Le vetrate artistiche
Disegno delle vetrate nella Chiesa di S. Agnese in Pescaiola
realizzato dall'artista
MARIANO TENZI



LE VETRATE DI PESCAIOLA
Talvolta nella vita si possono realizzare dei sogni, dei desideri
attraverso
delle circostanze e incontri né previsti, né immaginabili. Può iniziare
così la storia delle bellissime vetrate della chiesa di S. Agnese in Pescaiola.
La Provvidenza ha voluto che dopo 22 anni dal nostro primo incontro e dalla
immediata amicizia e stima reciproca, incontrassi nuovamente a Pescaiola il
carissimo Mariano Tenzi. Come parroco accolsi subito un suo vecchio
progetto: rendere maggiormente accogliente e rifinita la chiesa con la
realizzazione di vetrate artistiche che potessero sostituire quelle
esistenti adatte per impianti industriali e veramente brutte e posizionare
un grande affresco nella parete interna in fondo alla stessa chiesa.
In numerosi incontri Con il Sig. Tenzi e con delle persone maggiormente
sensibili al progetto si è discusso molto soprattutto sul tema da proporre.
Un grande problema era il fatto che si trattava di oltre 200 mq. di
superficie suddivisi in 24 finestroni.
Una prima soluzione sembrò quella di collocare nelle vetrate di sinistra le
figure dei 12 apostoli e in quelle di destra i santi della nostra diocesi.
Ma la soluzione non trovò molto entusiasmo in Tenzi e neppure nel
sottoscritto. Trattandosi di una costruzione moderna ma con forme
classicheggianti il carissimo Mariano Tenzi ebbe ancora una volta, come
aveva dimostrato nelle Via Crucis sistemate nella stessa chiesa, una geniale
idea: realizzare attraverso colori e simboli i due momenti fondamentali
della storia umana: la creazione e la Pentecoste (nuova creazione dello
Spirito).
Era un’idea meravigliosa e il Sig. Mariano lavorò per almeno un anno al
progetto presentandomi di quando in quando alcuni bozzetti. La cosa ci
appassionò tanto che non passava settimana e ogni occasione era motivo di
incontro e di confronto.
Forse era il 1990, lo ricordo bene ancor oggi, ero nello studio un po’
nervoso; sento suonare il campanello ed era Mariano sorridente come sempre
che mi dice: “se non ti contento oggi, smettiamo tutto” e mi presenta due
foglietti colorati.
Era l’idea geniale delle vetrate che oggi si possono vedere; un grande e
lungo abbraccio, un sorriso più eloquente di ogni parola e un
“grazie Mariano a nome di
tutta la parrocchia”.
Era necessario trovare una ditta seria che potesse realizzare l’opera e dopo
varie ricerche il lavoro fu affidato alla “Ars Musiva” di Scandicci.
Più volte ci siamo recati alla fabbrica per scegliere i vetri più idonei.
Finalmente nel gennaio 1994
furono inaugurate solennemente e la chiesa si
riempi di colori che la resero più calorosa e accogliente. Si pensò anche di
realizzare le due vetrate in alto del presbiterio collocando a sinistra
quella dedicata alla Madonna – Stella del mattino e a sinistra quella
dedicata alla Chiesa rappresentata da una barca. Il lavoro fu completato con
la realizzazione finale delle 7 piccole luci poste sopra il crocifisso,
nella parete centrale del presbiterio, nelle quali con i vari colori si è
voluto rappresentare i 7 Sacramenti.
Purtroppo la morte prematura dell’artista non ci permise di realizzare il
grande pannello da porre nella parete interna in fondo alla chiesa nel quale
era previsto di raffigurare alcuni santi aretini.
Le vetrate sono state realizzate secondo la tradizione classica: vetri di
vari colori uniti con fili di piombo. Quella di destra rappresenta la
Creazione: da un segmento di sfera di colore scuro per indicare il nulla, il
buio assoluto emanano fasci di luce sempre più intensi che generano stelle e
culminano nello splendore del sole. Sono presenti anche tre colombe, ad
indicare la natura, una delle quali reca un ramoscello di olivo nel becco
come reminiscenza biblica. L’autore in questa volle collocare, con una
dedica, anche il ricordo di un suo carissimo parente: Padre Giuseppe Tenzi.
La vetrata di sinistra rappresenta la Pentecoste cristiana: dalla luce
intensa del centro, con la simbologia del triangolo a rappresentare la
Trinità, si irradiano fasci di luce con delle fiammelle di fuoco che
diventano sempre più lucenti e grandi e vanno ad illuminare la parte oscura
terminale che vuole rappresentare il male e l’umanità che vive nelle tenebre.
Chi entra in questa chiesa, soprattutto nei giorni di luce anche esterna, è
colpito da tanta varietà di colori che non riesce neppure a percepire che
ogni vetrata è interrotta da ben dodici diaframmi di cemento.
E’ stata giustamente conservata la vetrata a fianco dell’altare dedicata
all’Annunciazione
costruita dal primo parroco di Pescaiola: Don Angelo Trapassi,morto
prematuramente che ha lasciato in tutti un ricordo indelebile.
Don Dario Caccialupi.
(già parroco di S. Agnese in Pescaiola dal 1988 al 1995) attuale Parroco di Giovi.

Vetrata a fianco dell’altare
dedicata all’Annunciazione
costruita dal primo parroco di Pescaiola: Don Angelo Trapassi