I Marsico
di Ivan Pucci

Signori di Altilia, Baroni di Campitelli, Lattarico, Regina, Contessa e San Benedetto Ullano, i Marsico sono presenti in Altilia fin dal secolo XV. Di questo periodo ricordiamo Gabriele Marsico, meglio conosciuto come Gabriele Altilio, suo nome umanistico; era, infatti, consuetudine presso gli Umanisti assumere il nome del luogo di origine in sostituzione del cognome.
Gabriele Altilio (Marsico) nasce intorno al 1440 a Cagiano, presso Salerno, da Pietro Francesco. A Napoli è maestro e segretario del principe Ferdinando (poi Re nel 1495) da cui la famiglia riceverà molti privilegi. È autore di eleganti poesie in latino, fra cui un epitalamio per le nozze di Isabella d'Aragona con Gian Galeazzo Sforza nel 1489.
Nel 1493 è nominato Vescovo di Policastro dove muore nel 1501.
Il nipote Pietro Francesco, aiutante di campo di Ferdinando d'Aragona, viene da questi investito del feudo di Altilia nel l495.
Sul finire del secolo XVI Prospero Marsico di Altilia è notaio in Cosenza.
Nel secolo XVI la famiglia possedeva il diritto di enfiteusi anche su territori siti tra Altilia e Motta Santa Lucia.
Certamente, prima del secolo XVIII i Marsico fecero edificare, come ex voto, in Altilia un convento dedicato a Sant'Antonio da Padova, i cui ruderi sono ancora oggi ben visibili.
Tra la fine del secolo XVIII e per tutto l'arco del secolo XIX, i Marsico diventano protagonisti di rilievo del latifondo calabrese, consolidando maggiormente il potere acquisito nei territori della Valle del Savuto.
I Marsico fanno parte di quelle famiglie casalesi che a cavallo di due secoli, '700 e '800, infondono nuova energia e slancio alla feudalità cosentina; a tal proposito Mario Pellicano Castagna definisce i Marsico "una forza viva e dinarnica", che trovano le loro origini nel Casale di Altilia, da dove partono verso la loro più importante avventura feudale.
L'artefice di questo sviluppo familiare è Antonio, nato presumibilmente ad Altilia nel 1 707~, il quale, acquistando dalla Principessa di Tarsia, Maria Antonia Spinelli, la terra di Regina col Casale di San Benedetto, il feudo di Contessa, nel 1771 e quella di Lattarico, nel 1773, tutte con le seconde e terze cause civili e miste, zecca e portulania, ne diviene anche Barone.
Da questo momento una parte dei Marsico si trasferisce a Lattarico, mantenendo però per molti decenni ancora legami economici e parentali con Altilia.
Antonio Marsico muore il 15 maggio 1774 ad Altilia nel suo palazzo9 e viene sepolto nel Convento di San Francesco d'Assisi dello stesso luogo; gli succede, come Barone di Lattarico, Regina, Contessa e San Benedetto, il primogenito Francesco, nato presumibilmente ad Altilia nell 740.
Personaggio di primo piano dei Marsico di Lattarico, sposa Maddalena Caputo, figlia di Vincenzo dei Duchi di Torano e di Arma Cavalcanti, e risiede in Contrada San Nicola di Lattarico, mentre Francesco Greco di Grimaldi amministra, dal 1790 al 1805, i suoi beni in Altilia, Grimaldi e Motta Santa Lucia.
Nel 1787 lo zio Giuseppe, ex ufficiale di Carlo III di Borbone, lo nomina suo erede universale, dopo aver lasciato alle nipoti Serafina, Rosa e Vittoria mille ducati ciascuno.
Già nel 1781, il Barone Francesco aveva ricevuto dal fratello Giuseppe tutti i suoi diritti ereditari, in cambio della somma di 300 ducati annui per un suo dignitoso mantenimento'.
Giuseppe Marsico, pur avendo riconfermato la donazione nel 1784, la revoca però nel 1814 a causa dell'abbassamento dell'appannaggio, dovuto alla crisi conseguente l'eversione della feudalità. Infatti dopo il 1806 il Barone Francesco perde i privilegi feudali ed è oppresso da forti imposte fondiarie. Inoltre nel 1809 Francesco Marsico e Igriazio Valentone vengono derubati e successivamente ricattati da alcuni briganti di Dipignano.
Dopo decenni di prosperità arrivano per i Marsico momenti difficili, che il Barone Francesco si trova ad affrontare in età avanzata.
L'abolizione della feudalità, la crisi politica, il governo militare, le scorrerie dei briganti e la riduzione del demanio causano una forte diminuzione delle rendite di Francesco Marsico, tanto che egli non è più in grado di soddisfare la promessa dotale, di 4.500 ducati ciascuno, fatta alle figlie Nicoletta, Anna Maria e Settimia andate spose, rispettivamente, a Diego di Tarsia, Gaspare Andreotti, Antonio Tirelli e Giuseppe Cavalcanti.
Questi ultimi, per essere soddisfatti delle promesse dotali, adiscono le vie legali chiedendo in aggiunta gli interessi maturati; per adempiere a questi oneri, Francesco Marsico vende alcuni fondi tra cui Contessa.
Intanto, la moglie Maddalena Caputo, preoccupata dall'assottigliarsi del patrimonio familiare, si fa cedere nel 1814 alcuni fondi, siti a Lattarico e San Benedetto, per un suo dignitoso mantenimento.
Si riduce cosi ulteriormente il patrimonio di Francesco Marsico che non è perciò in grado di mantenere e migliorare le colture dei suoi fondi, così come non è più in grado di estinguere i debiti contratti con il Monte Ciarletti di Napoli.
Gli vengono in aiuto i figli Vincenzo e Antonio che ricevono, però, in dono metà dei beni posti nei territori di Lattarico e Regina.
Dal 1828, e per molti anni a seguire, la maggior parte di questi beni viene venduta per sanare i debiti accumulati dalla famiglia.
Il Barone Francesco Marsico muore a Lattarico il 23 settembre 1830. I figli maschi del Barone Francesco Marsico sono: Antonio, Vincenzo e Giuseppe, quest'ultimo muore a Lattarico nel 1819, a soli ventotto anni senza lasciare eredi.
Antonio, nato presumibilmente a Lattarico nel 1782, è l'erede della Baronia di Lattarico, Regina etc.; nel 1805 sposa aNapoli Cecilia Capecelatro dei Duchi di Morrone e dalla loro unione nascono: Ehsabetta, Angela, Francesca, Antonio, Rachele e Vincenzo.
Vincenzo è, invece, Intendente di Catanzaro, ha un ruolo di preminenza e contribuisce ammirevolmente ai moti insurrezionali di quella Provincia. Possiede una vasta proprietà a Taverna Nuova, che migliora con la costruzione di un palazzo nel 1847.
Parallelamente alle vicende dei Baroni di Lattarico, si svolgono quelle dei Baroni di Campitelli; Raffaele Marsico (Altilia l744-1809) e infatti titolare della Baroni a di Campitelli presso Altilia.
Di questo feudo si hanno notizie a partire dalla metà del sec. XV; l'ultimo intestatario finora conosciuto è Leopoldo Medici Gatti da Martirano nel 1777.
Barone di Campitelli, nel 181529, 1830 e 183230, risulta essere Michele Marsico, figlio di suddetto Raffaele e di Brunilla Caruso, nato ad Altilia nel 1773 ed ivi residente nel palazzo posto sotto il Monastero; e uno dei maggiori possidenti della Valle del Savuto.
Nel 1798, Raffaele Marsico chiede al fratello Gaetano, residente a Napoli, di combinare un buon matrimonio per il figlio Michele, al quale assegna in dote i fondi Campitelli e Spatolette, presso Altilia, Acqua del Monaco, a Grimaldi.
Michele Marsico sposa Maria Mazzei, figlia di Nicola - Regio
Giudice di Belvedere - e di Cassandra Calandro da Belvedere. Contribuisce, insieme a Gabriele De Gotti e Vincenzo Federico, all'affermazione dei principi di libertà e di indipendenza; fu sindaco di Altilia.
Il 5 novembre 1809, il fratello Ferdinando viene ucciso a colpi di lucile nelle campagne di Aiello, in circostanze misteriose36, a soli 23 anni, senza lasciare eredi.
Il 24 aprile 1813nasce, da Michele Marsico e Maria Mazzei, Gaspare Giorgio Lupo Nicola. Il giovane Marsico cresce nel clima liberale di Altilia, giovanissimo si iscrive alla Giovane Italia, partecipa al tentativo insurrezionale del 1848 ed è uno degli animatori del Comitato di Salute Pubblica. Sposa Carolina Cosentino da Aprigliano Corte, figlia di Giuseppe Maria fu Vincenzo, e dalla loro unione nascono39: Francesca e Michele. Deputato al Parlamento, muore nel 1874.
Nel 1828, il Barone di Campitelli, Michele Marsico, chiede all'Arcivescovo di Cosenza il permesso di erigere una "Cappellina di suojus patronato per se' e per i suoi eredi", nella Chiesa di Santa Maria Santissima del soppresso monastero dei Minori Conventuali, sito in Altilia. Avendo ottenuto l'assenso nel 1830, Michele Marsico si accolla le spese di ristrutturazione e di mantenimento della cappella di Santa Maria Immacolata, posta all'interno della Chiesa medesima, che viene adibita a cappella di famiglia.
Altri illustri personaggi della Casata Marsico sono: Giuseppe e Gaetano, figli anch'essi del Barone Antonio e di Nicoletta Mantuani.
Giuseppe nasce ad Altilia intorno al 1748 ma si trasferisce, insieme al fratello Francesco, a Lattarico, dove sposa Rosaria Martino.
Nel 1786 è nominato tutore dei Duchi Cavalcanti di Rota, per la prematura morte del Duca Vincenzo.
Nel 1837 Giuseppe Marsico lascia una cospicua eredità ai figli: Catilio, Armanno, Cristina, Tommaso, Enrico, Maria Teresa, Pasquale e Nicola.
Il figlio Raffaele, religioso dell'Ordine dei Riformati col nome di Padre Vitaliano, già nel i g30 aveva istituito suo erede universale il fratello Catilio, mentre la sorella Marianna, religiosa nel Monaca di Santa Chiara in Corigliano col nome di Mariantonia, rinuncia all'eredità.
Giuseppe Marsico muore a Lattarico nel 1838.
Gaetano, nato ad Altilia intorno al 1755, si forma culturalmente a Napoli, dove consegue la laurea in giurisprudenza; nel 1871 è notaio a Cellara.
A Napoli, dove gestisce gli affari di famiglia dal 1792 al 1798, sposa Angela Sorrentino.
Nel periodo che va dal 1806 al 1815, Gaetano Marsico è uno dei più importanti possidenti della Calabria Citeriore.
L'8 ottobre 1819, ormai prossimo alla morte, lascia alla figlia Teresa la somma di 1.200 ducati e nomina suoi eredi universali i figli Pietro, Luigi ed Emanuele48. Muore pochi giorni dopo nel suo palazzo di Altilia.
Emanuele nasce ad Altilia intorno al 1791, risiede al "Fondaco" (ora via Convento) ed è sindaco di Altilia.
Sposa Saveria Amato da Amantea, ma, non avendo avuto figli, intreccia una relazione con Maria Folino di Altilia. Da questa unione nasce a Scigliano, nel 1848, Giuseppe Folino, il quale, riconosciuto successivamente come suo figlio, si chiamerà Giuseppe Folino Marsico.
Emanuele Marsico muore ad Altilia nel 1866.
Giuseppe Folino Marsico sposa, nel 1868, la cugina Teresa Marsico, figlia di Pietro e di Gaetana Caria. Si dà così origine al ramo Folino Marsico che userà questo cognome fino al 1872, quando le registrazioni avverranno col solo cognome Marsico.
Pietro, figlio di Gaetano Marsico e di Angela Sorrentino, nasce a Napoli il 10 agosto ~ 79552 Vive a Napoli e ad Altilia dove risiede nel suo palazzo Marsico (oggi del Comune).
Nel 1843 riconosce come propria figlia Teresa Caria (sarà Teresa Marsico), nata a Rogliano il 20 maggio 1841 da una relazione con Gaetana Caria di Altilia, che sposerà nel 1851.