Aprile 2003
parola di vita
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«Non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu»
(Me 14,36)
 
 


    Gesù e nell'orto degli ulivi, il podere chiamato Getsemani. L'ora tanto attesa è arrivata. E’ il momento cruciale di tutta la sua esistenza. Si prostra a terra e supplica Dio, chiamandolo "Padre" con confidente tenerezza, perchè gli risparmi di "bere il calice", un'espressione che si riferisce alla sua passione e morte. Lo prega che quell'ora passi... Ma alla fine Gesù si rimette completamente alla sua volontà.

"Non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu".

Gesù sa che la sua passione non e un evento fortuito, ne semplicemente una decisione degli uomini, ma un disegno di Dio. Sara processato e rifiutato dagli uomini, ma il "calice" viene dalle mani di Dio.
Gesù ci insegna che il Padre ha un suo disegno d'amore su ciascuno di noi, ci ama di amore personale e, se crediamo a questo amore e se corrispondiamo con il nostro amore - ecco la condizione -, egli fa finalizzare ogni cosa al bene. Per Gesù nulla e successo a caso, neppure la passione e la morte.
E poi ci fu la Risurrezione, la cui solenne festa celebriamo in questo mese.
L'esempio di Gesù, Risorto, deve essere di luce per la nostra vita. Tutto quanto arriva, quanto succede, quello che ci circonda e anche tutto quanto ci fa soffrire dobbiamo saperlo leggere come volontà di Dio che ci ama o una permissione di Lui che ancora ci ama. Allora tutto avrà senso nella vita, tutto sara estremamente utile, anche quello che sul momento ci pare incomprensibile e assurdo, anche quello che, come per Gesù, può farci piombare in un'angoscia mortale.
• Bastera che, insieme a lui, sappiamo ripetere, con un atto di totale fiducia nell'amore del Padre:

Non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu".
La sua volontà è vivere, ringraziarlo con gioia dei doni della vita, ma a volte non è certamente quella che si pensa: un obiettivo di fronte al quale rassegnarsi, specie quando ci si imbatte nel dolore, nè un susseguirsi di atti monotoni disseminati nella nostra esistenza.
La volontà di Dio e la sua voce che continuamente ci parla e ci invita, è il modo con cui egli ci esprime il suo amore, per darci la sua pienezza di Vita.
Potremmo rappresentarcela con l’immagine del sole i cui raggi sono come la sua volontà su ciascuno di noi. Ognuno cammina su un raggio, distinto dal raggio di chi ci è accanto, ma pur sempre su un raggio di sole, ciòè sulla volontà di Dio. Tutti, dunque, facciamo una sola volontà, quella di Dio, ma per ognuno essa e diversa. I raggi poi, quanto più si avvicinano al sole, tanto più si avvicinano tra di loro. Anche noi, quanto più ci avviciniamo a Dio, con I'adempimento sempre più perfetto della divina volontà, tanto più ci avviciniamo fra noi... finche tutti saremo uno.
Vivendo così, nella nostra vita ogni cosa può cambiare. Anzichè andare da chi place a noi e amare solo quelli, possiamo avvicinare tutti coloro che la volontà di Dio ci mette accanto. Anzichè preferire le cose che più ci piacciòno, possiamo attendere a quelle che la volontà di Dio ci suggerisce e preferirle. L'essere tutti proiettati nella divina volontà di quell’attimo ("ciò che vuoi tu") ci porterà di conse-guenza al distacco da tutte le cose e dal nostro io ("non ciò che io voglio"), distac-co non tanto cercato di proposito, perchè si cerca Dio solo, ma trovato di fatto. Allora la gioia sara piena. Basta inabissarci nel momento che passa ed adempie-re in quell’attimo la volontà di Dio, ripetendo:

"Non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu".

II momento passato non e più; quello futuro non e ancora in nostro possesso. E’ come un viaggiatore in treno: per arrivare alla meta non cammina avanti e indietro, ma sta seduto al suo posto. Cosi dobbiamo star fermi nel presente. II treno del tempo cammina da se. Dio lo possiamo amare soltanto nel presente che ci e dato, pronunciando II proprio "si" fortissimo, totalitario, attivissimo alla sua volontà.
Amiamo dunque quel sorriso da donare, quel lavoro da svolgere, quella macchina da guidare, quel pasto da preparare, quell’attivita da organizzare, chi soffre accanto a noi.
Neppure la prova o il dolore deve farci paura se, con Gesù, sapremo riconoscervi la volontà Dio, ossia il suo amore per ognuno di noi. Anzi, potremo pregare cosi:
"Signore, dammi di non temere nulla, perchè tutto ciò che succederà non sarà che la tua volontà! Signore, dammi di non desiderare nulla, perchè niente e più desiderabile che la tua sola volontà.
Che importa nella vita? La tua volontà importa.
Dammi di non sgomentarmi di nulla, perchè in tutto e la tua volontà. Dammi di non esaltarmi di nulla, perchè tutto e tua volontà".
                                                                                            Chiara Lubich

Cf Mc 14,36

 
  tratto da "Parola di Vita" - Movimento dei Focolari - www.focolare.org