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letture bibliche:
Sir 51,1-12 - Sl 33 - 1^ Cor. 1,18-25 - Lc 9,23-26.
"Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il Suo nome".
1. Possiamo
considerare, fratelli e sorelle, questa espressione del salmo responsoriale
come pronunziata da Santa Venera, vergine e martire, Patrona principale
della nostra città e diocesi di Acireale. Immaginiamola qui con
noi, la Santa patrona, ed accogliamo l'invito che ci rivolge ad unirci
a Lei nel lodare il Signore e nell'esaltare il Suo nome.
Perché S. Venera loda il Signore? La prima lettura, tratta dal
libro del Siracide, presenta l'orante che ringrazia il Signore perché
lo ha liberato dai pericoli. Venera in cielo e qui in mezzo a noi, ripensando
alle vicende che segnarono la fine della sua vita e che costituirono la
sua testimonianza di suprema fedeltà al Signore, intona il suo
Magnificat con le parole dell'orante. Noi la sentiamo vicina: accogliamo
il suo invito e ci uniamo alla sua lode al Signore, e così facendo
rendiamo più ferma la nostra speranza, quella che accompagna i
poveri che gridano al Signore e sperimentano l'aiuto divino e la liberazione
da tutte le angosce.
2. Confortati dalla testimonianza di S. Venera, noi vogliamo essere
sempre più disponibili ad accogliere quanto Gesù diceva
a tutti ed oggi ripete a noi. Sono parole tanto chiare quanto esigenti.
Dobbiamo comprenderle, anche se sembrano prospettarci mete inusitate ed
impopolari: rinnegare se stessi, prendere e portare la croce, perdere
la propria vita
Sono espressioni che spesso hanno suscitato la
scandalizzata reazione da parte di tanti. La storia, soprattutto quella
della Chiesa di ogni tempo, registra però l'adesione di numerose
persone che hanno accolto quanto Gesù allora disse e lo hanno vissuto
nelle circostanze concrete della loro vita. Le pagine più belle
della storia della Chiesa ci dicono che costoro, cioè le nostre
sorelle sante e i nostri fratelli santi, hanno vissuto le esigenze prospettate
da Gesù con una gioia ed una fecondità incredibile, ma spiegabile.
Sì, c'è una spiegazione per quelle esistenze e per le straordinarie
testimonianze a Cristo a partire da quella di Stefano e quella di Venera,
fino a quella che oggi rende in Canada l'attuale Pontefice Giovanni Paolo
II. La spiegazione è quella fornita da Gesù stesso: tutto
questo è possibile se incrollabile è l'attaccamento a Lui,
se di Lui siamo sempre innamorati, se Lui è la ragione suprema
e vitale del nostro esistere e del nostro operare. E' certamente opportuno
accogliere e praticare quel calcolo sapiente: "Che giova all'uomo
guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso"?
Ma è chiaro che possiamo vivere con tale sapienza se il nostro
ideale è andare dietro a Gesù fino a perdere la vita per
Lui senza vergognarci di Lui, della Parola della Croce e di Cristo Crocifisso.
Quanto proclamato da Paolo nella seconda lettura tratta dalla sua prima
lettera ai Corinti, costituisce la meditazione più appropriata
alle parole di Gesù riportate da Luca. Le affermazioni di Paolo
devono essere contenute e conservate nella nostra personale riflessione
sull'insegnamento che oggi Gesù riafferma per noi che onoriamo
la Santa Patrona.
3. Sappiamo bene che non disponiamo di tante sicure e documentabili
notizie circa la vita di S. Venera. La tradizione ce la presenta figlia
di due genitori che la educarono in tal modo da suscitare in lei il desiderio
di consacrarsi totalmente a Cristo. Del Suo Vangelo fu coraggiosa ed instancabile
annunciatrice; a Cristo rese intrepida e forte la testimonianza del martirio.
Credette in Cristo Crocifisso, lo predicò suscitando anche irrisione
ma soprattutto adesione; sperimentò che la parola della croce è
potenza di Dio. Alla predicazione Venera si era preparata con l'esercizio
della carità verso i sofferenti ed accompagnò sempre l'annunzio
del vangelo con la testimonianza della carità. Quali preziosi e
stimolanti insegnamenti per la nostra vita di fede e per la nostra responsabilità
di comunicare il Vangelo in un mondo che cambia.
4. Fratelli e Sorelle: celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme
il Suo nome. E' l'invito che vi rivolgo per dare pienezza di significato
anche all'altro aspetto che caratterizza questa nostra eucaristia. Infatti,
l'annuale solennità di S. Venera segna quest'anno la conclusione
ufficiale del mio ministero episcopale nell'amata Chiesa di Acireale.
Per l'occasione è presente il Venerato e Carissimo Mons. Ignazio
Cannavò presente in questa Cattedrale anche alla celebrazione che
segnò l'inizio del mio ministero. Grazie Eccellenza e voglia accogliere
i fervidi auguri che formulo a nome di tutti per il suo prossimo onomastico.
Siete presenti anche voi gentili e distinte Autorità, ed in particolare
voi Signori Sindaci o qualificati rappresentanti dei 18 Comuni della Diocesi.
Vi ringrazio di cuore perché rendete qui presenti le care popolazioni
che a più riprese ho potuto visitare apprezzandone l'alto impegno
civico e la generosa capacità di accoglienza.
Fratelli e Sorelle: celebrate con me il Signore perché subito ci
ha messo in grado di camminare insieme quando ci incontrammo il 20 marzo
1999, e perché successivamente abbiamo celebrato insieme la prima
Settimana Santa con i momenti della messa crismale e le varie fasi del
triduo sacro. Esaltiamo insieme il Signore perché abbiamo professato
la nostra fede in Cristo Risorto, ricevendone il dono dello Spirito Santo
che sempre ha guidato il nostro cammino.
Celebrate con me il Signore per il dono del Grande Giubileo vissuto intensamente
e certamente ricco di frutti spirituali per la nostra vita personale e
per tutta la comunità diocesana. Esaltiamo insieme il nome del
Signore Gesù perché, dopo aver intensamente contemplato
il suo volto, ci ha fatto ripartire da Lui ricominciando dalla missione
con rinnovato impegno di comunione per crescere nella formazione, nella
condivisione e nella corresponsabilità.
Celebrate con me il Signore, fratelli presbiteri e diaconi, per l'indimenticabile
esperienza di amicizia che abbiamo vissuto. Come ho scritto ai presbiteri
della Chiesa Catanese, fra i più preziosi doni qui ricevuti dal
Signore, annovero la speciale e fraterna relazione che ho potuto intrattenere
con l'intero presbiterio e con i singoli presbiteri e diaconi. Grazie
per la vostra leale, cordiale e generosa collaborazione, grazie per avermi
voluto bene e per avermi permesso di amarvi. Continuate sempre così,
crescendo nella fraternità e nella corresponsabilità: ciò
sarà a sicuro vantaggio della Diocesi e darà grande gioia
al nuovo Vescovo.
Esaltiamo il Signore per l'incremento del numero dei nostri Seminaristi
e soprattutto per le fondate speranze che essi suscitano nella nostra
Chiesa. Mi permetto di incoraggiare ogni possibile attenzione verso il
Seminario da parte delle singole parrocchie e di tutte le persone che
hanno a cuore il futuro della diocesi. Una speciale parola di incoraggiamento
la rivolgo molto volentieri al Serra Club di Acireale che muove con fiducia
i primi passi nelle finalità della crescita della vita cristiana
da parte dei soci e del loro interessamento verso il Seminario.
Esaltiamo il nome del Signore, fratelli religiosi e sorelle consacrate,
perché abbiamo cercato di comprendere sempre più e valorizzare
sempre meglio il dono della vostra consacrazione a servizio e a vantaggio
della nostra diocesi. Vi auguro di realizzare una tale luminosa testimonianza
evangelica da suscitare in tanti giovani il desiderio di unirsi a voi
nel seguire ed amare Cristo povero, casto e ubbidiente.
Celebrate con me il Signore sorelle e fratelli laici per la sperimentata
vostra generosa risposta allo Spirito Santo che vi spinge a vivere ed
operare cristianamente e con modalità specifiche in famiglia, nel
lavoro, nella Chiesa, nel territorio e nelle istituzioni. La vostra generosità
sarà certamente incrementata dall'impegno di autoformazione e dalla
partecipazione ad iniziative formative pensate per voi.
Celebriamo il Signore per i progetti e i sogni di questi tre anni e che
adesso possono realizzarsi come avrò la gioia di constatare dalla
vicina Catania, dove andrò enormemente arricchito dall'esperienza
del servizio episcopale svolto in questa diocesi.
Mi permetto auspicare che anche nel futuro siano privilegiati quei settori
di attività ultimamente focalizzati: famiglia, giovani, cultura,
sanità e malattia, terza età, solidarietà. Impegno
nel sociale e nella crescita delle nostre comunità civili.
5. Voi sapete che non è mia abitudine esprimermi con toni enfatici,
ma potete immaginare quali toni di alto e commosso lirismo vorrebbe avere
il mio canto d'amore per questa sposa bella che il Signore mia ha dato.
Speravo di rimanere tra voi e con voi per tutta la vita, o almeno per
un tempo più prolungato. Il Signore ha disposto diversamente: Egli
ha dato, Egli toglie; sia benedetto il Suo nome e nella Sua volontà
ci sia la nostra pace, per voi e per me.
Mi dispiace lasciare Acireale; so che dispiace anche a voi la mia partenza:
celebriamo il Signore perché ci ha fatto comprendere e sperimentare
che i vincoli di amore nella Chiesa non sono anzitutto questione di tempo
che passa, ma di volti che si incontrano, di mani che si intrecciano,
di cammino fatto insieme in Cristo, mossi dallo Spirito e come figli del
Padre.
Esaltiamo insieme il Signore perché ci concede la grazia di vivere
la presente congiuntura della quasi contemporanea partenza del Vicario
generale Mons. Paolo Urso per la sede di Ragusa e del Vescovo diocesano
per la Chiesa di Catania come prova che rafforza la nostra fede e la nostra
fiducia verso il Pastore Eterno che non abbandona il suo gregge e veglia
sempre su di esso. E ciò sarà ancora più evidente
appena giungerà qui il nuovo Vescovo per il quale preghiamo e al
quale sarete vicini come ho potuto sperimentare in questo tempo trascorso
con voi e a vostro servizio.
E adesso, o Padre, accogli la preghiera che a te innalzo per intercessione
di Santa Venera a favore di questa Chiesa che mi hai dato l'immeritato
onore e la grande gioia di amare e di servire:
Fiorisca sempre nella Chiesa di Acireale, o Padre,
fino alla venuta del Cristo suo sposo,
l'integrità della fede, la santità della vita,
la devozione autentica e la carità fraterna;
tu che la edifichi incessantemente
con la parola e il corpo del tuo Figlio;
non privarla mai della tua paterna intercessione.
(cfr. Messale Romano, post-communio, Messa per la Chiesa locale)
Sono pure questi i fervidi e affettuosi auguri che sgorgano dal mio
cuore per tutti e per ciascuno di voi, fratelli e sorelle, che resterete
sempre nel mio cuore.
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2001 Basilica Maria SSma. Annunziata
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