Cara Arzignano...

... quando viene il tempo delle vendemmie e l’aria profuma di funghi, ci viene voglia di dare un ultimo saluto alle contrade, prima delle brinate. C’è una strada che è antica perché ha contato i passi dei nostri vecchi, che a piedi da Tezze raggiungevano Castello e poi S. Matteo, l’antico tempio di Giano. E’ la via Calpeda, stretta, tortuosa, sempre uguale come l’hanno tracciata i Romani. Percorrendola in macchina si è tentati di fermarsi per scoprire i vigneti appena spogliati, i campi di pannocchie appena riarse da tanto sole estivo, al di là dei muretti di cinta fatti di sasso nero basaltico, che dicono la loro origine vulcanica. Le case sono quelle di sempre, grandi, campagnole, nate intorno alla "corte", ma ancora dignitosamente conservate con i loro orti di dalie, di rose rampicanti, di settembrini, di crisantemi, di verze, di cachi... come non se ne vedono più in paese, dove i giardini hanno il prato all’inglese con l’irrigazione sotterranea, l’acero rosso, il gruppo di sempreverdi che crescono come bonsai, la siepe di futinia o di pitosforo. Per fortuna nostra la Calpeda rimane lì, stretta, tortuosa, sempre uguale, sempre bella, a farci memoria di come erano le nostre case, i nostri orti.

Il tempo, dopo l’estate torrida, è rimasto a lungo bello, secco, sempre più freddo, per cui la Fiera ha assolto i suoi appuntamenti senza pioggia, con gli spazi sempre più congestionati di giostre e bancarelle. Il parco divertimenti, destinato ormai da qualche anno al di là del torrente, nella zona sportiva, alleggerisce parzialmente l’alta concentrazione di folla nel centro storico.

Fra le attività promosse per la grande festività patronale, ricordo la bella mostra fotografica di Domenico Casarotto, intitolata "Immagini dal pianeta terra", allestita a Villa Brusarosco.

In Duomo sono stati ospitati tre concerti, due dei quali offerti dall’Amministrazione Comunale:

  • Venerdì 30 ottobre "Le primule e i Pueri cantores" della corale "A. Pellizzari"
  • Sabato 31 ottobre "Su pei monti che noi saremo", Serata di cori alpini organizzata dal Gruppo A.N.A.
  • Domenica 1 novembre Concerto eseguito dai Cori "A. Pellizzari" con solisti diretti da Elisabetta Iles, in commemorazione di Antonio Pellizzari nel 40° della morte.

Nell’occasione delle ricorrenze patriottiche, l’8 novembre, il Gruppo Alpini "Mario Pagani" ha scoperto una targa marmorea in memoria di tre giovani arzignanesi morti nell’ultimo conflitto mondiale e residenti, negli anni ‘40, nel medesimo caseggiato in Corso Matteotti, 1 (dove appunto è stata collocata la targa). Si tratta dei due fratelli Caneva: Amleto (classe 1921) e Igino (classe 1926), morti nel 1944 a pochissimi giorni di distanza nello stesso campo di concentramento di Juckenwalde, e Dario Organo (classe 1912), medico, che morì compiendo un gesto di generosità (per questo gli venne conferita la medaglia di bronzo alla memoria) nella disgraziata campagna di Russia.

Andando a far visita ai nostri cari defunti, si possono notare i lavori di recupero e di restauro, in atto già da due mesi, della vecchia chiesa del nostro cimitero. Non si pensi alla cappella a pianta circolare posta davanti all’ingresso principale, anch’essa in fase di sistemazione: mi riferisco piuttosto alla chiesa, edificata negli anni ‘30, posta sul lato destro del cimitero, non consacrata, e divenuta magazzino per gli attrezzi. L’intento è di dare una decorosa sistemazione alle salme di una cinquantina di sacerdoti che hanno lavorato nella nostra parrocchia e in quelle delle frazioni. Ricordiamo don Emilio Gemo, don Nilo Rigotto, don Francesco Zamperetti, don Ernesto Dalla Valle, don Lino Coffele, don Giovanni Battista Allegri, Padre Antonio Gentilin... L’iniziativa di questo progetto è partita da don Giuseppe Nicolin, ex parroco di Madonnetta, che ha passato il compito ora al nostro arciprete, don Lucio Mozzo. Ultimati i lavori, le salme dei religiosi scomparsi saranno deposte in una cripta sotto la navata della chiesa, che sarà dedicata a S. Maria del Riposo, e potrà finalmente essere aperta al culto ed assolvere alle funzioni religiose e a quelle dell’accoglienza dei fedeli dentro alla sua area spaziosa. L’Amministrazione Comunale ha deliberato di sostenere le spese di costruzione, mentre il Comitato promotore ha aperto uno specifico conto corrente presso la Banca Popolare di Verona per completare l’edificio con gli elementi di arredo (n° 453223).

Il 29 novembre si è svolta la celebrazione degli anniversari di matrimonio, conclusasi festosamente al ristorante "Al Teatro". La giornata è stata preceduta da una apprezzata testimonianza dei coniugi Signori, con il dott. Onestini, sul tema "Relazione di coppia: quale e perché?". Questo incontro era aperto a tutte le coppie, mentre i festeggiati si sono ritrovati venerdì 27 novembre per un breve ritiro spirituale e per vivere il Sacramento della Riconciliazione.

Ottobre è il mese missionario. Arzignano risponde sempre con generosità alle richieste di aiuto dei suoi missionari.

  • Il 13 settembre, a favore della nuova missione di padre Francesco Grotto, sono stati offerti 5 milioni di lire. Ci congratuliamo con questo nostro concittadino, missionario comboniano che, a dispetto dell’età, si appresta a fondare con il suo inconfondibile coraggio una nuova missione in Togo (Africa). A lui i nostri auguroni di buon lavoro!
  • In occasione della Giornata Missionaria Mondiale è stata messa insieme la bella cifra di oltre 13 milioni di lire.
  • Il 25 ottobre, su iniziativa della Commissione Caritas parrocchiale, e su sollecitazione di Paolino Empossa (consigliere comunale della nostra città e originario di questo angolo disagiato d’Africa, che soffre le terribili conseguenze di una guerra civile) è stata organizzata una raccolta in denaro a favore della Guinea Bissau.
  • Il 21 e 22 novembre è stata allestita al Mattarello una mostra di articoli egiziani, il cui ricavato è stato destinato alla costruzione di un centro giovanile in Romania.
  • E’ stato accolto inoltre un tenace sacerdote polacco, don Giuseppe Wojcik, venuto a chiedere un contributo per la costruzione della sua chiesa parrocchiale.
  • All’inizio di dicembre ha aperto i battenti il Mercatino missionario, organizzato dal Gruppo missionario giovanile della nostra parrocchia. E’ un’occasione per conoscere e provare i prodotti del commercio equo e solidale, che intende favorire le cooperative del Terzo Mondo, nonché per accostarsi ai temi dell’educazione alla sobrietà e del "consumo critico".
  • Il maggior contributo missionario però è stato offerto dal sacrificio di tutta la comunità quando, nel giugno scorso, don Francesco Cunial è stato destinato alla missione vicentina in Camerun (Africa). I giovani che egli seguiva, insieme a don Lorenzo, hanno sentito maggiormente la partenza del loro amico, che durante l’estate ha dovuto lasciarli per prepararsi a questo specialissimo incarico. E’ ritornato il 4 ottobre, giorno del suo onomastico, per salutare e ricevere l’affettuoso grazie di tutta la comunità. Don Francesco era giunto ad Arzignano otto anni fa e in parrocchia ha lavorato con la generosità e con la semplicità che contagia tutti, specie i ragazzi e i giovani, che egli ha sinceramente amato. Nel giorno del suo onomastico ha presieduto la S. Messa delle ore 11.15, proprio nell’inaugurazione dell’anno catechistico e scolastico, come segno di profonda comunione nello Spirito e di condivisione del servizio che tutti siamo chiamati a svolgere in luoghi e modi diversi, per l’unico Regno di Dio. Nel pomeriggio, messa da parte la commozione, al Mattarello c’è stata una grande festa allestita dai suoi ragazzi per salutarlo simpaticamente. Lasciamo raccontare a Filippo, di quarta elementare, questo giorno: "Il 4 ottobre 1998, presso il Teatro Mattarello, abbiamo partecipato noi dell’A.C.R. ad una festa in onore di don Francesco, che va a fare il missionario in Camerun. Questa festa è stata molto divertente, perché abbiamo riso molto e anche partecipato con una scenetta che rappresentava la vita di don Francesco dalla nascita fino ad oggi, Penso che egli abbia provato molta gioia e commozione per la grande dimostrazione di affetto." Anche Susanna esprime le sue impressioni: "... ci sono stati canti e balli e scenette di vario tipo, e quella che mi è piaciuta di più è stata quella che mimava il campeggio parrocchiale, ma ho sentito che è stata bellissima anche la nostra. Mi è dispiaciuto molto che sia andato via, ma sono sicura che aiuterà molte persone". E’ anche il nostro augurio per questo sacerdote che accompagniamo con la nostra preghiera e il nostro riconoscente ricordo. La comunità gli ha consegnato una somma che egli impiegherà per la costruzione di una scuola a Tcherè. E’ un modo tangibile di essergli vicino. Ora don Francesco ha concluso il periodo di preparazione in Belgio, a Liegi. Trascorre il Natale in famiglia e il 27 gennaio prossimo partirà per il Camerun, accompagnato da don Giacomo Bravo (responsabile dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale missionaria).
  • A raccogliere il testimone di don Francesco il Vescovo ci ha inviato don Riccardo Meneghini, 34 anni, che già da settembre è con noi. Don Riccardo è originario della parrocchia di S. Antonio ai Ferrovieri in Vicenza, ed ha già operato in molte comunità in mezzo ai giovani, ultima delle quali è stata Santorso. A lui, che accogliamo con simpatia e amicizia, auguriamo di lavorare con entusiasmo. Gli saremo accanto con la nostra collaborazione
  • Buon lavoro auguriamo anche a Gaetano Comiati, 22 anni, di Recoaro Terme, studente al quarto anno di Teologia, che al sabato e alla domenica affianca i sacerdoti nelle liturgie e si inserisce gradualmente nella realtà pastorale.
    Proprio il 22 novembre, Giornata del Seminario diocesano, egli ha preparato la riflessione e le testimonianze degli studenti di Ognissanti che vivono in Seminario: Paolo Zampiva, Daniele De Rosa, Giorgio Pasquale, Stefano Bolcato, Andrea Dessì, Nicola Carlotto, Samuel e Danny Santagiuliana (questi ultimi alunni del Seminario Francescano di Lonigo). Sono le nostre speranze e abbiamo il dovere di sostenerle con la preghiera.
  • Un ricordo riconoscente mandiamo anche a madre Teresa Peretti, Canossiana, che ci ha lasciati per Costermano sul Garda, dopo aver speso tra i giovani sei anni della sua intensa attività.
  • Ricordiamo con grandissima gratitudine una operosa e generosa amica che, nel mese di settembre, è andata a godere la ricompensa che il Signore le ha preparato in Paradiso. Rosita Bianchetti in Grigolato era a tutti nota, e penso anche a molti di voi, per il suo impegno missionario, che ha svolto con determinata fedeltà: fu per 40 anni delegata delle Pontificie Opere Missionarie. Fu inoltre responsabile interparrocchiale dell’UNITALSI, compito che ha ricoperto con infaticabile precisione fino allo scorso anno, all’aggravarsi della malattia.
  • Con orgoglio annunciamo inoltre che il nostro illustre concittadino mons. Agostino Cacciavillan, attuale pro-nunzio apostolico negli Stati Uniti, è stato nominato da Giovanni Paolo II Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA). Gli esprimiamo gli auguri vivissimi per il nuovo incarico.

 

Non posso lasciar passare nel silenzio la festa che il CAI ha organizzato alla Piatta per ricordare il 90° compleanno di Francesco Milani. Chichi, come tutti lo conoscono, è stato ed è ancora un uomo della montagna. Dell’uomo di montagna Chichi ha la qualità del dialogo, il sorriso un po’ schivo, la sobrietà del vivere, la virtù di saper ascoltare in silenzio, il grande rispetto per la natura. E’ stato anche colui che ha ritrovato il corpo di Bepi Bertagnoli sul Gramolon, nel 1951. Fu per 18 anni gestore del rifugio che il CAI dedicò a Bepi Bertagnoli ed essere ospiti suoi, lassù, è sempre stato un privilegio. Lo fu anche per me quando lo conobbi nel 1967 e vi trascorsi con la mia famiglia un’estate indimenticabile; potei apprezzare, insieme alla sua cortesia, anche la squisitezza della cucina: il famoso minestrone, una peperonata (di cui conservo la ricetta) e il liquore d’erbe, dalla ricetta invece segreta. Questa festa era dovuta a Chichi e gli amici del CAI erano lassù il 12 settembre per esprimergli il loro affetto. Don Giovanni Battaglia (lo ricordate?), che fu cappellano ad Ognissanti negli anni ‘50, ha celebrato la S. Messa in quella chiesetta che ricorda i caduti della montagna; poi tutti in rifugio a cantare, a brindare, ad augurare che i giorni venturi siano così profumati di sincerità e di amicizia.

 

Ora ci avviciniamo al Natale vivendo l’Avvento con il cuore aperto alla Speranza, all’Attesa, alla Vigilanza. Ancora una volta una Luce si accende per noi: non chiudiamo gli occhi, non sprechiamo il dono di Dio. Chi spera in Lui non resta deluso. Per l’Avvento viviamo con particolare impegno:

  • la preghiera quotidiana in famiglia, con la guida preparata dalla Diocesi;
  • la "lectio divina", che riflette e prega sul Vangelo delle 4 domeniche di Avvento;
  • la catechesi per adulti e anziani presso l’Istituto Canossiano;
  • la carità, indirizzata in favore delle popolazioni dell’America Centrale recentemente colpite dal disastroso uragano.

Il clima del Natale è stato anticipato il 15 dicembre dal "Premio della Bontà - Ezio Ferrari", che dopo un anno di esilio, a causa dei lavori di ritinteggiatura, è tornato nel nostro Duomo, in concomitanza con i festeggiamenti per i 40 anni del coro "I Crodaioli" di Bepi De Marzi. Indimenticabile la serata, che ha visto sul palco anche i coristi della prima ora.

Anche quest’anno, il 23 dicembre, gli Industriali di Arzignano hanno offerto alla popolazione il "Concerto di Natale", con la partecipazione dell’Orchestra "Paralleli Ensemble" di Vicenza, diretta dal maestro Pierangelo Valtinoni, che ha eseguito musiche di Haendel. All’organo, il maestro Antonio Camponogara.

Quando veniva Natale, una volta, si andava a far provvista di cartoline e di bigliettini. Era una gioia sceglierli e spedirli alla persone care. Ora il telefono ha fagocitato questa bellissima consuetudine epistolare ed io sono l’ultima rimasta legata a questa tradizione (no!!!), magari per tediarvi con le mie lun ini.

A chi scrive fa piacere ricevere qualche riga di risposta. I vostri riscontri ci saranno graditi e ci faranno sentire come una grande famiglia. Il mio augurio per Natale giunga in un momento di grande pace per voi: nel cuore, in famiglia, con tutto il mondo.

Mariarosa Scolari