GIOVEDI 25 LUGLIO 2002
OMELIA DI S.E.R. MONS. SALVATORE GRISTINA
Arcivescovo-Metropolita eletto di Catania e Amministratore Apostolico di Acireale
A CONCLUSIONE DEL MINISTERO EPISCOPALE IN DIOCESI


 
 

letture bibliche:
Sir 51,1-12 - Sl 33 - 1^ Cor. 1,18-25 - Lc 9,23-26.

"Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il Suo nome".

          1. Possiamo considerare, fratelli e sorelle, questa espressione del salmo responsoriale come pronunziata da Santa Venera, vergine e martire, Patrona principale della nostra città e diocesi di Acireale. Immaginiamola qui con noi, la Santa patrona, ed accogliamo l'invito che ci rivolge ad unirci a Lei nel lodare il Signore e nell'esaltare il Suo nome.
          Perché S. Venera loda il Signore? La prima lettura, tratta dal libro del Siracide, presenta l'orante che ringrazia il Signore perché lo ha liberato dai pericoli. Venera in cielo e qui in mezzo a noi, ripensando alle vicende che segnarono la fine della sua vita e che costituirono la sua testimonianza di suprema fedeltà al Signore, intona il suo Magnificat con le parole dell'orante. Noi la sentiamo vicina: accogliamo il suo invito e ci uniamo alla sua lode al Signore, e così facendo rendiamo più ferma la nostra speranza, quella che accompagna i poveri che gridano al Signore e sperimentano l'aiuto divino e la liberazione da tutte le angosce.

          2. Confortati dalla testimonianza di S. Venera, noi vogliamo essere sempre più disponibili ad accogliere quanto Gesù diceva a tutti ed oggi ripete a noi. Sono parole tanto chiare quanto esigenti. Dobbiamo comprenderle, anche se sembrano prospettarci mete inusitate ed impopolari: rinnegare se stessi, prendere e portare la croce, perdere la propria vita … Sono espressioni che spesso hanno suscitato la scandalizzata reazione da parte di tanti. La storia, soprattutto quella della Chiesa di ogni tempo, registra però l'adesione di numerose persone che hanno accolto quanto Gesù allora disse e lo hanno vissuto nelle circostanze concrete della loro vita. Le pagine più belle della storia della Chiesa ci dicono che costoro, cioè le nostre sorelle sante e i nostri fratelli santi, hanno vissuto le esigenze prospettate da Gesù con una gioia ed una fecondità incredibile, ma spiegabile. Sì, c'è una spiegazione per quelle esistenze e per le straordinarie testimonianze a Cristo a partire da quella di Stefano e quella di Venera, fino a quella che oggi rende in Canada l'attuale Pontefice Giovanni Paolo II. La spiegazione è quella fornita da Gesù stesso: tutto questo è possibile se incrollabile è l'attaccamento a Lui, se di Lui siamo sempre innamorati, se Lui è la ragione suprema e vitale del nostro esistere e del nostro operare. E' certamente opportuno accogliere e praticare quel calcolo sapiente: "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso"? Ma è chiaro che possiamo vivere con tale sapienza se il nostro ideale è andare dietro a Gesù fino a perdere la vita per Lui senza vergognarci di Lui, della Parola della Croce e di Cristo Crocifisso.
          Quanto proclamato da Paolo nella seconda lettura tratta dalla sua prima lettera ai Corinti, costituisce la meditazione più appropriata alle parole di Gesù riportate da Luca. Le affermazioni di Paolo devono essere contenute e conservate nella nostra personale riflessione sull'insegnamento che oggi Gesù riafferma per noi che onoriamo la Santa Patrona.

          3. Sappiamo bene che non disponiamo di tante sicure e documentabili notizie circa la vita di S. Venera. La tradizione ce la presenta figlia di due genitori che la educarono in tal modo da suscitare in lei il desiderio di consacrarsi totalmente a Cristo. Del Suo Vangelo fu coraggiosa ed instancabile annunciatrice; a Cristo rese intrepida e forte la testimonianza del martirio. Credette in Cristo Crocifisso, lo predicò suscitando anche irrisione ma soprattutto adesione; sperimentò che la parola della croce è potenza di Dio. Alla predicazione Venera si era preparata con l'esercizio della carità verso i sofferenti ed accompagnò sempre l'annunzio del vangelo con la testimonianza della carità. Quali preziosi e stimolanti insegnamenti per la nostra vita di fede e per la nostra responsabilità di comunicare il Vangelo in un mondo che cambia.

          4. Fratelli e Sorelle: celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il Suo nome. E' l'invito che vi rivolgo per dare pienezza di significato anche all'altro aspetto che caratterizza questa nostra eucaristia. Infatti, l'annuale solennità di S. Venera segna quest'anno la conclusione ufficiale del mio ministero episcopale nell'amata Chiesa di Acireale. Per l'occasione è presente il Venerato e Carissimo Mons. Ignazio Cannavò presente in questa Cattedrale anche alla celebrazione che segnò l'inizio del mio ministero. Grazie Eccellenza e voglia accogliere i fervidi auguri che formulo a nome di tutti per il suo prossimo onomastico. Siete presenti anche voi gentili e distinte Autorità, ed in particolare voi Signori Sindaci o qualificati rappresentanti dei 18 Comuni della Diocesi. Vi ringrazio di cuore perché rendete qui presenti le care popolazioni che a più riprese ho potuto visitare apprezzandone l'alto impegno civico e la generosa capacità di accoglienza.
          Fratelli e Sorelle: celebrate con me il Signore perché subito ci ha messo in grado di camminare insieme quando ci incontrammo il 20 marzo 1999, e perché successivamente abbiamo celebrato insieme la prima Settimana Santa con i momenti della messa crismale e le varie fasi del triduo sacro. Esaltiamo insieme il Signore perché abbiamo professato la nostra fede in Cristo Risorto, ricevendone il dono dello Spirito Santo che sempre ha guidato il nostro cammino.
          Celebrate con me il Signore per il dono del Grande Giubileo vissuto intensamente e certamente ricco di frutti spirituali per la nostra vita personale e per tutta la comunità diocesana. Esaltiamo insieme il nome del Signore Gesù perché, dopo aver intensamente contemplato il suo volto, ci ha fatto ripartire da Lui ricominciando dalla missione con rinnovato impegno di comunione per crescere nella formazione, nella condivisione e nella corresponsabilità.
          Celebrate con me il Signore, fratelli presbiteri e diaconi, per l'indimenticabile esperienza di amicizia che abbiamo vissuto. Come ho scritto ai presbiteri della Chiesa Catanese, fra i più preziosi doni qui ricevuti dal Signore, annovero la speciale e fraterna relazione che ho potuto intrattenere con l'intero presbiterio e con i singoli presbiteri e diaconi. Grazie per la vostra leale, cordiale e generosa collaborazione, grazie per avermi voluto bene e per avermi permesso di amarvi. Continuate sempre così, crescendo nella fraternità e nella corresponsabilità: ciò sarà a sicuro vantaggio della Diocesi e darà grande gioia al nuovo Vescovo.
          Esaltiamo il Signore per l'incremento del numero dei nostri Seminaristi e soprattutto per le fondate speranze che essi suscitano nella nostra Chiesa. Mi permetto di incoraggiare ogni possibile attenzione verso il Seminario da parte delle singole parrocchie e di tutte le persone che hanno a cuore il futuro della diocesi. Una speciale parola di incoraggiamento la rivolgo molto volentieri al Serra Club di Acireale che muove con fiducia i primi passi nelle finalità della crescita della vita cristiana da parte dei soci e del loro interessamento verso il Seminario.
          Esaltiamo il nome del Signore, fratelli religiosi e sorelle consacrate, perché abbiamo cercato di comprendere sempre più e valorizzare sempre meglio il dono della vostra consacrazione a servizio e a vantaggio della nostra diocesi. Vi auguro di realizzare una tale luminosa testimonianza evangelica da suscitare in tanti giovani il desiderio di unirsi a voi nel seguire ed amare Cristo povero, casto e ubbidiente.
          Celebrate con me il Signore sorelle e fratelli laici per la sperimentata vostra generosa risposta allo Spirito Santo che vi spinge a vivere ed operare cristianamente e con modalità specifiche in famiglia, nel lavoro, nella Chiesa, nel territorio e nelle istituzioni. La vostra generosità sarà certamente incrementata dall'impegno di autoformazione e dalla partecipazione ad iniziative formative pensate per voi.
          Celebriamo il Signore per i progetti e i sogni di questi tre anni e che adesso possono realizzarsi come avrò la gioia di constatare dalla vicina Catania, dove andrò enormemente arricchito dall'esperienza del servizio episcopale svolto in questa diocesi.
Mi permetto auspicare che anche nel futuro siano privilegiati quei settori di attività ultimamente focalizzati: famiglia, giovani, cultura, sanità e malattia, terza età, solidarietà. Impegno nel sociale e nella crescita delle nostre comunità civili.

          5. Voi sapete che non è mia abitudine esprimermi con toni enfatici, ma potete immaginare quali toni di alto e commosso lirismo vorrebbe avere il mio canto d'amore per questa sposa bella che il Signore mia ha dato. Speravo di rimanere tra voi e con voi per tutta la vita, o almeno per un tempo più prolungato. Il Signore ha disposto diversamente: Egli ha dato, Egli toglie; sia benedetto il Suo nome e nella Sua volontà ci sia la nostra pace, per voi e per me.
          Mi dispiace lasciare Acireale; so che dispiace anche a voi la mia partenza: celebriamo il Signore perché ci ha fatto comprendere e sperimentare che i vincoli di amore nella Chiesa non sono anzitutto questione di tempo che passa, ma di volti che si incontrano, di mani che si intrecciano, di cammino fatto insieme in Cristo, mossi dallo Spirito e come figli del Padre.
          Esaltiamo insieme il Signore perché ci concede la grazia di vivere la presente congiuntura della quasi contemporanea partenza del Vicario generale Mons. Paolo Urso per la sede di Ragusa e del Vescovo diocesano per la Chiesa di Catania come prova che rafforza la nostra fede e la nostra fiducia verso il Pastore Eterno che non abbandona il suo gregge e veglia sempre su di esso. E ciò sarà ancora più evidente appena giungerà qui il nuovo Vescovo per il quale preghiamo e al quale sarete vicini come ho potuto sperimentare in questo tempo trascorso con voi e a vostro servizio.
          E adesso, o Padre, accogli la preghiera che a te innalzo per intercessione di Santa Venera a favore di questa Chiesa che mi hai dato l'immeritato onore e la grande gioia di amare e di servire:
Fiorisca sempre nella Chiesa di Acireale, o Padre,
fino alla venuta del Cristo suo sposo,
l'integrità della fede, la santità della vita,
la devozione autentica e la carità fraterna;
tu che la edifichi incessantemente
con la parola e il corpo del tuo Figlio;
non privarla mai della tua paterna intercessione.
(cfr. Messale Romano, post-communio, Messa per la Chiesa locale)

          Sono pure questi i fervidi e affettuosi auguri che sgorgano dal mio cuore per tutti e per ciascuno di voi, fratelli e sorelle, che resterete sempre nel mio cuore.

                                                                     

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