna Veronica asciugò il volto di Gesù. E’ una leggenda del 12° secolo.

   14.   S.Pietro non fu crocifisso a testa in giù : Gv 21,19

   15.   S.Paolo cadde da cavallo sulla Via di Damasco?: At 9,3-4.

            In questo racconto non c’è nessun puledro, anzi, Saulo, cieco, fu condotto a Damasco a piedi…Da dove “sbuca” questo particolare?

            Forse per la distanza tra Gerusalemme e Damasco: 180 km !

12° INCONTRO: 6 aprile 2006.

ATTI DEGLI APOSTOLI

 

E’ il 5° libro del Nuovo Testamento e riguarda la STORIA della Chiesa cristiana delle ORIGINI e comprende un’ampia sezione sulle attività di PAOLO. La maggior parte degli studiosi del N.T., afferma che gli ATTI e il Vangelo secondo Luca, sarebbero stati scritti dalla stessa persona: LUCA. I due libri sembrano databili verso l’80-90 d.C.

Gli Atti degli Apostoli cominciano esattamente nel punto in cui il Vangelo secondo Luca termina  con l’Ascensione di Gesù.

Questo libro vuole proclamare una FEDE  NUOVA, quella della CHIESA; non è una semplice “cronaca” di fatti relativi alla Chiesa primitiva, ma una vera “informazione” di una evangelizzazione  in atto!

Temi dominanti : - Rapporto tra cristianesimo ed ebraismo; - L’azione dello Spirito Santo; - Ruolo ed apostolato di Pietro e Paolo; - La Testimonianza e la Missione.

Luca sottolinea, inoltre, che dopo un periodo di crescita, il messaggio evangelico giunse tra i GENTILI (nazioni o popoli che non adorano il Dio d’Israele) per iniziativa di PAOLO.

I protagonisti degli Atti, si potrebbe pensare che fossero gli Apostoli: sono invece lo Spirito Santo, Pietro e Paolo.

Attorno a loro le comunità nascono, vengono formate e crescono.

Fermiamo la nostra riflessione su At 2,1-13 : LA  PENTECOSTE.

Pentecoste (dal greco) significa = cinquantesimo.

Nell’A.T.  è la festa di ringraziamento a Dio per il raccolto, durante il quale si offrivano le PRIMIZIE.

Veniva celebrata il 50° giorno dopo la Pasqua : divenne la FESTA DELL ’ALLEANZA!

Nel N.T. è la celebrazione del primo grande “raccolto” di convertiti a Cristo e del dono dello  SPIRITO SANTO alla comunità della NUOVA ALLEANZA.

Senza l’IRRUZIONE dello Spirito Santo non ci sarebbe una vera e propria COMUNITA’ CRISTIANA!

Sotto la sua spinta, i dodici Apostoli vengono rivestiti di una FORZA nuova che si traduce in ANNUNCIO fermo, in TESTIMONIANZA di vita, in GESTI di comunione… di guarigioni…!

Il grande PROTAGONISTA è lo SPIRITO  SANTO di cui evidenziamo (negli ATTI degli Apostoli) almeno 4 EFFUSIONI: 1.Sulla prima comunità (At 2,1-13); 2. Sui primi credenti (At 4,31); 3. Sugli abitanti della Samaria (At 8,14-17); 4. Sui primi pagani di Cesarea (At 10,44-48).

E’ lo Spirito che segna il passo… gli Apostoli cercano di stargli dietro… non senza fatica…!

Da approfondire (in un futuro prossimo…) il fenomeno della GLOSSOLALIA (l’arte di esprimersi in un linguaggio misterioso o incomprensibile).

Ma cosa avvenne il giorno di PENTECOSTE?

13° INCONTRO: 27 aprile 2006.

LETTERE DI SAN PAOLO

 

SHAUL (Saulo), nome ebraico che richiama la storia del 1° Re d’Israele, nacque probabilmente nel 10 a .C. a TARSO, capitale della Cilicia (Asia minore), piccola città aperta alle influenze culturali e agli scambi commerciali tra l’Oriente e l’Occidente. La sua è una famiglia di Giudei della “diaspora”, appartenenti alla tribù di Beniamino, attaccati alla stretta osservanza della religione dei loro Padri. Hanno acquistato la cittadinanza romana e costituiscono a questo titolo la famiglia dei PAULI. Il giovane  SAULO  è un fervente praticante e visibilmente orgoglioso delle sue origini: ebreo doc,figlio di ebrei, circonciso; formato nelle migliori scuole farisaiche di Gerusalemme (alunno di Gamaliele, noto per la sua tolleranza: At 5,34-39).

Oltre alla sua educazione ebraica, Saulo aveva ricevuto una solida educazione ellenistica (confermata dalla sua padronanza della lingua greca). Aderisce a un gruppo religioso serio e popolare, quello dei FARISEI (ebraico=”perusìm, separati), formato da laici fedeli osservanti della Legge ebraica. Da giovane, imparò il mestiere di costruttore di tende e quello di cuoiaio (At 18,3) per sostenersi economicamente. E’ stato uno strenuo persecutore dei cristiani (At 8,3) ritenendo questo nuovo movimento come una dissidenza perniciosa, una perversione della fede giudaica, una minaccia per l’ebraismo!

Verso il 36-37 avviene la sua CONVERSIONE nelle vicinanze di Damasco (Gal 1,11-17): la sua  vita si  CAPOVOLGE  LETTERALMENTE!!! Il “risultato” di Damasco che ha rivoluzionato il “mondo interiore” di PAOLO: il Vangelo non è uno scritto…ma una PERSONA  VIVA : GESU’ DI Nazareth! Non esiste altro Vangelo: l’esperienza sconvolgente di Damasco annulla tutto ciò che la precedeva: Paolo è stato sedotto, ghermito da Gesù… in Galati 1,8 è ancora più drastico…!

Dopo varie peripezie (viaggi, reclusioni…), Paolo viene decapitato a Roma sulla strada per Ostia (l’attuale Ostiense) verso il 66/67.

Eredità paolina in 13 scritti.

Noi conosciamo 13 LETTERE scritte da Paolo. Solo 7 sono attribuite alla “sua penna”: 1 Ts, Rm, 1-2 Cor, Gal, Fil, Fm. Un 14° scritto, la LETTERA AGLI EBREI che circola alla fine del 2° secolo sotto il nome di Paolo, si distacca dall’epistolario, e resterà di autore anonimo. Anche con Paolo si verifica l’artificio letterario della “pseudonimia”, alquanto diffuso nel 1° secolo…!

La corrispondenza paolina è OGGI ancora l’epistolario più conosciuto e più letto, dopo aver subito nei primi quattro secoli di storia cristiana, emarginazione, equivoci, rifiuti…!

 

CINQUE   CHIAVI  per “entrare” nel mondo di Paolo, per “aprire” il ricco tesoro che ci ha lasciato in eredità:

La sua vita

Il contesto storico,sociale,culturale,religioso

La trama narrativa: le “lettere” sono frutto di riflessione; non sono redatte “di getto”.

Lo sviluppo del pensiero: a differenza dei Vangeli, le Lettere paoline risentono della maturazione del pensiero dell’autore e del suo cammino di fede.

Gli “eredi” di Paolo: eredità “scomoda”… che molti studiosi fraintendono e rifiutano. Successivamente avviene la “giusta” anche se tardiva riabilitazione!

LETTERE DI PAOLO:  costituiscono il “Vangelo per i pagani”.

Intendono “rispondere” a questa appassionante domanda:”Cosa vuol dire credere in Cristo?”. Le “Lettere” paoline testimoniano come il Vangelo (cioè Gesù stesso) trasformi uomini e Comunità: ecco che significa CREDERE  IN  CRISTO!

 

Brevissima “scheda” delle Lettere:

TESSALONICESI - 2 lettere di incoraggiamento;

CORINZI - 2 lettere con interventi vivaci per le divisioni nella comunità;

FILIPPESI - una lettera cordiale scritta in carcere;

GALATI - una lettera bollente per una Chiesa in crisi;

ROMANI - un grande scritto teologico;

COLOSSESI - ferma posizione sulla fede;

FILEMONE - raccomandazione per uno schiavo fuggiasco;

EFESINI - circolare teologica-mistica; 

TIMOTEO: 2 lettere;

TITO: 1 lettera.

14° INCONTRO: 4 maggio 2006.

LETTERE CATTOLICHE

 

Sono LETTERE  UNIVERSALI e GENERALI raggruppate dopo il 4° secolo e rivolte alla Chiesa. Progressivamente si sono imposte in modo autorevole in tutta la comunità ecclesiale, tanto più che portano grandi firme: Giacomo,Pietro, Giovanni.

In esse scopriamo un cristianesimo che non è più ai primi anni della sua fondazione; le varie comunità, già più consolidate, hanno assunto le loro abitudini. Il loro problema è quello di non lasciarsi andare all’usura e alla rilassatezza; di non perdere il gusto dell’essenziale per seguire idee peregrine. Entriamo in un “universo” poco conosciuto, dove si trattano questioni estranee e strane…!

Tuttavia queste “lettere” sono ricche di pagine incisive sull’autenticità cristiana; sono piene di appelli a non lasciare che il Vangelo diventi “insipido” con teorie millantatrici.

1. LETTERA DI GIACOMO.

Sarà sempre citata per la sua attenzione ai deboli e agli afflitti; per il suo senso della povertà e la differenza verso la ricchezza; per la denuncia dell’ingiustizia sociale. Si scaglia contro il “formalismo”…! Inoltre, in questa lettera, occupano un grande posto, i problemi dell’assemblea liturgica: sono menzionati l’ascolto della Parola, il canto, la confessione dei peccati seguita dalla preghiera; l’unzione dei malati. L’autore sottolinea che il culto autentico, impegna per una vita fraterna, altrimenti è solo ornamento.

Questa lettera si rivolge alle “12 Tribù disperse nel mondo”: un modo per dire che si indirizza alla Chiesa sparsa per il mondo (il termine “dispersione” dal greco “diaspora”, designa quei Giudei soggiornanti fuori della Palestina).

In pratica, Giacomo con questo scritto, lancia un vigoroso avvertimento contro un cristianesimo verbale e non esistenziale.

2. LETTERA 1 di PIETRO.

Scritta da Roma, è una catechesi battesimale o un’omelìa pasquale…! E’ uno dei testi migliori per comprendere il mistero della Chiesa, la comunità che porta il disegno di Dio nel mondo, l’umanità nuova che sta sbocciando.

3. LETTERA 2 di PIETRO.

Vuole esortare gli spiriti scoraggiati e denunciare gli spacciatori di dottrine pericolose. Ci troviamo in un momento storico in cui la Chiesa deve mantenere la serenità per poter operare il delicato passaggio dall’epoca primitiva a quella post-apostolica.

4. LETTERA 1 di GIOVANNI.

Alla fine del 1° secolo, si diffondono alcune correnti religiose chiamate “gnostiche” (dal greco “gnosi”=conoscenza), i cui protagonisti danno importanza ad una “conoscenza” religiosa speciale, personale; è da essa che attendono la “salvezza”. Tali idee si propagano anche nelle comunità cristiane: cioè, si diffondono conoscenze dirette, personali di Dio, senza la rivelazione del Cristo!

E’ bene sottolineare con decisione: la conoscenza di Dio proviene ed è donata dal Cristo, non da una nostra ricerca personale…!

5. LETTERA 2 di GIOVANNI.

Un’esaltazione religiosa “turba” le comunità, perché nuovi “dottori” predicano una strana “gnosi”: sono entusiasti di un’alta conoscenza spirituale che non ha bisogno della fede in Gesù, né del suo Vangelo…!

6. LETTERA 3 di GIOVANNI.

E’ una lettera d’incoraggiamento che tratta di problemi relativi a specifiche persone. Si rivolge alla vita stessa della Chiesa, in cui la comunicazione è diventata “difficile” per la presenza di iniziati gnostici…!

7. LETTERA di GIUDA.

Un discorso “violento” contro i corruttori della fede.

15° INCONTRO: 25 maggio 2006.

APOCALISSE

 

L’ultimo libro della Bibbia è L’APOCALISSE, termine che deriva dal greco “apokalypsis”: significa “togliere il velo”—“rivelazione”.

Nei tempi moderni, la parola APOCALISSE è venuta a designare una particolare forma letteraria.

Un’apocalisse è un “racconto narrativo” della rivelazione ricevuta da un essere umano da parte di uno o più esseri celesti. Tale rivelazione include descrizioni del mondo celeste e di un futuro qualitativamente nuovo.

L’AUTORE: Nulla nell’opera collega l’autore a Giovanni, figlio di Zebedeo (o Giovanni Maggiore).

Un giudizio accurato porta necessariamente alla conclusione che l’autore è un GIOVANNI “diverso”, a noi sconosciuto!

--IPOTESI : - Giovanni l’Evangelista; un Discepolo di Giovanni; il Giovanni “diverso”.

DATAZIONE: tra il 95 e il 96 d. C.,

OCCASIONE: l’occasione del libro è stata spesso individuata nella persecuzione di Domiziano contro la Chiesa (I - II secolo).

La ricerca recente ha messo seriamente in discussione l’esistenza di tale persecuzione: L’ipotesi più credibile è che Giovanni non  reagì semplicemente a cambiamenti obiettivi nella  situazione dei cristiani, ma che con intuito profetico, interpretò la situazione tipica in un mondo nuovo.

DESTINATARI: Le comunità cristiane dell’Asia Minore.

TEMI CENTRALI: Il senso della STORIA;  L’ IDENTITA’ DELLA CHIESA.

CONTENUTO E SCOPO: Giovanni dice di aver ricevuto visioni di rivelazioni da Cristo e le descrive.

La maggior parte di esse riguardano il futuro, ma l’autore le racconta allo scopo di interpretare l’esperienza dei primi lettori e per suscitare una particolare risposta a questa esperienza.

Nella descrizione di tali VISIONI, egli impiega immagini tradizionali che richiamano alla mente la “storia antica” del conflitto tra il dio-creatore ( o DIO…) e una “bestia” ribelle del caos…!

E’ la cronaca della perenne lotta tra l’ORDINE e il CAOS; tra la VITA e la MORTE ! Giovanni usa queste immagini per INTERPRETARE la propria situazione: le “bestie” e il “caos” sono applicate all’Impero romano, ai suoi capi e all’intera civiltà ad esso correlata.

La “storia nuova…” si riferisce al rapporto fra i seguaci di Gesù e l’Impero romano: l’ostilità di Roma al messaggio e allo stile di vita dei cristiani, viene rivelata come una rinnovata ribellione del caos contro l’ordine; della creatura contro il Creatore.

L’INTERPRETAZIONE: l’Apocalisse è sempre stata interpretata in modi diversi.

Si crede, per esempio, che il libro sia stato scritto per predire la FINE DEL MONDO nella nostra epoca (alcuni cristiani evangelici… attendono che nel vicino Oriente scoppi una guerra mondiale - nucleare!)  e  si compia così la profezia di una battaglia presso Armaghedòn (Ap 16,12-16).

Armaghedòn, dall’ebraico = “Monte di Meghiddo”.Questo termine è presente SOLO in Ap 16,16 e rappresenta il luogo della battaglia cosmica finale tra le forze del BENE e del MALE!

Evidentemente dobbiamo ricordare che la PROFEZIA non è subito una PREDIZIONE, bensì una DENUNCIA (Giovanni infatti espone e denuncia l’idolatria e l’abuso di potere dei suoi tempi).

La sua espressione di speranza “Cieli nuovi e Terra nuova” ci rammenta che il Regno di Dio comprende TUTTO L’UNIVERSO e non solo una persona o una nazione!

 

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