DISCORSO PRONUNCIATO DAL CARD. SALVATORE PAPPALARDO IL 19 OTTOBRE 1997, IN OCCASIONE DELLA BENEDIZIONE DELLA CAPPELLA

Sono lieto di partecipare a questa benedizione dell’Oratorio, che pensavo avesse carattere quasi privato, mentre mi trovo, invece, dinanzi a una così grande assemblea di cittadini barlettani e di fedeli. Sono stato in questi giorni presente in uno dei quartieri di questa grande città, incontrando quanti abitano nell’ambito della Parrocchia del SS. Crocifisso, ma solo ora posso dire di aver avuto un personale incontro con la città medesima. Mi rendo conto che non si è attenuato in voi tutti il ricordo di quel mons. Angelo Raffaele Dimiccoli, che fu un insigne educatore delle generazioni giovanili passate. C’è ancora qualcuno che, come il venerando mons. Di Matteo che mi sta accanto, lo ricorda.
La nostra fede deve essere sempre alimentata e ricca di ricordi: dobbiamo sempre collegarci col passato, dal quale dipende, in tanti modi, anche il presente. Occorre ricordare, per primi, i grandi avvenimenti della storia della Salvezza… le cose meravigliose che Dio ha fatto sia per il suo popolo dell’Antica Alleanza, sia per tutti i popoli nella venuta al mondo e nell’azione evangelizzatrice del Signore Gesù. Sono quei "mirabilia Dei" di cui dobbiamo avere conoscenza ed anche personale esperienza, per quello che il Signore opera in noi.
Ma occorre anche ricordarsi dei personaggi che hanno svolto, a vantaggio nostro personale o della Comunità, un’azione educatrice e formatrice, basata sui contenuti della Parola di Dio. è la S. Scrittura stessa che ci raccomanda questo assiduo ricordo: "Ricordatevi - si legge nella lettera agli Ebrei - ricordatevi di quelli che in passato vi hanno trasmesso la Parola di Di e, considerando l’esito della loro benefica azione, imitatene la fede" (Cfr. Eb 13,7). E questo si può benissimo riferire, da parte vostra, al vostro concittadino Mons. Angelo Raffaele Dimiccoli, alla cui venerata memoria viene aperto e benedetto, nei locali dell’Ospedale, questo Oratorio.
D. Angelo Raffaele, per il quale è in corso il Processo di Beatificazione, si distinse, come Sacerdote, per lo zelo grande che mostrò e le iniziative che promosse al fin di incrementare l’istruzione religiosa, perché i cristiani fossero consapevoli di ciò che significa e ciò che comporta il battesimo che hanno ricevuto. Senza un’adeguata conoscenza della fede non la si può praticare. Un’attenzione tutta particolare mons. Dimiccoli rivolse al mondo giovanile: esercitò su di loro una salutare influenza, si fece da loro amare, li seppe aiutare a fare buone scelte nella vita… ed è veramente meraviglioso che nei diversi anni del suo operare poté indirizzarne alla vita consacrata e al ministero sacerdotale diverse centinaia.
I giovani, sapeva bene, hanno bisogno di essere accolti, ascoltati, capiti, aiutati a capire, istruiti, incoraggiati, amorevolmente e paternalmente guidati. Ai giovani bisogna parlare delle loro personali responsabilità, del compimento dei loro doveri, di nutrire alti ideali, di mettersi in contatto con Cristo che, come Salvatore, li può purificare da ogni macchia e sospingerli verso una vita santa nei pensieri, nelle parole e nelle opere. Questo trovavano i giovani in don Raffaele e per questo gli erano così affezionati e riconoscenti.
Un altro suo campo di azione fu quello di aiutare le famiglie perché fossero veramente cristiane, fondate sull’amore e sulla fedeltà, per essere capaci di educare cristianamente i figli. L’Oratorio che mons. Dimiccoli si industriò ad aprire, voleva essere un aiuto dato alle famiglie, le quali sono sempre le prime responsabili dell’educazione civile e cristiana dei ragazzi.
Sono proprio i campi nei quali anche oggi la Chiesa italiana, anzi tutta la Chiesa, è impegnata, e in cui bisogna trovare ed apportare metodi e linguaggi per cui il Vangelo possa essere riportato ad animare concretamente la vita di quanti cristiani si professano. Mons. Dimiccoli fece tutto ciò, secondo le condizioni e le possibilità dei tempi. A voi tocca conservarne la memoria e seguirne gli esempi, ma soprattutto: "Imitatene la fede".
Vi raccomando caldamente.

 

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