Ingresso e Sarcofago del Vescovo Pasquale

Parrocchia San Giacomo Maggiore, BarlettaEntrando a destra, si trova un SARCOFAGO del XIV sec. In alto vi è il sepolcro con bassorilievo di un vescovo con pastorale, mitra, casula, Parrocchia San Giacomo Maggiore, Barlettamanipolo e due conchiglie. Le caratteristiche conchiglie di San Giacomo sono scolpite anche sui capitelli delle due eleganti colonnine che sorreggono il mausoleo. Sulla cornice vi è un'incisione gotica abbastanza leggibile: "A. D. MCCC. NATIVITATIS UNDECIMO VICESIMO NONO XIII DIE MAJI, PASCALIS EPISCOPUS CANNENSIS MIGRAVIT IN CHRISTO, AMEN", che conferma la sepoltura del vescovo PASQUALE, nel 1340.

Parrocchia San Giacomo Maggiore, BarlettaFu sotto l’episcopato di questo presule che ebbe luogo, nel 1318, il trasferimento della sede episcopale cannese a Barletta. In una pergamena Parrocchia San Giacomo Maggiore, Barlettadel 1327 vi è il sigillo del vescovo Pasquale con l'immagine di San Ruggero benedicente in abito pontificale con la testa circondata da un'aureola; inoltre sotto il braccio destro c’è la scritta S.ROG.US. Questo è il primo documento ufficiale che testimonia il culto liturgico della Chiesa di Barletta al Santo vescovo.

Nella tomba inferiore bassorilievo con croce vescovile e due stemmi laterali, Parrocchia San Giacomo Maggiore, Barlettascalpellati e quindi illeggibili. Sul fianco sinistro una croce gigliata. Secondo alcuni storici è il sepolcro di Guglielmo I, arcivescovo di Siponto, ma questa ipotesi è poco probabile. È attendibile invece l'ipotesi secondo cui nel sepolcro vi siano anche le spoglie di Riccardo Galiberti, vescovo di Canne, morto nel 1439. Secondo alcune testimonianze anonime del '700 ci sarebbe anche più di un corpo.

Parrocchia San Giacomo Maggiore, BarlettaNello stesso vano d’ingresso vi è una lapide della ri-consacrazione della chiesa, dopo i notevoli lavori di restauro del 1726. Poco più avanti vi è una nicchia, probabilmente del ‘400, rinvenuta durante i lavori di restauro 2001-02, al cui interno è stata collocata una recente scultura della Santissima Trinità, per ricordare il legame con l’Abbazia della SS. Trinità del Monte Sacro.