LA CARITAS PARROCCHIALE

Padre arcivescovo, mi devo ripetere, ma è un’espressione sentita dal cuore: Grazie per essere venuto tra noi.
Ascoltiamo il passo degli Atti degli Apostoli (2,42,48):
"Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nella preghiera. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati".
La parrocchia è il luogo familiare dove la memoria di Gesù è narrata, accolta, celebrata e condivisa. Al tempo stesso, la parrocchia è il luogo abituale in cui la Chiesa traduce, porta tra le case della gente e struttura questa dono dell’amore di Dio.
Dobbiamo leggere la proposta di una rinnovata attenzione alla testimonianza della carità come rinnovato impulso di annuncio del Vangelo al mondo con la coerenza della vita e l'atteggiamento del servizio.
È questa la vocazione e la destinazione della parrocchia, all'interno di una costante proposta di conversione che mostra ai fedeli il cammino della santità, la realizzazione piena del comandamento dell'amore in contrasto con le tentazioni sempre presenti dell'egoismo, della diffidenza e dell'individualismo.
L'attenzione concreta alle persone è fonte di nuova cultura sociale e di cittadinanza responsabile e solidale, in particolare attraverso il riconoscimento e la promozione della dignità e dei diritti di ogni persona, cominciando dagli ultimi. e vive soffre e spera. Ogni parrocchia ha senso per annunciare il Vangelo di sempre e per spezzare l'unico pane eucaristico in quel posto, in quel momento storico, con le attese e i problemi, le fatiche e le speranze, i valori e le contraddizioni di quelle persone. In un piccolo paese, nella periferia di una grande metropoli o in una vallata di montagna la parrocchia è Chiesa che accoglie il bisogno di socialità della gente.
La parrocchia resta comunque la via ordinaria di accesso alla comunione ecclesiale per ognuno. Per questo l'accoglienza è tratto distintivo di ogni comunità: ogni parrocchia deve aiutare chiunque ad essa si rivolga a sentirsi come in casa propria, facendosi porta aperta e luogo di accoglienza e ascolto senza pregiudizi. Dall'idea che la gente si fa della propria parrocchia dipende in buona parte il rapporto con la Chiesa universale, il modo di farsi un concetto positivo o negativo di Chiesa.
La testimonianza di carità, con la convergenza su obiettivi e progetti condivisi di servizio agli ultimi e di promozione della giustizia e della pace, è occasione preziosa di incontro, dialogo e riconciliazione.
La carità crea comunione perché cerca gli altri, ogni altro, nella diversità delle situazioni personali di vita. Lo cerca perché sa di averne bisogno, prima ancora che per aiutarlo. La carità è comunione perché lascia esprimere in noi la realtà di DioAmore; perché trova Dio nell'altro e accoglie nell'altro un fratello; perché condivide sentimenti, beni, speranze, progetti e aiuta a scoprire che nessuno è soltanto un povero, ognuno è un dono e una persona.
Da queste riflessioni possiamo comprendere la grande importanza che ha il gruppo Caritas parrocchiale.
Il gruppo Caritas ancora non è decollato in modo definitivo in tutte le nostre parrocchie.
Il gruppo Caritas si fa promotrice di iniziative caritative parrocchiali ogni volta che se ne riscontra il bisogno cercando di volta in volta di coinvolgere nuove persone cui in seguito delegare il proseguimento dell’opera.
Si sente la necessità di un contatto più diretto e concreto con gli organi centrali; difatti mentre la Caritas internazionale, nazionale e diocesana sono realtà sentite e avvertite, lo stesso non si può dire delle strutture parrocchiali dove prevale l’anonimato e la buona volontà di alcune persone alla perenne ricerca di aiuto e sostegno allo scopo di fornire soluzioni e risposte alle urgenze che le singole situazioni di volta in volta presentano.
Occorre lavorare ancora molto per realizzare collaborazioni e momenti di programmazione parrocchiale tra i vari gruppi che interpellano il volontariato.
La difficoltà principale è quella di chiarire la funzione essenziale della Caritas all’interno di un lavoro d’insieme nel coordinamento delle attività nella scelta delle priorità, nella definizione dei compiti, nella delimitazione delle responsabilità, ecc.
Anche se non in modo strutturato, esiste una buona conoscenza del territorio. Manca però un coordinamento e un’analisi organica sulle nuove povertà (disoccupazione, disagio giovanile, droga ecc. ) che permetta di aprirsi ad ulteriori proposte di impegno concreto.